Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi la nostra Giulia ci parla del primo volume di una serie young adult uscita già da qualche anno ma molto amata, Shatter me, di Tahereh Mafi. Non è mai troppo tardi per leggere questa saga! *-* E, in più, troverete un piccolo accenno alla novella Destroy me, che si inserisce tra il primo e il secondo volume della serie ed è dedicata al villain Warner. Scoprite l'opinione di Giulia e fateci sapere se conoscete Shatter me o dovete ancora recuperarla. A presto! ;)
Shatter me
di Tahereh Mafi
Prezzo: 9,99 € (ebook) 20,00 € (cop. flessibile - trilogia)
Pagine: 315
Genere: distopico, young adult, fantasy
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 16 giugno 2016
264 giorni chiusa in una cella, senza contatti con il mondo, perchè Juliette ha un potere terribile: se tocca una persona può ucciderla. A tenerla prigioniera è la Restaurazione, un gruppo militare che intende usarla come arma. Scappare è impensabile, finchè nella cella di Juliette entra Adam, un soldato semplice che scopre di essere immune al suo tocco. Il loro incontro è la scintilla che accende una speranza, la chiave che potrebbe aprire mille porte. Perchè la vita li chiama, oltre i muri della prigione.
Avevo un po' di aspettative su questo libro? Sì. Sono state deluse? In parte. Ma non fasciamoci la testa prima di cadere perché, nonostante sia un libro scritto più di dieci anni fa, ha ancora il suo fascino. Tra l’altro non vi parlerò solo del primo libro, bensì anche della prima novella che consigliano di leggere prima del secondo, che mi sono sparata dopo la lettura di Shatter me e sono certa del fatto che Destroy me mi sia piaciuto più del romanzo... tutto il merito va a Warner? Sì, scherzo (ma non troppo), perché credo sia uno dei personaggi migliori finora presentati, il più intrigante, il più trasparente e anche il più bono.
Contestualizziamo un attimo il libro. È ambientato in un mondo post-apocalittico, quindi ci troviamo di fronte ad un distopico, della situazione terrestre ci viene raccontato molto poco. La terra è in gravi condizioni, c’è scarsità di cibo, gli animali sono una rarità, e non si distinguono più le stagioni, una tragedia in pratica. A governare questo mondo in declino vi è la Restaurazione, che al posto di salvare il salvabile, fa tutto il possibile per salvaguardare i suoi interessi.
Sappiamo queste poche cose grazie al limitato sapere della protagonista che a causa di un potere terribile è rinchiusa in un manicomio da quando aveva tredici anni. Sono passati 264 giorni da quando l’hanno portata a morire in quella cella fredda e buia. Juliette non parla, mangia a malapena e dorme ancora meno. Non vede il mondo fuori da troppo tempo e questo la fa stare male, tanto che le sembra d’impazzire. A farle compagnia solo un taccuino e una penna che scrive male, conosce a memoria ogni mattonella, ogni rigatura e ogni linea della sua cella. Si sente sola, più di quanto non si sia mai sentita a causa del suo potere.
“1 finestra. 4 pareti. 15 metri quadrati di spazio. 26 lettere di un alfabeto di cui non mi sono mai servita nel corso di 264 giorni d'isolamento. 6336 ore dall'ultima volta che ho toccato un altro essere umano.”
Fino a quando un giorno non le assegnano un compagno di cella. Degli occhi blu che lei non sa di conoscere, degli occhi blu che dopo un po' di giorni riconosce e custodisce nel cuore. Adam. L’unico ragazzo che lei abbia mai amato. Peccato che però lui non si ricordi di lei, o forse sì?
Ho odiato Adam con tutta me stessa, non riesco nemmeno a capire perché, visto che in teoria dovrebbe essere il “buono” della situazione, invece tutto in lui mi urla: insignificante. Un personaggio che sembra avere tanto onore quando invece la realtà è ben diversa. Un uomo senza carattere e spina dorsale, che non sa prendere una decisione buona, insignificante è proprio la parola giusta. Ogni pagina che leggevo, ogni capitolo che passava, Adam somigliava sempre di più a Chaol. Io non so se voi avete letto o meno Throne of glass della Maas, ma vi assicuro che personaggio più inutile di Chaol non esiste sopra questo pianeta. (Apro e chiuso parentesi: LEGGETE IL TRONO DI GHIACCIO E NON VE NE PENTIRETE.)
Passando oltre l’argomento Adam, parliamo di Juliette, la protagonista. In questo libro l’abbiamo vista in tutte le sue fragilità. La Mafi la descrive in modo molto toccante e sincero, piano piano ci fa scoprire tutta la psicologia di questo personaggio, fragile, terrorizzato dalla vita e soprattutto privo di ogni genere di affetto. Juliette è una ragazza che non riesce a fidarsi nemmeno di se stessa, non ha alcun controllo sul suo potere e questa cosa la terrorizza più di qualsiasi altra cosa, lei non vuole fare del male, non vuole per nessuna ragione al mondo eppure la vogliono utilizzare come strumento di tortura per i prigionieri. Ma chi è che vuole fare di lei una macchina da guerra?
Ed ecco qui spuntare uno dei personaggi che secondo me ci darà più soddisfazioni di tutti. Warner, figlio del capo della Restaurazione, la vuole, dalla prima volta che l’ha osservata all’interno di quella cella buia, la desidera per lui, non solo per il suo straordinario potere, lui ne è affascinato, da tutta quella fragilità, da tutta quella solitudine che Juliette prova, forse perché è la stessa che prova lui stesso. È davvero strabiliante il modo in cui la Mafi sia riuscita a caratterizzare questo personaggio, non sai se volerlo uccidere per come si comporta e per ciò che fa, oppure provare pena per il suo animo tanto fragile quanto corrotto. Warner è un non-so-che di malvagio e allo stesso tempo buono, è una persona instabile, come anche la protagonista, sembrano quasi due facce della stessa medaglia. Se da un lato Warner mostra soltanto il suo lato cattivo e corroso, Juliette non riesce a non mostrare le sue debolezze, però dentro di sé ha un coraggio che nessuno riesce a eguagliare, e lo vedremo nel corso del libro. Juliette subisce una sorta di rinascita, come una stupenda fenice, risorge dalle sue ceneri e trova il coraggio che prima d’ora non aveva mai avuto.
Appena finito Shatter me, buttatevi sulla prima novella perché vi farà apprezzare molto di più la storia. Destroy me è narrata dal punto di vista di Warner, e riusciamo a comprenderlo, non dico interamente, però apre la porta a molte conclusioni e, cosa molto interessante, è stato leggere di Warner che leggeva il taccuino di Juliette e soffriva insieme alle sue parole. La novella mi è piaciuta più dell’intero libro. Non fatevela scappare.
“L’amore è un bastardo senza cuore. E io sto diventando pazzo”
Una cosa che ho apprezzato moltissimo è lo stile con cui la Mafi ha scritto, che secondo me ha rappresentato perfettamente la personalità contorta di Juliette, pieno di metafore, pieno di parole ripetute e parole barrate.
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