Buon pomeriggio, lettor*! ^^
In questo nuovo appuntamento con la rubrica dedicata a bambini e ragazzi, la nostra Ms Rosewater ci parla di un testo molto particolare, Il pesce che scese dall'albero, una storia autobiografica di un ragazzo dislessico. Scoprite di più nella recensione e non dimenticate di lasciarci un commento ;) A presto!
Il pesce che scese dall'albero
di Francesco Riva
Prezzo: 5,99 € (eBook) 8,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 168
Genere: narrativa ragazzi, bambini
Editore: Sperling&Kupfer
Data di pubblicazione: 18 febbraio 2020
Acquista su: IBS, laFeltrinelli
Alle elementari Francesco è un disastro: non ricorda i mesi dell'anno, confonde le lettere e non riesce proprio a imparare le tabelline. L'ora di matematica - la sua bestia nera - la passa a disegnare, relegato in fondo all'aula. Finché arriva la maestra Diana, che capisce tutto: quello scolaro non è né pigro né poco intelligente, forse è dislessico. I test confermano in pieno i sospetti, ma la supermaestra ha già escogitato un piano strategico: il bambino non studierà leggendo i libri, ma ascoltando e, per esercitare la memoria, recitando. La strada non è sempre in discesa: non tutti gli insegnanti sono così preparati e ingegnosi, non tutti capiscono che, per lui, la calcolatrice non è il rimedio alla fatica di moltiplicazioni e divisioni, ma uno strumento indispensabile come sono gli occhiali per un miope. Ci vuole ostinazione, e anche qualche battaglia, per affermare i propri diritti. Ma intanto Francesco è diventato così bravo a recitare da entrare in un'accademia teatrale. E al momento di realizzare il suo primo spettacolo, mette in scena la storia più bella che conosce: quella di un bambino che, con la sua creatività e il suo talento, ha annientato l'orco-dislessia. Un'idea che porterà più di una sorpresa. Un libro dedicato ai tanti ragazzi che si sentono stupidi perché sono lenti a leggere, scrivere o fare i calcoli, e non sanno che la dislessia non è una malattia, ma solo un diverso modo di funzionare del cervello. Un modo che può rivelarsi originale e a volte geniale, come è stato per Einstein, Agatha Christie, Walt Disney, Mika e tantissimi altri. Prefazione di Giacomo Stella.
Francesco Riva è un giovane attore di origine toscana, ma milanese d'adozione. La dislessia fa parte della sua vita e per lungo tempo ha rappresentato un incubo, rendendolo spaventato e smarrito; la strada per superare l'insicurezza e arrivare ad accettare questa condizione come parte di sé è stata lunga e in questo libro Riva ci racconta la sua storia, dai primi segnali, alla diagnosi, alla vita dopo gli anni della scuola.
Capita ancora, anche se molto meno rispetto al passato, che uno studente sia sopraffatto dalla sensazione di essere l'unico a fare fatica, sia confuso e convinto di essere uno stupido, e anche al nostro autore è successo: la diagnosi di dislessia arrivò quando Francesco era alle elementari e fu per lui e la sua famiglia una liberazione, diede una spiegazione alle sue disavventure didattiche e una prospettiva da cui ripartire e, anche se non ha reso le cose più semplici, lo ha rassicurato sulla sua intelligenza e le sue capacità.
Dalla scuola primaria, con l'incontro fondamentale con la maestra Diana, alle medie, alle superiori, Riva ha acquisito la consapevolezza delle proprie possibilità e dei propri diritti (cosa non scontata), affinato tecniche di studio e per risolvere i compiti scolastici, costruendo dentro di sé sufficiente sicurezza per non temere più (o temere molto meno) la dislessia. E proprio la maestra Diana, con le sue lezioni creative fece nascere in lui l'interesse per il teatro, una passione che è cresciuta fino a diventare un lavoro che gli ha permesso di raccontare sé stesso e quindi anche la dislessia.
Francesco rivive il suo (per ora breve) percorso di vita, non solo la scuola ma le sue vicende personali e di crescita, con leggerezza, humor e serietà: la dislessia è trattata senza il linguaggio abilista che spesso tocca sopportare da parte dei media, fatto di termini come combattere, superare, vincere, che finiscono per far sentire il dislessico (o il sordo, l'autistico...) sbagliato, mancante in qualcosa, come se dovesse raggiungere gli stessi obiettivi degli altri se non vuole continuare a vivere una condizione d'inferiorità; i momenti allegri si alternano a quelli difficili, i successi ai fallimenti, come nella vita di chiunque.
Per chi non conosce la dislessia questo testo è un'introduzione ideale, che ne svela alcuni meccanismi (ho trovato particolarmente interessanti i passaggi in cui l'autore descrive in pratica come la dislessia influisce nella sua percezione e le tecniche pratiche di calcolo che lui stesso aveva elaborato), mentre per chi è dislessico sarà una lettura rassicurante, che fa sentire capiti, meno soli e dà la certezza che niente finisce con la scuola, che la dislessia non è una condanna e si può vivere felici e sviluppare i propri talenti anche con questa compagna di strada.
Consigliato a ragazzi, genitori e (soprattutto) insegnanti!
Ms Rosewater
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