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mercoledì 6 aprile 2022

Recensione: "La proposta di un gentiluomo" di Julia Quinn (a cura di Giulia)

Buongiorno, lettor*!
Oggi la nostra Giulia ci parla di un libro della serie del momento Bridgerton, "La proposta di un gentiluomo", di Julia Quinn, che pare sia un vero e proprio retelling di Cenerentola. Lo avete già letto? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti e qual è il vostro Bridgerton preferito ;)

La proposta di un gentiluomo
di Julia Quinn

Prezzo: 7,99 € (eBook) 14,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 372
Genere: romance storico
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 1 settembre 2020

Sophie Beckett discende da una nobilissima famiglia, ma non ha mai avuto una vita facile. Niente feste, coccole, agi per lei: è infatti la figlia illegittima del conte di Penwood ed è sempre stata trattata come una domestica, soprattutto dopo che il padre, morendo, l'ha lasciata sola con la matrigna e le sorellastre. Mai e poi mai avrebbe immaginato di partecipare un giorno al celebre ballo in maschera di Lady Bridgerton. Né tanto meno di incontrarvi un principe azzurro che stesse aspettando proprio lei. Eppure, mentre volteggia leggera tra le forti braccia del bellissimo Benedict, secondogenito della famiglia, le sembra quasi impossibile che quell'incantesimo debba dissolversi allo scoccare della mezzanotte. Non dimenticherà mai quella serata, ne è sicura. Neanche Benedict potrà scordare la sensazione provata danzando con quella sconosciuta. Chi si celava dietro quella maschera? Il giovane ha giurato a se stesso che l'avrebbe scoperto, per poi sposarla. Ma quando, anni dopo, conosce casualmente Sophie, che crede una cameriera, il suo proposito vacilla: è giunta l'ora di porre fine alla ricerca della misteriosa ragazza che gli ha rapito il cuore e abbandonarsi a un nuovo sentimento? Perché certo Sophie non poteva essere al ballo… oppure sì?

Chi si sarebbe mai aspettato che il terzo libro della saga dei Bridgerton sarebbe stato un retelling di Cenerentola? Sicuramente non io, ma vista la figura del perfetto principe azzurro qual è quella di Benedict, in effetti non stona affatto. Avevo molte aspettative su questo libro, soprattutto dopo la storia di Anthony e Kate, che mi aveva lasciato un vuoto dentro, forse per questo o forse per altri motivi che presto scoprirete, non sono rimasta contenta di tutto, alcune cose mi hanno fatto storcere il naso e altre mi hanno fatto sorridere come una bimba.

Questa è la storia di Benedict Bridgerton, conosciuto come il secondo e riconosciuto perché più alto rispetto al terzo, e questa situazione a lui non piace per nulla. Quando a un ballo in maschera conosce la ragazza più bella che lui abbia mai visto, la quale lo chiama semplicemente Benedict e non con tutti gli altri appellativi che l’alta società gli ha affibbiato, il tempo passa talmente tanto velocemente in sua compagnia che la sua principessa scappa senza nemmeno avergli detto il nome, lasciandosi per strada una guanto con tre semplici lettere: SLG.

Sophie Beckett, figlia illegittima di una nobilissima famiglia, non ha mai avuto una vita facile. Il conte di Penwood, non l’ha mai riconosciuta come sua figlia e non l’ha mai nemmeno trattata come tale, e successivamente alla morte di quest’ultimo, la moglie di Penwood e le sue due figliastre l’hanno sempre schiavizzata e trattata come una sguattera. Il suo sogno più grande è quello di partecipare a un ballo organizzato dall’alta società, ballare e farsi trascinare per tutta la pista dentro un abito stupendo. Sogni, sogni, che probabilmente non diventeranno mai realtà, o forse sì? Le strade dei due protagonisti dopo quel magnifico ballo, non si incroceranno per diverso tempo, per varie situazioni spiacevoli: Sophie viene cacciata di casa ed è costretta letteralmente a scappare via dalla capitale. Dopo un salto temporale, durato due anni, Benedict si ritrova all’ennesima festa a cui non è per nulla interessato, eppure quella sera cambierà tutto per lui. Sophie ha da poco cominciato a lavorare per i signori Cavender, che con lei in realtà sono molto gentili, il problema principale è il loro figlio, che non la smette di mettere le mani addosso alla ragazza nonostante i suoi continui rifiuti; una sera però sta davvero esagerando. Sophie non pensa di avere scampo, circondata da ben tre amici di quel pervertito, pensa sia arrivata la sua fine. Ma ecco arrivare il suo principe azzurro, colui che per la prima volta in assoluto le aveva fatto battere il cuore, Benedict. Non riescono mai a smettere di litigare, agli antipodi su ogni questione, eppure non riescono a stare distanti l’uno dall’altro, come se una forza li costringesse a stare vicini, insieme sono la versione migliore di se stessi.

“Pianse per quello che sarebbe potuto capitarle quella sera, e pianse per quello che aveva passato negli ultimi nove anni.
Pianse perché lui era così bello e dolce.
Pianse perché era tanto tempo che non piangeva, e perché si sentiva così sola”

La storia di Sophie e Benedict, è molto travagliata. Questo libro è stato una sofferenza. Una storia d’amore che sembrava chiusa ancora prima di cominciare, dato che a quei tempi non era minimamente pensabile che il fratello di un visconte potesse sposare una figlia illegittima, che faceva la cameriera per di più.
Benedict all’inizio fa una proposta, la famosa proposta del titolo, a Sophie, e non mi è piaciuta per nulla. Io capisco che lui non pensasse che la sua famiglia potesse accettare il suo amore verso questa ragazza, però certe cose non doveva nemmeno pensarle, è sbagliato, per tanti motivi. Penso che Benedict non abbia contato i rinomati 10 secondi prima di aprire bocca, penso non abbia riflettuto sulle conseguenze e penso non abbia collegato il cervello alla bocca. Sophie, d’altro canto, mi è piaciuta molto. Il suo atteggiamento, sia nei confronti della situazione in cui si è ritrovata, sia nei confronti di Benedict, l’ho trovato molto lineare con il suo pensiero in generale, ha sempre virato per la sua strada, non pensando mai di poter rinunciare a se stessa. Penso che lei abbia molto ragionato su quella che è stata la sua vita passata e quello che avrebbe voluto fosse il suo futuro e sicuramente non ha mai voluto quello che Benedict le ha proposto.
La storia scorre meravigliosamente, questa è una caratteristica che ho notato nella scrittura dell’autrice, molto fluida e semplice, tuttavia questo di certo non influenza il suo lato emozionale, che in questo terzo libro non ho trovato presente come nel secondo. Sicuramente ci sono molte scene carine ed emozionanti, soprattutto nella parte finale del libro, però penso che l’autrice potesse fare qualcosa di più, soprattutto dopo che ne ha dato la dimostrazione con il libro su Anthony e Kate.

“Ti amo per infinite ragioni. Ma ce n’è una in particolare. Il fatto che conosci te stessa. E il tuo valore. Hai dei principi, Sophie, e vivi attenendoti a quelli.”

In questa mia recensione, non posso non citare un personaggio che in questa storia è stato fondamentale secondo me, ovvero Lady Bridgerton, la madre di Benedict. Violet ha saputo consigliare e ha saputo far riflettere il figlio, come solo una madre sa fare, con gentilezza e amore, gli ha fatto capire che è stata una grandissima testa di fagiolo a comportarsi in un certo modo con Sophie, l’ha strigliato e gli ha fatto capire che il treno dell’amore passa una volta sola, e di certo non sarà lei o un ceto sociale diverso a fermare l’amore tra due giovani.

Traendo le mie conclusioni posso dire che è un bel libro e vale la pena leggerlo, ovviamente se piace il genere romance.

Giulia


Photo credit: @_gbooklover_

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