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giovedì 18 novembre 2021

Recensione: "The Kinder Poison" di Natalie Mae (a cura di Eleonora)

Buon pomeriggio, lettor*!^^
Oggi una nuova recensione a cura di Eleonora, che ha letto il romanzo The Kinder Poison, di Natalie Mae, inedito in Italia. Un fantasy avventuroso con qualche ship interessante, ma per saperne di più leggete la recensione ;) A presto!

The Kinder Poison
di Natalie Mae

Prezzo: 6,84€ (eBook) 15,21 € (cop. rigida) 10,92 € (cop. flessibile)
Pagine: 416
Genere: fantasy
Editore: Razorbill
Data di pubblicazione: 16 giugno 2020

Perfect for fans of Victoria Aveyard and Holly Black, The Kinder Poison is an enthralling fantasy adventure that follows a teenage girl chosen to be the human sacrifice in a deadly game between three heirs who will do anything for the crown. Zahru has long dreamed of leaving the kingdom of Orkena and having the kinds of adventures she's only ever heard about in stories. But as a lowly Whisperer, her power to commune with animals means that her place is serving in the royal stables until the day her magic runs dry. All that changes when the ailing ruler invokes the Crossing. A death-defying race across the desert, in which the first of his heirs to finish—and take the life of a human sacrifice at the journey's end—will ascend to the throne. With all of the kingdom abuzz, Zahru leaps at the chance to change her fate if just for a night by sneaking into the palace for a taste of the revelry. But the minor indiscretion turns into a deadly mistake when she gets caught up in a feud between the heirs and is forced to become the Crossing's human sacrifice. Now Zahru's only hope for survival hinges on the impossible: somehow figuring out how to overcome the most dangerous people in the world.

Se vi piacciono storie di magia, travestimenti finiti male, inganni, rivalità tra fratelli, personaggi un po’ pazzi e un po’ psicopatici, compresi ed incompresi che vorresti odiare ma proprio non ce la fai, un’eroina per sbaglio abbastanza recalcitrante (totalmente giustificata in questo caso) e atmosfere con tendenze arabeggianti, The Kinder Poison, primo volume di una trilogia, è decisamente il libro che fa per voi. La storia parla di una ragazza, Zahru, con un potere magico che lei ritiene inutile e un po’ disprezza, in un mondo di persone che sono capaci di imbrigliare e governare i vari elementi della natura, che sono in grado di curare quasi ogni tipo di ferita o che possono preparare pozioni in grado di fare qualsiasi cosa, lei è in grado di comprendere tutti gli animali e farsi a sua volta comprendere da loro. Il paese dove vive, Orkena, è governato da un re che per decretare quale tra i suoi tre figli gli dovrà succedere al trono indice una gara tra di essi che si ritiene sia “voluta e presieduta” dagli dei. Come impareremo presto il volere e il favore divino però può essere manipolato e stabilito da chiunque.

In occasione della cerimonia e delle feste organizzate a palazzo per la gara, Zahru, aiutata dalla sua migliore amica Hen, coglie al volo l’opportunità di infiltrarsi tra gli invitati all’evento per poter vedere almeno una volta nella vita il palazzo reale e la capitale prima di tornare ai suoi doveri di “sussurratrice”; inutile dirlo, sin dall’inizio nulla va come pianificato e gli eventi si susseguono in una successione dove al peggio sembra non esserci mai fine, ed è così che la protagonista si ritrova a far parte della gara magica attraverso il deserto per stabilire l’erede al trono, in qualità di sacrificio umano però. Ebbene sì, lei sarà colei che alla fine del percorso dovrà essere uccisa dal vincitore per “procurargli” la magia divina che consentirà lui o lei di diventare il futuro sovrano o la futura sovrana. Durante la gara, però, strutturata come una staffetta a tappe, Zahru è una sorta di testimone che può essere rapito da ciascuna squadra all’altra; ci sono tre squadre, ciascuna composta da due elementi più il capitano che è uno dei figli del re: Kasta, primogenito e pericoloso psicopatico che non si può odiare, Jet, secondogenito, fratellastro di Kasta e sua sorella, troppo bello e buono per essere vero, ed infine Sakira, principessina di casa viziata e protetta dal padre a cui ovviamente vuole dimostrare di essere una dura ma che pensa di farlo dandosi ai bagordi nel bel mezzo della corsa. L’obbiettivo primario di Zahru in tutto ciò, non serve nemmeno dirlo, è ritornarsene a casa viva e vegeta e se le riesce mettere sul trono un futuro re decente.

Devo dire che inizialmente questo libro mi ha incuriosita perché ne ho sentito parlare come una lettura perfetta per chi aveva amato L’accademia dei Vampiri di Richelle Mead, in particolare l’accoppiata e il rapporto che c’è tra Rose e Dimitri (mio amato Dimitri), e ovviamente non ho potuto resistere. Sotto questo aspetto sono però rimasta un po’ delusa, in primo luogo perché non ho capito bene tra chi dovrebbe formarsi la ship, se tra i due personaggi ovvi o se tra quelli per cui la sottoscritta fa il tifo, c’è un vago accenno, molto vago, ogni tanto, e sempre ritrattato, a qualche possibile interesse amoroso ma è ancora tutto allo stadio pre-larvale per quanto mi riguarda, e in secondo luogo perché della mitica damphir (Rose) in Zahru ho trovato pochino, si può dire che al momento Zahru è una Rose in potenza, di un personaggio poi che sia simile a Dimitri nemmeno l’ombra. A parte queste pecche, che però vere pecche non sono, il libro è molto interessante, la storia procede a ritmo incalzante sin dall’inizio e la lettura procede in maniera talmente fluida che non ci si accorge nemmeno di essere arrivati alla fine.

I personaggi che incontriamo nel corso dell’azione sono ben caratterizzati, ognuno di essi è dotato di varie sfaccettature, a parte Jet che pare il santo dei santi, ogni tanto questa sua perfezione è un filino irritante; il carattere che ho apprezzato maggiormente è quello del principe Kasta tratteggiato con moltissimi punti d’ombra e qualche breve, sporadico e sepolto in profondità punto di luce. Mi è un po’ mancata una maggiore caratterizzazione del contesto familiare di Zahru, del suo rapporto con Hen (personaggio che avrebbe meritato un po’ più di spazio e che spero lo abbia nel prossimo volume), e della sua vita insieme al padre e alla madre di Hen che lei considera come anche sua, spero che nel prossimo libro tutto ciò venga ripreso e approfondito, anche perché leggendo il finale un po’ d’ansia mi è venuta.

A parte tutto però si sente che questo libro serve solo come spinta iniziale alla storia, sembra infatti che sia ancora tutto ad uno stadio pre-fuochi d’artificio, come se ancora tutto e tutti non avessero espresso il loro pieno potenziale e abbiano giocato in difesa, compresa l’autrice; ma quel finale, QUEL FINALE… qualcuno mi dia il secondo libro che ho bisogno di sapere!

Ps: se lo leggerete, non vi raccapezzerete con le varie possibili ship e soprattutto fate il tifo per quella che credo non andrà a buon fine, sappiate che vi capisco.
Eleonora



Photo credit: @eleonoranicoletto


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