Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi ho il piacere e l’onore di inaugurare un fantastico Review Tour, quello organizzato da Giada Abbiati in occasione dell’uscita del romanzo Liwaria. Il volto della morte, secondo capitolo della sua saga fantasy, iniziata con Liwaria. La spada di diamante blu. Io ringrazio come sempre l’autrice per la fiducia riposta in me e per avermi concesso questa possibilità. Penso di aver letto uno dei libri più interessanti di quest'anno. Non lasciatevelo scappare!
Liwaria. Il volto della morte
di Giada Abbiati
Prezzo: 5,99 € (eBook) 17,16 € (cop. flessibile)
Pagine: 544
Genere: fantasy, epi-fantasy, dark-fantasy
Editore: self-publishing
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2023
Dopo la sconfitta di Agares, Hilya viene richiamata nella Terra delle Squame di Drago per celebrare la supremazia sui Senzaluce. Ma se le ombre di queste creature le sembravano impossibili da dissipare, quelle che si celano sotto Liwaria sono persino più dense e difficili da estirpare.
Mentre il tradimento di Aislinn riporta in vita Maelia e i suoi eserciti di morti, Hilya è costretta ad abbracciare il suo ruolo di paladina e affrontare le ombre del passato di Liwaria e delle ostilità tra i popoli, di cui però non conosce né genesi né soluzione. Dalle montagne di Caude alla Foresta delle Conifere Blu, il mondo sta morendo e nemmeno la spada di diamante blu può arrestare un declino annunciato e, anzi, fomentato da chi dice di voler proteggere il continente. Hilya si ritroverà di nuovo al centro delle macchinazioni dei sovrani, dei soldati pentiti e dell’Elfa Nera. La Senzaluce, a sua volta, brama il riscatto e la morte sopra ogni altra cosa, in una somiglianza pericolosa con il destino di Hilya, che dovrà scontrarsi di nuovo con la propria natura di mezzosangue e pagare lo scotto di chi Liwaria l’aveva abbandonata già molto tempo prima di lei.
Combattendo la volontà di mollare la spada e condannare quelle poche persone che ha ancora al proprio fianco, Hilya dovrà guardare la morte in faccia... con il rischio di assumerne il volto.
Amo immensamente la saga di Liwaria e non vedevo l’ora di scoprire questo secondo volume cosa ci avrebbe riservato. Beh, è il caso di dirvi che Giada Abbiati non ci risparmia nulla e ci regala ancora una volta tantissime emozioni. Se con il primo libro avevamo avuto modo di conoscere in parte Liwaria e il suo marciume, questo mondo immenso, variegato, ma in rovina, qui verranno approfonditi aspetti che erano stati solo accennati o non indagati a fondo per dare spazio ad altro. Liwaria a livello di tematiche affronta quello ambientale e sociale, mettendo i suoi protagonisti di fronte a delle responsabilità non indifferenti; e allo stesso tempo è un sollecito verso l* lettor* che assiste alla disfatta di un mondo per motivi puramente egoistici. È facile immaginare un futuro catastrofico quando anche il nostro mondo è dominato dall’egoismo ed esortare a prendere la situazione in mano prima che sia troppo tardi è sempre una buona cosa. L’autrice lo fa tramite il suo romanzo, un epic-fantasy in cui bisogna salvare una terra arrivata al collasso e per farlo bisogna usare l’unica arma a disposizione, la stessa che potrebbe anche distruggerla. Questa arma è Hilya, una giovane mezzosangue in possesso di una spada di diamante impossibile da forgiare, che nel primo volume ci ha fatto saggiare tutto il suo potenziale. La profezia che incombeva su Hilya qui viene stata smentita, considerando anche tutto ciò che è successo e il modo in cui si è concluso il primo libro. Hilya cerca ancora il suo riscatto, ma allo stesso tempo non può rifiutare il suo ruolo di paladina, non quando Liwaria ha ancora tanto bisogno di lei, non quando i sensi di colpa per quanto accaduto ai gargoyle continuano a tormentarla. E così, ancora una volta, ritroviamo una Hilya pronta a combattere, a fare di tutto per dimostrare il suo valore, ma soprattutto di non essere un’assassina. C’è chi ancora muove i fili di tutta questa storia senza curarsi delle conseguenze, qualcuno che dovrebbe proteggere Liwaria e che invece persegue la sua vendetta, portando rovina e morte. Bisognerà unire le forze, ma anche guardarsi le spalle perché chiunque può essere un nemico, specie quando la posta in gioco è molto alta.
Se nel primo volume avevamo avuto modo di conoscere molti personaggi e affezionarci a loro, qui continueremo a farlo, ma sappiate che il più delle volte vi faranno soffrire. Un aspetto del secondo volume che ho apprezzato molto è sicuramente il modo in cui l’autrice è riuscita a renderlo ancora più dark. Le intenzioni dei protagonisti sono spesso egoistiche e queste li portano a sacrifici di grande portata, come già in parte abbiamo visto nel primo volume. Qui è tutto ancora più esasperato e dovremo trattenere il fiato molte volte nell’attesa di capire cosa succederà al capitolo successivo.
Ho amato l’evoluzione dello stile di Giada Abbiati, che già da subito aveva dimostrato di essere un’esordiente di grande talento e che stavolta ne da ulteriore prova. Il suo stile è più sicuro, più calibrato e l’enorme disegno che è la trama di questa saga continua a dispiegarsi davanti a chi legge in maniera audace e senza alcun tentennamento. Lascia senza parole la sua complessità e il modo in cui riesce a manovrarla senza mai darci modo di provare disinteresse, anzi ogni nuova tessera del puzzle che va ad aggiungere aumenta la curiosità. Tutto ciò che porta in tavola è sempre prelibato, un piatto studiato con cura, elaborato per lungo tempo e in cui riversa il meglio di se stessa. Liwaria. Il volto della morte è un secondo capitolo che non fa sconti, in cui i protagonisti dovranno affrontare le conseguenze delle vicende del primo volume che ci porteranno a un finale davvero coinvolgente, un finale che preannuncia un seguito ancora più intenso ed eclatante. Hilya, protagonista indiscussa della saga, è affiancata da personaggi altrettanto memorabili, ma che, come lei, non sempre agiranno senza un secondo fine. Insieme cercheranno di eliminare tutti gli altri Senzaluce dopo Agares, ma la lotta per salvare il mondo diventerà anche un gioco di potere che ci farà domandare: di chi è il vero volto della morte? Hilya è disposta a collaborare, ritrovandosi nuovamente pedina dell’infido Camlost e delle sue macchinazioni, o almeno fino a quando non si spezzerà. Indossa una nuova armatura, una nuova maschera, ma prima o poi anche l'ultima maschera cadrà e allora tutti vedranno chi è davvero Hilya. E forse dovranno temerla.
<<Per loro, adesso, sono l’unica speranza contro i Senzaluce. Ma se continueranno a perseguitarci, diventerò qualcosa da cui difendersi.>>
Questa nuova avventura di Giada Abbiati si dimostra una conferma della sua bravura. I toni epici del romanzo evocano atmosfere affascinanti e allo stesso tempo tragiche. Veniamo catapultati in una storia che abbiamo imparato a conoscere ma che ancora ha tantissimo da raccontare. Una storia che è un viaggio nei meandri della propria oscurità. L'autrice ci regala personaggi grigi, ricchi di sfaccettature, non c'è nobiltà d'animo, non c'è altruismo, ma sentimenti più neri, dolorosi e rancorosi. Dèi, draghi, umani, elfi, demoni, gargoyle... è un mondo popolato da razze diverse in collisione, e non smetteremo di esplorarlo, di scoprire fin dove ognuna si spingerà, quanto sangue verrà versato. Non è una storia per chi si aspetta una lettura semplice e disimpegnata, ma una che merita ogni briciolo di attenzione, perché in qualsiasi momento gli equilibri più precari possono essere stravolti. I colpi di scena non mancano e sono ben inseriti all'interno del romanzo, preparatevi a leggere qualcosa che vi terrà svegli anche la notte. Se avete titubanze, l'autrice ha messo a disposizione i trigger warning del romanzo, per capire cosa vi aspetta, ma se deciderete di dargli un'occasione posso assicurarvi che non ve ne pentirete. Sebbene questo libro sia meno facile del primo, io l'ho trovato comunque molto scorrevole. C'è in buona dose azione e approfondimento psicologico, c'è un worldbuilding ricco e intrigante e ci sono personaggi che hanno catalizzato la mia attenzione totalmente (sì, Maelia, mia bella e affascinante elfa nera, mi riferisco proprio a te). In definitiva, credo che questo libro mi sia piaciuto ancora di più di Liwaria. La spada di diamante blu, non solo per il carattere più dark, ma per tutto quello che succede, per come l'autrice ha gestito la trama, per il peso delle scelte dei protagonisti, per i sentimenti contrastanti, per il modo in cui ogni capitolo mi ha coinvolta e tenuta incollata, per tutto un mondo che continua ad assorbirmi, a farmi soffrire, a torturarmi e che, nonostante tutto, amo immensamente. Non è impresa da poco farvi capire perché questa serie merita di essere letta, ma seguite questo blogtour e vi renderete conto dell'impressione positiva che continua a fare, di quanto ancora conquisti e della cura meticolosa dell'autrice nel dar vita a un progetto tanto memorabile. Io non posso che dare una valutazione di 5 tazzine e, nel frattempo, attendere con pazienza il prossimo volume.
Fonte immagini: Amazon.it, Pinterest
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