coffee_books
Visualizzazione post con etichetta Il Varcaporta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Il Varcaporta. Mostra tutti i post

lunedì 2 maggio 2022

Intervista a Laura Costantini

Buongiorno, lettor*!
Oggi iniziamo la settimana con l'ultima tappa dell'evento dedicato a Il Varcaporta, di Laura Costantini, ovvero l'intervista completa all'autrice. Nei giorni scorsi avete potuto leggere due domande nel post delle nostre recensioni (QUI il mio), oggi potrete leggerle tutte insieme su tutti i blog. Spero vi siano utili a scoprire curiosità e dettagli in più riguardo l'autrice, Il Varcaporta, ma anche gli altri romanzi che ha scritto. Buona lettura!

INTERVISTA A LAURA COSTANTINI

Ciao Laura, è un piacere poterti rivolgere qualche domanda per soddisfare le nostre curiosità e permettere ai lettori di conoscere meglio te e il tuo romanzo.

- Come è nata questa storia? 
La storia viene da lontano. Un sogno particolarmente vivido: un monolite cuneiforme che piombava giù dal cielo colpendo Stonehenge e liberando una sostanza opalescente che andava a riempire la frattura. La mia fantasia ha visto in quella sostanza qualcosa di vivo e potente: il Kh-Ram. Scrissi una prima bozza nel 1993, poi me ne dimenticai. Ma la storia è tornata a bussare durante il lockdown.

- Qual è il primo libro che hai letto? 
Favole a parte credo sia stato “Cuore” di De Amicis, subito dopo “Piccole donne”, poi arrivarono Jules Verne, Edgar Rice Burroghs ed Emilio Salgari.

- Come mai proprio il genere Steampunk? 
Perché amo la commistione tra le atmosfere gotiche dell’epoca vittoriana e una tecnologia vintage scintillante di ottoni e scricchiolante di ingranaggi.

- Che genere leggi di solito? 
Tutti, non ho preclusioni. Piuttosto una propensione per thriller, storici, horror e fantasy.

- Per i personaggi ti sei ispirata a qualcuno o sono frutto della tua fantasia? 
I miei “bambini” sono sempre parti originali della mia mente (bacata, direbbe qualcuno). Poi, alle volte, trovo anche dei volti che ben li rappresentano, oppure scovo artist* che siano in gradi di ritrarli per come io li ho pensati.

- Qual è il personaggio da te creato a cui sei più legata? 
Sarei una madre degenere se ne indicassi uno... Però, che resti tra noi, il mio figlio prediletto in questa storia è, senza ombra di dubbio, Devereux Willoughby, incolpevole fulcro di tutto.

- Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo? 
Dipende. Per “Il Varcaporta” ho impiegato circa un anno e mezzo. Ma ho scritto romanzi anche nel giro di un mese (con la mia socia Loredana Falcone), come anche storie che hanno chiesto quattro anni di gestazione (come il mistery “Il puzzle di Dio”, sempre con la socia).

- Hai dei riti scaramantici o aneddoti particolari che ti sono successi durante la stesura? 
Riti scaramantici no, a meno di non considerare tale la mia passione per le mappe che mostrino gli spostamenti, le distanze, i tempi di percorrenza. Aneddoto? Succede che inserisco nella storia la figura di Bethany, la cameriera personale di lady Astrea. Una figura secondaria, silenziosa e obbediente, costretta al buio perché le hanno bruciato gli occhi affinché non possa rendersi conto dell’orrore delle cicatrici della sua padrona. Quasi un “cameo”. Ma lei, da brava irlandese testa dura, non era d’accordo. E ha preteso di essere parte attiva della storia in un modo che scoprirete leggendo. Si è rivelata una donna forte, decisa e tutt’altro che innocua.

- Hai già in mente un progetto futuro per un'altra storia? 
Per un’iniziativa della Dark Abyss Edizioni ho scritto un racconto gotico. E, sebbene il racconto concluda la vicenda, c’è un certo corvo che continua a gracchiarmi nell’orecchio. Chissà...

- Hai delle canzoni che ti ricordano i personaggi di questo libro o altri tuoi personaggi? 
Una canzone chiave della mia serie “Diario vittoriano” è stata “Lost on you” di LP. Per “Il Varcaporta” ho proprio una playlist completa: With or without you - U2; The kill - 30seconds to Mars; Stronger - 30seconds to Mars; The sound of silence - cover by Disturbed; L'inverno - da Le quattro stagioni di Vivaldi; My immortal – Evanescence; Take to church – Hozier; Secondo movimento dalla Settima di Beethoven; Demons - Imagine Dragons e While your lips are still red – Nightwish. Ogni brano ha un significato importante nella storia e nelle vicende dei personaggi.

- Cosa ti affascina di più dell'epoca vittoriana? 
Mi affascina che sia l’inizio della modernità e del progresso tecnologico, ma anche un’epoca di profonda oscurità coperta da trine e velluti. Assomiglia moltissimo a ciò che oggi siamo, ipocrisia compresa.

- Quali pensi siano i punti di forza del romanzo e perché lo consiglieresti ai lettori? 
Da lettrice amo molto le storie che sanno coinvolgermi e trascinarmi in un’avventura. Ecco, credo che “Il Varcaporta” sia soprattutto un’avventura da vivere tra i ghiacci iridescenti del Kh-Ram, il volo sgraziato e crudele delle macchine volanti, la voglia di giustizia di chi non si arrende e l’amore senza confini di spazio e di tempo che anima i protagonisti.

- Le tematiche lgbtqia+ sono spesso presenti nei tuoi romanzi. Cosa ti piace trasmettere con queste tematiche? 
L’orrore dell’ipocrisia che ha costretto e costringe - ancora oggi, perfino nell’Occidente che si crede “civilizzato” – le persone a negare la propria natura, i propri desideri, i propri sentimenti. La peggiore delle torture, la più violenta delle discriminazioni. Voglio renderla evidente e, così, combatterla.

- Anche questa saga è già stata tutta scritta e poi divisa in volumi come per "Il Ragazzo Ombra" o hai in mente di scrivere un libro alla volta e, se sì, sai già quanti libri saranno? 
“Il Varcaporta” non sarà una serie, come non lo era il “Diario vittoriano”. La divisione in volumi la organizzammo, con goWare, per non offrire ai lettori un librone da ottocento pagine che avrebbe potuto spaventare. Quindi la vicenda venne divisa in quattro volumi di cui “Il ragazzo ombra” è il primo. “Il Varcaporta”, nonostante la mole e grazie a Dark Abyss Edizioni, è rimasto intatto ed è, quindi, autoconclusivo.

- Quali differenze noti quando scrivi un libro a quattro mani e quando invece scrivi da sola come in questo caso? 
Scrivere a quattro mani è una modalità che adoro, un dono che l’amicizia – ormai sorellanza – con la mia socia Loredana Falcone mi ha concesso. Insieme a lei è come vivere un gioco di ruolo, quindi passano in secondo piano fatica e concentrazione. Scrivere da sola è più immersivo e faticoso. Ti cambia proprio l’umore. Mi piace poter sperimentare entrambi i metodi.

A presto!
xoxo
Fonte immagini: Google immagini
Banner: @dolcicarloni

Un ringraziamento a Laura Costantini per aver risposto alle nostre domande e grazie anche alla casa editrice Dark Abyss per la gentile collaborazione e disponibilità.

venerdì 29 aprile 2022

Review Party: "Il Varcaporta" di Laura Costantini

Buongiorno, lettor*!
Oggi partecipo al Review Party dedicato a Il Varcaporta, di Laura Costantini, un fantasy steampunk che ha attirato da subito la mia attenzione e pubblicato dalla giovane casa editrice Dark Abyss. Di Laura Costantini conoscevo la serie del Diario Vittoriano - di cui vi parlerò presto - e Il Varcaporta era una lettura irrinunciabile per me. Adoro il genere steampunk, penso che in Italia non se ne pubblichi abbastanza, quindi ogni volta che esce qualcosa che rientra in questo genere desidero leggerlo. Sono davvero contenta di aver avuto la possibilità di leggere questo libro, l’ho trovato molto originale e toccante.
Ringrazio la casa editrice per la copia in cambio di un’onesta opinione e per la collaborazione a organizzare questo evento, senza dimenticare chi mi ha seguita in questo viaggio, blogger bravissim* di cui vi consiglio di passare a leggere le recensioni. Oggi tocca a me, spero possiate appassionarvi a questa storia come ho fatto io. Oltre la recensione troverete anche due domande all'autrice, che è stata così gentile da prestarsi a una nostra intervista. Trovate due domande a ogni tappa, mentre per l'intervista completa dovrete aspettare il 2 maggio e potrete leggerla su tutti i blog che hanno partecipato all'evento.

Il Varcaporta
di Laura Costantini

Prezzo: 5,99 € (eBook) 19,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 581
Genere: fantasy, steampunk
Editore: Dark Abyss
Data di pubblicazione: 17 febbraio 2022

Corre l'anno 1897 e l'Inghilterra prevale su tutti i paesi d'Europa grazie alla scoperta del Kh-Ram, misteriosa sorgente di energia che l'ha liberata da carbone e vapore. Certo, la sostanza ha un costo ma il regno di Vittoria agisce in maniera pragmatica: nasconde le proprie difformità e le sfrutta al bisogno. Di miserabili le strade son piene. Una parte diventa carne da macello per processare l'energia. Un'altra, selezionata, entra in un corpo d'elite che padroneggia il Kh-Ram, cosa possibile solo per un binomio, ossia una coppia di giovani con determinate caratteristiche, tra cui un legame esclusivo, assoluto e rigorosamente maschi. La sostanza, infatti, aborre le donne, il movimento e il calore. L'Inghilterra chiude volentieri un occhio su tali unioni, ne chiude anche due sulla sorte dei disgraziati. Ma se non fosse solo questo il prezzo da pagare? Aster Paul, Astrea Lucinda, Zachary Tucker, Devereux Willoghby e alcune vecchie conoscenze lo scopriranno e dovranno decidere da che parte stare. Sarà una lotta per la sopravvivenza segnata da alleanze imprevedibili e inganni, in cui i sentimenti più intensi e puri diventeranno l'unica guida.

L’epoca vittoriana ha sempre avuto un immenso fascino per me. Il Varcaporta è ambientato proprio in quest’epoca, fine Ottocento, in Inghilterra, in un periodo in cui si corre verso il progresso tecnologico e che Laura Costantini ha ritenuto perfetto per inserire elementi steampunk. È una realtà alternativa quella di cui narra l’autrice, in cui l’avvento del Kh-Ram, una sostanza proveniente da un'altra dimensione, che si abbatte su Stonehenge, porta a un cambiamento epocale per l’Inghilterra. La terra è dilaniata ma in cambio riceve un’energia senza eguali. Questa energia però va alimentata, il Kh-Ram va nutrito e ciò di cui si nutre sono i corpi dei maschi. Ecco perché è stata fondata un’Accademia in cui molti giovani vengono addestrati, preparati, ma non informati. Non sanno esattamente per cosa si preparano. Sanno che con il loro contributo aiutano a salvare il proprio Paese, ma in che modo? Nessuno di loro conosce il prezzo da pagare. Da bambini vengono raccolti dalle strade, strappati a vite di stenti o lasciati dai genitori in cambio di denaro. Sono giovani soli, abbandonati a loro stessi e di cui nessuno chiederà mai o sentirà la mancanza. Devereux Willoughby e Zachary Tucker frequentano entrambi l’Accademia e rappresentano uno dei binomi migliori in assoluto. I binomi sono coppie inscindibili. Tutti gli allievi vengono accoppiati sin da piccoli dopo essere stati osservati <<in una sorta di arena destinata alle migliaia di orfani frutto della società vittoriana>>. Raggiunta l’età giusta vengono uniti in base a delle precise caratteristiche. È così che Dev e Zac sono finiti insieme, continuando poi a crescere uno a fianco all’altro e a contare esclusivamente su loro stessi. Questo legame, il legame tra binomi, si fortifica una volta che viene toccato dal Kh-Ram, al punto che i due ragazzi, uno il muro, forte e solido, l’altro l’edera, tenace e sensibile, arrivano a percepire ogni emozione dell’altro, diventando non solo complementari ma una cosa sola. Un'unica persona in due corpi. 

L’autrice ha fatto un lavoro eccezionale nel descrivere questo tipo di legame, nel farlo sentire in maniera chiara anche al lettore, che quasi entra in simbiosi col binomio. Empatizzare con i due protagonisti viene facile, grazie al modo in cui Costantini li ha caratterizzati. Sono essenzialmente all’opposto ma è possibile entrare nella mente di entrambi e carpirne ogni sorta di pensiero. Devereux è un ragazzo dolce e buono, ha sempre desiderato fare il medico, aiutare gli altri, ma l’Accademia lo conduce verso un’altra strada. È innamorato di Zac ma non ricambiato e tiene questo segreto chiuso dentro il cuore a lacerarlo. Zachary è invece entusiasta all’idea di essere il Prescelto, ha grandi aspirazioni ma neanche lui sa cosa lo aspetta. Ciò che dovranno affrontare metterà a dura prova tutto il loro coraggio e la loro ambizione, dovranno essere forti, resistere, restare uniti e dimostrare di essere davvero il miglior binomio che l’Accademia abbia mai visto. Tutto ciò che credevano di sapere, tutto ciò che credevano di poter affrontare, incontrerà un grosso ostacolo quando entreranno in contatto col Kh-Ram e quando scopriranno in che modo viene alimentato e cosa pretende da loro. Ma sono i Prescelti e c’è in gioco più di quanto immaginano, non possono più tirarsi indietro.

A fare da contraltare a questi due magnifici protagonisti ce ne sono molti altri che mi hanno colpito e che ho amato profondamente, tra tutti la duchessa Astrea di Sarumhold e suo fratello gemello Aster. Astrea, la <<donna gioiello>>, bellissima fino all’età di quattordici anni, fino al maledetto giorno dell’Avvento, quando il legame inscindibile con il fratello l’ha spinta a gettarsi tra le fauci del Kh-Ram, che in una volta le ha portato via bellezza e molto di più. Indossa adesso una maschera a nascondere il viso deturpato e porta una mano meccanica. Si ricopre di gioielli e perle come a voler ancora apparire dignitosa, ma ciò che le è successo, ciò a cui ha dovuto rinunciare, non le dà pace. Non ha mai perdonato Aster per questo. Eppure è stata la follia del loro padre a portare il Kh-Ram nel loro mondo e a cambiare le vite di tutti.

È una storia complessa quella che ci racconta l’autrice, una storia stratificata che si dipana piano piano fornendoci sempre maggiori dettagli per comprendere meglio il meraviglioso worldbuilding. Una volta presa confidenza con questo, è difficile non provare ammirazione, non restare affascinati dall’originalità portata tra le pagine del romanzo così come è difficile non innamorarsene. Ho fatto molta fatica a staccarmi da questo libro, devo ammetterlo. La prosa è bellissima e molto suggestiva, le descrizioni sono vivide e i personaggi sono così ben costruiti che non avrei più voluto lasciarli. Ampio spazio hanno, inoltre, nel romanzo, le tematiche lgbtqia+, care all’autrice e quasi sempre presenti in tutti i suoi libri. Vi sono sicuramente anche alcuni trigger da tenere in considerazione, stupri, violenze, torture, sfruttamento minorile, ma inseriti tutti talmente bene nel contesto da dare ulteriore prova della bravura e dell'intelligenza di Laura Costantini. 

Il Varcaporta è un romanzo magnifico, insolito, ammaliante. Vi farà vivere un’avventura mai vissuta prima, vi legherà a personaggi straordinari, vi farà commuovere e urlare. La Londra fumosa e cupa di questo libro regala molte emozioni e gli elementi steampunk la rendono ancora più intrigante, la voglia di esplorarla a fondo non vi mancherà mai. L’edizione della Dark Abyss è un piccolo gioiello, con illustrazioni incantevoli all’interno e dettagli a ogni pagina, a ogni capitolo. Non perdete altro tempo e correte a comprare questo libro, non ve ne pentirete!
DUE DOMANDE ALL'AUTRICE

 Quali pensi siano i punti di forza del romanzo e perché lo consiglieresti ai lettori? 
Da lettrice amo molto le storie che sanno coinvolgermi e trascinarmi in un’avventura. Ecco, credo che “Il Varcaporta” sia soprattutto un’avventura da vivere tra i ghiacci iridescenti del Kh-Ram, il volo sgraziato e crudele delle macchine volanti, la voglia di giustizia di chi non si arrende e l’amore senza confini di spazio e di tempo che anima i protagonisti.

Le tematiche lgbtqia+ sono spesso presenti nei tuoi romanzi. Cosa ti piace trasmettere con queste tematiche? 
L’orrore dell’ipocrisia che ha costretto e costringe - ancora oggi, perfino nell’Occidente che si crede “civilizzato” – le persone a negare la propria natura, i propri desideri, i propri sentimenti. La peggiore delle torture, la più violenta delle discriminazioni. Voglio renderla evidente e, così, combatterla.



A presto!
xoxo
Photo credit: @francikarou
Banner e calendario: @dolcicarloni

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...