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mercoledì 3 agosto 2022

Recensione: "Lunedì inizia sabato" di Arkadij e Boris Strugatskij (a cura di Ms Rosewater)

Buongiorno lettor*!
Oggi la nostra Ms Rosewater ci parla di Lunedì inizia sabato, dei fratelli Strugatskij, un'opera di fantascienza in cui si possono riscontrare elementi della tradizione russa e non solo. Scoprite il romanzo nella sua recensione e fateci sapere se vi ispira ;) A presto!

Lunedì inizia sabato
di Arkadij e Boris Strugatskij

Prezzo: 6,99 € (eBook) 17,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 344
Genere: fantascienza
Editore: Ronzani Editore
Data di pubblicazione: 9 maggio 2019

Pubblicato per la prima volta in Russia nel 1964, “Lunedì inizia sabato” in patria è considerato il romanzo più popolare dei fratelli Strugatskij; poggia saldamente sulla tradizione nazional-popolare russa, ed è pervaso da un’aura fiabesca di schietto ottimismo e comicità. Sasha Privalov, giovane programmatore di Leningrado, sta guidando attraverso le foreste della Carelia, nella Russia nord occidentale; deve incontrarsi con alcuni amici a Solovets per una vacanza nella natura. Quando lungo la via raccoglie un paio di autostoppisti locali, ancora non sa che nella cittadina di Solovets accadono cose davvero straordinarie. I due convincono Sasha a fermarsi e lavorare con loro all’Istituto di ricerca Scientifica e Tecnologica per la Magia e la Stregoneria, dove incontrerà ogni genere di creatura fantastica, e avrà a che fare con oggetti animati e aggeggi stravaganti.

Per un appassionato di fantascienza non conoscere l'opera dei Fratelli Strugatskij sarebbe un danno non da poco: basti sapere che da un loro libro (“Picnic sul bordo della strada”) è stato tratto il film “Stalker”, classico della fantascienza di alto livello, diretto da Andrei Tarkovsky.
Arkadij e Boris rappresentano (un po' come U-Janus, di cui parlerò più avanti) l'ideale dello scrittore di fantascienza, uno scienziato, direttore dell'Osservatorio Astronomico di Pulkovo, e l'altro letterato, insegnante e traduttore di lingue asiatiche: la loro produzione si distingue sia da quella di Asimov, concentrata sul rapporto tra civiltà e macchine, che di Lem, filosofica, solenne (a volte un po' barbosa) e, come vedremo tra breve, si muove su un binario completamente autonomo che combina il pensiero dell'esplorazione del futuro, della conoscenza scientifica, con la tradizione letteraria russa, soprattutto quella dell'autore ancora oggi considerato il più grande, Aleksandr Puskin.

Sasha Privalov è un giovane programmatore, è in vacanza e deve incontrarsi con alcuni amici alla stazione di Solovets. Sulla strada per la cittadina carica due autostoppisti che gli offrono un alloggio e un lavoro presso l'ISSTEMS, Istituto di Ricerca Scientifica e Tecnologica per la Magia e la Stregoneria. Sasha inizialmente rifiuta, ma durante il suo bizzarro soggiorno a Solovets succederanno un sacco di cose strane che lo convinceranno ad accettare. E da lì ne succederanno molte di altrettanto strane.

Il libro è diviso in tre storie e corredato da una postfazione dello stesso Privalov, in ogni storia il racconto integra e rivisita un periodo della letteratura fantastica e fantascientifica russa (e non solo). Così, nel primo capitolo troviamo la Casetta su zampe di gallina (cioè la casa di Baba Jaga), un pesce e un gatto parlanti e tantissimi riferimenti alle favole tradizionali russe; nel secondo, quando Privalov è ormai entrato a far parte dell'ISSTEMS s'incontrano praticamente tutti i personaggi fantastici di cui si è scritto, dal Vij di Nikolaj Gogol al Golem della tradizione ebraica ai vampiri ai folletti, tutti coinvolti nell'attività frenetica ed esilarante dell'Istituto; nella terza storia infine, è la volta della fantascienza contemporanea e dei paradossi temporali, con un viaggio nei mondi creati dalla scrittura, mondi altrettanto reali quanto il nostro.

Nonostante l'eccezionalità dei personaggi che sfilano nei corridoi dell'ISSTEMS, tra cui spicca A-Janus e U-Janus, un individuo che vive in due corpi, l'azione è difficile da definire, a volte sembra davvero che non succeda nulla, e la trama si sviluppa attraverso una serie di incontri straordinari, scene brevi e surreali; il classico schema che incentra la vicenda sulla risoluzione di un problema (ad esempio una minaccia alla Terra), una scoperta o la vicenda personale di un individuo, viene superato e, pur mantenendo il punto di vista di Sasha per tutto il libro, egli non spicca rispetto agli altri personaggi, studiosi di lungo corso delle arti magiche ben più illustri di lui, totalmente immersi nella loro ricerca, qualunque essa sia. E' il racconto del mondo fantastico che trova posto nella modernità dominata dalla razionalità, dalla burocrazia e dalla tecnologia, facendo della magia e dell'ignoto un soggetto di ricerca scientifica.

I fratelli Strugatskij si concedono il lusso di manipolare con ironia i personaggi più noti della tradizione e di inserirli in un luogo dove il magico, la scienza e avvenimenti reali decisamente straordinari convivono in una sorta di iperrealtà che rappresenta una critica a una certa letteratura di propaganda, ma anche un modo per omaggiare la tradizione e connetterla al mondo contemporaneo con ironia e divertimento.

E se la conoscenza degli autori russi rappresenta un sicuro vantaggio per apprezzare la sfilata di personaggi e le citazioni, non è necessaria per godersi il libro (fidatevi), sia perché il volume è fornito di note esaustive, sia perché rappresenta un modello di fantascienza diversa da quella a cui siamo abituati dai modelli americani, che riesce ad armonizzare due elementi (la scienza e la magia) in apparenza in totale contrasto tra loro.

Non posso che dare cinque tazzine.
Ms Rosewater


Photo credit: @lisapavesi

3 commenti:

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