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domenica 1 ottobre 2023

Recensione: "La Pietra di Crono" di J.M. Rivers

Buongiorno, lettor*! ^^
Come vi avevo già annunciato ieri su Instagram, oggi vi parlo di La Pietra di Crono, di J.M. Rivers, una bella novità in ambito di esordi fantasy italiani. Stavolta siamo di fronte a un romanzo che mescola sapientemente distopia e mitologia, creando un connubio davvero esaltante! Sono onorata di aver avuto l’occasione di leggere il libro in anteprima, per cui ringrazio l’autore J.M. Rivers - che mi ha anche inviato copia cartacea in cambio della mia onesta opinione - e Giada Abbiati, che si è occupata della parte promozionale e mi ha concesso un posto sulla barca. Scoprite di cosa parla il romanzo e correte ad acquistarlo. È uscito giusto ieri e lo trovate disponibile su Amazon in tre versioni diverse, ebook, flessibile e rigida. 

La Pietra di Crono
di J.M. Rivers

Prezzo: 4,99 € (eBook) 14,00 € (cop. flessibile) 19,00 € (cop. rigida)
Pagine: 254
Genere: fantasy mitologico, distopica, new adult
Editore: self-publishing
Data di pubblicazione: 30 settembre 2023

È l’oggetto magico più potente della Storia, usato per ingannare e sconfiggere il padre degli dèi. Si tratta della pietra di Crono, e chiunque la possegga ha il potere di controllare il tempo a suo piacimento. Harleck lavora per i De’ Bisognosi, importante famiglia della malavita newyorkese. Spietato e senza scrupoli, è pronto a tutto per raggiungere i suoi obiettivi, anche uccidere la sua futura sposa nel giorno del matrimonio. Quando però il suo boss decide di sbarazzarsi di lui, Harleck rimane intrappolato in una situazione senza via d’uscita. È allora che la pietra di Crono finisce nelle sue mani, catapultandolo nel futuro, un tempo oscuro dove nulla è più come lui ricorda. Il tradimento subito nel passato ha avuto conseguenze disastrose e adesso il potere è in mano a un temibile tiranno che governa sul nuovo mondo. Tra mostri mitologici, gladiatori nell’arena e rituali sanguinosi, Harleck dovrà imparare a usare i poteri della pietra per sconfiggere i propri demoni e combattere la guerra del futuro.

Era da un po’ che non leggevo un esordio fantasy italiano tanto interessante quanto La Pietra di Crono. Quando Giada e l’autore mi hanno contattata proponendomi il romanzo, sono rimasta davvero colpita dalla trama e dagli elementi presenti, talmente tanto che non ho potuto far altro che accettare la collaborazione nell’attesa di scoprire che cosa questo libro riservasse. Ebbene, una volta iniziata la lettura, la sorpresa è stata tanta e J.M. Rivers, a mio parere, finisce tra gli esordienti da tenere assolutamente d’occhio. La Pietra di Crono è il primo volume di una trilogia che prende spunto dalla mitologia greca, in particolare dal mito di Crono e di Rea. Per chi non conoscesse questo mito, Crono è il più giovane fra i Titani, figlio di Urano (il Cielo) e di Gea (la Madre Terra), che sposa sua sorella Rea. A Crono viene profetizzato che uno dei suoi figli lo detronizzerà e così ogni figlio che Rea gli dà lui lo divora. Stanca e triste per questa situazione, Rea decide alla fine di ribellarsi e alla nascita di Zeus consegna al marito una pietra avvolta in fasce, nascondendo Zeus sul Monte Ida, finché un domani la profezia non si avvererà. L’autore, cresciuto con i racconti della nonna che non erano classiche fiabe bensì miti greci, acquisisce una particolare ossessione per questo mito fino a quando un giorno non decide di intesserci una trama intorno. Ecco dunque che nasce La Pietra di Crono, un romanzo in cui avventura e colpi di scena si bilanciano insieme a moltissimi altri elementi che vi terranno con il fiato sospeso

Si parte innanzitutto da un matrimonio, quello tra Anna e Harleck che non finirà esattamente come ci si può aspettare. Anna è figlia del boss malavitoso Cataldo e Harleck… beh, Harleck ha avuto una vita davvero particolare. Cresciuto in orfanotrofio - insieme a Dove e Josh - si è ritrovato poi a essere preso sotto l’ala benefattrice di Victor, anche lui appartenente alla malavita newyorkese e figura di rilievo nella vita dei tre ragazzi e di ogni altro all’orfanotrofio. Ma una minaccia sbagliata alla persona sbagliata può trasformarsi in una dichiarazione di guerra, ed ecco che tutto ciò che non vi aspettereste mai possa succedere a un matrimonio accadrà e sarà davvero sconvolgente. Siamo solo all’inizio, praticamente al prologo, ma l’autore mette già in chiaro che il suo non sarà un romanzo come gli altri, o che comunque non sarà così scontato. Iniziano da subito i colpi di scena e tra un inseguimento e un altro, ci ritroviamo sulla cima della statua della libertà dove si aprirà all’improvviso uno strano varco dal quale apparirà una giovane ragazza dai capelli rossi. Chi è quella ragazza e perché ad Harleck sembra tanto familiare? È in ogni caso la sua unica chance di salvezza e così Harleck la raggiunge ma non sa che con quel salto è finito niente di meno che nel futuro. Ecco, a questo punto mettetevi pure comodi perché i colpi di scena non sono ancora finiti. Harleck giunge nel 2043 ad Amantea, una segreta base militare a Liberty Island, ciò che rimane della vecchia New York. Il mondo che conosceva Harleck non esiste più da circa vent’anni, dopo che una guerra nucleare l’ha distrutta lasciando solo resti inquietanti e aria tossica. Come se non bastasse, qualcuno si è imposto al punto da prendere il sopravvento su ciò che è rimasto degli Stati Uniti e instituendo una sorta di nuova religione, un culto dedicato a lui e al potere che detiene grazie a una pietra e a un albero dagli immensi poteri. Harleck si ritroverà invischiato in questa situazione paradossale, custode anche lui di una pietra con il potere di mutare il tempo, e disposto a tutto pur di far ritorno nel suo passato e cambiare le cose affinché non si verifichi quel futuro, ma non sarà così semplice…

Non vi rivelo troppo per non rovinarvi il piacere di questa lettura, ma sappiate che l’autore non si è davvero risparmiato e ha dato vita a un romanzo in cui nulla è scontato e dal quale dovrete aspettarvi di tutto. Sono rimasta molto colpita da come ha giostrato gli elementi a sua disposizione, penso di non aver mai letto un romanzo fantasy in cui mitologia, distopia e viaggi nel tempo fossero tanto ben amalgamati. Ho apprezzato che per farci entrare nella realtà da lui creata l’autore non si sia perso in lunghi e noiosi spiegoni, soprattutto per quanto riguarda la parte mitologica, per cui temevo di più. Questo non significa che le cose siano trattate in maniera superficiale, tutt’altro! C’è sempre un dosaggio equilibrato delle parole, che non fa che rendere il suo stile sicuro e molto più maturo di quanto ci si possa aspettare da qualcuno al suo esordio. Si vede anche che c’è stato un buon editing (e qui farei partire un coro di angeli) e una cura quasi maniacale dietro questo testo che è privo di sbavature e di quei tipici errori di molti autori alle prime armi.

Harleck è un protagonista decisamente fuori dal comune. Beh, se già nel prologo è riuscito a lasciarmi a bocca aperta, continuerà a farlo andando avanti. Sicuramente è confuso, stordito da ciò che si ritrova davanti ed è spesso tentato di mollare tutto, di tornare indietro e fregarsene di qualsivoglia richiesta da parte di una certa ragazza dai capelli rossi. Eppure, per quanto ci provi, il suo destino sembra essere un altro e alla fine anche lui decide di assecondarlo, provando a conoscere quel futuro spaventoso, a capire cosa fare effettivamente per cambiarlo e a studiare il modo per farlo. Nelle sue mani un potere straordinario che però non sa ancora gestire. Sarà Nadine a istruirlo, la ragazza che lo ha salvato ma che lo ha anche costretto a fare i conti con quella realtà terrificante. E insieme a lei altri personaggi uniti in una Resistenza contro Titano, l’uomo che si è autoproclamato un dio in quel nuovo mondo marcio. 

Degli eroi ricchi di sfumature interessanti, ma più che eroi li definirei anti-eroi, soprattutto il nostro Harleck, che non è esattamente un santo, anzi sono più i lati oscuri che quelli chiari che esploreremo di lui. E poi dei villain altrettanto notevoli, come appunto il già citato Titano, e Adegone, una divinità intrappolata in un corpo umano che nei suoi tatuaggi custodisce pericolosi mostri mitologici da sguinzagliare al momento più opportuno con un solo tocco (Erinni, Minotauro, Chimere... ne vedrete delle belle). I riferimenti ai miti greci sono stati ben trattati, ma a colpirmi maggiormente è stato il worldbuilding distopico, la cornice newyorkese, prima spettacolare come la conosciamo oggi e poi deteriorata e snaturata della sua bellezza, eppure sfondo perfetto per la nuova realtà in cui l’autore si ritrova a muovere i suoi personaggi. In questo futuro c’è anche spazio per elementi robotici inaspettati ma non starò qui a dirvi quali sono perché rientrano in una delle scene più avvincenti di La Pietra di Crono.

Il finale non è così aperto come mi sarei aspettata, ma sicuramente il capitolo post credit lascia con la curiosità di sapere cosa accadrà nel seguito. Vi consiglio di dare una possibilità a questo romanzo, non capita tutti i giorni di incappare in fantasy esordienti così ben scritti e in cui ogni elemento è gestito nel modo giusto. Vi assicuro che non mancheranno adrenalina, imprevisti e sorprese di ogni genere, ma soprattutto personaggi interessanti e una storia che si farà leggere in un fiato.



Fonte immagini: Google immagini, Pinterest, Amazon.it

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