Eccoci di nuovo su questi schermi adorati lettori e coffeaholics del cuore!
Oggi presa dall'ispirazione ho deciso di parlarvi di La Sirenetta, il live action del famoso film d'animazione Disney che sta spopolando in tutto il mondo. A primo impatto l'ho trovato realistico e praticamente in linea con le tematiche sensibili del 2023.
La Sirenetta
Regista: Rob Marshall
Genere: fantastico, musicale, sentimentale
Interpreti: Halle Bailey, Jonah Hauer-King, Melissa McCarthy, Javier Bardem
Durata: 135 minuti
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures
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La storia segue quella classica a cui tutti siamo abituati: Ariel principessa dei mari, insieme ai suoi fedeli compagni di sempre come Sebastian, Flounder e Scattle, si diverte a raccogliere oggetti strani dimenticati dagli umani. Vive la sua vita tranquilla e spensierata accompagnata dalle sorelle e da suo padre Re Tritone. Tutto sembra un idillio, fino a quando non incontrerà il principe Eric a causa di un incidente in mare. Principe di cui si innamorerà ben presto, mettendo in serio pericolo la sua incolumità e la voce meravigliosa, quest'ultima barattandola con Ursula in cambio dell'umanità e delle gambe. Si ritroverà a vivere tante emozioni mozzafiato sulla terraferma, tanti dolori che strazieranno il suo cuore prima dell'agognato lieto fine.
Nulla di diverso dalla storia disneyana, direte voi, e probabilmente avrete anche ragione poiché il remake shot- for-shot e il fotorealismo dello sceneggiato non fanno altro che sovrapporre le scene dell'animazione prodotta da Walt Disney nel 1989 a quelle del film 2023 del regista Rob Marshall, autore de Il Ritorno di Mary Poppins (2018 con Emily Blunt), Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare (2011), e Memorie di una Geisha (2005); senza contare che alla produzione vede la presenza di Marc Platt, produttore di La La Land, Aladdin, Crudelia e Babylon tanto per citarne qualcuno.
Ma quindi quali sono le novità tanto discusse di questa attesissima pellicola? Diverse e - a mio avviso - tutte degne di nota. Partendo dal presupposto che si tratti di uno sceneggiato girato con la tecnica del dry-for-wet (ovvero nei teatri di posa con schermi e teli blu e macchinari attraverso i quali simulare movimenti acquatici) diverso sicuramente dalla tecnica motion capture utilizzata per la prima volta sott'acqua per Avatar, e in precedenza per singolari personaggi quali Gollum de Il Signore degli anelli e Smaug per Lo Hobbit (che vede l'utilizzo di marcatori posizionati su tute in velcro per trasmettere i movimenti ai computer), è sicuramente caratterizzato da scene altrettanto realistiche girate nella nostra amata Sardegna, che dà vita ad ambientazioni caraibiche piuttosto che danesi. E in questi paesaggi chi troviamo? Nientepopodimeno che lei, la Sirenetta interpretata da Halle Bailey, una ragazza che recita magistralmente nel ruolo, combinando perfettamente insieme il personaggio disneyano fatto di ingenuità, testardaggine e coraggio e quello originale descritto nella fiaba di Hans Christian Andersen caratterizzato da una maggiore profondità emotiva e scene malinconiche.
Ed è proprio questo mood più spento e meno brioso che posiziona il film al centro di un discorso a lungo dibattuto e che vedeva contrapposta la fazione dei fan della fiaba a quelli della pellicola d'animazione. Personalmente, credo che il film rispecchi non solo una volontà di rifarsi alla storia originale, ma anche di seguire trend cinematografici e fotografici del 2023 e quella ricerca di realismo che è quasi sempre difficile da ottenere nei live action.
Inoltre, la protagonista, insieme al principe Eric (interpretato da Jonah Hauer-King) nonostante apportino dei cambiamenti sostanziali, ma non distruttivi alla storia (vedi la Sirenetta che perde la memoria oltre che alla voce, o all'entourage familiare della controparte maschile più approfondita), si fanno anche portatori di tematiche che più che politically correct, oserei definire giuste per il mondo avanguardista in cui viviamo. Mi spiego: la scelta di una protagonista di colore con capelli diversi, musiche aggiunte, alcuni testi leggermente modificati, ecc, non li guarderei come un qualcosa di forzato solo perché nel 2023 "va di moda". Piuttosto lo interpreterei come la volontà del regista di dare a tutti le stesse opportunità per riconoscersi in un personaggio che soffre per amore, che prova rimorso verso quel distaccamento da una famiglia che l'ha sempre protetta, e che decide di osare.
Un'altra cosa su cui va posto l'accento, è l'inquinamento degli oceani, argomento discusso attraverso Re Tritone, che prova un odio smisurato per gli umani che avvelenano i mari poi ripuliti dai suoi abitanti.
In conclusione è un live action interessante e ben fatto che in 135 minuti circa presenta un mondo conosciuto in un modo perfettamente sconosciuto.
Voto: 5 tazzine di caffè caraibico per un film che mescola dolcezza e asprezza della vita.
Fonte immagini: Pinterest
Vanityfair.it
Complimenti per questa meravigliosa recensione. Un'analisi dettagliata che riguarda tutte le sfumature del film. Lo guarderò di sicuro! ❤️❤️
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