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martedì 31 dicembre 2024

Recensione: "La casa vicino al ruscello" di Christina Stead (a cura di Ms Rosewater)

Buongiorno, lettor*! ^^
Concludiamo l'anno con una nuova recensione di Ms Rosewater, che stavolta ci parla di un libro un po' datato ma imperdibile, La casa vicino al ruscello: Quasi una storia di fantasmi, di Christina Stead, autrice di L'uomo che amava i bambini, di cui vi ha già parlato QUI. Scoprite questa piccola perla, se ancora non la conoscete, e fateci sapere se vi intriga e se anche a voi piacerebbe venisse ripubblicata. 

La casa vicino al ruscello
di Christina Stead

Pagine: 99 
Genere: narrativa, horror
Editore: Theoria
Data di pubblicazione: 1 agosto 1992
VOLUME FUORI CATALOGO


Ho letto questo libro molti anni fa, ho deciso di rileggerlo dopo aver scoperto L'uomo che amava i bambini. Mi ha sorpresa ritrovare intatte le sensazioni e l'atmosfera che ricordavo, rese ancora più voluttuose e pungenti, ora che, sulla scorta del romanzo letto la scorsa estate, ho una maggiore esperienza dell'abilità linguistica della scrittrice. Si tratta in realtà di opere molto diverse: l'uno dominato dalla presenza brulicante, continua ed estenuante di una numerosa famiglia e dalla lingua costruita dal protagonista come strumento di potere, mentre la novella - parte della raccolta The puzzle headed girl, apparentemente introvabile - è densa della vita naturale di piante, animali e insetti che si affolla fuori e dentro un villino in fondo a una valle, vicino, appunto, a un ruscello. Una casa di pietra con una prolunga in legno dove si avvicendano due famiglie di scrittori, entrambe, per motivi diversi, alla ricerca di un luogo tranquillo per poter lavorare e vincere i propri fantasmi. Sulle colline circostanti i vicini offrono compagnia e talvolta aiuto, mentre intorno al cottage infuria la crescita di piante che ricoprono ogni centimetro e sembrano proteggere e prendere forza dal luogo, animali e insetti e uccelli vanno e vengono, i giorni vibrano di colori e suoni, del rigoglio dei fiori, le notti dell'andirivieni delle moffette e dei topi, dei loro rumori e degli strani scricchiolii della casa.

E' un luogo incantato e vivo, ma non solo dell'attività della Natura. Quasi impercettibilmente, s'insinua una figura invisibile di cui si avverte sempre più insistentemente la presenza. È nei muri e nel giardino e nella piccola valle, in attesa. Avanza silenziosa per intimidire chi vorrebbe installarsi nel cottage, perché è ancora suo.

La scrittrice racconta la classica storia di una casa infestata attraverso la voce dello stesso cottage e del paesaggio in cui sorge: essi formano un organismo unico e inscindibile, talvolta infastidito dagli esseri umani, ma immutabile e invincibile. I protagonisti, le due coppie di città, gli abitanti della valle, non sono, in fondo, che comparse: nonostante le loro vicende e le esistenze drammatiche, attraversano il paesaggio e ogni loro traccia viene inghiottita dalla vegetazione, cancellata non appena scompaiono alla vista.
La casa vicino al ruscello li attrae e li scaccia col suo fantasma che scende le scale di notte, coi coltelli nascosti nella stalla, e i topi che corrono nei muri, con l'acqua che esce dall'argine e allaga tutto.
Una novella di poche pagine che travolge chi la legge con le immagini, i colori, gli odori e i rumori di cui risuona e che si spandono, come cerchi nell'acqua, per restare a lungo nella memoria.
Un libro bellissimo che spero Adelphi (che sta ripubblicando l'opera della scrittrice australiana) recupererà insieme al resto della raccolta originale, perderlo sarebbe un vero peccato.

Tante, tante tazzine.

Ms Rosewater


Photo credit: @lisapavesi

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