Buongiorno, lettori! ^^
Oggi la nostra Eleonora ci parla di "Nessundove" del mio adorato Neil Gaiman. Ha letto la nuova edizione della Oscar Mondadori, un'edizione che purtroppo a me ancora manca e che voglio con tutto il cuore. Conoscete questo libro e il suo autore? Continuate a leggere per sapere cosa ne pensa Eleonora ;) A presto! :****
Nessundove
di Neil Gaiman
Prezzo: 7,99 € (eBook) 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 456
Genere: fantasy
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 4 Maggio 2021
Richard Mayhew è un giovane uomo d'affari londinese, una persona di buon cuore e dalla vita prevedibile che si districa quotidianamente tra i capricci dell'ambiziosa fidanzata Jessica e le pretese del suo capo. Ma tutto cambia quando, per strada, si imbatte in una ragazza ferita e decide di aiutarla portandola a casa con sé. Un atto di gentilezza, che lo catapulterà in un mondo fantasmagorico di cui mai avrebbe sognato l'esistenza. Perché sotto le affollate strade di Londra si cela una città parallela popolata di mostri e di santi, di assassini e di angeli, cavalieri in armatura e pallide fanciulle vestite di velluto: le persone che sono precipitate nelle fenditure del mondo. Ora Richard è uno di loro, e deve imparare a cavarsela in quell'universo di ombre e fantasmi che gli appare insieme stranamente familiare e assolutamente bizzarro. Un insolito destino lo attende laggiù...
Nessundove, pubblicato in Italia per la prima volta nel 1999 da Fanucci, ci viene qui riproposto da Oscar Mondadori in una nuova e decisamente rivista edizione con tanto di contenuti extra, alias il racconto-epilogo “Come il marchese riebbe il suo cappotto”. Ahimè la mia conoscenza delle opere di Gaiman purtroppo si ferma solo a questo libro per quanto qualche suo titolo mi abbia sempre incuriosito, per cui non avendo metri di paragone il mio pensiero sarà limitato a quest’opera e non alla produzione dell’autore per quanto riguarda stile e contenuti. Parto dicendo che Nessundove non è un libro semplice, per tutta una serie di motivi, a partire da come sono stati impostati i singoli capitoli fino alla storia vera e propria, non tanto per la trama che di per sé è abbastanza lineare quanto per il suo sviluppo dei personaggi e del background. Innanzitutto i personaggi: il protagonista è Richard Mayhew, un uomo d’affari londinese, di buon cuore anche se a tratti risulta un filo lagnoso, con una vita normale, composta dal solito tran tran casa, lavoro, fidanzata e ripeti; a lui si affianca Porta, una giovane abitante di nobile lignaggio di Londra Sotto, che di normale ha ben poco, a partire dal modo in cui si manifesta per la prima volta nella storia, ma con un carattere molto dolce e arrendevole tale da suscitare nel nostro Richard un immediato istinto di protezione nei suoi confronti.
Faranno poi la loro comparsa altri quattro personaggi, due molto ambigui o comunque con decisamente molto che bolle sotto la superficie e due molto cattivi e molto disgustosi; i primi sono il Marchese de Carabas (se a qualcuno suona familiare, andate a dare una sbirciata alla favola del Gatto con gli stivali), amico di famiglia di Porta, molto sfuggente e un po’ spiazzante, è l’unico dei personaggi, a mio parere, ad essere costruito in maniera completa con un prima, un dopo e un durante, con le sue particolarità e con una testa pensante e molto funzionante, e Hunter, una famigerata cacciatrice di bestie infernali conosciuta in tutto il Mondo Sotto, dura e cruda, sembra che il suo solo e unico pensiero sia sbarazzarsi della Bestia del labirinto. In questa storia mette le sue abilità di killer al servizio di Porta e del Marchese come guardia del corpo, molto efficiente.
I secondi sono Mister Croup e Valdemar, il classico duo di cattivi della situazione, uno è il braccio e l’altro la mente, molto malvagi, dediti con piacere a pratiche come tortura e omicidio creativo, sono al soldo di un misterioso capo e il loro obiettivo è far fuori Porta e anche Richard ed il Marchese già che ci sono.
Passiamo ora alla narrazione della storia vera e propria, come ho detto all’inizio il filo principale della questione è abbastanza lineare, Porta vuole vendicare i suoi cari morti e per farlo deve trovare chi è in grado di aiutarla a scoprire le identità degli assassini e ad un certo punto nel mezzo della ricerca capita Richard, abitante di Londra Sopra, il cui unico obbiettivo è ritornare alla sua vita prima che venisse sconvolta dal Mondo di Sotto. Quello che mi ha lasciata un po’ perplessa è lo svolgersi dell’azione: per le prime 180 pagine circa la storia è un po’ confusionaria, non si capisce bene cosa stia succedendo e il continuo alternarsi di punti di vista, i cambi di ambientazione drastici di certo non aiutano, dopo questo primo scoglio però le cose cominciano a farsi più chiare e la narrazione prende ritmo anche se è come se mancasse sempre qualcosa. Nei capitoli finali abbiamo il vero e proprio sprint e c’è un’impennata della soglia di attenzione. Il vero e proprio punto dolente, se così si può chiamare, è stata secondo me la poca rifinizione dei personaggi e del worldbuilding, si vede che dietro c’è un mondo di potenziale, ma questo viene espresso molto poco, lasciando il lettore a farsi un’idea piuttosto approssimata di Londra Sotto e purtroppo anche un po’ di Porta e Richard. Loro due, infatti, a differenza degli altri personaggi che compaiono, sono poco precisi, poco definiti, tutto quello che si percepisce è che c’è dell’altro ma non si sa esattamente cosa.
Al di là di tutti questi piccoli intoppi però Nessundove è una storia piacevole e intrigante merito sia dello stile di Neil Gaiman sia, bisogna ammetterlo, del Marchese de Carabas.
Nella prefazione tra l’altro l’autore ci dice che la storia di Nessundove è nata per essere una serie televisiva della BBC e devo ammettere che pensare le varie scene trasposte in versione televisiva dà tutto un altro sapore all’intero libro, proprio come se il suo posto fosse quello di una serie TV del catalogo di Netflix.
PS: gli attori che l’hanno interpretato nell’adattamento sul piccolo schermo erano James McAvoy e Benedict Cumberbatch, è o non è un motivo in più per tentare di recuperarlo?
Menzione d’onore va al racconto breve inedito alla fine del libro, “Come il Marchese riebbe il suo cappotto”, probabilmente la parte che mi è piaciuta di più in tutto il libro; la storia seppur sviluppata in poche pagine è arzigogolata e ricca di situazioni al limite del tragicomico, la figura di de Carabas viene approfondita ancora di più e acquista una nuova dimensionalità, ti aspetteresti quasi di vederlo sbucare fuori dal primo tombino che ti capita sotto gli occhi con il suo preziosissimo cappotto, pronto a darti filo da torcere.
Eleonora
Foto credit: @eleonoranicoletto
Dopo aver letto nessundove ho deciso che preferisco Gaiman quando scrive per adulti, rispetto a quando scrive per bambini. La cosa che a me ha lasciato perplessa è la traduzione, che in questa edizione è la stessa del 2001 della Fanucci e secondo me non è più attuale: in originale ci sono varie situazioni in cui vengono usati termini gender neutral, mentre in italiano si usa spesso il maschile. Questo andava bene nel 2001, ma adesso la sensibilità del pubblico è cambiata e trovo che sia stato superficiale tenere la traduzione di 20 anni fa. Ma questa non è colpa di Gaiman, che secondo me qua ha fatto il suo
RispondiEliminaIn questo caso a parte dire che trovo lo stile ineccepibile non saprei come risponderti essendo questo il primo suo libro che ho letto, sicuramente però dicendo così mi fai venire voglia di leggere Nessundove in lingua originale e di leggere almeno un altro suo libro, così almeno avrò dei termini di paragone.
EliminaCon Gaiman purtroppo non ho un rapporto "rose e fiori", ma questo volume in particolare non sembra niente male!
RispondiEliminaAhimè i miei termini di paragone sono piuttosto scarsi ma conto di rimediare in futuro :) tu che libro altro suo mi consiglieresti di leggere?
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