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sabato 15 luglio 2023

Recensione: "L'arte di essere Bill Murray" di Gavin Edwards (a cura di Ms Rosewater)

Buongiorno e buon weeked, lettor*! ^^
Oggi la nostra Ms Rosewater ci parla di un libro dedicato a uno dei personaggi da lei più amati, Bill Murray, attore iconico e apprezzatissimo nel mondo del cinema e dello spettacolo. Scoprite di cosa tratta L'arte di essere Bill Murray, di Gavin Edwards, edito da Blackie Edizioni, e lasciateci un vostro parere. 
A presto! ;)

L'arte di essere Bill Murray 
di Gavin Edwards

Prezzo: 20,00 € (cop. rigida)
Pagine: 320
Editore: Blackie Edizioni
Data di pubblicazione: 30 settembre 2021
Acquista su: IBS, laFeltrinelli

Lo ricorderete mentre indossa uno zaino protonico in Ghostbusters. Sconvolto per dover vivere all’infinito lo stesso giorno in Ricomincio da capo (Groundhog Day.) Innamorato di Scarlett Johansson in Lost in Translation. Stravagante vicino di casa in St. Vincent o perfetto interprete della magica follia dei film di Wes Anderson. Magari Bill Murray è uno dei vostri attori preferiti, ma forse non sapete che la sua vita è capace di provocare persino più sorprese dei suoi personaggi. Qualche esempio? Bill che irrompe a una festa anonima e suona i bonghi, che improvvisa una conferenza alla Casa Bianca, che mangia patatine fritte dai pacchetti degli sconosciuti o regala bottiglie di vino a interi Paesi. Storie zen accadute realmente, pur senza ciak, che insegnano l'arte della gioia. Ora un libro ricostruisce la vita, le stranezze e il pensiero di questa meravigliosa figura pop dei nostri tempi raccontando la sottile arte di fare quello che ti pare. E soprattutto ci racconta la sua missione: farci diventare persone migliori. Meno pesanti e affannate, più generose e libere. Davanti alle sfide della vita, dovremmo tutti chiederci: «Cosa farebbe Bill Murray?». Tra queste pagine c’è la risposta.

Allora, adoro Bill Murray: mi piace il suo personaggio cinico, asociale, totalmente disinteressato alle convenzioni e dalla battuta pronta che sembra ispirarsi al grandissimo Walter Matthau e ancora oggi è dirompente in un cinema sempre più dominato da personaggi cristallizzati e prevedibili e da trame inconsistenti; mi piace quando fa il matto e quando sembra recitare al minimo, come se fosse incredulo eppure rassegnato davanti all'assurdità del mondo. Tra gli attori ricorrenti della truppa di Wes Anderson, è capace di reggere un film con incredibile misura (come in Lost in translation) o esagerando (Ghostbusters, Ricomincio da capo, St Vincent), può essere romantico o agghiacciante, restando sempre, inimitabilmente Bill Murray. E' amatissimo (e non avevo capito quanto) negli Stati Uniti e non solo per le sue interpretazioni; diversamente da molte star del cinema, Bill Murray è davvero anticonformista e giocoso, apparentemente privo di freni e non ossessionato dal lavoro e dalla fama (che comunque male non gli fa): parte di ciò che vedete sullo schermo è reale, gli slanci, la follia, le trovate surreali, l'imprevedibilità, secondo Gavin Edwards sono parte di una filosofia di vita che dovrebbe insegnarci a prendere tutto con maggiore leggerezza e divertimento.

Allo scopo di convincerci, l'autore ha raccolto in questo volume una quantità incredibile di aneddoti, attraverso i quali ricostruisce la personalità e il pensiero di Bill. Va chiarito subito che lui, Murray, non ha partecipato alla scrittura, anche se sono presenti alcuni stralci di sue interviste, così che si crei un po' l'Effetto Terzo Uomo, di un personaggio che non interviene direttamente ma di cui si parla in terza persona.

Dalle pagine emerge un divo che non ti aspetti, uno di diversi fratelli dedicati al teatro e alla commedia, tra i protagonisti del primo Saturday Night Live (quello con Dan Akroyd e John Belushi) che apparentemente non si è fatto travolgere dall'ansia di emergere, ha saputo gestire la sua carriera senza diventarne schiavo, facendo scelte che lo liberassero dalle pressioni indesiderate, come quando ha rinunciato ad avere un agente per sostituirlo con una segreteria telefonica da contattare per proporgli copioni. Talvolta procrastina e perde anche parti in film importanti, ma non se ne dispera; gli piace divagare, tentare la fortuna, cambiare programma, farsi aspettare e sorprendere. È un improvvisatore pronto a cogliere qualsiasi occasione per un'esperienza, un incontro, e la sua imprevedibilità è l'espressione di una totale libertà dalle convenzioni, data certamente anche dalla celebrità, ma non dovuta ad essa.

È noto ad esempio, che ama imbucarsi alle feste altrui e ne diventa quasi immediatamente il centro d'attenzione, ma può anche creare panico nella troupe di un film scomparendo all'improvviso per andarsi a mangiare qualcosa in una tavola calda a qualche isolato dal set. Oppure, come racconta Sofia Coppola, che lo ha diretto in Lost in translation (anche se per me è stato lui a dirigere lei, perché senza Bill il film semplicemente non esisterebbe), può tenere tutti in sospeso, incerti se si presenterà o no fino a quando non è effettivamente salito sull'aereo che lo porta alla location delle riprese.

Edwards ammassa e cerca di sistematizzare, secondo i 10 principi della Filosofia Murray da lui stesso enunciati, centinaia di aneddoti e testimonianze (citando addirittura le fonti) e costruendo una sorta di biografia non autorizzata dell'uomo a cui abbina la filmografia completa (fino al 2016) dell'attore.
All'autore va riconosciuto un lavoro notevole per la raccolta, la verifica e la catalogazione degli episodi, per renderli prove empiriche della sua teoria, inserendo box e temi ricorrenti (“Bill Murray incontra la gioventù d'America”, “Sul lato oscuro”) per movimentare la lettura. E devo ammettere che per le prime 90, 100 pagine ci si diverte a scoprire di quali prodezze sia capace il nostro eroe, ci si aspetta qualcosa, anche se non si sa bene cosa. Il fatto è che, gira e rigira, il libro è tutto lì, privo - nonostante le apparenze - di un'idea forte, tutto uguale dall'inizio alla fine. Talvolta sfiora addirittura la paranoia, riportando interventi divertenti ma che nulla aggiungono al quadro già tracciato nelle pagine precedenti: trattare questi tipo di materiale senza un intervento del diretto interessato, con pochi riferimenti iniziali alla sua biografia finisce per diventare un esercizio superficiale e inconcludente che, nonostante le parti divertenti, delude.

Gavin Edwards è, con tutta evidenza, un fan sfegatato di Bill Murray e chiunque condivida la sua opinione non potrà non trovare gradevole la lettura, almeno in parte. Se fosse stato più breve, privo degli aneddoti meno significativi, corredato di qualche fotografia e magari di un elenco di link ad alcune delle interpretazioni più significative di Bill (come ad esempio l'incredibile Nick The Lounge https://www.youtube.com/watch?v=ljiVRV5B5i8) sicuramente L'arte di essere Bill Murray avrebbe potuto conquistarmi, ma così com'è, un volume di 300 pagine - comprese filmografia ed elenco delle fonti - dal costo non trascurabile di 20 euro che dà un po' l'idea di star sbirciando nel mondo di Murray attraverso i racconti di terze persone... beh, mi ha delusa.

Se lo vorrete comunque acquistare, fatemi sapere come lo avete trovato. E se riuscite a reperirlo in rete, potete leggere l'autobiografia di Bill Murray dal titolo Cinderella Story.

Ms Rosewater


Photo credit: @lisapavesi

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