Buon pomeriggio! ^^
Oggi la nostra Anna ci parla di un libro davvero speciale, un piccolo albo illustrato che sembra parlare di lei e che le è piaciuto tantissimo: Anna e Anna, di Piero Schiavo, con le illustrazioni di Angela Marchetti. Scoprite questa splendida lettura nella recensione che segue e fateci sapere la vostra opinione ;)
Anna e Anna
di Piero Schiavo e Angela Marchetti
Prezzo: 16,00 € (cop. rigida)
Pagine: 46
Genere: libri per bambini
Illustrazioni: Angela Marchetti
Editore: Uovonero
Data di pubblicazione: 1 luglio 2022
Anna è una bambina come tante: ha i suoi amici, che tiene stretti vicino a sé, e i suoi nemici, da cui sta alla larga. Ha anche molta immaginazione. C’è una cosa però che le risulta molto difficile: stare con gli altri. A volte si sente inadeguata e ignorata, come se non esistesse.
Un giorno, una silhouette familiare le appare di fronte all’improvviso. È amichevole, vivace e molto simile a lei, ma anche sorprendentemente diversa. Vuole uscire fuori alla luce del sole, ama divertirsi con gli altri e rendersi d’aiuto. Anna è colpita da tutto quello che è in grado di fare e, un passo dopo l’altro, decide di seguire il suo esempio.
Questo albo illustrato è uno spettacolo! Appena ho saputo di una possibile collaborazione con la casa editrice Uovonero per la lettura di Anna e Anna, fresco fresco di stampa, ho spalancato le braccia nell'attesa che arrivasse finalmente da me per stringermelo forte forte al cuore. Come non desiderare leggere un libro per bambini il cui titolo è proprio il tuo nome più il tuo nome, il tuo nome e l’inverso del tuo nome, il tuo nome e il tuo nome specchiato, il tuo nome e il nome del tuo alter ego, il tuo nome e il nome della tua ombra, il nome di te e della parte nascosta di te? Giuro, avrei amato questo albo anche se non si fosse intitolato Anna e Anna, ma che so, Giulia e Giulia o Silvia e Silvia, ma il destino, il karma, il caso, chiamatelo come vi pare, ha voluto che la protagonista fosse proprio Anna, Anna una bambina uuuuuuuuuguaaaaale a me! E che la sua storia fosse in pratica la storia della mia infanzia. Ecco perché ogni singola pagina, ogni singola parola, ogni singola meravigliosa, sorprendente, delicata, misteriosa e ricca di innumerevoli sfaccettature illustrazione di questo libro è ormai parte di me e della mia vita.
Penso che non siamo noi a scegliere i libri da leggere ma siano loro a sceglierci, e questo libro mi ha scelta e mi ha anche chiamata per nome, forte e chiaro direi! Insomma, dato che sono fermamente convinta che niente capiti per caso, questo albo era proprio, proprio, proprio destinato a me.
Anna è una bambina come tante altre, va a scuola, ama il cioccolato, i suoi migliori amici sono la scimmia pupazzo, il bambolotto con l’abitino a quadretti blu e il gatto, un gatto rosso vero con pelo, coda e tutto il resto, ogni cosa al suo posto. Ha tantissima fantasia, gioca inventando di essere protagonista di favole e di lanciarsi in mille avventure, un giorno è una regina con il mantello fatto con una coperta e con una scopa-scettro e un giorno vola fuori dalla finestra con il gatto a bordo di un coloratissimo monoplano. Tutte le sue avventure però si svolgono nella sua immaginazione, perché c’è una cosa che ad Anna risulta davvero davvero “[...] difficile. Molto difficile. Complicatissima. Tanto che a volte le sembra quasi di non esistere.” E questa cosa super difficile è stare con gli altri, bambini o adulti poco importa, sono tutti altri. Anna non si sente a suo agio con gli altri: in mezzo alla folla si sente diversa, a scuola tra i compagni cerca di nascondersi, tra i grandi vuole solo diventare invisibile... allora forse è meglio evitare e starsene in cameretta a fantasticare, a disegnare e a giocare da sola, con la scimmia pupazzo, il bambolotto con l’abitino a quadretti blu e con il gatto, il gatto rosso vero con pelo, coda e tutto il resto, ogni cosa al suo posto. Nella sua camera è al sicuro e lontana dagli sguardi indagatori, dai pettegolezzi dei compagni, dai giudizi degli insegnanti e dalle pretese degli adulti... però che silenzio... che solitudine... alla fine un po’, poco poco, in effetti ci si annoia. Cosa può succedere ad Anna chiusa nelle quattro mura della sua stanza decorata con disegni appesi di sghembo alle pareti, il pavimento disseminato di giochi, case delle bambole, vestiti, il davanzale della finestra abbellito da piantine fiorite?
Ecco cosa può succedere: che una voce proveniente da chissà dove la chiami!
“Ehi! Psst! Parlo con te! [...] Sono la tua ombra! [...]Portami fuori a giocare... Mi annoio qui in casa!”
Anna è incredula, così come incredulo è il gatto vero, quello rosso con pelo, coda e tuo il resto, ogni cosa al suo posto, guarda a terra e vede l’ombra di una bambina uguale uguale a lei. E con lei c’è anche l’ombra di tutta la sua stanza, solo che l’ombra del gattino è una feroce piccola pantera, quella del bambolotto è una bambolina elegante, quella dei vasi con le piantine è una giungla, quella della casa delle bambole è un castello e l’ombra di Anna non è una Anna triste e sconsolata, quanto piuttosto una Anna sorridente, vivace e determinata.
Wow... sorprendente! Ecco davanti ad Anna l’altra Anna!
Ecco una Anna solitaria, schiva, un po’ paurosa che non vuole uscire per non essere troppo “appariscibile” e una Anna che cerca compagnia, divertimento e avventure. Possibile che un’ombra, per sua natura identica all’originale, appaia invece così diversa per Anna? Certo, tutto è possibile quando sei una bimba che crede di conoscersi molto bene e di essere solo quello che ha deciso di essere, negando i lati della propria personalità più scomodi o quelli che fanno più paura, rifugiandoti nella tua comfort-zone.
Riuscirà Anna a fare amicizia con la sua stessa ombra? Riuscirà Anna a fare pace con il suo alter ego frizzante ed estroverso? Riuscirà Anna a capire che non serve a niente rifugiarsi in cameretta evitando di vivere?
A voi scoprirlo! Sfogliate questo albo illustrato, la storia è delicata e molto intima, vi conquisterà. E i disegni sono ricchissimi di dettagli, da osservare per bene, perché le cose non sempre sono come sembrano. Vi stupirà scoprire che ciò che vedete non è esattamente quello che pensavate di vedere. Siamo davvero così sicuri che le ombre riflettano la realtà? Le ombre riflettono quello che siamo o quello che crediamo di essere?
In psicologia il concetto di ombra assume un significato metaforico di grande impatto, indica il lato oscuro, ma non per questo per forza negativo, della personalità, dell’io cosciente. Evoca la dualità e insieme la complementarità che contraddistingue il rapporto tra luce e buio, chiaro e scuro, palese e nascosto, razionale e irrazionale, manifesto e profondo. La nozione di ombra, un po’ spaventosa e un po’ giocosa, è una componente fondamentale dello sviluppo della personalità. I bambini la approcciano in molti momenti della loro quotidianità: come un gioco dinamico di movimento quando saltano e corrono per provare a sfuggirle, come attività creativa quando la proiettano sulla parete dando forma a silhouette di animali e buffi omini, ma anche come sublimazione della paura quando convogliano preoccupazioni e timori nelle ombre mostruose che si nascondono terribili nel buio. Nell’ombra non si proietta solo la paura di ciò che è altro da noi, ma anche la paura del lato di noi stessi che temiamo, neghiamo, rifiutiamo, fuggiamo, non amiamo.
Il confronto con l’ombra è un tema psicologico ma anche “morale che mette alla prova l’intera personalità dell’Io [...] ciò significa riconoscere come realmente presenti gli aspetti oscuri della personalità: atto che costituisce la base indispensabile di qualsiasi forma di coscienza di sé, e incontra perciò di solito una notevole resistenza” (Jung, 1951).
Di fronte alla propria ombra scattano dinamiche psichiche connesse alla crescita personale molto diverse: la Proiezione, in cui l’ombra appare come se fosse Qualcun Altro, come nel caso della nostra protagonista Anna che all’inizio non si riconosce e le chiede “chi sei?”; il Riconoscimento, in cui la persona affronta la propria ombra per comprenderla, come quando la nostra Anna inizia ad aprirsi confidandole le sue fragilità e contemporaneamente ascoltando le sue esigenze; l’Integrazione, in cui la persona accetta e accoglie il proprio lato oscuro, come Anna quando finalmente tende la mano ad Anna e insieme oltrepassano la porta di casa per “vedere ciò che prima non vedevo”.
Wow, tutto questo in un albo illustrato di sole cinquanta pagine? Sì certo, a volte ci stupiamo, ma per i bambini non servono affatto tante parolone come invece servono ai grandi...
E di “passaporte” in Anna e Anna ne abbiamo? Siiiiiii! Il tema del Doppio è sempre stato tra i preferiti nella letteratura, anche in quella per l’infanzia e infatti ecco qui i portali magici che ho trovato con altri libri.
A volte gli aspetti oscuri del carattere dei protagonisti trovano sfogo, da parte degli scrittori, nel donare al personaggio un Alter Ego gemello, e questo apre subito una passaporta con le mie amate Vaniglia e Pervinca protagoniste di Fairy Oak di Elisabetta Gnone (recensione QUI) che rappresentano l’una l’opposto della personalità dell’altra e insieme si completano.
E una passaporta si apre anche con la favola, e i successivi romanzi retelling, di Biancaneve e Rosarossa di cui ho letto quello di Emily Winfield Martin (recensione QUI) in cui le due sorelline rappresentano i due lati di una stessa personalità e soltanto unendo le differenti forze e peculiarità riescono a portare a termine la loro missione.
Anche molti libri “da grandi” giocano sul concetto di ombra, alter ego, personalità multipla, citerò ad esempio per tutti il celeberrimo Lo strano caso del dottor Jekyll e Mister Hide di Robert Louis Stevenson, in cui il serio e distinto dottore di giorno si trasforma in crudele assassino di notte. In questo romanzo è evidenziato in modo emblematico la dinamica psichica malata che può scattare di fronte alla questione accettazione o negazione del proprio lato oscuro, cioè la Scissione, in cui la persona, incapace di riconoscerlo e integrarlo, lo allontana, condannandolo a vivere una esistenza autonoma, separata, rinnegata, con conseguenze a dir poco drammatiche.
E infine due passaporte ciliegina sulla torta!
La prima con Harry Potter di J.K. Rowling. Vi ricordate quando Harry trova lo Specchio delle Brame, uno specchio che mostra non ciò che sei ma ciò che desideri? Ebbene il concetto di riflesso nello specchio e ombra è molto simile a livello psicologico e metaforico, ma quello che mi ha fatto pensare a una somiglianza tra Harry e Anna è che entrambi, per sfuggire a una realtà difficile da affrontare, si rifugiano in ciò che pensano li possa proteggere, Harry restando ore e ore a fissare lo specchio e Anna chiudendosi nella sua cameretta.
E infine come non citare il capolavoro Peter Pan di J.M. Barrie. Ricordate che Peter Pan pensa di avere perso la sua ombra e si presenta nella stanza di Wendy proprio mentre la sta cercando? La relazione di Peter con la sua stessa ombra è una dinamica ancora diversa: il buffo ragazzino che non crescerà mai non troverà mai la sua ombra perché Peter non vuole crescere e crescere è vita. Peter è l’ombra, ecco perché la sta cercando, perché cerca se stesso, cerca di capire cosa c’è di diverso (di giusto o sbagliato non sta a noi decretarlo) in lui. Peter Pan è Eterno, quindi non ha bisogno di un’ombra. Solo chi esiste possiede un’ombra e Peter Pan non esiste, perlomeno non nella realtà tridimensionale che noi esseri umani conosciamo.
Leggete Anna e Anna, è un albo illustrato davvero prezioso, è un piccolo grande libro-gioiello di formazione che fa tenerezza, fa sorridere e riflettere.
E ricordatevi di scansionare il QR code sul retro della copertina! Troverete un articolo dell’autore Piero Schiavo sul tema “Ombra, identità, alterità” con interessanti considerazioni sull’argomento dal punto di vista filosofico e letterario. Interessantissimo!
Anna
Photo credit: @anna_bookfantasy
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