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martedì 6 marzo 2018

Recensione: "Roseblood" di A.G. Howard

Buongiorno, miei cari lettori! ^^
Eccomi qui a parlarvi, finalmente, di "Roseblood", di A.G. Howard, un fantasy meraviglioso che non posso fare a meno di consigliarvi. Il romanzo, di cui si è già parlato parecchio nel blogtour (che spero abbiate seguito in tanti), è ispirato a Il Fantasma dell'Opera. Avendo amato da sempre Il Fantasma, non vedevo l'ora di leggere questa sorta di retelling della Howard, già famosa per la serie Sprintered, ispirata ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Bene, se siete curiosi di sapere cosa ne penso, non vi resta che leggere la recensione e dopo correte a comprare questo gioiellino!

Roseblood
di A.G. Howard


Prezzo: 12,90 euro
Pagine: 414
Genere: fantasy, young adult
Editore: Newton&Compton (collana Vertigo)
Data di pubblicazione: 22 Febbraio 2018


Rune Germaine ha una splendida voce, paragonabile a quella di un angelo, ma è afflitta da una terribile maledizione: quando si esibisce, infatti, si sente malata e stanca, come se la bellezza del suo canto le rubasse ogni volta un po’ di vita. Sua madre, nel tentativo di aiutarla, decide di iscriverla a un conservatorio poco fuori Parigi, convinta che l’arte potrà curare la strana spossatezza di Rune. Poco dopo il suo arrivo nel collegio di RoseBlood, la ragazza si rende conto che c’è qualcosa di soprannaturale nell’aria. Il misterioso ragazzo che vede spesso in cortile, infatti, non frequenta nessuna delle classi a scuola e scompare rapidamente come è apparso, non appena Rune distoglie lo sguardo. Non ci vuole molto perché tra i due nasca un’amicizia segreta. Thor, è questo il nome del ragazzo, indossa abiti che sembrano provenire da un altro secolo e in sua presenza Rune si sente meglio, quasi cominciasse davvero a guarire. Ma tra i corridoi di RoseBlood c’è una terribile minaccia in agguato, e l’amore tra Rune e Thor, che sta sbocciando, verrà messo a dura prova. Dalla scelta di Thor, infatti, potrebbe dipendere la salvezza di Rune o la sua completa distruzione.

<<Lui mi ha cercata, proprio come io ho cercato lui, anche se non ho mai saputo cosa stessi cercando o quanto mi mancasse, fino a questo momento>>

Sin dal primo momento in cui ho posato gli occhi sulla copertina del nuovo romanzo di A.G. Howard, ho desiderato fosse mio per poterlo leggere. Conosco già l'autrice per la sua serie retelling Splintered, bellissima e molto amata, ispirata al mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie. Non avevo dubbi, perciò, che anche nel caso di Roseblood si trattasse di un libro che avrei adorato. L'autrice ha uno stile veramente unico, a tratti complesso, ma estremamente poetico, ammaliante, immaginifico. Sicuramente quando ci si approccia a un suo romanzo non bisogna lasciarsi scoraggiare dall'inizio, in cui non molte cose si comprendono e sembra tutto molto confuso. In realtà, c'è una trama ben articolata dietro che aspetta solo il momento giusto per dipanarsi e stupire il lettore. I primi capitoli di Roseblood, lo ammetto, sono un po' lenti. L'autrice non ci risparmia dettagli e descrizioni, ma come si capirà più avanti ognuno di quei dettagli è indispensabile per capire determinate cose, per intuire delle verità magari prima che le riveli lei stessa. La storia, nonostante sia ispirata ad un classico molto amato come Il Fantasma dell'Opera, trae ispirazione da questo solo per alcuni particolari ma, come avrete modo di scoprire leggendo, riesce ad essere molto originale e a sorprendere. La fantasia della Howard è veramente smisurata.
La protagonista del romanzo è Rune Germain, che si trasferisce dall'America in Francia per studiare alla Roseblood, un'accademia di arte e spettacolo in cui perfezionare le sue doti canore. Per Rune non si tratta solo di perfezionarsi, perché lei ha veramente un dono unico, ha una voce angelica e potente, capace di lasciare chiunque a bocca aperta. Il suo problema è il rapporto che ha con la musica e con qualsiasi cosa canti, perché quando lo fa è come se la musica stessa si impossessasse di lei, consumandola e lasciandola, infine, completamente priva di forze. La madre di Rune crede che studiare alla Roseblood possa giovarle, ma lei è convinta, invece, di avere addosso una maledizione, o almeno, è ciò di cui è convinta la nonna, che in più di un'occasione ha tentato di ucciderla. Sono ricordi che l'hanno traumatizzata, memorie indelebili, ma proprio nel momento in cui la nonna cercava di affogarla, quando lei aveva soli sette anni, la musica l'ha soccorsa. Non sa spiegarsi come sia successo, come sia riuscita a salvarsi, sa solo che è un mistero legato anche al violino che suonava suo padre, morto prematuramente, e Rune è decisa a saperne di più. Forse proprio a Roseblood potrà farlo, perché è proprio qui che s'imbatterà in un uomo misterioso che, a suo parere, è il fantomatico Fantasma dell'Opera. Quest'uomo, se esiste davvero, potrebbe essere il suo maestro, la sua guida, colui che la salverà dalla sua maledizione, perché è lo stesso che l'ha già salvata una volta con la musica del suo violino incantato. 
A.G. Howard ha intrecciato sapientemente i fili di una trama corposa e piena di enigmi da risolvere. Ci apre le porte di questa magnifica, gotica accademia, un tempo Teatro Liminaire, in cui si svolgono quotidiane lezioni ma tra le cui mura si nascondono mille misteri. Roseblood, con tutti i suoi passaggi segreti, labirinti, botole nascoste, specchi, corridoi e scale è quanto di più complesso e affascinante si potesse concepire come scenario in cui ambientare una simile storia. Esplorare questo luogo con Rune è stato parecchio appagante, e lo penserete anche voi se, come me, amate le sfumature dark in un romanzo fantasy. Per non parlare della piccola cappella al di fuori della scuola, del cimitero, dei boschi, e dei sotterranei in cui si svolgono molte altre scene. Un'ambientazione oscura e intrigante che rende tutto ancora più godibile. Ma la vera protagonista del romanzo è, senza dubbio, la musica, come vi dicevo anche nella mia tappa del blogtour, una musica viva e potente, capace di compiere autentici prodigi. Rune, a Roseblood, arriverà a controllare il suo dono, la sua splendida, micidiale voce. E sarà merito non del Fantasma, bensì di un ragazzo che lei crederà in un primo momento essere il Fantasma dell'Opera, e della sua musica. Alto, prestante, occhi ramati, volto nascosto da una maschera. Lui è Thorn, un giovane misterioso che si nasconde nell'ombra e che, in segreto, aiuterà Rune a vincere i suoi timori e a rivelare i segreti che la riguardano. Rune rimarrà ammaliata da questo ragazzo dalla voce roca, ma che suona divinamente il violino. E proprio la sua dolce musica la avvicinerà a lui ogni giorno di più, così come l'aveva avvicinata a suo padre quando le suonava quello stesso violino. Ma chi è davvero questo giovane e talentuoso ragazzo che visita i suoi sogni, che le tocca l'anima con le note del suo violino, che le salva la vita in più di un'occasione, che le sembra di conoscere da tutta una vita?
Sarà un mistero che verrà a galla poco a poco, mentre anche il lettore, tra ricordi di passati dolorosi e rivelazioni, scoprirà cosa rappresenta per Rune e quanto sia importante che le stia accanto. Nell'ombra, intanto, un altro personaggio trama la sua tela. Una leggenda, un essere immortale che vuole da Rune la cosa più preziosa che ha. Lui è Erik, il Fantasma dell'Opera, che vive nei sotterranei del teatro in cui sorge l'accademia e che in quei luoghi ha eretto il suo dominio. Erik, assassino, ma anche genio, musicista eccezionale, compositore, architetto, scenografo, alchimista e mago. Il Fantasma dell'Opera della Howard si rifà, per gran parte, a quello conosciuto dalla tradizione classica, ma c'è molto di più! Un altro, incredibile segreto che è poi ciò che rende questo romanzo tanto speciale e originale. Non vi rivelo nulla a questo proposito per lasciarvi godere appieno la lettura, ma sappiate che, per quanto mi riguarda, è un elemento che mi ha elettrizzata. L'autrice tira fuori dal mondo soprannaturale un'idea che rende il nostro Fantasma, ma anche altri personaggi, assolutamente straordinari e allo stesso tempo potenzialmente pericolosi. Con tali caratteristiche Roseblood si trasforma in un romanzo ancora più interessante e i suoi protagonisti ancora più affascinanti agli occhi del lettore. La Howard dà ad ognuno di loro uno spessore considerevole, ci conduce nei recessi dei loro cuori, dove si combattono battaglie tra pietà e vendetta. Ci mostra quel lato mostruoso, frutto di esperienze dolorose e crudeli, che hanno condizionato i loro caratteri, ma anche quel lato umano che come un piccolo stendardo si erge a rappresentare la speranza anche dove è più buio.
Vi innamorerete di Rune e Thorn, della loro empatia musicale e non solo, di quel destino che li lega, letteralmente, l'uno all'altra. Due flamme jummele, separate ma ritrovatesi, un concetto che l'autrice ha sviluppato in maniera a dir poco suggestiva. Penso di aver avuto modo di godere, grazie a loro due, di alcune tra le scene più romantiche, sensuali e travagliate di sempre. Del resto non ne sono sorpresa, La Howard è davvero brava a dar vita a momenti così appassionanti e struggenti (la adoro anche per questo! *_*). Roseblood vi regalerà misteri, musica, balli in maschera, vi farà sospirare, vi farà tremare, vi farà provare compassione e tenerezza, vi incanterà con la sua storia ricca, magica e, a tratti, visionaria, con le sue descrizioni eleganti e fastose. Personaggi indimenticabili, amore, amicizia, prodigi, sogno e poesia. Tutto questo è Roseblood, ma per sapere quanto altro ancora ha in serbo per voi, non vi resta che leggerlo e scoprirlo. Ne resterete sorpresi. Un romanzo autoconclusivo che mi ha rapito, mi ha travolta con la sua energia, mi ha fatto vivere un'appassionante avventura. Ve lo consiglio assolutamente, se siete alla ricerca di una storia senza tempo, bella e memorabile come poche.

Voto: 4,5 tazzine. Un romanzo splendido, ricco di misteri, amore e tormenti.

A presto!
xoxo

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