Buon pomeriggio! ^^
Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica settimanale dedicata a bambini e ragazzi ;) Oggi la nostra Anna ci parla di un libro dolcissimo e molto toccante, "Quando c'era Marnie" di Joan G. Robinson, edito Kappalab. Una storia bellissima che è diventata anche un film di animazione per lo Studio Ghibli. Vi lascio alla recensione per saperne di più ;) A presto!
Quando c'era Marnie
di Joan G. Robinson
Prezzo: 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 224
Genere: narrativa per bambini e ragazzi
Editore: Kappalab
Data di pubblicazione: 12 ottobre 2017
Una ragazzina solitaria e senza genitori di nome Anna viene mandata a casa di un'attempata coppia in un paesino in riva al mare, per socializzare con altri bambini della sua età. Durante una delle sue lunghe passeggiate nella natura, Anna incontra una misteriosa ragazzina bionda di nome Marnie, sola come lei. Le due diventano amiche inseparabili e passano intere giornate a giocare e chiacchierare, ma per qualche incomprensibile ragione a volte si perdono di vista all'improvviso, pur senza allontanarsi l'una dall'altra. Quando un conoscente di famiglia della bionda ragazzina arriva in visita, Marnie smette definitivamente di frequentare Anna. E allora, ritenendo che la ragazzina si sia stancata di esserle amica, Anna decide di andare a verificare di persona presso la misteriosa casa nella palude, ma quello che scopre è decisamente diverso da quanto si aspettava... Da questo romanzo, alla sua prima edizione italiana, è tratto il nuovo film d'animazione dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki e Isao Takahata, prodotto nel 2014 e diretto da Hiromasa Yonebayashi (Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento).
Ci sono magie racchiuse nelle pagine dei libri che si svelano soltanto a chi ha la fortuna di scegliere, o essere scelto, dal libro giusto, al momento giusto. Questo romanzo mi ha scelta inaspettatamente e la sua magia è entrata in me dolce e avvolgente come la marea... originale, tenero e commovente, coinvolge ed emoziona con la sua dolcezza e semplicità.
Anna è una ragazzina di 11 anni introversa, solitaria e anaffettiva. Rimasta orfana piccolissima ha innalzato un muro intorno a sé scegliendo di restare “fuori” da quello che chiama il Cerchio Magico “dentro” al quale si trovano gli altri, quelli che sanno ridere, scherzare, giocare, stare insieme. Anna invece sta bene sola, fuori dal cerchio, quando si estranea dalla vita normale degli altri indossando la sua “faccia ordinaria”, quella che non lascia trapelare ciò che ha dentro. Il suo è un mondo eccentrico e solitario, fatto di silenzi, pensieri profondi, innocenza e rancore represso. La madre adottiva, la signora Preston, inesperta e timorosa, preoccupata per la sua salute cagionevole e la attitudine all’isolamento, mandano la bambina a trascorrere l’estate presso dei parenti che vivono vicino al mare, i gentili e spontanei signori Pegg, nella speranza che il clima mite della costa riesca a scaldarle il cuore e che la libertà della vita all’aria aperta possa permetterle di sciogliersi e fare amicizia. Little Overton è una piccola cittadina inglese costiera, il suo paesaggio gentile e delicato è l'armonica fusione di una spiaggia solitaria, una palude che appare e scompare a seconda della marea, un vecchio faro, un misterioso mulino a vento e il mare, che si manifesta improvviso e incontrollabile, indecifrabile come le emozioni che trasporta sulle sue onde, complice dell'irrequietezza dei sentimenti di Anna. Durante una passeggiata solitaria lungo la palude la ragazzina scopre una antica casa che sembra abbandonata, isolata tra la vegetazione, e nascosta dalla nebbia. Intravede una luce alla finestra e una misteriosa bambina, Marnie, con cui stringerà un'amicizia intensa, esclusiva, viscerale, una amicizia segreta. Anna è brusca, un maschiaccio, spontanea e selvatica, Marnie sembra essere il suo opposto, è carina, gentile, delicata, una bambina di altri tempi.
L’amicizia con Marnie trasporta Anna in un mondo sospeso tra realtà e immaginazione, coperto da un alone di mistero: perché la grande e antica Casa della Palude in cui Marnie vive sembra invece una casa disabitata da decenni? Perché Marnie insiste che la loro amicizia rimanga segreta? Perché la ragazzina appare e scompare sempre all’improvviso? Anna non riesce a spiegarsi la ragione di questi dettagli sospetti… non sarà soltanto un sogno? Non sarà tutto frutto della sua fantasia? Possibile che quel tratto di mare che attraversa tutti i giorni sia un portale magico verso una dimensione parallela?
Fino alle ultime pagine rimaniamo in dubbio sull'essenza di Marnie, che potrebbe essere un fantasma, un ricordo, o il frutto della fantasia di Anna.
Quando c'era Marnie figura nella lista dei cinquanta titoli per ragazzi più belli mai scritti, non ha caso ha
ispirato lo Studio Ghibli che gli ha dedicato un meraviglioso film di animazione nel 2015 diretto da Hiromasa Yonebayashi.
ispirato lo Studio Ghibli che gli ha dedicato un meraviglioso film di animazione nel 2015 diretto da Hiromasa Yonebayashi.
Un educato romanzo sulla solitudine come luogo di fuga, sulle ferite dolorose di un passato irrisolto, sul valore della amicizia come sentimento in grado di superare le barriere del tempo e dello spazio, sul potere della fantasia: il potere salvifico dell’immaginazione che diventa il tramite per avvicinarsi in sicurezza ai propri demoni e imparare ad affrontarli. Un delicato libro sul potere del perdono: Anna dovrà perdonare la mamma e la nonna che morendo l’hanno abbandonata, dovrà perdonare la madre adottiva che l’ha presa con sé in cambio di un premio in denaro, dovrà perdonare la stessa Marnie che all’improvviso la lascerà inspiegabilmente sola. Una straordinaria storia naturalistica in cui il mare è protagonista assoluto: il mare simbolo dell’Inconscio, dell’Istinto, dello Sconosciuto. Attraverso l'incontro con il mare Anna affronterà le sue emozioni: sulla spiaggia solitaria e deserta troverà la sua dimensione senza nascondersi, libera di essere quella bambina che preferisce stare per conto suo e perdersi nei suoi pensieri, riuscirà a entrare in contatto con se stessa senza fingere, senza indossare, per difendersi, lo scudo della sua espressione ordinaria.
“Ora si sentiva libera. Libera e vuota. Nessun bisogno di parlare con chicchessia, o di essere educata, o di preoccuparsi”.
Nella palude fangosa Anna riuscirà a scavare a fondo nella melma delle sue paure affrontando i suoi demoni più spaventosi, nell’alta marea che sale improvvisa e pericolosa Anna imparerà a navigare e controllare i suoi sentimenti e nell’impeto delle onde in burrasca sopravvivrà alla possibilità di annegare, nel momento della resa dei conti con se stessa. Sarà la sua rinascita, sofferta, combattuta, meritata. Non a caso il mare e l’acqua sono simboli archetipi collegati alla figura femminile e materna, una figura che Anna accoglie con estrema difficoltà: non è mai riuscita a superare la morte della madre e della nonna “colpevoli” della sua solitudine, non riesce a instaurare un rapporto affettivo con la madre adottiva per la quale si sente solo merce di scambio, non comprende fino in fondo la natura dolorosa, quasi carnale, della grande amicizia con Marnie. Ma è facendo pace con ognuna delle figure femminili della sua vita, e con se stessa, che Anna potrà alla fine abbattere i muri che lei stessa ha costruito intorno a sé, imparare ad accettare l’amore che le viene offerto e ricambiarlo.
“… stare Dentro o Fuori. Non aveva niente che vedere con il fatto che ci fossero altre persone o essere sola… aveva a che fare con quello che ci si sente dentro. Nell’arco di due minuti sarebbe tornata alla Casa della Palude, a sedersi insieme agli altri intorno al fuoco dal dolce odore di legna crepitante… ma nemmeno allora sarebbe riuscita a sentirsi più Dentro di come si sentiva in quel momento, mentre stava correndo da sola lungo l’argine, fuori, nella pioggia e nel vento.”
La prima parte del romanzo è lenta, psicologica e introspettiva ma il finale è un vero colpo di scena, geniale l’accelerazione del ritmo della narrazione sia nel linguaggio, sia nel susseguirsi degli eventi della trama; la storia prende una piega davvero inaspettata mostrandoci una verità che donerà al romanzo un significato sorprendente.
Grazie alla casa editrice Kappalab per la copia in cambio di un'onesta recensione.
Anna
Photo credit: @anna_bookfantasy
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Ho visto il film quando uscì al cinema e mi ricordo i lacrimoni sul finale! Una storia di amicizia e di crescita come se ne sono viste poche in giro :)
RispondiEliminaHai ragione è un libro molto poetico! Grazie Nicole
RispondiElimina@anna_bookfantasy