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martedì 10 gennaio 2023

Review Party: "Hell Bent" di Leigh Bardugo

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi partecipo al Review Party di Hell Bent, di Leigh Bardugo, attesissimo seguito di La Nona Casa, uscito nel 2020. Non ho vissuto questa attesa come chiunque altr* perché solo di recente ho avuto modo di concludere la lettura del primo volume, ma posso dirvi che dopo averla conclusa desideravo davvero tanto sapere cosa sarebbe successo dopo. Hell Bent non mi ha delusa affatto, si è rivelato un grandioso secondo capitolo e adesso sì che aspetterò con ansia il terzo (che, a quanto ha dichiarato la Bardugo in una diretta, sarà anche l’ultimo). Ringrazio Evaluna di Una libraia in corsia per avermi coinvolta in questo evento e la casa editrice per la copia omaggio in cambio di un’onesta opinione.

Hell Bent
di Leigh Bardugo

Prezzo: 10,99 € (eBook) 20,90 € (cop. rigida)
Pagine: 456
Genere: fantasy, dark fantasy, dark academia
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 10 gennaio 2022

Trovare un portale per il mondo sotterraneo e rubare un'anima dall'inferno. Un piano semplice, se non fosse che le persone che compiono questo particolare viaggio raramente tornano indietro. Ma Galaxy "Alex" Stern è determinata a liberare Darlington, anche se questo le costerà il futuro alla Lethe e a Yale. Impossibilitate a tentare un salvataggio perché non possono accedere alle risorse della Nona Casa, Alex e Pamela Dawes, l'assistente di ricerca, mettono quindi insieme una squadra di dubbi alleati per salvare il "gentiluomo della Lethe". Insieme, dovranno navigare in un labirinto di testi arcani e artefatti bizzarri per scoprire i segreti più gelosamente custoditi dalla società, infrangendo ogni regola. Ma quando i membri della facoltà iniziano a morire, Alex sa che non si tratta di semplici incidenti. Qualcosa di letale è all'opera a New Haven e, se vuole sopravvivere, dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato e con l'oscurità insita nelle mura dell'università. Denso di storia e ricco di colpi di scena nello stile di Bardugo, Hell Bent dà vita a un mondo intricato e indimenticabile, pieno di magia, violenza e mostri fin troppo reali.

Avevo un po’ paura a leggere Hell Bent, sarò sincera. Di solito i volumi di mezzo sono quelli che mi piacciono di meno, ma non è questo il caso. Hell Bent si è dimostrato assolutamente all’altezza di La Nona Casa, anzi posso dire tranquillamente che la lettura è stata anche più scorrevole e piacevole. Senza tutte le descrizioni che hanno caratterizzato il primo volume, che aveva un bel po’ di cose da dire e spiegare, questo libro si è rivelato più dinamico e meno difficoltoso da affrontare. La Nona Casa si era concluso con il botto, alcune rivelazioni hanno determinato la parte finale (non voglio fare spoiler, cercherò di fare molta attenzione a non dirvi troppo) e qualcuno è morto. Alex ha scoperto qualcosa in più su di sé e anche di avere un’abilità, legata ai Grigi, una connessione speciale che non immaginava minimamente. Questa l’ha aiutata al momento opportuno, ma adesso è di altro aiuto che ha bisogno. Darlington è ancora bloccato all’inferno (o, almeno, questa è la sua ipotesi) e, nonostante Alex e Dawes abbiano provato a lungo e in vari modi a liberarlo, non ci sono ancora riuscite. Devono trovare il Percorso, devono trovare il portale che apra loro le porte dell'inferno e non hanno idea di come trovarlo, può essere ovunque, le possibilità sono diverse. Ma quando Darlington emerge dalle viscere dell’inferno, bloccato da un rito nella sua Black Elm, trova il modo di comunicare con Alex e quanto le dirà potrebbe essere un indizio per orientarla nella direzione più giusta (il nostro Darlington non si smentisce mai :P) Non voglio dirvi di più della sua apparizione perché rimane davvero impressa per diversi motivi, però sicuramente questo libro di scene memorabili ne regala eccome.

Alex e Dawes si sono rivelate una bella squadra, coadiuvate dal detective Turner. Si sono impegnate davvero tanto per cercare una soluzione per salvare Darlington, anche volesse dire dover morire ed entrare all’inferno a recuperarlo.

<<Proteggi i tuoi. Paga i tuoi debiti. Non c’era altro modo per vivere, non se volevi vivere nel modo giusto>>.

Alex, che adesso ha preso il posto di Darlington come Virgilio, ha addosso più responsabilità di prima, ma non vuole perdere ciò che ha ottenuto con tanto sacrificio e sangue. Si trova più combattuta che mai in questo libro, tra dovere e oscuro bisogno di continuare a salvaguardarsi, quell’istinto di sopravvivenza che ormai si porta dietro da anni e che pare non volerla abbandonare. Ma è cresciuta, nonostante tutto, ha imparato a difendersi e spesso si ritrova ad affrontare situazioni difficili anche da sola. Non che le piaccia. Quel senso di solitudine che ha sempre avuto dentro è qualcosa che ormai inizia a pesarle e si sente, si percepisce nel bisogno che ha di avere intorno le persone a cui si è affezionata, persone di cui si fida. Ecco perché sentirà anche l’esigenza di essere sincera con Mercy, la sua compagna di stanza, fino in fondo. E poi, anche lei ne ha passate tante, se la merita quella sincerità. Alex continua a essere un bellissimo personaggio, ricco di sfaccettature. L’abbiamo vista cambiare pelle, adattarsi alla nuova vita, imparare a destreggiarsi in un mondo che non le aveva mai rivelato e risparmiato nulla, un mondo oscuro e pericoloso. Ma pericolosa si è dimostrata essere anche lei, un serpente pronto a scattare. Ancora una volta, però, quel serpente è pronto a cambiare pelle, a mostrare un’altra faccia di sé. Alex sa che deve stare molto più attenta adesso che un nuovo Preator prenderà il posto di Sandow, adesso che tutti gli occhi saranno puntati su di lei, che non è affatto all’altezza del suo predecessore e che sembra solo un’immensa fonte di guai. Ecco perché dovrà fingersi un coniglio, un innocuo, piccolo coniglio, troppo timoroso per affrontare davvero l’inferno e i suoi demoni. Ma Alex è in realtà disposta a tutto, lo deve a Darlington e a chiunque le abbia dato la possibilità di esprimere il proprio potenziale, di smettere di fuggire, di nascondersi, di subire. Lo deve a se stessa, alla nuova se stessa, che vuole essere una persona migliore di ciò che era prima. Come lei, anche Dawes è più che intenzionata a rischiare tutto per le persone a cui vuole bene, il "ragazzo d'oro" della Lethe, Darlington, e Alex stessa. Metterà da parte ogni titubanza avuta in passato e affronterà ciò che viene con una baldanza inaspettata ma degna di ammirazione. Entrambi i personaggi, come anche gli altri della serie, sono ben approfonditi e non mancano di mostrare un buon arco di crescita che ce li faccia apprezzare. Devo dire che questo romanzo mi ha fatto dubitare sulla mia amata duologia Sei di Corvi che, secondo me, è la migliore che Bardugo abbia scritto, soprattutto per i personaggi cui ha dato vita. Ma ammetto di avere grande difficoltà, adesso, a sostenere la mia opinione, di fronte alla magnifica prestazione di Hell Bent.

Ho trovato Hell Bent molto più avvincente del primo libro, non sono mancate magia, <<la vera magia: indecente, decadente, perversa>>, violenza, alcune scene disturbanti, riti raccapriccianti, mostri infernali, sangue, un nuovo caso di omicidio su cui indagare, qualcuno dal passato che ritorna, e molti altri imprevisti che, come in La Nona Casa, vanno a comporre una trama complessa e ben architettata da costruire pezzo dopo pezzo. Anche stavolta il finale è un gran finale e lascia aperta la possibilità di un terzo capitolo altrettanto entusiasmante. Ho adorato tutto di questo volume, l’ho letteralmente divorato, il numero delle pagine non si sentono quando leggi una storia che ti prende a tal punto. L’atmosfera dark academia è sempre ben definita, la si respira limpidamente a ogni pagina, ma ciò che attira maggiormente, stavolta, è l’idea dell’inferno di Bardugo, il suo modo di concepirlo e di mostrarcelo. Il lavoro che ha fatto l’autrice con questo secondo volume è davvero encomiabile. Se già con il primo aveva mostrato un bel salto di qualità e una maturità stilistica notevole, qui ne dà un ulteriore grande prova. Come sempre, adoro il momento in cui unisce tutti i puntini e ogni pezzo va al suo posto, quel momento in cui rimani a bocca aperta di fronte alla sua maestria, alla sua genialità. Leigh Bardugo con questa serie ha dato il meglio di sé e non so se leggerò un altro libro altrettanto intrigante quest’anno, ma sono contenta che Hell Bent non sia stato una delusione, si sia anzi rivelato un libro che potrebbe finire sul podio dei migliori del 2023. Staremo a vedere… Intanto, vi invito a recuperare assolutamente questa serie, se cercate una lettura che vi regali emozioni forti e sia scritta superbamente.

Fonte immagini: Pinterest

lunedì 9 gennaio 2023

Recensione: "La Nona Casa" di Leigh Bardugo

Buon pomeriggio! ^^
Oggi, un po’ a sorpresa - nel senso che non l’avevo programmata - arriva la recensione di La Nona Casa, di Leigh Bardugo, romanzo che ho ripreso, dopo un lungo periodo di stallo, e finito di recente, per potermi dedicare all’uscita del secondo volume. Ho avuto un rapporto davvero strano con questo libro, iniziato per ben due o tre volte e mai terminato. Con la scusa del covid e le vacanze di Natale passate a casa, mi ci sono dedicata con maggiore diligenza e posso dire che, finalmente, sono riuscita a giungere alla fine e ad amare questo libro. Non dirò la tipica frase “perché non l’ho letto prima?”, perché ci ho provato e probabilmente non era mai il suo momento. La Nona Casa è un romanzo davvero complesso, cupo, e non può essere letto senza la giusta concentrazione e lo stato d’animo adatto e, una volta terminato, vi lascerà dentro un mucchio di emozioni forti e contrastanti. Adesso che ho finalmente messo in ordine le mie, vi parlo del libro. Stay tuned che domani arriva anche la recensione dell’attesissimo seguito, Hell Bent.

La Nona Casa
di Leigh Bardugo

Prezzo: 9,99 € (eBook) 19,90 € (cop. rigida) 
Pagine: 420
Genere: fantasy, dark fantasy, dark academia
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 5 maggio 2020

Galaxy "Alex" Stern è la matricola più atipica di tutta Yale. Cresciuta nei sobborghi di Los Angeles con una madre hippie, abbandona molto presto la scuola e, giovanissima, entra in un mondo fatto di fidanzati loschi e spacciatori, lavoretti senza futuro e di molto, molto peggio. A soli vent'anni, è l'unica superstite di un orribile e irrisolto omicidio multiplo. Ma è a questo punto che accade l'impensabile. Ancora costretta in un letto d'ospedale, le viene offerta una seconda possibilità: una borsa di studio a copertura totale per frequentare una delle università più prestigiose del mondo. Dov'è l'inganno? E perché proprio lei? Ancora alla ricerca di risposte, Alex arriva a New Haven con un compito ben preciso affidatole dai suoi misteriosi benefattori: monitorare le attività occulte delle società segrete che gravitano intorno a Yale. Le famose otto "tombe" senza finestre sono i luoghi dove si ritrovano ricchi e potenti, dai politici di alto rango ai grandi di Wall Street. E le loro attività occulte sono più sinistre e fuori dal comune di quanto qualunque mente, anche la più paranoica, possa immaginare. Fanno danni utilizzando la magia proibita. Resuscitano i morti. E, a volte, prendono di mira i vivi.

Ero decisa a non scrivere recensioni su La Nona Casa, ma poi ho avuto bisogno di mettere nero su bianco tutto ciò che ho provato, tutto ciò che questo libro mi ha suscitato, e mi sono messa a scriverla. Non sapevo cosa ne sarebbe uscito fuori, se sarei stata in grado di esprimere tutto a dovere, ma se state leggendo questa recensione vuol dire che alla fine non è andata così male. La Nona Casa è stata per me una lettura davvero difficile da affrontare, forse perché mi ci dedicavo sempre nei momenti più sbagliati. Nonostante i vari tentativi, alla fine sono riuscita ad andare avanti e a terminare il libro - anche grazie all’ascolto dell’audiolibro, con cui ho alternato la lettura - e, alla fine, mi sono letteralmente innamorata di tutto. Avrei potuto odiare questo libro, considerando quanto filo da torcere mi ha dato, ma così non è stato. Non ho potuto odiarlo neanche un po’, perché Leigh Bardugo, secondo me, è stata magistrale con questa storia e, seppure non è perfetta, ha dimostrato un grandissimo salto di qualità (rispetto alla trilogia Tenebre e Ossa, perché la duologia Sei di Corvi, per me, resta al vertice). Ma cosa rende La Nona Casa tanto speciale? Innanzitutto, partiamo col dire che già la struttura narrativa del libro meriterebbe una recensione a parte. L’autrice non si è limitata a scrivere una storia lineare, ma ha mescolato un bel po’ i tempi, creando un puzzle di archi temporali diversi. Sicuramente questo espediente può creare un po’ di confusione all’inizio, rallentare persino la lettura, ma quando si riuscirà a prendere confidenza con questo tipo di narrazione e quando tutti i pezzi del puzzle, alla fine, andranno al loro posto, verremo conquistati dall’abilità dell’autrice e ne vorremo ancora di storie così e di intrecci simili.

L’ambientazione è quella tipica collegiale (che, tra l’altro, io adoro). Stiamo parlando di un dark academia, quindi abbiamo anche atmosfere molto lugubri e decadenti e una profonda devozione verso le arti (qui oscure) e la letteratura, ma buon peso ce l'hanno anche la componente paranormale e la violenza. Il pezzo forte di questo libro è probabilmente l'elemento dark che si manifesta nella pratica di riti truci e spesso molto pericolosi gestiti dalle varie “Case” di Yale. Le Case del Velo sono otto, società segrete dedite ad attività occulte di ogni genere, mentre la Lethe è la società che si occupa di supervisionare i riti di ognuna e fare attenzione che tutto fili secondo le regole e nulla vada storto. Il Velo è ciò che divide il mondo dei vivi dal mondo dei morti, ma ogni tanto capita che qualcosa al di là del Velo lo oltrepassi. Molti morti vagano nel mondo dei vivi, senza che questi li vedano, sono attirati dalla vita, dal sangue, mentre tutto ciò che riguarda la morte riesce a tenerli lontani. Alex li vede da sempre. Per lei sono semplicemente gli Invisibili, la terrorizzano, ma se li ignora loro ignorano lei (non sempre, però, a quanto si scoprirà). Alex ha avuto a che fare con il soprannaturale sin da piccola. Ne ha passate tante, prima di abituarsi a quelle presenze intorno a lei, anzi non si è mai realmente abituata. Non sa perché solo lei può vederli, come sia possibile, ma provare a parlarne con qualcuno potrebbe non essere la soluzione migliore. Così impara ad andare avanti per la sua strada, nonostante la morte le cammini letteralmente di fianco e sopporterà di tutto, anche episodi violenti vissuti sulla propria pelle, fino a quando non arriverà il giorno in cui la sua abilità le sarà utile, il giorno in cui riuscirà a controllarla e a difendersi. La Lethe infatti la recluterà offrendole una borsa di studio a Yale, ma in realtà c’è un diverso intento dietro. Grazie alla sua capacità di vedere i Grigi - così si chiamano i fantasmi che ha sempre visto - affiancherà Daniel Arlington (Darlington) nel controllo dei riti delle Case del Velo. Sarà la sua Dante e, proprio come il noto poeta, avanzerà nei meandri di un inferno in Terra guidata solo dal suo tutore, il suo Virgilio, Darlington. Lui le insegnerà tutto ciò che c’è da sapere sulle Case, sarà mentore impeccabile e adorabile spina nel fianco, ma quando sparirà misteriosamente, Alex si ritroverà con molte responsabilità sulle proprie spalle, tra cui anche l’indagine della morte di una ragazza che pare condurre proprio alle Case. Abituata all’inferno, non è felice all’idea di rivivere situazioni spiacevoli e di doversela cavare da sola, ma farà del suo meglio per risolvere il caso e per ritrovare Darlington.

Non posso dire che questa storia mi abbia tenuta con il fiato sospeso, perché non è stato sempre così o non sarei stata in grado di abbandonare il libro. La prima parte, come vi dicevo sopra, è piuttosto confusionaria, sia perché la trama non scorre in maniera lineare, sia perché ci sono molte digressioni che distraggono e rallentano la lettura. Superata però quella parte, e direi anche la metà, e addentrandoci maggiormente nei misteri del romanzo, è difficile non voler correre avanti e scoprire come andrà a finire, quindi il finale è decisamente più riuscito, ricco di rivelazioni, colpi di scena, azione, tant’è che è impossibile non divorarlo. Alex è una protagonista fuori dai generis e forse proprio per questo mi è piaciuta tanto, una ragazza che appare un po’ come un pesce fuor d’acqua nell’ambiente in cui viene inserita, per via del suo look e della sua impreparazione accademica, ma anche per il tipo di linguaggio che usa e per lo status sociale, un’eroina non canonica ma molto più autentica di altre protagoniste femminili; è anche l’unica ad avere più chance di risolvere il caso di Tara Hutchins per la sua estraneità al mondo delle Case e per il “legame” che ha con i Grigi. Certo, anche lei dovrà vedersela con regole non scritte e membri della Lethe che le staranno col fiato sul collo, ma il suo intento principale, quello unicamente di sopravvivere, riuscirà a portarlo a termine. Anche perché è una cosa che sa fare bene. Di Alex, infatti, si può dire di tutto tranne che non sia una sopravvissuta. Ha alle spalle esperienze molto negative che l’hanno segnata, ma è sempre riuscita a rimanere a galla, a cavarsela in un modo o nell’altro. Da fuori può sembrare una ragazza minuta e fragile, ma dentro di lei ha una forza impensabile, come un serpente letale capace di renderla pericolosa al momento opportuno. La metafora del serpente è molto importante in questo libro, non per niente ritroviamo il serpente anche in copertina. Si sa che è un animale anche capace di cambiare pelle e allo stesso modo Alex riesce a farlo. L’opportunità che le viene offerta dalla Lethe è per lei una nuova pelle, l’occasione anche di comprendere meglio alcune dinamiche del suo passato e di cercare di superarle. Ma non sarà così facile, perché con quegli esseri che hanno reso la sua vita un inferno dovrà ancora averci a che fare, dovrà collaborarci se vorrà salvare Darlington e, forse, sempre loro, potrebbero avere alcune delle risposte che sta cercando. E così Alex affronterà i suoi traumi e allo stesso tempo un percorso di crescita che la porterà a conoscersi più a fondo, a evolversi, mutare, difendersi, attaccare. Proprio come un serpente.

Altri personaggi che ho adorato, oltre Alex, sono Darlington e Dawes. Purtroppo Darlington non è così presente, è un protagonista ma non del tutto, visto che a un certo punto della storia sparirà, ovvero nella timeline del presente, però, per quel poco che ci viene mostrato, con anche un buon accenno al suo passato, mi è sembrato un personaggio degno di nota, devoto alla Lethe e alla letteratura, ma soprattutto al suo lavoro. È una persona zelante, colui che chiameresti per risolvere qualunque tipo di problema perché sai che avrebbe sempre la risposta a portata di mano. E così anche la Dawes, l’Oculus della Lethe, che in un primo momento mi era sembrata un personaggio un po’ ambiguo, di cui non fidarsi del tutto, ma che poi mi ha fatta ricredere e si è rivelata molto interessante, una buona alternativa a Darlington (sebbene non abbia il suo stesso carisma). Anche sul detective Turner spenderei qualche buona parola, perché lui in qualche modo rappresenta lo scetticismo e uno sguardo più cinico in mezzo agli altri direi che era necessario per compensare. Inoltre, ho adorato i botta e risposta tra lui e Alex. Oltre loro, troveremo molti altri personaggi, a mano a mano che conosceremo meglio le Case e i loro membri. Può risultare difficile ricordarli tutti, ma non così tanto. E se doveste avere problemi a rammentare le Case e le loro caratteristiche, possono aiutare le pagine finali in cui sono elencate tutte.

In definitiva, La Nona Casa non è stata una lettura facile, mi ci sono volute più riprese per riuscire a terminarlo e per apprezzarlo, ma posso dire che l’ultima lettura è stata davvero determinante, ho potuto leggere con più calma e addentrarmi meglio nella storia, comprendere le sue molte sfaccettature e ammirarne le atmosfere oscure (qualche trigger warning a cui fare attenzione: violenza, stupro, droga, omicidio). Lo stile di narrazione mi ha presa un po’ in contropiede ma, entrata in confidenza anche con quello, non mi è dispiaciuto, ha reso la lettura meno banale. È una storia con i suoi pro e i suoi contro, ma il modo in cui Leigh Bardugo è riuscita a dar vita a un intreccio tanto intrigante, a disseminare indizi sin dall’inizio e a far combaciare ogni dettaglio alla fine, non è da sottovalutare, mi ha lasciata con un senso di stupore che non mi sarei aspettata di provare. Darò 4,5 stelline solo per le traversie che ho passato con questo libro, ma è sicuramente meritevole di un punteggio massimo e non sarò più avara di così. Leggete questo libro, fatelo con calma, assaporatelo per bene, godetevelo perché saprà regalarvi emozioni inaspettate.

Fonte immagini: Pinterest

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