Buongiorno, lettori caffeinomani! ^^
Ieri è uscito, finalmente, “Dolomites. Cuore di rovi”, il nuovo romanzo fantasy di Sara Simoni. Avevo già letto dell’autrice la duologia di Ys e l’avevo molto apprezzata, perciò non vedevo l’ora di assaporare anche questa nuova avventura su cui ha lavorato duramente negli ultimi tempi. Attendere l’uscita non sarebbe stato facile, ma per fortuna mi è stato concesso l’onore di leggere Dolomites in anteprima per partecipare al Review Tour del romanzo e di questa opportunità ringrazio immensamente sia la casa editrice che la dolcissima Sara Simoni. Non mi resta che lasciarvi alla mia opinione che mi auguro possa farvi venire solo più voglia di leggere il romanzo, perché, credetemi, merita davvero tanto. Buona lettura!
Dolomites. Cuore di Rovi
di Sara Simoni
Prezzo: 5,99 € (eBook) 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 330
Genere: fantasy, historical-fantasy
Editore: Acheron Books
Data di pubblicazione: 29 luglio 2021
515 d.C. Il regnum Italiae è sotto il controllo del goto Teodorico e solo Vaèl, la terra dei salvanes, ancora resiste all’invasore. Quando la spietata Amala riesce a guidare l’esercito gotico oltre le sue porte e a sottomettere la popolazione, il giovane Dola viene incolpato dell’accaduto.Di aspetto umano, ma cresciuto a Vaèl, lui è disposto a tutto pur di dimostrare di essere ancora degno del Nesso, il sacro legame che unisce le anime dei salvanes. Anche a imbarcarsi in un’impresa suicida.La sua occasione arriva grazie a Ilde, l’altezzosa, fragile figlia del Re, che per egoismo ha perso l’unica arma in grado di proteggere il regno e ora deve ritrovarla per diventare la regina di cui i salvanes hanno bisogno. Amala è però sulle loro tracce, e minaccia di sventare il loro piano. Riusciranno i due a lasciarsi alle spalle l’inimicizia che da sempre li separa, per amore della loro patria? Tra alleanze e tradimenti, prende vita un’avventura che intreccia la storia alle antiche leggende delle Dolomiti.
Sara Simoni è stata sicuramente l’autrice italiana rivelazione dello scorso anno. Con la sua duologia di Ys mi ha fatta innamorare, l’ho seguita sui social e ho imparato, giorno dopo giorno, ad apprezzarla sempre di più. Sara è un’autrice giovanissima, ma ha le idee molto chiare e sa il fatto suo. Scrive fantasy e lo sostiene fortemente e già solo per questo meriterebbe una medaglia. La passione per ciò che fa traspare dal suo viso e dalle sue parole e riesce a coinvolgere chiunque la segua. Ancora una volta ha deciso di regalarci una storia unica, un fantasy ispirato alle leggende della sua terra, le leggende dolomitiche. Questa penso che sia una novità davvero sorprendente, perché è raro che un autore italiano rielabori il proprio folklore per tirarne fuori una storia nuova e originale, capita piuttosto di leggere di mondi assolutamente inventati o il più lontano possibile dalla nostra cultura. Sara Simoni, invece, c’è riuscita. Prendendo spunto dalla leggenda di Re Laurino e il suo giardino delle rose, nonché da altre storie del suo territorio, ha scritto un fantasy autoconclusivo davvero eccellente, in cui non mancano battaglie epiche, descrizioni suggestive e personaggi capaci di regalare emozioni. Il romanzo mescola dettagli reali ad elementi di finzione, eppure tutto sembra funzionare benissimo ed essere perfettamente credibile, oltre che ricco di fascino. Come non restare ammaliati, a tal proposito, dal popolo dei salvanes? Sono esseri selvaggi che vivono in simbiosi con la natura, che la percepiscono dentro di sé attraverso il Nesso, una sorta di energia che unisce ognuno di loro, che permette di “sentirsi” a vicenda tramite un legame forte e indissolubile. Il Nesso scorre tra i salvanes ma può essere usato anche per comunicare con la natura, con gli animali, con le piante. Il Re dei salvanes, Laurino, è riuscito, grazie alla Rajetta, una corona potentissima che regola ancora di più l’unione col suo popolo, a proteggerlo dalle invasioni. Vaèl è l’unico regno a non essere ancora stato invaso dai goti. Un piccolo anfratto tra le montagne con un castello riparato da un muro di rovi, splendide rose ad adornarne il giardino, la natura incontaminata tutto intorno. Un’immagine bellissima quella che ci regala Sara Simoni, Vaèl sembra quasi un luogo paradisiaco. Ma la pace che vi regna è destinata a finire, Teodorico è deciso a conquistare anche Vaèl e per farlo invierà il suo guerriero migliore, la figlia Amala. Vaèl è in un momento di stallo. Re Laurino è sul punto di cedere la mitica Rajetta alla figlia Ilde, dopo averla addestrata per anni a quel momento e ai sacrifici che comporta. Ma la corona pare respingerla, Ilde non è ancora pronta e forse, allora, dovrà ripiegare sul figlio bastardo, per metà umano, Flavius. Una scelta, questa, che l’impulsiva Ilde non può accettare. Ecco perché si ritrova a compiere un gesto che porterà a delle terribili conseguenze, proprio nel momento in cui i goti attaccheranno, rendendo il regno instabile e il suo popolo pericolosamente indifeso.
Per i salvanes potrebbe non esserci più nulla da fare, l’unica soluzione è fuggire e decidere di allearsi con l’unica persona al mondo dalla quale avrebbe preferito stare lontana: Dola. Lui è un umano cresciuto in mezzo ai salvanes. È stato addestrato come spia e sicario, insieme ad altre salvanes, sue "sorelle di guerra". Ilde non l’ha mai visto di buon occhio, essendo umano per lei non ha mai meritato di vivere in mezzo a loro, di essere incluso persino nel potere del Nesso, soprattutto dal momento che sembra avere meno difficoltà di lei a usarlo. Dola è in un certo senso la sua nemesi, ma allo stesso tempo è la persona di cui ha più bisogno. Ne ha bisogno per salvare il suo popolo, per rimettere le cose a posto, per riuscire a dimostrarsi degna della Rajetta, ormai nelle mani del nemico. Questa sorta di alleanza li porterà ad addentrarsi in mezzo agli umani, a rincorrere i goti dai quali invece dovrebbero fuggire. Ma non è più il momento di fuggire. Ilde l’ha fatto per troppo tempo e adesso vuole soltanto agire. Certo non sarà facile per lei, che non è mai uscita dai confini di Vaèl, che non ha mai vissuto esperienze pericolose. Scappare le viene naturale, la paura la attanaglia ogni volta. Adesso, però, al suo fianco c’è Dola, che le è devoto nonostante lei lo tratti con diffidenza. Che le offre il suo coraggio e la sua protezione, nonostante gli altri salvanes lo abbiano accusato di tradimento e privato della cosa a cui teneva di più. Li legherà un patto, una promessa, e con questa ad alimentarli riusciranno a superare ostacoli, ad arrivare dove non credevano possibile. Fidarsi l'un l'altro è tutto ciò che resta da fare. Troveranno anche nuovi alleati lungo la strada e sempre di più la paura di non farcela lascerà spazio alla speranza. Riusciranno insieme a far risorgere il loro regno dalle ceneri? Forse per farlo dovranno mettere in gioco tutto, persino loro stessi, dovranno rischiare ogni cosa e scendere a compromessi, dovranno tradire, uccidere, rinunciare a ciò che di più prezioso hanno. Cosa ne sarà di loro, alla fine?
Dolomites. Cuore di rovi è un historical fantasy con tutte le carte in regola per conquistare il lettore. Sara Simoni ha fatto un lavoro meticoloso nel ricostruire un periodo storico il più veritiero possibile, ma dandogli anche delle connotazioni fantastiche che hanno giocato un ruolo fondamentale in tutta la storia. Un lavoro altrettanto attento e interessante l’ha fatto con i protagonisti, Dola, Ilde e Amala, di cui ci regala tre pov differenti e ugualmente impeccabili. Dola è il guerriero umano che umano non si è mai sentito. Cresciuto in mezzo ai salvanes, con il Nesso a scorrergli nelle vene, ha sempre pensato di essere parte di quel popolo che lo ha preso con sé. Almeno fino a quando non viene tradito proprio da coloro che riteneva la sua famiglia. Da quel momento in poi non saprà più chi è davvero, ma solo ciò che vuole e con quell’unico pensiero riuscirà a tirare avanti e ad affrontare tutte le sfide che si presenteranno. Ilde è la principessa dei salvanes, colei che per lungo tempo è stata preparata a diventarne la regina ma che non è sicura di voler compiere il sacrificio richiesto per esserlo. Ecco perché si ritrova a scappare, a voltare le spalle, a fare scelte codarde, qualunque cosa pur di non dover affrontare il proprio destino, le proprie responsabilità. Ma anche per lei giungerà il momento di riflettere su chi è davvero, di capire che scappando non aiuterà la sua gente. Il percorso che fa Ilde è, forse, quello che mi ha colpito maggiormente, quello che spicca con più chiarezza. È anche vero che nulla sarebbe possibile se non avesse al fianco Dola a spronarla, a credere in lei, a infonderle coraggio. A salvarla persino da se stessa. Questi due mi hanno fatto parecchio battere il cuore, ve lo dico. Anche quel ricordo di loro da piccoli l’ho trovato di una dolcezza disarmante. Non aggiungo altro, ma venitemi a cercare quando leggerete e fatemi sapere se anche a voi è scoppiato un po' il cuore.
Infine, abbiamo Amala, guerriera inarrestabile con un sogno di pace. Lei desidera che la guerra finisca, che goti e latini si alleino, desidera un regno unificato. Vaèl è l’ultimo regno da conquistare, poi tornerà a Ravenna per sposarsi, metterà via la spatha e farà una vita da nobile. Ma ciò che vuole lei non è lo stesso che suo padre vuole per lei. Ancora immersa nella guerra, ancora lontana da casa, Amala si ritroverà a provare sulla sua stessa pelle ciò che prova il nemico abbattuto. La loro “maledizione” diventerà la sua, e sarà costretta a vedere le cose in modo diverso, giungendo alla consapevolezza che il suo sogno non è che un sogno irrealizzabile, che la sua forza e il suo coraggio non necessariamente saranno apprezzati perché è pur sempre una donna e che, fondamentalmente, è più sola di quanto abbia mai immaginato. Sono personaggi a tutto tondo quelli che ci regala l’autrice, personaggi che impariamo a conoscere in un modo, ma che, alla fine del romanzo, troveremo cambiati. Ognuno affronta un percorso diverso, desideroso di realizzare qualcosa, per poi ritrovarsi a scendere a patti con la realtà, a confrontarsi con rischi, incertezze e prove dolorose che li muteranno nel profondo. È stato bello assistere a queste evoluzioni che l’autrice non ha mancato di accompagnare a colpi di scena di ogni tipo. Non viene dato un attimo di tregua, la storia scorre vivida davanti agli occhi, sostenuta da uno stile sempre incantevole e da immagini stupende, quasi filmiche. Mi ha stupito il salto di qualità fatto dall’autrice, che lascia un’impronta più matura stavolta, più impressionante. Dolomites. Cuore di rovi è uno di quei romanzi che non si può fare a meno di apprezzare e amare. Protagonisti sorprendenti, battaglie, imprevisti, tradimenti, c’è davvero di tutto, comprese tematiche che portano a riflettere sulla diversità, sull'accettazione di sé e del prossimo. Ho molto amato anche i personaggi secondari del romanzo, non potrei non citare tra tutti Spina, che sembra incarnare alla perfezione il suo nome, perché è proprio una piccola spina nel fianco. In generale mi sono piaciuti tutti e ho gradito come l'autrice abbia caratterizzato ognuno, rendendoli molto reali anche tramite piccoli vizi, debolezze, imperfezioni. Nonostante sia un autoconclusivo, in Dolomites si racchiude una storia completa e soddisfacente sotto tutti i punti di vista. Sono davvero contenta di aver letto questo romanzo, mi ha dato la conferma che in Italia il fantasy c'è chi lo sa scrivere e anche bene, ma soprattutto, ha saputo portare una nota di novità in un panorama troppo rivolto al folklore estero, quando invece quello nostrano ha da offrire spunti non da meno. Vi consiglio vivamente di leggere Dolomites. Cuore di rovi, penso sia uno dei romanzi più interessanti e incredibili di questo 2021 e non sapete cosa vi perdete se non lo leggete :P
Voto: 5 tazzine di caffè per un fantasy avvincente con dei protagonisti indimenticabili.
A presto!
xoxo
Foto credit: @coffee&books
Fonte immagini: Pinterest
Collage: @coffee&books
Non conoscevo questa autrice o le leggende dolomitiche ma dopo aver letto questa recensione mi piacerebbe davvero leggerlo come romanzo! **
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