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sabato 24 febbraio 2018

Pensieri di Dramanti: "Secret Garden"

Buongiorno, cari lettori! ^^
Oggi, eccezionalmente, verrà postato l'appuntamento con la rubrica Pensieri di Dramanti che doveva andare online ieri. Purtroppo ieri il mal tempo ha provocato un sacco di danni dalle mie parti e sono rimasta senza luce per un'intera giornata, non ho fatto in tempo a postare la recensione e così recuperiamo oggi. La nostra cara Patty ci parla del bellissimo Secret Garden, che forse in molti già avrete visto, perché è uno dei drama più famosi in circolazione, un vero e proprio must. Se non lo conoscete, allora lasciatevi convincere dalla bellissima recensione di Patty ;) Buona lettura!

Secret Garden


Episodi: 20
Anno: 2010/2011
Cast Principale: Ha Ji-Won, Hyun Bin, Yoon Sang-Hyun
Regista: Shin Woo-Cheol, Kwon Hyuk-Chan, Kim Jung-Hyun
Genere: commedia romantica
Network: SBS
Paese d'origine: Sud Corea
Disponibile su: Viki


Secret Garden è una meraviglia, non posso che cominciare la mia recensione così, perché la sensazione che mi ha lasciato addosso anche dopo settimane dalla visione è appunto quella della meraviglia. Non c'è stata una cosa che non mi sia piaciuta in questo drama. Qui ho ritrovato la perfezione di Master's sun e di Fated to love, la perfezione per me ovvio, tutto quello che cerco in un drama qui c'è ed è sviluppato proprio come speravo io. Cosa posso volere di più? Le ambientazioni innevate, il natale, la colonna sonora, i personaggi tutti bellissimi e splendidamente interpretati, le storie narrate, il modo in cui si sviluppa la trama e soprattutto una delle storie d'amore più belle che abbia visto finora. Esaltarlo così potrebbe essere rischioso, perché se voi, convinti dalla mia recensione, lo guardete, forse penserete che ho esagerato, ma mi è impossibile non parlare bene di Secret Garden, perché ha saputo toccare il mio cuore, lo ha travolto, lo ha cullato e reso appagato. Ho tante cose da dire, cercherò di farlo per gradi anche se le parole mi si accavallano in testa. Comunque ora comprendo perché Secret Garden è considerato un must tra i drama coreani, un grande classico che ha avuto un successo stratosferico e non solo in patria. Ma meglio che inizi a parlarvene partendo come sempre da un accenno di trama.
Kim Joo-won, interpretato da Hyun Bin, amministra per la propria famiglia un grande centro commerciale, ha una vita agiata, una casa spettacolare, un carattere arrogante e sicuro di sé, ma anche un punto debole segreto: soffre di claustrofobia e non riesce a entrare negli ascensori, retaggio di un trauma del passato che ha rimosso, ma che lo ha condizionato negli anni a venire. Gil La-im, interpretata da Ha Ji-won, è un'attrice stuntwoman, una ragazza di bassa estrazione sociale con un carattere forte e risoluto, il sogno nel cassetto di riuscire a fare bene un'audizione per un film da protagonista, e un carattere positivo e allegro, nonostante tutto. I due si incontrano a causa di un fraintendimento e il rapporto tra i due si fa subito difficile, per via dei rispettivi caratteri risoluti e inflessibili. Lei non sopporta i ricchi che trattano gli altri dall'alto verso il basso, lui non tollera chi gli è inferiore, eppure non può negare a se stesso che la ragazza lo ha colpito profondamente, e qualunque cosa faccia, non riesce a non pensare a lei, a desiderare di vederla, a intrattenere con lei anche degli intensi scambi verbali pur di provocarla.
In questo gioco delle parti ho ritrovato lo spirito di Darcy ed Elizabeth Bennet di Orgoglio e pregiudizio. Lui comincia a invaghirsi nonostante cerchi di impedirlo a se stesso, nonostante cerchi sempre di sminuirla per la sua povertà e per il suo stile di vita, e a volte arriva persino a offenderla, più o meno consapevolmente, e lei è orgogliosa e non cede di un passo, lo respinge, lo allontana. Ma Kim Joo-won non riesce a lasciarla andare, e credetemi, è stupendo assistere a questo suo cercarla continuo, al tentativo di conquistarla anche se sa che non dovrebbe farlo, a essere sempre presente per lei, a combinare anche guai in buona fede, a conservare le cose di lei a casa sua, come se fossero un dono prezioso. Non riesci a non innamorarti di questo personaggio, perché presto la sua arroganza si trasforma in appassionato affetto, in una crescente umanità, il suo carattere si ammorbidisce piano piano sotto gli occhi dello spettatore e fa battere forte il cuore questo suo sentimento profondo e puro. Il tutto supportato da dialoghi bellissimi, così ricchi di ardore, come direbbe Darcy, e di ironia, una ironia che ti strappa sorrisi e ti colpisce dritta al petto. E poi questo personaggio per me non ha sbagliato un colpo, mai... Ha sempre agito come speravo facesse, mi ha resa una fangirl felice. Il modo in cui cerca di farsi amare dalla protagonista davvero ti rapisce e ti emoziona. Vorresti essere lei. E poi Hyun Bin si rivela un attore intenso, bravissimo, capace di regalare sorrisi e lacrime, ed è terribilmente bello e affascinante. Mi ha stesa.
Ma anche Gil La-im fa un percorso incredibile di crescita, il modo in cui si innamora di Kim Joo-won fa tenerezza, perché sente tutto il peso della loro differenza sociale, e si vergogna, ma al tempo stesso sente che lui è lì per lei, che è la sua metà, e alla fine tutto il resto non ha più importanza. Il legame che li unisce è più potente di tutto, è vero e totalizzante e li rende una cosa sola. Ma a complicare il tutto ci sono altri personaggi, altre situazioni: Choi Woo-young detto Oska, interpretato da Yoon Sang-hyun, il cugino di Kim Joo-won, un cantante di successo, di cui Gil La-im è una grande fan; il direttore del gruppo di stantmen, Im Jong-soo, interpretato da Lee Phillip, che ama, non ricambiato la protagonista; la madre del protagonista, che farà di tutto per separarli, e infine uno scambio di corpi. Sì, proprio così, uno scambio di corpi dovuto a una strana pozione che Kim Joo-won e Gil La-im assumono inconsapevoli del suo effetto. Quindi entra in gioco anche una componente fantasy velata, che permea come una sorta di magia tutto il drama, senza trasformarlo davvero in un drama fantasy, perché rimane molto ancorato alle sue storie realistiche, nonostante questo aspetto resti presente. Ho amato immensamente il modo in cui l'inversione dei corpi è stata gestita. 
Prima di tutto non avviene che in una piccola parte delle ben venti puntate e questo è un pregio, e accade in più momenti, e per periodi brevi, ma questo espediente, oltre a regalarci delle scene esilaranti che fanno piangere dal ridere, serve anche a far conoscere ai protagonisti le rispettive vite e a rendersi conto di quanto le loro prime rigide posizioni fossero il frutto di un pregiudizio. La vita del Ceo, che sembra perfetta, non lo è affatto, è un uomo in trappola che ha una grande sofferenza nel cuore che non riesce a superare, e Gil La-im è una donna che da sola ha dovuto rimboccarsi le maniche, senza appoggiarsi a nessuno, dopo la tragica morte del padre, un pompiere. Rischia la vita con il suo lavoro, si fa male e vive in un piccolo monolocale con la sua amica del cuore. Non ha niente se non se stessa. Entrambi impareranno ad apprezzarsi, al di là delle apparenze, a difendersi reciprocamente, a tenerci sempre di più l'uno all'altra. Quando i corpi sono invertiti, a volte appare una specie di onda sullo schermo e subito dopo vediamo i due protagonisti nei corpi giusti, anche se in realtà sono ancora invertiti. È il trucco usato dagli sceneggiatori nelle scene importanti tra i due, scene che danno un valore aggiunto alla loro relazione in crescita, per mostrarceli come se fossero ancora nei rispettivi corpi, in modo da rendere toccanti e accattivanti i dialoghi, senza rischiare di ridicolizzarli, mettendo in bocca a lui le parole di lei e viceversa. Ecco perché la storia d'amore non risente affatto dello scambio dei corpi, ma ne rimane arricchita e a me è piaciuta tantissimo.
Non aggiungo altro perché non voglio svelare nulla che sia troppo spoiler, dovete assolutamente vedere il drama e scoprire cosa avviene tra questi due, sappiate solo che per amore verranno fatti sacrifici indicibili da entrambe le parti, di quelli che fanno piangere lo spettatore per l'emozione. Da brividi. L'amore nato in punta di piedi diventerà immenso, così grande da vincere ogni battaglia, conducendo lo spettatore fino a un finale splendido, indimenticabile, che fa venire voglia di ricominciare tutto daccapo. Con questi due protagonisti si ride tanto, ci si diverte, si piange e ci si commuove, si vive davvero un amore da favola, sottolineata da scene romantiche e da una colonna sonora unica. Vi consiglio di ascoltare That Man cantata da Hyun Bin e anche la versione al femminile That woman, leggete i testi, vi lasceranno senza fiato. Ma a questo punto non posso non parlare del second lead Oska e della sua storia d'amore con Yoon Seul, interpretata da Kim Sa-rang. Oska è il mio mito, quanto ho amato anche il suo personaggio: buffo, ironico, con un look davvero particolare sfoggiato con naturalezza. I suoi siparietti con il cugino sono magistrali, strappano risate a crepapelle, insieme sono fantastici. Un second lead che in realtà non è mai un vero problema nella coppia principale, anzi. E a pensarci bene non si può neppure davvero definire un second lead, perché la sua parte è centralissima, ha spessore nel drama, una presenza in scena quasi pari a quella di Kim Joo-won e va benissimo, perché ripeto il suo personaggio è fantastico e merita tutto lo spazio del mondo. L'attore che lo interpreta poi è talmente simpatico... 
Ma non facciamoci ingannare, anche Oska ha i suoi problemi. La sua carriera è in bilico, sta perdendo pubblico e attenzione, e ha paura di sparire, ha paura di non farcela a rimanere a galla. Contemporaneamente rincontrare la donna che gli ha spezzato il cuore anni prima e che non ha mai smesso di amare, pur nel frattempo abbia collezionato innumerevoli relazioni, lo destabilizza, lo spiazza, lo fa sentire fragile. Ma non sa che Yoon Seul, una donna in carriera viziata e indisponente, in realtà ha sofferto per lui tantissimo e lo ha lasciato proprio perché lui l'aveva ferita come non si è mai reso conto. La strada per ritrovare la fiducia reciproca e per ritrovarsi non sarà facile, ma alla fine riusciranno ad amarsi ancora. Bellissima storia d'amore la loro, una storia a cui tieni e che per una volta vuoi davvero vivere, anche se appartiene alla coppia secondaria. Ti importa sul serio di loro. 
Altro bel personaggio è appunto il capo degli stuntmen, che risente forse del ruolo di innamorato non ricambiato, penalizzandolo, ma che sa essere un buon amico, quasi un padre per la protagonista e che non si rivela mai negativo, anzi. Una menzione speciale infine va a Lee Jong Suk, che qui interpreta uno dei suoi primi ruoli, Han Tae-sun, un giovane musicista omosessuale e strafottente, che si innamora, non ricambiato, di Oska. Una parte marginale ma importante, gestita con grande delicatezza all'interno del drama e recitata benissimo dall'attore. Come vi accennavo prima la colonna sonora di Secret Garden è bellissima, ed enfatizza i momenti importanti in maniera magistrale. Ascoltatela se avete modo. Questo è uno dei drama che ti conquista, che scala le tue classifiche, la mia l'ha scalata ed è salito sul podio senza alcun problema. Un gioiellino, una commedia vera, con una punta di fantasy, e momenti toccanti e intensi che ti commuovono, ogni ingrediente di questa ricetta è ben dosato e rende il risultato finale speciale. Non riesci proprio a staccarti e venti puntate volano in un baleno. Secret Garden è un drama che non potete assolutamente perdere e deve far parte della vostra collezione, capito? Un abbraccio grande e alla prossima. Fighting!


***Patty***

3 commenti:

  1. Ammetto di non aver mai guardato un k-drama, ma questo sembra molto accattivante! Appena ho un po' di tempo gli darò sicuramente un'occhiata 😊

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  2. E' anche uno dei miei preferiti e concordo in pieno con la tua recensione grazie

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