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martedì 30 novembre 2021

Review party: “L'impero di oro" di S. A. Chakraborty (a cura di Marika)

Salve miei fantastici Coffeeaholics!
Oggi ritorno su questi schermi per partecipare al Review Party organizzato da Maria Cristina di Chronicles of a Bookaholic per l'uscita del terzo ed ultimo volume della Daevabad Trilogy, intitolato: L'impero di oro. Mentre ne La città di ottone, la Chakraborty ci introduceva in un mondo particolare, complesso, e fatto di mille culture diverse con una gerarchia ben precisa e ne Il regno di rame cominciava a dare spazio a vicende politico-sociali che vedevano coinvolti secoli di guerre, schiavitù, e faide personali, nell'ultimo volume risolve tutti i quesiti irrisolti dei primi due romanzi, chiudendo un viaggio esemplare cominciato tra le strade de Il Cairo del 1700.
Una cosa che occorre sottolineare è che L'impero di oro è un libro con una trama fitta di avvenimenti, motivo per cui è stato difficile scrivere una recensione in modo lineare che evitasse spoiler di ogni tipo. In ogni caso, non dovrebbero essercene, quindi che l'ultimo viaggio nel Devastana abbia inizio!

L'impero di oro
di S.A. Chakraborty

Prezzo: 12,99 € (eBook) 26,00 € (cop. rigida)
Pagine: 768
Genere: fantasy 
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 30 novembre 2021

Daevabad è caduta. La città ha perso la sua magia e ora Banu Manizheh, capo dei daeva, e Dara, il suo comandante resuscitato, devono rappezzare la loro fragile alleanza e fare di tutto per restituire la pace a una popolazione agguerrita e disperata. Dara però è affranto dalla perdita dell'amata Nahri e tormentato dai demoni del suo oscuro passato. Per non soccombere, sa che deve affrontare scomode verità sulla sua storia e mettersi al servizio di quelli che ha sempre considerato nemici. Sfuggiti per un pelo alle loro famiglie assassine e alle letali politiche di Daevabad, Nahri e Ali ora sono al sicuro al Cairo. Ma anche loro devono affrontare scelte difficili. Nahri sembra ritrovare la serenità nei vecchi ritmi e nella quotidianità familiare della sua patria, ma la devasta sapere che le persone care che ha lasciato a Daevabad e il popolo che la considerava una salvatrice sono alla mercé di una nuova tiranna. Anche Ali non può fare a meno di guardarsi indietro, ed è deciso a tornare per salvare la sua città e ciò che rimane della sua famiglia. Quando va a cercare aiuto nella terra di sua madre, scopre che il suo legame con i marid, i misteriosi elementali dell'acqua, è molto più profondo di quanto credesse, e minaccia non solo il suo rapporto con Nahri, ma anche la sua stessa fede. Mentre la pace diventa sempre più sfuggente e vecchie conoscenze si rifanno vive, Nahri, Ali e Dara comprendono che, per ricostruire il loro mondo, dovranno forse combattere contro chi un tempo amavano, e difendere coloro che in passato hanno ferito.

La storia riprende esattamente dove termina Il regno di rame: Daevabad è crollata sotto il dominio di Manizeh dei Nahid e dei suoi fedeli, coadiuvata da Dara che troppo tardi si è reso conto della tirannia di una donna che ha deciso di vendicarsi dopo secoli. Tirannia che ha portato Nahri e Ali a fuggire da Daevabad con il sigillo di Solimano e a rifugiarsi nella vecchia città de Il Cairo  per  allontanarsi da morte certa. Qui, i due cercano di riprendere in mano le redini della propria vita per rifarsi e ricostruire un equilibrio spezzato e capire come vivere un'esistenza lontana da quella che ormai era diventata la loro quotidianità fatta di lotte per il potere, violenze e continui scontri. Come se non bastasse però, Ali si ritrova a dover affrontare un altro problema che da anni attanaglia la sua vita: i Marid, esseri divini che hanno un legame con lui più profondo di quello che pensa e che va oltre l'attacco che ha subito nelle acque di Daevabad sei anni prima. E quindi, per scoprire la verità dietro questo mistero non può che recarsi a Ta Ntry, patria materna, nonché landa ricchissima e subdola, pregna di segreti. Nel frattempo a Daevabad la situazione è grave: Manizeh non fa che mostrare la sua follia, il popolo è diviso e continua a subire le conseguenze di un potere tiranno che da Ghassan ha portato solo ad un peggioramento della situazione. E mentre Dara si prepara  a fare i conti finalmente con un passato che lo ha trasformato, Nahri e Ali decideranno che è tempo di ritornare a Daevabad per salvare un popolo che in qualche modo li ha sempre amati. 

Questo è il romanzo che oserei definire "la chiusura perfetta", un cerchio di eventi e quesiti che si risolvono in settecento e dispari pagine, dando ampio spazio sia ai personaggi principali che a quelli secondari. Tutti hanno un proprio percorso da compiere e un viaggio che li porterà ad una crescita psicologica inaspettata. Troviamo Nahri, la ragazza coraggiosa e ladruncola delle strade egiziane che sfida tutti e tutto pur di conoscere la verità sulle sue origini, si trasforma in una donna  determinata a salvare la sua patria e ad aprire finalmente il suo cuore a qualcuno che da sempre la ama; Alizayd, il principe antieroe per eccellenza, a volte testardo e ingenuo, a volte enigmatico e troppo tradizionalista, ne L'impero di oro, smussa i suoi angoli caratteriali, scoprendosi un uomo accorto, avanguardista e pronto a sacrificarsi per un bene superiore; ed infine Dara, colui che affronta dall'inizio un percorso di perdono e redenzione verso un passato atroce e azioni che lo hanno portato ad autocondannarsi ad una vita di rinunce. Personalmente, ho amato questo ultimo volume sia per la volontà dell'autrice di rimanere fedele alla natura vera dei protagonisti senza forzarli a compiere gesti che risulterebbero innaturali per la loro rappresentazione, sia per il world-building sempre meravigliosamente descritto con dettagliate descrizioni di posti lontani, realmente esistiti con altri nomi, ma ugualmente incantevoli. Non mancano inoltre quelle tematiche che accompagnano la storia dall'inizio alla fine rendendola ancora più ricca di colpi di scena: dalle figure genitoriali spesso non riconosciute come tali; alla voglia di liberarsi da catene e fardelli opprimenti dettati da retaggi non richiesti; alle aspettative non adempiute; ai sentimenti inaspettati che spesso si tenta di ignorare; al patriottismo e alla lealtà verso un popolo che si percepisce come casa; e chi più ne ha più ne metta. 

In conclusione, è un romanzo di cui avrei voluto parlare ancora molto, ma per amore dei lettori ho cercato di scriverne in maniera generale senza scendere troppo nel dettaglio, onde evitare spoiler non richiesti. L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che L'impero di oro è un volume ricco di eventi, batticuori e  messaggi nascosti attuali. 
Voto: 5 tazzine di caffè Qahwa, fortemente speziato con una punta di aroma di rose.
Fonte immagini: Pinterest.

4 commenti:

  1. Un degno finale per questa splendida serie! ho apprezzato molto anche io il fatto che l'autrice abbia dato un finale coerente con la storia ed evoluzione di ciascun personaggio. :)

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    1. Concordo assolutamente. Il finale non poteva essere diversamente e per fortuna ha mantenuto l'originalità della trilogia.
      Chissà cosa proporrà prossimamente!=)

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  2. Mmm... sto cominciando a pensare che forse dovrei riprendere in mano questa serie, mollata senza pietà alla fine del primo libro! :D

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    1. Assolutamente si! Vale la pena andare avanti perché a partire dal secondo cambia tutto. =)

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