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venerdì 20 maggio 2022

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "Lo Spaventapasseri Malinconico" di Carlotta Paoletti (a cura di Anna)

Buon pomeriggio! ^^
Oggi, come di consueto, torna la rubrica dedicata a bambini e ragazzi! Anna ci parla di un piccolo libro davvero speciale, Lo Spaventapasseri Malinconico, di Carlotta Paoletti. Scopritelo nella sua recensione e fateci sapere se lo avete letto o vi piacerebbe farlo ;) A presto!

Lo Spaventapasseri Malinconico
di Carlotta Paoletti

Prezzo: 13,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 36
Genere: libri per bambini
Editore: Albe edizioni
Data di pubblicazione: 15 novembre 2018

Una fiaba sui grandi temi del coraggio e del sacrificio ricompensato. Impegnato a sorvegliare un campo di grano, lo spaventapasseri si annoia e vorrebbe tanto giocare con gli uccellini, che invece lo temono. All'arrivo di un corvo che minaccia i passerotti di un nido vicino, il nostro eroe trova la forza di combattere e scacciare l'intruso, ma esce dalla lotta assai malconcio. È forse la fine? No, perché il contadino lo rimette in sesto e i passeri, finalmente, lo circondano gioiosi, riempiendogli il cappello di fiori.

Chi, come me, ha la fortuna di vivere in una zona di campagna conosce i meravigliosi doni che la primavera inoltrata e la natura regalano al paesaggio: prati con erba selvatica punteggiata di fiori di campo, distese di giovani papaveri rossi e bionde spighe di grano che si fanno baciare dal sole, allegri uccellini che leggeri volano alla ricerca di semi, cibo e nuovi amori. Eppure manca qualcosa, o per meglio dire, qualcuno. Ormai è davvero raro incontrare quegli stupendi protagonisti del mondo agricolo che forti di fronte alle intemperie, determinati nel loro compito di vedetta e guardia, rustici nel loro aspetto un po’ disordinato e allegri nei loro abiti colorati e improbabili, svettavano in mezzo ai campi... gli spaventapasseri.

Vestito di stracci e di qualsivoglia stranezza, per centinaia di anni lo spaventapasseri è stato custode dei raccolti, una straordinaria figura semplice, malinconica e solitaria. La storia del bizzarro spaventapasseri è antichissima, già gli antichi romani utilizzavano nei campi delle statue per allontanare i volatili. La struttura di questo pittoresco personaggio, utilizzato in passato per rituali di buon auspicio contro gli spiriti maligni, rappresenta una croce, simbolo sacro di sacrificio e protezione. Nel tempo i due nudi pali di legno incrociati e conficcati nel terreno si arricchirono di paglia e abiti smessi, fino ad assumere la forma di un fantomatico contadino orgogliosamente a braccia aperte, notte e giorno davanti al suo raccolto, pronto ad allontanare, con il suo fiero valore, uccelli e maltempo.

Un personaggio curioso e magico, un eroe romantico nella sua solitudine e insieme valoroso nella sua instancabile presenza.

“Gli uccelli non vanno nel campo di grano solo per mangiare, ma anche per farsi raccontare le storie dal vecchio spaventapasseri”. (Fabrizio Caramagna)

Eh sì, perché chissà quante ne hanno di storie da raccontare i vecchi spaventapasseri! Li ho sempre immaginati lì, fermi sull’attenti di giorno, per convincere il contadino di essere adatti al ruolo e di essere veramente nemici degli uccelli e poi al tramonto, quando il contadino tornava a casa a riposare, ho sempre pensato che finalmente rilassassero le braccia e con un fischio richiamassero tutti gli amici passeri, merli, corvi e chiunque si trovasse a svolazzare nei dintorni per raccontarsi le avventure della giornata. Misteriosi e romantici, quanto mi mancano gli spaventapasseri nei campi...

E come a me sicuramente anche a Carlotta Paoletti, illustratrice specializzata in Character Design e ambientazioni per l’editoria, scrittrice di albi illustrati, nonché raccontastorie per i bambini a cui dedica le sue opere di fantasia. In un'intervista l'autrice spiega come l’idea di Lo Saventapasseri Malinconico sia nata in una vacanza in Portogallo durante la quale l’artista vede nei campi una scena tenera e insolita, alcuni uccellini appollaiati sulle braccia di uno spaventapasseri. Un ricordo che ha ispirato una storia veramente poetica disegnata con una altrettanto poetica sinfonia di colori pastello, scelti con cura per simboleggiare ed evocare emozioni e sentimenti, per esempio le delicate sfumature di azzurro e rosa dell’alba per la malinconia, la nostalgia, i momenti di riflessione in solitudine e i toni più caldi e intensi del tramonto nelle scene di energia e dinamismo.

Scelte curate nei minimi dettagli perché i bambini sono dei lettori curiosi e degli osservatori molto attenti ai particolari, hanno il dono di saper vedere oltre le apparenze, oltre il reale, e cogliere con spontaneità e semplicità i messaggi più profondi sia di un testo sia delle illustrazioni che lo rappresentano.

“Perché devo stare sempre qui fermo? Si domanda lo spaventapasseri. Da molto tempo se ne sta piantato sulla cima di una collina. Il suo compito è sorvegliare la distesa dorata del campo di grano sotto di lui. Nessuno però glielo ha spiegato e lo spaventapasseri è triste e si annoia.”

Vorrebbe tanto poter correre e saltare, scoprire cosa c’è oltre la collina, scoprire il mondo e avere degli amici. Si sente così solo... gli uccellini scappano quando lo vedono. Sarebbe così bello se potessero fare amicizia, perché in fondo lo spaventapasseri non intende lasciare il campo, il suo compito o le sue responsabilità, ama la natura e rimane ogni giorno incantato dal bellissimo paesaggio che lo circonda e ogni notte dallo spettacolo delle stelle che lo illuminano. Ma si sente solo e bloccato nella sua libertà dai pali che lo sostengono, costretto a pensare e sognare piuttosto che a vivere.

In un nido tra i rami del grande albero al di là del campo sono nati dei passerotti... che sia questa l’occasione giusta per realizzare il suo desiderio di fare amicizia e finalmente riempire il suo cuore di emozioni, sentimenti e amore, oltre che di paglia?

A voi scoprirlo!

Un piccolo albo illustrato che racchiude in sé davvero molto lavoro e molta cura
: la scelta dei colori più adatti a veicolare le emozioni, la scelta delle parole più  delicate, l’utilizzo di una grafica accattivante e di un carattere che facilita la lettura ai più piccini e illustrazioni magiche che trasportano in un mondo di altri tempi. Una dolcissima storia che accompagna i bambini, e noi grandi, a interrogarsi sul senso della propria vita, sulla natura di emozioni come la malinconia e la solitudine e su come poterle superare, a comprendere il valore della amicizia, a riconoscere il proprio desiderio e bisogno di esplorazione e infine a trovare dentro di sé la vera forza e il vero coraggio.

Questo originalissimo libro apre davvero delle “passaporte” incantevoli con altre storie che amo. Curiosi di scoprire i portali magici che si aprono in Lo Spaventapasseri Malinconico?

Primo fra tutti: Il Meraviglioso Mago di Oz, di L. Frank Baum del 1900. Ricordate lo Spaventapasseri che Dorothy incontra in un campo lungo la strada dai mattoni gialli in viaggio verso la Città di Smeraldo? Anche lui, come il nostro protagonista, è solo e simbolicamente crocifisso e, nonostante la sua testa contenga paglia e non un cervello, dimostra immediatamente una intelligenza sopraffina e il desiderio di esplorare il mondo, fare amicizia, dare delle risposte ai suoi innumerevoli perché. E come il nostro amico malinconico anche lo Spaventapasseri nel Regno di Oz è legato al colore azzurro, simbolo di profondità e armonia.

Che ne dite, riuscite anche voi a vedere la “passaporta” con Il Castello Errante di Howl, romanzo fantasy di Diana Wynne Jones del 1986? La protagonista Sophie, alla ricerca di un bastone di sostegno, trova lo spaventapasseri Testa di Rapa gettato in una siepe e mezzo distrutto. Anziché disprezzarlo decide di fissarlo per bene tra i rami di un biancospino e, rivolgendosi a lui con un gentile “vecchio amico mio”, di fatto lo riporta inconsapevolmente in vita con un incantesimo.

E infine un portale magico si apre con Lo Spaventapasseri da Favole al Telefono, di Gianni Rodari, del 1962 in cui Gonario, il più piccolo di sette fratelli di una famiglia molto povera, deve lasciare la scuola e andare a lavorare in un’azienda agricola con il ruolo di spaventapasseri. “[...] piangeva tutto solo in riva al fosso [...] piccolo, stracciato e affamato. Piangeva così disperatamente che i passeri si fermarono su un albero a guardarlo, e pigolavano di compassione per consolarlo. Ma i passeri non possono consolare uno spaventapasseri.”

Per fortuna, invece, la scrittrice Carlotta Paoletti ci dimostra che è possibilissimo e che dalla tristezza e dalla malinconia si può guarire grazie anche all’amore di amici sinceri.

Anna


Photo credit: @anna_bookfantasy

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