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martedì 1 dicembre 2020

Review Party: "Alice, Dorothy e Wendy" - Il Meraviglioso Mago di Oz

Miei cari lettori,
per un evento che inizia, un altro finisce. Si conclude, infatti, oggi, l’evento dedicato ad “Alice, Dorothy e Wendy”. Nei giorni scorsi avete potuto leggere vari approfondimenti riguardo i romanzi di Carroll, Baum e Barrie e, a seguire, anche le recensioni dei libri inclusi nella raccolta. Io ho scelto di leggere, tra tutti, Il Meraviglioso Mago di Oz, essendo l’unico che non conoscevo affatto. Vi lascio il mio pensiero a seguire e vi ricordo di passare dalle mie colleghe e leggere i loro post perché sono state tutte fantastiche. Un ringraziamento speciale alla casa editrice per avermi concesso di organizzare questo evento e per le copie eBook forniteci.

Alice, Dorothy e Wendy
di L.Carroll, L.F. Baum, J.M. Barrie


Prezzo: 25,00 euro (cartaceo), 12,99 euro (eBook)
Pagine: 540
Genere: fantastico, ragazzi, classici
Editore: Mondadori (collana Oscar Draghi)
Data di pubblicazione: 17 Novembre 2020

Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l'amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l'occasione per rileggere i tre romanzi - "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie", "Peter Pan" e "Il Mago di Oz" -, cogliendone la grande modernità.

<<Non importa quanto grigia e squallida sia la nostra casa, noi gente di carne e ossa preferiamo abitare lì che in qualsiasi altro luogo, per bello che possa essere. Non c’è niente come la propria casa>>.
  
Quando ti approcci per la prima volta ad una storia per bambini e ragazzi e lo fai da grande, c’è sempre il timore di essere fuori tempo massimo per apprezzare quella lettura, soprattutto se si tratta di un classico molto amato, che è stato anche d’ispirazione per film, musical e altri romanzi. Non avevo mai letto Il Meraviglioso Mago di Oz, non ne avevo mai avuto l’occasione, ma, erroneamente, credevo anche fosse fuori dalle mie corde e che potesse annoiarmi. Ho avuto modo, finalmente, di ricredermi, grazie a questa opportunità che ho deciso di cogliere al volo. Conoscevo già abbastanza bene le (dis)avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, così come quelle di Wendy sull’Isola che non c’è, anche per aver visto diverse trasposizioni cinematografiche su di loro, ma non sapevo nulla di Dorothy, la bambina orfana che viveva in Kansas con gli zii e che, un bel giorno, viene trascinata via da un ciclone insieme alla sua casa e al suo cagnolino Toto, finendo in un mondo alquanto strano e curioso. Decisamente non mi sono annoiata con questa lettura, anzi confermo quello che ho sempre pensato, ovvero che non c’è un’età prescritta per leggere una storia o meno, puoi scoprirla a dieci anni oppure a trenta, ma qualunque cosa quella storia abbia in serbo per il lettore, sta sicuro che ti arriverà lo stesso. La storia di Dorothy e del Mago di Oz, a detta di Baum, è semplicemente stata scritta per divertire e intrattenere, senza alcuno scopo morale o pedagogico e, devo ammettere, che è riuscita nel suo intento. Mi ha divertita parecchio, l’ho trovata spensierata e piacevole. Alcuni elementi sono un po’ sopra le righe, ma penso che sia una cosa in comune che hanno tutti i romanzi raccolti in questo volume della Oscar Mondadori, un filo conduttore che unisce le nostre tre eroine, la stravaganza dei loro viaggi e dei loro incontri.
Dorothy, dopo essere stata trasportata a Oz dal ciclone, fa la conoscenza degli abitanti di lì, i Munchkin, e scopre di trovarsi in un paese molto lontano e non civilizzato, in cui vi abitano ancora streghe e maghi. Una l’ha appena uccisa, atterrandoci sopra con la sua casa, e le sono tutti riconoscenti perché era la Malvagia Strega dell’Est e uccidendola ha liberato i Munchkin dalla schiavitù. La Strega Buona del Nord, colei che governa in quel Paese, la ringrazia e le offre le Scarpette d’Argento della strega dell’Est che ha ucciso, scarpette magiche che nascondono un misterioso incantesimo. Poi le dona un bacio, che porterà come un marchio di protezione e che le darà fortuna. Nessuno potrà farle del male se è stata baciata dalla Strega Buona del Nord. Il suo viaggio, però, deve proseguire. Dorothy vuole tornare in Kansas e l’unico che può aiutarla sembra essere il Mago di Oz, il più potente fra tutti i maghi, che vive nella splendida Città di Smeraldo. Per raggiungere questa città, dovrà seguire un sentiero lastricato di mattoni gialli. Durante il suo viaggio, Dorothy farà degli incontri interessanti. Per primo incontrerà uno Spaventapasseri, che deciderà di unirsi a lei e di trovare il Mago di Oz per chiedergli se può dargli un cervello. Si sente davvero stupido senza, incapace perfino di fare i ragionamenti più semplici. Poi incontreranno un Boscaiolo di Latta, che tutto ciò che più desidera al mondo è un cuore, così anche lui si unirà a loro per trovare il famigerato Mago. Infine, si imbatteranno in un Leone, che tenterà di mordere il piccolo Toto e per questo considerato vigliacco. Il Leone ammette di esserlo e spera che il Mago possa aiutare anche lui e fargli dono del coraggio che gli manca. 
La strada per arrivare alla Città di Smeraldo sarà lunga e impervia e, quando finalmente vi giungeranno, resteranno abbagliati dalla sua  bellezza, rifulgente di verde e pietre preziose. Prima di accedere però alla Reggia del Mago, dovranno indossare degli speciali occhiali e allora la Città di Smeraldo apparirà loro in tutto il suo magnifico splendore. Il Mago di Oz si mostrerà a ognuno di loro con sembianze diverse e quando gli verranno rivolte le richieste lui accetterà di aiutarli solo se potrà avere qualcosa in cambio. Desidera che venga uccisa la Malvagia Strega dell’Ovest. Solo allora esaudirà i desideri di ognuno. Così la compagnia riparte e va alla ricerca della Strega, affrontando ogni sorta di pericolo prima di sconfiggerla. E quando si ripresenteranno al cospetto del Mago per chiedere quanto ha promesso loro, scopriranno di essere stati ingannati. Eppure lui, in qualche modo, riuscirà lo stesso a farli contenti, dando allo Spaventapasseri un cervello fatto di crusca e chiodi, al Boscaiolo di Latta un cuore di morbida seta e facendo bere al Leone Vigliacco un liquido che lo renderà coraggioso. Con questi trucchetti riuscirà a far credere di aver esaudito i loro desideri. Ho trovato molto interessante questa parte del racconto perché, seppure Baum abbiamo espressamente dichiarato di non aver dato una morale alla sua storia, in realtà qui sembra che voglia dire che talvolta ciò che crediamo di non possedere è invece insito dentro di noi. Amore, intelligenza, coraggio o qualsiasi altro valore non va cercato chissà quanto lontano, in fondo. 

«Tu hai molto coraggio, ne sono certo» rispose Oz. «Ti manca solo la fiducia in te stesso. Non esiste creatura vivente che non abbia paura quando si trova davanti al pericolo. Il vero coraggio consiste nell’af- frontare il pericolo quando si ha paura, e di questo tipo di coraggio tu ne hai in abbondanza.» 

La storia di Dorothy è comunque una storia a lieto fine perché, se anche il Mago non riuscirà a farla tornare in Kansas, sarà la Strega Buona del Sud a indirizzare Dorothy, suggerendole che il potere di tornare lo ha sempre avuto a disposizione, grazie alle Scarpette d’Argento che indossa. Eppure, se fosse tornata subito nel Kansas non avrebbe conosciuto i tre nuovi amici, non li avrebbe aiutati ad ottenere ciò che desideravano, non avrebbe vissuto le meravigliose avventure che ha vissuto. Il meraviglioso mago di Oz è una storia ricca di elementi fantastici, impossibile non restarne colpiti e affascinati, e Dorothy è una protagonista generosa e coraggiosa, disposta ad affrontare qualunque sfida pur di tornare a casa. Il desiderio di casa è sempre forte in lei, nonostante si trovi in un mondo meraviglioso popolato da creature singolari e maghi e streghe. Il suo pensiero è sempre rivolto a casa, perché nessun posto è come casa. Il suo Kansas sarà anche un posto grigio e arido, come lo descrive lei, ma è il luogo al quale appartiene, l’unico che riesce a sentire davvero suo. Dalla sua avventura impariamo anche quanto sia importante il potere dell’amicizia, perché durante il suo percorso Dorothy non è mai da sola, ma ha al suo fianco tre validi amici sui quali contare. Infine, questa storia, intenzionalmente o no, ci fa capire l’importanza di credere in noi stessi e di lottare per ciò in cui crediamo. I nostri eroi affronteranno di tutto pur di realizzare i loro desideri, noi siamo sempre disposti a fare altrettanto o ci arrendiamo di fronte al primo ostacolo? Credo che la storia del Mago di Oz non sia solo una storia per bambini, ma anche per adulti. È una storia che fa divertire, magica e spensierata, ma che racchiude in sé anche qualcosa di più profondo, che va colto tra le righe e che, inevitabilmente, ti colpisce. Mi è piaciuta tantissimo questa storia e non so se, leggendola da piccola, l’avrei apprezzata quanto adesso da adulta, ma consiglio a chi non l’ha ancora letta di recuperarla. 
Questo splendido drago della Oscar Mondadori potrebbe essere l’occasione ideale, perché avrete modo di scoprire, o riscoprire, delle storie che hanno avuto un grande impatto nel tempo, oltre che nell’immaginario comune. Alice, Dorothy e Wendy sono tre ragazzine che hanno vissuto avventure incredibili e hanno fatto sognare generazioni di lettori. Con questa splendida edizione Oscar Mondadori torniamo a sognare, grazie all’attenta cura dei dettagli e alla presenza delle illustrazioni originali che accompagnano tutti i romanzi presenti. Il volume ne raccoglie ben cinque: Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò, Il Meraviglioso Mago di Oz, Peter Pan nei giardini di Kensington e Peter e Wendy. Ho adorato il motivo con i fiori che accompagna l’inizio di ogni capitolo e mi è anche piaciuta la traduzione, più moderna e precisa rispetto altre di classici del genere. In conclusione, questo volume è assolutamente imperdibile, non solo perché credo che esteticamente sia da togliere il fiato, ma anche perché ritrovare in un unico volume le storie che ci hanno accompagnato maggiormente durante l’infanzia lo rende ancora più speciale. 
Voto: 5 tazzine per un libro che è un piccolo, grande tesoro.

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Non dimenticate di passare a leggere anche le recensioni della mie colleghe, che sono state davvero bravissime, e recuperate tutte le tappe del blogtour, se ve le siete perse. Vi lascio il calendario qui sotto.


A presto!
xoxo

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