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mercoledì 1 marzo 2023

Recensione: "Il lusso della giovinezza" di Gaetano Savatteri (a cura di Ms Rosewater)

Buongiorno! ^^
Oggi la nostra Ms Rosewater torna a parlarci di Gaetano Savatteri e del suo Saverio Lamanna. Scoprite cosa pensa di questo giallo e dei personaggi ai quali è già un po' affezionata. Conoscete la Saga di Makàri? Fatecelo sapere nei commenti ;)

Il lusso della giovinezza
di Gaetano Savatteri

Prezzo: 9,99 € (eBook) 14,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 152
Genere: narrativa gialla
Editore: Sellerio Editore Palermo (collana La memoria)
Data di pubblicazione: 5 novembre 2020
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Ritornano con una nuova avventura i due investigatori involontari, Saverio Lamanna, giornalista senza lavoro, sarcastico e realista, e Peppe Piccionello, sua spalla, confidente e mentore. Nati e cresciuti al livello del mare, si trovano in trasferta sulle alte Madonie in soccorso di Suleima, sconfortata per la morte del suo ultimo datore di lavoro. Un incidente di montagna che però presto si rivela molto più che una tragica fatalità. Senza tradire la sua cifra ironica e sarcastica, Savatteri racconta il dramma quotidiano del rapporto con il futuro, dello scontro tra generazioni che ha sancito la rottura del patto tra padri e figli.

I libri di Saverio Lamanna mi capitano in mano per caso: li trovo nella catasta di volumi in attesa sul comodino e li leggo senza chiedermi a che punto si trovino della Saga di Makàri; sono leggeri - anzi leggerissimi - e divertenti, il loro fascino risiede essenzialmente nei dialoghi fulminanti e veloci e nella caratterizzazione rapida ed efficace di alcuni personaggi, come Piccionello (compare di Saverio), ma anche in alcune esilaranti descrizioni di situazioni legate alla vita in Sicilia (come il tour gastronomico di “La regola dello svantaggio”). Lamanna inciampa nelle indagini senza un vero perché, utilizza molto più l'intuito e il senso comune della razionalità, capovolgendo le regole dettate dalla letteratura di genere anglosassone, finendo per indovinare il colpevole come si fa a casa guardando un telefilm dell'Ispettore Barnaby.

Pubblicato alla fine del 2020 (quindi il più recente della serie), questo romanzo è costruito sul rapporto tra generazioni, la vecchia e vecchissima Sicilia e quella emergente, del futuro: Suleima, compagna di Lamanna, ed Emma, nipote di Piccionello, sono nelle Madonie e collaborano a un progetto economico rivoluzionario messo in piedi da un americano, Steve; quando quest'ultimo viene ritrovato morto in fondo a un crepaccio, Lamanna e Piccionello accorrono a consolare le due giovani. Tuttavia, il gruppo di trentenni mal sopporta la presenza di due over 40, percepiti come intrusi, e mentre Saverio fa ipotesi sul possibile assassino e combina qualche guaio, riceve una visita di papà, amici e zii e minaccia un pezzo grosso del posto, Suleima e i compagni del progetto, delusi e traditi dal vecchio mondo, si mettono a litigare con i loro ospiti e con il resto della comunità.

Più ancora che nei racconti di “Quattro indagini a Makàrila trama poliziesca è un pretesto per raccontare un'altra storia, a volte legata alla mafia, qui il conflitto generazionale in atto, montato ad arte per coprire ben altre responsabilità. Forse a causa della data di pubblicazione, credo che lo scrittore abbia voluto materializzare non solo i pensieri di chiunque abbia raggiunto l'età adulta e matura e si confronti con le nuove generazioni, ma anche le angosce vissute nei mesi del lockdown, durante i quali non solo la popolazione anziana, dei padri e dei nonni, veniva falcidiata dalla malattia, ma era considerata sacrificabile. In un certo senso in queste pagine si consuma la fine dell'innocenza della spensierata compagnia di Makàri, anche per Saverio arriva il momento della consapevolezza di non essere destinato a un'eterna gioventù, di cominciare a passare dalla parte del passato, e non è un caso che Suleima inizi a parlare di bambini e di famiglia.

Il paese immobile di cui la Sicilia è un'epitome, non è però ostaggio dei vecchi (“I vecchi non esistono!” dice Lamanna senior), ma degli interessi di coloro che cercano di mettere le mani su tutto, creando e sfruttando divisioni per mantenere una posizione di potere. I ventenni e trentenni seguaci di Steve sono arrabbiati, vogliono una possibilità che la loro terra non è stata in grado di dargli, si sentono accerchiati. Scopriranno che il nemico non dipende dalla connotazione anagrafica. Savatteri manda avanti la compagnia dei suoi personaggi per dare corpo a riflessioni amare, pessimiste, a tratti davvero cupe, cui il finale solare, che ci riporta al mare, con (ahimé scontate) prospettive di un futuro famigliare per Lamanna, e Piccionello che bussa alla porta col gateau di patate, pone solo parziale rimedio, lasciando una certa inquietudine, come se l'autore non fosse riuscito a scrollarsi realmente di dosso l'angoscia.

Qualche punto debole c'è, la mancanza di caratterizzazione di Steve, non molto più di un nome che echeggia da una pagina all'altra ma che non ha una faccia, un carattere, una vera storia; i frequenti incontri amorosi della coppia Saverio-Suleima che fungono da chiusura di scene e capitoli e alla fine diventano prevedibili e ripetitivi, il monologo finale del protagonista che suona banalotto nel suo hanno tutti ragione.

Il libro scorre comunque piacevole e non mancano, per chi li sa trovare, giochi di citazioni di film e alcune scene particolarmente gustose in cui si riconosce lo spirito dei primi racconti, su tutte la cena di Saverio con il padre, gli zii, Mimì e un'ospite d'onore e la notte in pronto soccorso di Piccionello ed Emma. 

Ms Rosewater

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