Buon pomeriggio, lettor*!
Nuovo appuntamento settimanale con la rubrica Milk, Cookies&Books: libri a merenda, dedicata a bambini e ragazzi. Oggi Eleonora ci parla di un libro molto speciale, "Cenere. Storia di una bambina e del suo mostro", di Jonathan Auxier, che racconta in maniera toccante e bellissima le vicende della giovane Nan nella Londra di fine Ottocento. Avete mai letto questo libro? Scopritelo nella recensione e lasciateci un commento ;) A presto!
Cenere. Storia di una bambina e del suo mostro
di Jonathan Auxier
Prezzo: 4,99 € (eBook) 17,00 € (cop. rigida) 10,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 352
Genere: fantasy per bambini, ragazzi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 21 luglio 2020
Inghilterra, fine Ottocento. Dopo la scomparsa dello Spazzacamino, l'uomo che l'ha cresciuta, Nan Sparrow è costretta ad andare a lavorare per Crudd, uno sfruttatore malvagio e senza scrupoli. La vita dei bambini spazzacamino è dura e molto pericolosa, ma Nan è la migliore tra gli arrampicatori. Un giorno però compie un errore fatale e rimane incastrata in una canna fumaria. La ragazzina teme che sia giunta la fine, invece si risveglia dolorante in una soffitta abbandonata. E non è sola. Accanto a lei una misteriosa creatura, fatta di cenere e carbone, che parla e si muove. Insieme, la bambina e il "mostro" cresceranno, salvando ciascuno la vita dell'altro.
Vista la mia passione per l’ambientazione storica nei romanzi, questa volta non potevo non proporla per il libro di questa settimana. Il prescelto in questione è “Cenere. Storia di una bambina e del suo mostro” di Jonathan Auxier; ambientato nella fumosa Londra di fine Ottocento, questo libro ci offre un breve spaccato sulla società di quel tempo, in particolare sulla vita dei piccoli spazzacamino, con una storia tenera, toccante e commovente strutturata in maniera un po’ particolare e originale.
Nan Sparrow è una giovane arrampicatrice, adottata e cresciuta a sua volta da uno spazzacamino che le ha fatto da padre, dice di avere la cenere nel sangue e non vorrebbe far altro nella vita che salire e scendere per le canne fumarie londinesi insieme al suo mentore. Purtroppo i sogni sono costretti a scontrarsi con la dura realtà quando, una mattina, lo Spazzacamino sparisce senza dire nulla, lasciando dietro di sé solo un pezzo di carbone perennemente caldo della grandezza di un pugno; per sopravvivere Nan non ha altra scelta che andare a lavorare presso un altro spazzacamino, ben diverso però da quello che l’aveva cresciuta fino a quel momento, interessato solo a far soldi e a guadagnare sulla fatica dei suoi piccoli dipendenti. Nel suo nuovo alloggio, Nan, di tutti i ragazzi, è l’unica ad aver sperimentato qualcosa di diverso dalla povertà, dall’essere venduta per qualche spicciolo e dal non aver altra possibilità che fare quel duro mestiere per sopravvivere, tutti la guardano in un certo senso con ammirazione e i più piccini la prendono proprio come punto di riferimento, non solo perché è la migliore in quello che fanno ma perché la sera racconta storie della buonanotte che rinfrancano lo spirito e rasserenano dopo lunghe, faticose e rischiose giornate di lavoro.
Anche in questo caso però la routine non è destinata a durare a lungo, dopo essere sopravvissuta ad un errore fatale la ragazzina si sveglia miracolosamente incolume in una polverosa soffitta con come unica compagnia il tizzone lasciatole dal suo Spazzacamino, questo apparentemente insignificante oggetto però ha preso magicamente vita. Ha in questo momento inizio un periodo in cui la protagonista, insieme al suo (futuro) mostro, imparerà a conoscere il valore dell’amicizia, della vita e anche dell’amore nel senso più ampio del termine, crescerà e aprirà gli occhi sul mondo e sul futuro aiutata anche da qualcuno che da sempre veglia sui di lei e da qualcun altro che ha iniziato a farlo solo da poco ma con tutto il cuore.
Ora, sappiamo tutti benissimo che vita facevano i bambini spazzacamino, a dir poco brutale e infima (vita che tra l’altro è andata avanti fino alle soglie del ventesimo secolo), e questo libro non è un saggio storico che serve ad approfondire l’argomento, ma sfrutta questa condizione come linea del percorso che accompagna la giovane Nan e lo fa con una delicatezza che anche i momenti più bui di questa storia risultano quasi nobilitati da come vengono scritti e descritti.
All’inizio ho detto che questo libro è strutturato in maniera un po’ particolare, vi dicono niente William Blake, Songs of Innocence and Experience? Se la risposta è no, rispolverate i vecchi quaderni di scuola e vi ritornerà tutto alla mente, viceversa sappiate che questo libro si divide proprio in due parti intitolate molto casualmente Innocenza ed Esperienza. Il parallelismo con Blake non è accidentale, nella prima parte Nan ha ancora una visione edulcorata della vita di uno spazzacamino e della scomparsa del suo maestro/padre adottivo, nella seconda metà invece prende veramente coscienza del mondo che la circonda e degli aspetti nascosti, o per meglio dire spesso volutamente non visti, che ci sono.
La figura del mostro di cenere e carbone funge un po’ da catalizzatore per questo percorso di crescita della ragazzina e per crearla l’autore si è ispirato, sia nella forma che nella funzione, alla figura del Golem, un essere fatto di argilla appartenente alla cultura ebraica, il cui più noto esponente è appunto il Golem di Praga, secondo la leggenda, creato nel 1580 dal rabbino della città con lo scopo di pattugliare il ghetto e proteggere la comunità ebraica dal male.
Quello comunque che emerge da questa lettura è che “Cenere” è un libro dolcissimo, a tratti straziante e a tratti ricco di allegria e gioia, poetico e quasi narrato come una favola, pieno di speranza e di occhioni grandi spalancati sul mondo pronti a cogliere la bellezza delle cose; semplicemente bellissimo.
Eleonora
Photo credit: @eleonoranicoletto
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