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lunedì 11 ottobre 2021

Review Party: "Bianco Intorno" di Wilfrid Lupano e Stéphane Fert

 
Buongiorno, lettor*!
Oggi tocca a me parlarvi della splendida graphic novel Bianco Intorno, illustrata da Stéphane Fert, con testi di Wilfrid Lupano. Ho già letto due graphic novel illustrate da Fert e pubblicate da Tunué, adoro il suo stile, lo trovo davvero suggestivo. Ecco perché non potevo farmi sfuggire l’occasione di scoprire anche Bianco Intorno, che si è rivelata una lettura unica ed emozionante. Ringrazio Valeria di This Lady of the Books per aver organizzato questo splendido evento e la casa editrice per la copia omaggio in cambio di una recensione onesta.

Bianco Intorno
di Wilfrid Lupano e Stéphane Fert

Prezzo: 19,90 € (cop. rigida)
Pagine: 144
Genere: graphic novel, narrativa a fumetti, ragazzi
Editore: Tunué
Data di pubblicazione: 26 agosto 2021

"Bianco intorno, la vera storia di Prudence Crandall e Sarah Harris" è il nuovo graphic novel di Wilfrid Lupano e Stéphane Fert. Siamo in Connecticut, trent'anni prima dell'abolizione della schiavitù, una giovane insegnante apre le porte della sua scuola alla prima alunna afroamericana: Sarah Harris. Per reagire al malcontento locale, in un gesto insieme di rivolta e volontà, Prudence Crandall apre la sua scuola a tutte le giovani donne afroamericane della città. La storia della piccola scuola femminile diventa un pretesto per parlare, ancora una volta, dei principi di eguaglianza e fratellanza su cui dovrebbe basarsi la società. Un graphic novel che ci spinge ad interrogarci su temi ancora attuali e sulla responsabilità di scelta del singolo nei confronti di comunità spesso sorde ad ogni cambiamento. L'opera si regge su due assiomi fondamentali: il rifiuto di ogni discriminazione razziale ed il riconoscimento del diritto all'istruzione. Le piccole allieve della giovane istitutrice del Connecticut diventano simbolo di tutte quelle minoranze che, negli anni passati e presenti, pagano a prezzo spropositato un'eguaglianza che dovrebbe essere garantita. La storia della giovane istitutrice porta l'attenzione sul ruolo chiave che l'istruzione ricopre nella scoperta, lotta e ripresa dei propri diritti. La battaglia al diritto di istruzione si fa scontro contro ogni forma di discriminazione e razzismo.

Nelle precedenti graphic novel illustrate da Fert che ho letto, una cosa che mi ha sempre colpita sono state le tematiche trattate. Non solo splendide illustrazioni, ma anche argomenti che, nonostante l’ambientazione fantastica, si adattavano benissimo ai tempi attuali. In Bianco Intorno non abbiamo, però, una storia di fantasia, bensì una ispirata a fatti realmente accaduti. Siamo nel 1832 a Canterbury, nel Connecticut, una parte degli Stati Uniti dove la schiavitù è già stata abolita. I neri sono “liberi” ma in realtà non hanno diritto di cittadinanza. Un anno prima, a Sud degli Stati Uniti, era avvenuta una rivolta di schiavi neri, capeggiata da Nat Turner, uno schiavo ribelle e predicatore che sapeva leggere e scrivere. In seguito al massacro di questi verso schiavisti bianchi e proprietari terrieri, furono presi provvedimenti preventivi e punitivi per evitare che si ripetessero episodi simili. La storia che ci viene raccontata in Bianco Intorno è lontana da quella di Nat Turner eppure in qualche modo è collegata a essa e ha inizio in un collegio femminile gestito dalla giovane signorina Crandall, che decide di accogliere nella sua scuola una ragazza di colore. La decisione creerà scandalo e scompiglio in città. Da persona rispettata, la Crandall inizierà a subire insulti e intimidazioni, persino denunce quando sceglierà di impartire lezioni a più ragazze di colore, portando le sue allieve bianche a ritirarsi dalla scuola. Assistiamo a commenti che lasciano alquanto a desiderare, uomini e donne bianchi che pensano sia pericoloso istruire i neri perché chissà cosa potrebbero diventare con un’istruzione, potrebbero pensare di valere quanto le persone bianche e diventare arroganti. Donne che pensano non serva a nulla insegnare alle femmine perché in che modo dovrebbero aiutarle con le faccende domestiche? Insomma, roba da far accapponare la pelle. Una delle allieve, molto curiosa, si pone una giusta domanda in relazione al fenomeno della rifrazione, che la fa riflettere su come la percezione cambi. Come è possibile che ci sia differenza tra un ignobile massacro e un’eroica conquista? Perché dei rivoltosi neri che si ribellano in nome dei propri diritti e della propria libertà devono essere considerati dei mostri mentre, per esempio, degli antichi conquistatori meritano la gloria eterna? “Perché lo sguardo cambia? Perché l’ignominia si trasforma in gloria?”
In Bianco Intorno c’è spazio anche per ulteriori riflessioni legate ad altre forme di discriminazione e pregiudizio, non soltanto verso gente dalla pelle di colore diverso, ma anche verso chi è diverso in generale, verso chi non si uniforma e vive la propria vita a modo suo, lontano dalle regole imposte dalla società. Ne è un esempio, il piccolo Selvaggio che vive nella foresta - spina nel fianco per molti ma che, in fondo, non fa nulla di male, simbolo dell'innocenza che viene cancellata in nome di ideologie sbagliate e a causa dell'ignoranza altrui - ma anche la vecchia dai capelli bianchi, considerata una strega, solo perché vuole vivere diversamente e perché nell’aspetto si distingue dalle donne della sua epoca. Ho apprezzato veramente tanto questo racconto, soprattutto perché insegna a non arrendersi di fronte agli impedimenti e alle difficoltà ma a portare avanti i propri ideali, a lottare per essi quando si tratta di cause giuste. Insegna a guardare le cose da un’angolazione diversa, a riflettere sulle diverse percezioni, soprattutto sulla condizione dei neri in un’epoca lontana ma che ancora oggi ha le sue ripercussioni. Insegna a credere in un mondo migliore, un mondo più giusto ed egualitario, in cui non ci siano distinzioni di razza, ceto o altro, in cui l’istruzione possa essere diritto di tutti, senza differenza alcuna. Bianco Intorno è rappresentato da disegni bellissimi, con colori naturali che richiamano la terra, emozionano e rendono il racconto ancora più vibrante e intenso. È senza dubbio una storia da leggere, una di quelle che lasciano un’impronta dentro e che difficilmente si può dimenticare. Lugano e Fert hanno fatto un lavoro davvero meraviglioso e ho apprezzato anche la postfazione scritta da Joanie DiMartino, direttrice del museo Prudence Crandall, che ci ha fatto sapere di più sulle allieve della scuola Crandall e su ciò che il futuro ha riservato loro, un futuro nel quale hanno continuato a lottare per ciò in cui credevano e che talvolta ha permesso loro di riscattarsi.


A presto!
xoxo

Fonte immagini: Google immagini
Banner: _aplaceforustoread

3 commenti:

  1. È da un po' che vorrei leggere graphic novel ma non sapevo da quale iniziare. Hai parlato così bene di questo libro che mi hai convinta. Il tema è importantissimo! Grazie! 💛

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  2. Che meraviglia! Non conoscevo questa GN però vorrei tanto leggerla adesso **

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