Ben ritrovati Coffeaholics adorati!
Come state trascorrendo queste giornate di primavera? Qui, tra pioggia incessante e tram tram quotidiano, l'unica gioia che ci resta sono le uscite mensili dei libri che a volte regalano viaggi immensi, altre, un po' di delusioni. E proprio a proposito di questo, per il mese di maggio ho letto Sole Nero, di Rebecca Roanhorse, per il review party organizzato dalla nostra Franci. Le aspettative erano alte, ma ahimè come tali non sono state mantenute. Inizialmente, il libro si prospettava come qualcosa di innovativo e inclusivo, ma leggendolo e immergendovi all'interno della storia si capisce ben presto che sia le tematiche, sia i personaggi sono trattati superficialmente.
Sole Nero
di Rebecca Roanhorse
Prezzo: 7,99 € (eBook) 17,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 588
Genere: fantasy, sci-fi, lgbt+
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 16 maggio 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli
Nella città sacra di Tova, il solstizio d'inverno è un momento di celebrazioni e rinnovamento, ma quest'anno coincide con un'eclissi di sole, un evento astronomico raro che i Sacerdoti del Sole vedono come una rottura dell'equilibrio globale. Nel frattempo, una nave proveniente da una città lontana sta per arrivare a Tova proprio per il solstizio. La sua capitana, Xiala, una Teek caduta in disgrazia, ha il dono di un Canto in grado di placare le acque e sconvolgere le menti; trasporta un passeggero, Serapio, un giovane cieco, sfregiato, totalmente innocuo. Ma Xiala sa fin troppo bene che, di solito, quando un uomo è definito "innocuo", finisce per diventare il malvagio della storia. Animata da una serie di personaggi indimenticabili, l'avventura narrata da Rebecca Roanhorse esplora temi come la decadenza del potere, il peso della storia, la lotta degli individui contro le convenzioni sociali e le ferite del loro passato.
Tutto ha origine da Xiala, una creatura del mare, rassomigliante una sirena, che viene salvata dalla prigione da un uomo misterioso. In cambio le viene affidato il compito di guidare attraverso i mari una nave con un equipaggio particolare per raggiungere la città sacra di Tova prima della prossima eclissi. Motivo? All'interno della sua nave trasporta Serapio, un ragazzo cieco apparentemente innocuo che deve compiere un destino più grande nella famosa città del solstizio d'inverno. Città che ospita allo stesso tempo anche Naranpa, Sacerdotessa del Sole, e Okoa, del Clan della Cornacchia, entrambi guidati dalla vendetta e da passati misteriosi. Riusciranno i quattro protagonisti a seguire i fili del loro fato?
Sole nero, per quanto mi riguarda non è un romanzo di facile lettura per diverse motivazioni: da un lato racconta superficialmente la storia di troppi personaggi in contemporanea senza darne una spiegazione approfondita e senza rispondere ai tanti quesiti che sono disseminati all'interno di essa; dall'altro è tutto abbastanza confusionario condito da tematiche che l'autrice ha forzato all'interno delle vicende pur di arricchire ed esasperare determinate figure e situazioni.
Poi, durante lo scorrere delle righe, e l'addentrarsi nel cuore della storia, si incontrano personaggi dubbi che dovrebbero essere portatori di tematiche profonde, ma in questo caso (e a mio avviso) poco dettagliate e discusse come: la comunità lgbtq+, le disabilità, le patologie, le dipendenze, il suicidio. Troviamo Xiala, di cui ci viene raccontato ben poco se non che grazie al suo canto può ammaliare tutti; Serapio, un personaggio controverso e villain mancato che non scardina nessun cliché importante legato alla cecità; e Naranpa e Okoa che oltre a essere terzo e quarto pov della storia, non la arricchiscono.
Personalmente, sono rimasta abbastanza delusa da un romanzo da cui mi aspettavo davvero la creazione di un mondo nuovo ispirato - tra le altre cose - alle civiltà precolombiane d'America per un worldbuilding esplosivo. E invece, il lettore si ritrova davanti a scenari accennati in cui si fa persino fatica a scovare gli elementi d'ispirazione reali, animati da personaggi strani e ingarbugliati.
Per quanto riguarda lo stile, è qualcosa di prolisso che abbraccia linguaggi scurrili e allo stesso
tempo di nuova invenzione per supportare i personaggi e le loro identità; per non parlare del fatto che l'elemento "magico" del romanzo, ovvero i poteri che si ritrova Xiala (il canto), sono un elemento fuori dal coro in un contesto avanguardista come quello di Tova. La cosa che lascia spiazzato il lettore, a mio avviso, è l'incoerenza di intenti (ovvero le prime pagine cariche di promesse) e storia effettiva, mi spiego: partendo dall'ambientazione che si professa qualcosa di ispirato a periodi realmente esistiti (civiltà precolombiane), ma che nel romanzo vengono accennati solo attraverso l'utilizzo del cacao come moneta di scambio; passando a un destino-profezia di Serapio a cui viene fatta allusione sin dalle prime pagine per poi trovare uno sviluppo frettoloso solo intorno alla trecentesima; fino ai personaggi come Xiala, Naranpa e Okoa che vengono inizialmente presentati come potenziali protagonisti cui appassionarsi avvolti nel mistero, salvo poi rivelare il loro savoir-faire misterioso come escamotage narrativo per permettere al lettore di giungere alla fine e scoprire che tanto misteriosi non erano.
Lo consiglio? Mi dispiace dirlo, ma no. È un romanzo troppo lungo per una storia che ha più lati negativi che positivi.
Voto: 2,5 tazzine di caffè tiepido per un romanzo che non riesce a donare né adrenalina, né emozioni.
Fonte immagine: Pinterest
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