Buongiorno, come state? ^^
Oggi Ms Rosewater ci regala un'altra delle sue accurate opinioni riguardo un altro romanzo di Peter Cameron, Anno Bisestile. Ammetto di non conoscere questo volume, ma sono sempre incuriosita dalle recensioni della mia collaboratrice. E voi, lo conoscete? Che ne pensate? Lasciateci un commento. A presto!
Anno Bisestile
di Peter Cameron
Prezzo: 18,05
Pagine: 275
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Adelphi
Data di pubblicazione: 7 ottobre 2021
All'inizio della carriera, Peter Cameron era uno scrittore di commedie brillantissime, feroci, tutte sull'orlo della surrealtà – o, se si preferisce, tutte dentro quella realtà survoltata che era New York sullo scorcio degli anni Ottanta. Se ne ricordano di sicuro i lettori che hanno amato "Un giorno questo dolore ti sarà utile", e che qui ritroveranno la Soho delle gallerie, delle palestre esclusive e delle ancor più elitarie banche del seme; parteciperanno al rapimento più sgangherato del secolo, e a un tentato omicidio non meno improbabile; e finiranno per farsi trascinare, felici, in tutti gli altri disastri connessi al più lungo, accidentato e imperdibile divorzio fin qui raccontato.
Lo scorso anno ho scoperto Peter Cameron grazie a mio zio Renato, che lo segue da anni. Ho cominciato con “Cose che succedono la notte”, pubblicato proprio nel 2021, poi ho iniziato a leggere i volumi che lo zio aveva regalato al mio papà dopo averli finiti. In 9 mesi ne ho letti 5 e quando lo zio ha storto il naso parlando di questo volume ho capito che doveva essere molto diverso dagli altri. Cameron ha una scrittura affascinante, seduttiva, basta aprire libri come “Andorra” e “Quella sera dorata” per esserne catturati e non riuscire a staccarsene: i luoghi e i paesaggi sono veri personaggi, con lo stesso peso (a volte maggiore) degli uomini che li attraversano: i libri citati sopra sono costruiti sul paesaggio, che determina la storia ed è quasi un coro, un testimone silente ma influente degli avvenimenti.
“Anno Bisestile” invece si fonda sui personaggi, molti se paragonati a quelli degli altri romanzi, un gruppo di amici, parenti e amanti che vive a New York (una città senza paesaggio, dove i giorni sono scanditi dagli impegni, dal lavoro, i pranzi, le feste) negli anni 80. Il mistero di questo deciso cambiamento di rotta letteraria è presto svelato: si tratta del secondo libro di Cameron, pubblicato nel 1996 e giunto nelle nostre librerie solo 30 anni dopo, il che ci permette in un colpo solo di capire l'evoluzione della scrittura, dei temi e del suo stile.
Forza motrice del racconto sono le relazioni d'amore, non solo romantico ma anche genitoriale e amicale, detonate dal divorzio tra Loren e David (già consumato quando inizia il romanzo). Entrambi hanno una nuova relazione e loro figlia, la piccola Kate, sembra vivere serenamente la situazione; Heath, l'amante di David, cerca di esporre le proprie fotografie in una galleria d'arte, mentre Gregory, amante di Loren, prova a convincerla a trasferirsi a Los Angeles con lui; Lillian, amica dei due ex coniugi, vuole avere un figlio, ma non ha un partner; il padre di Loren decide di fare un viaggio all'estero e la moglie si trasferisce in un appartamento a New York. Se queste premesse vi sembrano preludere a un romanzo sentimentale anche banalotto (“Sembra Liala!” protesta lo zio), gli sviluppi vi sorprenderanno, includendo (tra l'altro) rapimenti, omicidi, terremoti e portando i personaggi sull'orlo di copiosi esaurimenti nervosi.
Il racconto è scoppiettante, un mosaico di scene brevi ma significative, dialoghi precisi, velati di quel cinismo che sembra tanto popolare tra gli abitanti delle grandi città; in un capitolo particolarmente brillante compare addirittura un alter ego di Ophra Winfrey che ospita Heath nel suo celeberrimo show, un passaggio esilarante quanto affilato. Non mancano i momenti contemplativi, istanti di consapevolezza del presente e di ciò che sarà il futuro, ma se nei romanzi più recenti Cameron delinea e costruisce uno o due personaggi con il contributo di tutti gli altri (che tuttavia hanno la stessa dignità narrativa dei protagonisti), qui sono i legami con gli altri componenti del gruppo a rivelarli al lettore.
Meno introspettivo dei lavori successivi, “Anno bisestile” mette in scena decine di situazioni paradossali, al limite del surreale, ma tutte decisamente credibili e, accanto ai protagonisti, un gruppo di caratteri eccessivi che rappresentano la fauna newyorkese, come la gallerista Amanda, spietata e geniale nell'ordire terribili complotti o l'altrettanto feroce moglie del suo capo, Solange, affiliata al woodoo. Il quadro che ne esce è ironico e tagliente, non consolatorio ma neanche eccessivamente caustico e brutale, questo anno bisestile vede una catarsi per ognuno di loro, il passaggio a un nuovo capitolo della vita del gruppo.
Un libro perfetto per inaugurare un nuovo anno di letture, vecchio ma nuovo, spassoso e malinconico, un viatico per affrontare al meglio 365 giorni a venire.
Ms Rosewater
Photo credit: @lisapavesi
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