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mercoledì 28 giugno 2023

Review Tour: "The First Girl Child" di Amy Harmon

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi il blog partecipa al Review Tour di The First Girl Child, di Amy Harmon, organizzato da Queen Edizioni (che ringrazio per avermi inclusa e per la copia omaggio in cambio di un’onesta recensione). Si tratta di un fantasy di stampo norreno, una lettura diversa da ciò che mi aspettavo ma non per questo meno interessante. Vi aspetto nei commenti! ;)

The First Girl Child
di Amy Harmon

Prezzo: 5,99 € (eBook) 16,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 365
Genere: fantasy
Editore: Queen Edizioni
Data di pubblicazione: 30 giugno 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli

Bayr di Saylok è perseguitato da una maledizione scagliata dalla madre morente. Disdegnata, abbandonata e mai amata, la donna maledisse la sua terra con queste parole: da oggi in poi, Saylok non avrà più figlie. Cresciuto tra i Guardiani sulla Collina del Tempio, Bayr possiede una forza sovrumana. Ma è anche provvisto di un cuore che batte per un solo scopo: proteggere Alba, la prima bambina femmina nata dopo quasi due decadi, salvezza di un paese in pericolo. Adesso il destino di Saylok è nelle mani di Alba e Bayr, il cui legame diventa più profondo man mano che il caos si avvicina. Con il compito di combattere i nemici del loro popolo, sia dentro che fuori la loro terra, l'animo di Bayr è alimentato ulteriormente dall'amore di una ragazza che ha sfidato il flagello di Saylok. Quello che Bayr e Alba non sanno è che entrambi costituiscono una minaccia per il re, un uomo avido che ha costruito il suo regno su bugie, omicidi e tradimenti. C'è solo un modo per difendere la loro terra dalla corruzione che ha preso il sopravvento. Spezzando la maledizione, potrebbero sconfiggere il re… ma potrebbero anche distruggere sé stessi.

Conosco Amy Harmon per i suoi romance. Ricordo di averne letti alcuni qualche anno fa, ma non ho mai letto nessun fantasy dell’autrice. Questa nuova uscita è stata l’occasione che aspettavo. The First Girl Child è una storia molto particolare, con un tipo di narrazione che racconta più che mostrare, ma per tutto il tempo ho come avuto l’impressione di leggere una sorta di fiaba, uno di quei racconti antichi che hanno per protagonisti guerrieri e principesse appartenuti a luoghi e epoche lontane. Amy Harmon trae ispirazione dalla mitologia norrena per questa sua storia e costruisce un mondo molto dettagliato che in poco tempo impariamo a conoscere senza difficoltà. Saylok è un regno costituito da clan, ognuno rappresentato da un animale diverso e da un colore diverso. L’elezione del re di Saylok avviene a rotazione, alla morte di un re si elegge il membro di un altro clan in linea di successione, solitamente il capoclan, ma possono esserci anche delle eccezioni. Sono i capoclan a eleggere il nuovo re, ma affiancati dalla scelta dei Guardiani del Tempio, che avranno consultato prima gli dèi e dato il loro voto in base alla risposta o a un segno propizio ricevuto. La prima parte della storia inizia da due fratelli, Dagmar e Desdemona, che scoprono di avere il sangue delle rune e quindi di poter usufruire di quel potere, ma in realtà è vietato praticare la magia delle rune, soltanto i Guardiani del Tempio possono farlo e Dagmar vuole diventare uno di loro. Desdemona invece diventa una forte guerriera del suo clan. Dopo anni i due si perdono di vista, Dagmar riesce a diventare Guardiano come ha sempre desiderato e rivede la sorella solo in un’occasione funesta, quando questa si presenta a lui sanguinante, dopo aver partorito un bambino. Sono poche le informazioni che Desdemona rivela al fratello, perché è ormai morente e vuole assicurarsi che lui si prenda cura del bambino. Predice che sarà un bambino forte, il più forte di Saylok, e che sarà la sua salvezza, e poi maledice tutta Saylok e i loro uomini, privandoli di figlie femmine. 

Lei è stata rifiutata, non amata dall’uomo che l’ha messa incinta e adesso disperata, sola, abbandonata e triste cerca sollievo in una vendetta. Dagmar prende con sé il bambino e si augura che la maledizione non sortisca alcun effetto. Il bambino, Bayr, crescerà nel Tempio con i Guardiani e mostrerà da subito delle abilità fuori dal normale. Molti infatti penseranno che sia figlio di Thor, considerata la sua forza. Dagmar non dirà mai a nessuno della maledizione lanciata dalla sorella, ma quando a Saylok le donne inizieranno a non partorire più figlie femmine, ma solo maschi, o a morire nel tentativo, si creeranno molti allarmismi e si cercheranno soluzioni anche poco ortodosse, come rapire donne da altri regni. A distanza di sette anni, però, un miracolo. Una figlia femmina viene al mondo. Lei è Alba ed è la nuova speranza di Saylok. Le circostanze della sua nascita verranno tenute nascoste dal nuovo re in carica, Banruud, del clan di Berne, un uomo spregevole che pur di salvaguardare i propri interessi farebbe di tutto. 

Le vite di Bayr e Alba si intrecciano inesorabilmente. Bayr cresce forte e coraggioso, seppur non altrettanto abile con le parole, e viene eletto protettore della principessa Alba. Sin dal primo momento è chiaro che i loro destini siano legati ma in che modo lo scopriremo solo molto più avanti. Non voglio raccontarvi tutto per non fare spoiler, ma sappiate che i due cresceranno insieme e dovranno anche affrontare una guerra imprevista e ogni cosa potrebbe ribaltarsi, grazie anche alla presenza di un altro personaggio fondamentale: Fantasma.

Quello che mi è piaciuto del romanzo è il fatto che l’autrice sia riuscita a farmi affezionare presto ai suoi personaggi. Dagmar, Bayr, Alba e Fantasma sono i personaggi principali e ognuno di loro è stato caratterizzato molto bene e ha dato profondità al romanzo. Sono personaggi imperfetti e, a volte, pieni di contraddizioni e proprio per questo li ho amati. Dagmar che si ritrova a fare il padre e a crescere Bayr come figlio suo, sacrificando tutto e mettendo la vita del ragazzo davanti alla propria; la sua devozione, il suo spirito di sacrificio, la sua ostinazione lo rendono un personaggio memorabile. Bayr, un bambino benedetto dagli dèi ma deciso a essere soltanto quello, il trono gli fa paura, non vuole essere re eppure potrebbe giungere il tempo in cui non potrà sottrarsi ai suoi doveri. L’unica cosa che, crescendo, sa per certo di voler far è proteggere la principessa Alba, quell’unica bambina femmina nata a Saylok dopo anni di magra, pura, innocente, indifesa e tanto preziosa. Sa di essere l’unico a poterlo fare e sa anche che quel compito lo porterà avanti per tutta la vita, perché il legame che si crea con lei è un legame assoluto ed eterno. Alba, dal canto suo, cresce serena, amata, venerata, eppure, nel tempo, l’unica cosa che sembra desiderare è l’amore di Bayr, quel ragazzo forte, con cui è cresciuta e che le è sempre stato vicino. Un sentimento il suo che si erge forte e impavido nonostante venga scoraggiato da molti, ma Alba dimostrerà la sua determinazione con la costanza, continuando a sperare che un giorno le cose possano cambiare. E infine abbiamo Fantasma, una donna considerata dai più spaventosa, con i suoi capelli color del latte, gli occhi così chiari da raggelare chi la guarda e la pelle diafana. Un fantasma privato della cosa più importante per lei, prima schiava, poi promessa sposa, poi madre… stanca, in fuga, cerca la morte ma si ritrova al fianco un amico, Dagmar, che le offrirà una nuova occasione e per lei arriverà una sorta di rinascita. Ho apprezzato tantissimo questo personaggio, perché nonostante tutto ciò che ha subito, nonostante le sofferenze a cui è stata sottoposta e il desiderio di mettere fine alle proprie sofferenze, ha trovato il coraggio di andare avanti, di sopravvivere e di cambiare infine la sua sorte. Un essere “non visto” che riesce a sopportare tutte le angosce per essere poi, finalmente, vista per ciò che è.

Amy Harmon ha costruito una storia affascinante che si snoda in lunghi anni e quindi la narrazione può sembrare molto lenta, in un primo momento, e troppo veloce in altri, rischiando anche di tralasciare la caratterizzazione di qualche personaggio secondario e ogni tanto anche delle ambientazioni. Lo stile però è scorrevole ed elegante, la storia una tenue carezza, ma non mancano dettagli più crudi e spiacevoli. Il sistema magico basato sulle rune è un elemento che ho trovato interessante e ben trattato, quello religioso altrettanto, con i vari regni che adorano divinità differenti. Quelle di Saylok fanno parte del pantheon norreno, quindi vi sono riferimenti a Odino, a Thor, a Freya, a Loki, ed è un elemento abbastanza preponderante, tanto forte la devozione dei Guardiani all'interno del Tempio, ma altrettanto tra i clan, che non mancano di fare offerte e sacrifici agli dèi e di cercare segni della loro presenza in vari avvenimenti. Per quanto riguarda la parte romance posso tranquillamente dire che non è predominante, ma quei pochi momenti dedicati all'amore sono tra i più belli e poetici che abbia mai letto (segno, per me, che l'autrice ha un ottimo talento per il romance, forse più che per il fantasy). In definitiva, consiglio questo romanzo se cercate una storia che si prenda il suo tempo, ma che sia anche delicata e unica come poche, una storia in cui vari destini si intrecciano, una storia fatta di guerre, di amore, di amicizia, di famiglia, di speranza, di fedeltà, di rinascita e di riscatto



Fonte immagini: Google immagini, Pinterest

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