Buongiorno lettor*! ^^
Nuova recensione oggi, stavolta a cura di Giulia, che ha letto l'ultimo romanzo di Carmen Weiz, quarto volume della serie Swiss Angels. La nostra Giulia ha sempre seguito e letto l'autrice, scoprite cosa pensa di questo suo nuovo romanzo, Bad News, e fateci sapere se anche voi amate i music romance e i personaggi tormentati. Buon weekend! ;)
Bad News
di Carmen Weiz
Prezzo: 2,69 € (eBook) 11,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 408
Genere: contemporary romance
Editore: BookFrame
Data di pubblicazione: 24 agosto 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)
Noah Engel aveva tutto: popolarità, tre migliori amici e una famiglia adottiva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.
La sua band, i Bad News, era sulla strada giusta per il successo e la fama.
Il suo mondo era perfetto…
Fino a quando un crudele gioco del destino ha stravolto tutto.
Da un giorno all’altro, una giovane vita è andata persa e Noah si ritroverà a doverne pagare le conseguenze.
Circondato da ogni genere di pettegolezzi su ciò che è realmente accaduto quel fatidico giorno, in poco tempo diventerà un emarginato, un’anima smarrita in viaggio verso l’oscurità senza fine. Allontanato da coloro che considerava “fratelli di anima”, condannato dai fan e schiacciato dal senso di colpa e dall’odio per se stesso, Noah finirà in una spirale di autodistruzione, in una lotta costante per ritrovare la propria strada. Una domanda lo tormenterà fino a privarlo della voglia di vivere e dovrà decidere: merita di avere una seconda occasione per poter ricominciare o dovrà soffrire per sempre a causa degli errori del passato?
Purtroppo, nel frattempo, qualcosa è riuscito a imparare:
Alla fin fine, il dolore è il prezzo da pagare per arrivare all’amore.
Buongiorno a tutti e a tutte! Dopo la pausa estiva non ci eravamo più sentiti e sono contenta di tornare sul blog con la recensione di una delle mie autrici italiane preferite. Mi sentite quasi sempre parlare di lei, anche perché sto sempre in trepidante attesa per le sue nuove uscite e leggo ormai tutto ciò che scrive, ovviamente sto parlando di Carmen Weiz. Ho avuto l’onore di essere scelta tra tante altre blogger per leggere e recensire in maniera onesta il suo ultimo libro. Sono davvero tanto orgogliosa quando un’autrice mi sceglie personalmente e con Carmen ormai c’è un rapporto bellissimo, che sono felice di aver coltivato nel tempo. Ma bando alle ciance, cominciamo subito con questa recensione.
Bad News è il quarto libro della Swiss Angels, una serie che sta percorrendo la storia di tutti i membri adottivi della famiglia Engel. Dire che questa serie ha il mio cuore è veramente dire poco, siamo partiti da Aiden, poi la serie ci ha trasportato da Nathan, da Sven, per poi arrivare a uno dei fratelli più piccoli.
Noah Engel sta raggiungendo con la sua band il successo sperato da piccolo, i Bad News sono stati chiamati per un tour tutto americano. Noah e i suoi fratelli d’anima, Matt, Max e Nils, sono appena atterrati in America e non credono ai propri occhi, sono delle vere celebrità e di conseguenza hanno un trattamento da star, solo che, si sa, i momenti di euforia portano a momenti di dolore, e purtroppo la felicità per tutti e quattro i ragazzi ha una scadenza molto vicina.
Noah da quel giorno, non è più in lui, non si riconosce, e nessuno della sua famiglia può fare nulla per aiutarlo. Le mille visite in ospedale, i giorni passati dallo psicologo, non valgono nulla, niente e nessuno può colmare il vuoto che sente all’interno del suo cuore. Un vuoto incolmabile che ha un solo nome e un solo volto. Noah passa le sue giornate a incolpare a se stesso, poteva evitare quell’incidente, poteva salvare la vita del suo migliore amico, poteva salvare la sua band, la sua musica, e invece ha perso tutto in una frazione di secondo.
“Vedrai che passerà...” sussurrai a nessuno.
Quella era una delle frasi che avevo sentito più spesso negli ultimi mesi. Cosa di preciso sarebbe dovuto passare? Il dolore, la colpa, la vita? Qualcuno aveva idea di cosa si provasse quando il cuore veniva strappato dal petto ogni volta che si chiudevano gli occhi? Di sicuro no, almeno non coloro che dicevano quella stupida, fottuta, frase.
Nella prima parte del libro assistiamo alla completa autodistruzione di Noah, non sa più cosa fare della sua vita, si è abbandonato a se stesso e a nulla valgono le carezze della sua famiglia, le parole dolci di Marion, sua madre, a nulla vale la sua vita, questo è quello che si ripete tutto il giorno da quell’incidente. Incontriamo un Noah spezzato in mille pezzi. Non nego che in più parti la mia voglia di dargli uno scossone fosse tanta, però ho davvero sofferto insieme a lui, la paura e la sofferenza di quei capitoli mi è davvero entrata dentro, tanto che dovevo fare un pausa ogni tanto, perché altrimenti alcune parti le avrei passate leggendo con gli occhi appannati dalle lacrime.
Poi è arrivata la seconda parte del libro, che come un venticello fresco ha un po' spazzato via tutta quella solitudine e tristezza, grazia a un amico conosciuto da pochissimo che lavora per suo padre, Noah ritrova in un certo senso una specie di serenità, perché Teddy lo fa lavorare dalla mattina alla sera, non lo perde mai di vista e trova ogni minuto libero che Noah si ritaglia per dargli qualche lavoro da fare e, in un certo senso, questa è proprio la fortuna di Noah. Teddy non lascia che ricada nello sconforto totale, non lascia spazio alla sua mente di vagare oltre.
E inoltre, non dimentichiamo un particolare importante nei romanzi dell’autrice: la storia d’amore. All’interno della seconda parte del libro, conosceremo un altro lato di Noah, forse quello che ha perso dopo l’incidente, il Noah spensierato, il Noah innamorato, il Noah che forse dà una piccola possibilità alla vita. L’incontro con Lilie, lo cambia, lo sguardo di questa ragazza impaurita con un dolore dentro che fa quasi paura, fa scattare qualcosa in lui, il desiderio di aiutare un’anima pura, il desiderio di conoscere la sofferenza di quella ragazza per provare a estirparla.
“Quel ragazzo così gentile non aveva nessuna idea di cosa mi fosse capitato, ma era come se riuscisse a vedermi davvero, la vera me, colei che ero stata un tempo e lei, da parte sua, non desiderava altro che rinascere dal suo sguardo. Noah Engel mi osservava come se meritassi di essere viva, di poter sperimentare, sulla pelle la vera felicità.”
Forse questa è la prima volta che muovo delle critiche nei confronti di un libro della Weiz, non nego che mi abbia emozionata, non nego che la storia di Noah mi sia entrata nel cuore, non nego assolutamente la bellezza della scrittura dell’autrice, però ho trovato che in questo libro ci fossero molti punti lasciati molto al caso. Come ad esempio la storia del vero padre di Noah, oppure l’incontro mistico con Lilie, che ho trovato davvero troppo veloce, quasi come se mancassero pagine alla storia. Molte volte leggo nelle recensioni che un determinato libro poteva benissimo avere un tot di pagine in meno e non avrebbe cambiato nulla alla storia, io credo che in questo libro al contrario mancassero delle parti, mi sarebbe piaciuto entrare di più nella quotidianità di Lilie e Noah, avrei voluto leggere di più, avrei voluto dei tasselli in più della loro storia. Mi sono ritrovata alla fine del libro con una sorta di mancanza, ogni libro della Weiz che ho finito mi ha lasciato quella sorta di appagamento, di felicità nel cuore, invece qui ho avuto come l’impressione che mi avessero derubato di un pezzo di storia.
Detto ciò non posso non dire che sono uscita distrutta e felice da questa storia, le lacrime sono state una costante in questo viaggio. La passione per la musica un sottofondo magico e le frasi del pastore Hartstein un valido alleato per affrontare al meglio questo viaggio.
Giulia
Photo credit: @_gbooklover_
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