Oggi finalmente torno a recensire, dopo qualche giorno di stop forzato causa malattia. Mi sto piano piano riprendendo, anche se ancora mi sembra di essere in modalità risparmio energetico.
In questo post vi parlo di This Woven Kingdom. Le trame del regno, di Tahereh Mafi.
Ringrazio la casa editrice per l’opportunità di organizzare l’evento e per la copia omaggio in cambio di un’onesta opinione.
This Woven Kingdom. Le trame del regno
di Tahereh Mafi
Prezzo: 9,99 € (eBook) 16,90 € (cop. rigida)
Pagine: 372
Genere: fantasy romance
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: 2 maggio 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli
Per il resto del mondo, Alizeh non è altro che un’umile serva, e non l’erede scomparsa dell’antico regno Jinn costretta a nascondere la sua identità. Il principe ereditario Kamran conosce le profezie che annunciano la morte del re, ma non può immaginare che la serva dagli occhi misteriosi, la ragazza che non riesce a togliersi dalla testa, sconvolgerà il suo regno e il mondo intero. E mentre gli animi si infiammano e la guerra divampa oltre le mura del palazzo, la posta in gioco diventa sempre più alta... "This Woven Kingdom - Le trame del regno" è il primo capitolo di un’epica e romantica serie fantasy ispirata alla mitologia persiana dell’autrice Tahereh Mafi.
Ho voluto disperatamente leggere questo libro perché era da tantissimo che non leggevo qualcosa di Tahereh Mafi ed ero anche curiosa di scoprirla alle prese con un fantasy, dopo la serie dispotica di successo Shatter me. Poi mettiamoci pure l’ispirazione persiana del romanzo e il mio hype è schizzato alle stelle. Il primo impatto con questo romanzo non è stato immediatamente positivo; il libro parte molto lentamente e alcuni dettagli su cui si sofferma l’autrice non sembrano così interessanti e spesso sono anche ripetitivi. Ma più andavo avanti più mi rendevo conto di quanto la storia, nonostante il suo incedere più cauto, mi stesse prendendo molto. Lo stile di Tahereh Mafi mi ha sempre ammaliata, lo trovo poetico e raffinato come pochi. Anche qui l’autrice non manca di lasciare il suo segno distintivo, di incantarci con descrizioni suggestive e sognanti, ma, ancora di più, non manca di regalarci tanto romanticismo. Sinceramente non mi aspettavo un’impronta romance così preponderante e non dirò che mi ha infastidito perché sarebbe una bugia. Questo libro è proprio ciò che io intendo per fantasy romance e già questo dovrebbe farvi capire quanto mi sia piaciuto. Poi ho anche un debole per le storie con i jinn, quindi direi proprio che Mafi mi ha accalappiata per bene.
Alizeh è una serva presso una nobile casa in Ardunia, uno dei regni più grandi della terra. È costretta ai lavori più umili, le sue mani sono consumate e ferite, ma ad Alizeh non dispiace quel lavoro, è l’opportunità migliore che ha per nascondersi. Come tutti i servitori, deve portare anche lei una snoda, un copricapo con un pezzo di stoffa che le copre metà volto, lasciando libera solo la bocca. Questo è quanto di meglio potesse sperare, considerando che non può mostrare in giro il suo viso, soprattutto i suoi occhi riconoscibilissimi. Lei è una jinn, ma non una jinn qualsiasi. Ha il ghiaccio nel sangue. Questa condizione è visibile anche attraverso i suoi occhi, che di tanto in tanto assumono un colore così chiaro che sarebbe impossibile reputarla umana. E dato che c’è chi la cerca, chi darebbe qualsiasi cosa per catturarla, deve essere accorta e rendersi invisibile. Ma Alizeh a stento riesce a controllare il suo spirito e un occhio attento noterebbe subito che c’è qualcosa di diverso in lei. Per esempio l’occhio di Kamran. Lui è il principe ereditario del regno. Dopo la morte del padre, quando era soltanto un bambino, grandi aspettative si sono concentrate su di lui. Ha dovuto mostrarsi forte, nonostante avesse solo voluto piangere quella morte, tenace davanti al dolore e alla paura. L’unico sentimento che gli è stato permesso di provare è la rabbia.
Kamran viene descritto infatti come un ragazzo pieno di risentimento, alimentato costantemente da furia e collera che a stento riesce a controllare. Riesce a dare il suo meglio come soldato, a eseguire gli ordini, ma non riesce a starsene con le mani in mano. Ecco perché tornare ad Ardunia, dopo aver combattuto al confine, è per lui molto frustrante, ma è stato il re in persona, suo nonno, a richiamarlo e sicuramente ha dei piani ben precisi per lui. È appena rientrato quando si imbatte in Alizeh, o meglio in una serva che, minacciata da un ragazzino affamato per strada, mostra delle doti che lo mettono sull’attenti. Riesce infatti a difendersi dall’attacco, a mettere in ginocchio il ragazzo e a comunicare con lui nonostante provenga da molto lontano e parli un’altra lingua. Come può una serva, presumibilmente analfabeta, essere in grado di fare ciò? Chi è in realtà quella donna? Forse una spia del regno nemico? È così che Kamran inizierà a essere ossessionato dalla ragazza, a cercare indizi su di lei, sempre più sconvolto da quello che piano piano scoprirà e quando la verità verrà a galla sarà disposto a mettere da parte il regno per un sentimento che sembra farsi sempre più opprimente dentro di lui? Alizeh, dal canto suo, fa fatica a fidarsi di quel ragazzo, un volto mostratole dal diavolo stesso e che potrebbe portare solo guai nella sua vita; allo stesso tempo, non riesce a smettere di pensare a lui, ma ha anche bisogno di pensare alla propria sopravvivenza, che potrebbe essere messa a rischio se solo lui, o chiunque altro, scoprisse chi è veramente.
Oltre tutta questa parte romantica, l’autrice non manca di regalarci un buon worldbuilding, anche se meriterebbe di essere approfondito ancora meglio (in particolare i riferimenti d'ispirazione persiana), ma essendo questo solo il primo libro della serie mi aspetto tanto altro dai prossimi volumi. L’aspetto politico è ben curato, talvolta troviamo le cose spiegate tipo lezioncina, cosa che un po’ detesto, ma devo ammettere che alla fine è stata una lettura rilassante e mi ha un po’ ricordato fantasy di anni fa che ho amato molto. Questo sembra seguire quelle impronte. Ci sono tanti elementi interessanti, soprattutto quello legato alle origini dei jinn e al loro declino, il legame con il diavolo, e la creazione dell’umanità capace di soverchiare una razza potente come quella dei jinn. C’è una storia d’amore che nasce un po’ troppo velocemente, già dopo un paio di capitoli abbiamo il primo momento tra i due, sfuggente ma intenso, che darà il tormento a entrambi, soprattutto a Kamran. Ci sono intrighi di corte e alleanze, una guerra alle porte e varie ribellioni; c’è un’ambientazione fredda e ostile ma molto scenografica, c'e magia e c’è lo stile inconfondibile di Tahereh Mafi su ogni pagina di questo libro. Per me è promosso assolutamente, avrà anche qualche difetto ma è stata una lettura capace di coinvolgermi e farmi provare spesso del batticuore. Certo, un po’ estremizzati i caratteri dei protagonisti (Kamran con la sua rabbia riusciva a fare provare rabbia anche a me, che avrei voluto gridargli di darsi una calmata :P) e non abbastanza marcati quelli di altri personaggi, eppure, a suo modo, questo nuovo mondo creato dall’autrice mi ha affascinata. Do intanto 4, ma mi aspetto faville e ancora più azione, intrigo e coinvolgimento nei prossimi volumi.
Fonte immagini: Pinterest
grafica: @dolcicarloni
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