Tra tutti i romanzi un po' più leggeri letti di recente - si vede che è estate, eh? :P - mi sono dedicata anche ad un fantasy che mi incuriosiva moltissimo. La saga di David Dalglish, tradotta in diversi Paesi e di grande successo, è stata pubblicata in Italia da Fabbri Editore, in tempi brevissimi, con grande ammirazione di noi lettori. Non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di scoprire questo romanzo, di cui ho letto paragoni azzardati con Il trono di spade di George R.R. Martin.
Vi lascio alla lettura della mia opinione e ringrazio la casa editrice per la copia inviatami, in cambio di una recensione onesta.
Shadowdance. La danza degli inganni
di David Dalglish
Titolo originale: A Dance of Cloaks
Serie: Shadowdance #1
Prezzo: 5,00 euro
Pagine: 277
Genere: fantasy, young adult
Editore: Fabbri Editori
Thren Felhorn, mastro della Gilda del Ragno, è un assassino spietato, il capo indiscusso delle Gilde dei Ladri. Tutti lo temono. Persino il re Edwin Vaelor, giovane e inetto; persino il Triumvirato, l’alleanza delle tre famiglie aristocratiche più potenti dell’intera terra del Drezel, da anni impegnate in una guerra senza quartiere con i ladri che attentano alle loro ricchezze. Ora, però, Thren ha un piano per porre fine alle ostilità una volta per tutte: vuole colpire i suoi nemici durante la grande festa del Kensgold, quando i tre patriarchi si riuniscono per festeggiare e fare sfoggio di ricchezza e potere.
Anche Aaron teme Thren, e non oserebbe mai ribellarsi a lui. É il suo unico erede, il figlio che dovrà prendere il suo posto al vertice della Gilda.
A otto anni Aaron ha ucciso per la prima volta, ha accoltellato il suo stesso fratello maggiore. Ora che ne ha tredici, però, il pensiero di vivere nella violenza e nell’assassinio lo disgusta. Può contare su due soli alleati: Kayla, la giovane ladra che gli ha salvato la vita, diventando così il braccio destro di Thren, e Robert Haern, l’anziano ex tutore di corte e suo precettore, che vorrebbe per il ragazzo una sorte diversa da quella che il padre gli impone. Intanto, mentre i preparativi per il Kensgold si fanno incandescenti, il patriarca Maynard Gemcroft cerca di sopravvivere ai complotti della famiglia rivale dei Kull, cui sua figlia Alyssa si è incautamente legata. Ma la ragazza dovrà scegliere da che parte stare, e lo farà sotto la guida e con l’aiuto delle Senzavolto, guerriere abilissime, dotate di capacità magiche e capaci di violare anche le fortezze più impenetrabili.
Uno straordinario affresco di magia, combattimenti, brutalità e avventura, nel primo capitolo di una saga fantasy che ha conquistato i lettori di tutto il mondo.
<<Il potere è tutto ciò che conta: il potere e la capacità di mantenerlo. Hai così tanto da imparare, ma quando sarai più grande lo imparerai direttamente da me. Gli uomini temono il mio nome, Aaron, ma temeranno il tuo cento volte di più.>>
Il fantasy è un genere di cui non mi stanco mai. Ne faccio da anni scorpacciate e, quando ho saputo dell'uscita della serie di David Dalglish, non ho potuto fare a meno di desiderare di leggerla.
La trama suggerisce una storia articolata, popolata da numerosi personaggi, nonché intrighi, guerre e pericoli di ogni genere. Qualcuno ha osato paragonare la serie al Trono di spade di Martin, anche se, ve lo dico sin da ora, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Avendo letto anche Martin, posso dirvi con certezza che lui è un autore inarrivabile, potrebbero paragonargli chiunque, ma nessuno riuscirebbe mai ad eguagliare la sua immensità. Dalglish tanto meno. La serie di Dalglish è stata un piacevole passatempo, una lettura veloce, allettante, ma non abbastanza indimenticabile. Sebbene mi abbia lasciato con una gran voglia di leggere i seguiti, questo libro non è riuscito a convincermi del tutto, colpa forse delle aspettative troppo alte che mi ero posta e delle intriganti premesse del romanzo, che si sono rivelate poi inconsistenti. L'idea di base del romanzo è davvero grande. Il mondo che l'autore ha costruito è molto interessante e, se si fosse soffermato a descriverlo più dettagliatamente, senza dare per scontate molte cose, sarebbe stato decisamente perfetto. Invece ciò non accade. Ci ritroviamo catapultati in un mondo sconosciuto, dominato da un sistema di cui non ci viene detto nulla, ma che dovremo scoprire noi stessi tramite intuizioni, andando avanti con la lettura.
Dopo la serie Assassin's Creed e il bellissimo fantasy di Sarah J. Maas Il trono di ghiaccio, entriamo ancora una volta in una realtà fatta di ladri e assassini. In questo romanzo viene narrata una guerra in corso tra diverse Gilde di ladri e il Triumvirato, un'alleanza di tre famiglie aristocratiche unite per scongiurare gli attacchi alle proprie ricchezze da parte delle Gilde. La Gilda del Ragno è una delle più potenti e il suo leader è Thren Felhorn, un uomo astuto, assassino spietato, alla cui presenza tutti gli uomini tremano. Persino il figlio. Ma il ruolo del figlio è molto importante per Thren. Lui è il suo successore e, per questo, deve imparare molte cose. E deve impararle dal migliore. E' così che Aaron, dopo aver ucciso il fratello maggiore all'età di otto anni, per salvare la vita del padre, diventerà il suo prediletto, il suo futuro, l'uomo che prenderà il suo posto, un giorno, come mastro della Gilda, temuto alla sua stessa maniera. Gli insegnamenti del padre lo vogliono un assassino spietato, freddo e invincibile, dedito solo ai suoi doveri e a nient'altro. Nella sua vita sono banditi l'amore e la pietà, o tutto ciò che può rendere un uomo debole. Robert Haern, tutore affidatogli dal padre, lo aiuterà a diventare l'uomo che è destinato a diventare, ma sarà solo grazie a Kayla che Aaron capirà che tipo di uomo, in realtà, desidera essere. Kayla è un'abile ladra che salverà la vita ad Aaron in più di un'occasione, ma lei lo conoscerà con un altro nome. L'Aaron che conoscerà lei sarà quello che varrà la pena conoscere, quello che il ragazzo, in fondo al cuore, desidera essere davvero. Non un assassino, perché diventare come suo padre lo ripugna. Solo Kayla e Haern scorgeranno in lui qualcosa di più e lo incoraggeranno a perseguire un obiettivo diverso da quello verso cui lo spinge Felhorn.
Ho trovato davvero interessante questa parte del romanzo, sinceramente è stata quella che mi ha preso di più. Ma ciò che troverete in questo libro non sarà un'unica storia, ma un intreccio di storie, narrate da punti di vista diversi (questo l'unico paragone che, forse, si potrebbe fare con Martin). E così, mentre Aaron cerca di sfuggire alle grinfie dei nemici di suo padre, seguiremo le gesta della giovane e ribelle Alyssa, figlia di uno dei capi delle tre famiglie più ricche del Dezrel, facente parte del Triumvirato, una ragazza che, accecata dall'amore per Yoren Kull, rivale di suo padre, si lascerà coinvolgere in un suo piano terribile e finirà col doversi unire all'ordine delle Senzavolto. Queste bellissime guerriere dai molti talenti sono delle figure senza dubbio affascinanti, ma devo dire che ho fatto un po' di fatica a distinguerle e capirle. Spero l'autore, nei prossimi libri, sia capace di approfondirle meglio, dando loro maggiore spazio.
Altra storia che troveremo nel romanzo sarà quella di Veliana, braccio destro del mastro della Gilda della Cenere, una ragazza impavida, ottima guerriera, con la sola sfortuna di essere anche fin troppo bella. Considerando ciò che c'è in gioco e quanto sia pericoloso e spietato il mondo in cui vive, Veliana dovrà fare i conti con traditori, o diventarlo lei stessa. Fino a che punto sarà leale alla sua Gilda? Anche questa storia l'ho trovata particolarmente interessante. Il personaggio di Veliana è uno dei più belli, sebbene, anche in questo caso, non sia stato approfondito abbastanza. La pecca dell'intero romanzo è che, per concentrarsi sui continui cambi di scena e i vari pov di tutti i personaggi coinvolti, l'autore non è riuscito a dare loro il giusto spessore, risultando dispersivo e meno coinvolgente di quanto mi aspettassi. E' come se tutto scorresse troppo velocemente e, allo stesso tempo, restasse sempre in superficie. Non sono riuscita a sentire un vero trasporto per nessun personaggio, a parte Aaron, ma anche lui, specie nella seconda metà del libro, è stato messo da parte a favore di tutti gli altri personaggi. Non c'è, alla fine, un vero e proprio protagonista, a quanto pare. Protagonista è la guerra tra le Gilde e il Triumvirato, ma tutti gli eventi che si succedono non lasciano il segno, non impressionano, sono abbastanza banali i pochi colpi di scena inseriti ed esageratamente macabre alcune uccisioni. Questo romanzo non merita di sicuro il paragone con Martin, ma non mi sento di bocciarlo del tutto. In fondo, l'idea di base è buona, solo andrebbe approfondita meglio per risultare più intrigante e appassionante.
Consiglio questo romanzo a chi è alla ricerca di una lettura veloce e leggera, un fantasy senza troppe pretese, carino, pieno di personaggi e con un intreccio potenzialmente notevole. Leggerò anche i prossimi libri, sperando l'autore riesca a conquistarmi come vorrei... e anche per sapere come andranno a finire le storie dei protagonisti.
A presto!
xoxo
Ogni volta che le parole "fantasy" e "prospettiva multipla" possono essere accostate, ecco che in qialche modo ci scappa il paragone con Martin. Proprio come la parola "mago" innesca il confronto con Harry Potter e "viaggio" con lo Hobbit! ;D anyway.. una splendida recensione, bilanciata e dettagliata al punto giusto: mi hai proprio fatto salire la voglia di iniziare questa serie! :)))
RispondiEliminaCiao Sophie, grazie mille! ^_^ Sì, in effetti, è una cosa che noto sempre.. così come quando si parla di distopici si fanno i paragoni con Hunger Games e quando si parla di vampiri si fanno con "Twilight"... ma basta! Ogni libro ha una sua identità, scrivono di tutto pur di farli comprare! Cmq leggila, poi mi fai sapere il tuo parere ;)
EliminaAnche io come te non vedevo l'ora di leggerlo e come te sono le mie aspettative sono state deluse. Non ho nessunissima voglia di andare avanti a leggere l'intera saga. Per me il primo volume è bastato e avanzato.
RispondiEliminaCiao Rosy! Beh, come faccio a non continuarla..? Voglio sapere che ne sarà adesso di Aaron! Cmq diciamo che mi aspettavo di meglio, non è una brutta serie, ma poteva anche dare di più...
EliminaI Fantasy sono quasi sempre il genere che preferisco .... mi hanno consigliato spesso questo e lo hanno anche paragonato alla saga della Maas... però vedo tanti pareri non proprio entusiasti ... ... uffa.... =(
RispondiEliminaCiao Martina! :) Non so chi ti ha paragonato questo romanzo alla serie della Maas, ma di sicuro non hanno proprio niente in comune, a parte gli assassini protagonisti, ma il personaggio della Maas è caratterizzato molto bene, mentre qui i personaggi sono tutti un po' piatti... Spero nei prossimi libri ci sia qualche miglioramento, li leggerò sicuramente;)
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