Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi rispolveriamo questa bella rubrichetta, nata per parlare di letteratura e disabilità (se volete saperne di più, vi rimando al primo post dedicato QUI) e scopriamo insieme alla nostra Ms Rosewater un romanzo edito Uovonero, che come saprete è una casa editrice che ha a cuore tematiche inclusive. La storia si intitola Semplicemente Maria e sono certa che in qualche modo, anche solo leggendo la recensione che segue, troverà il modo di colpirvi. Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate ;)
Semplicemente Maria
di Jay Hardwig
Prezzo: 16,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 192
Genere: narrativa ragazzi
Editore: Uovonero
Data di pubblicazione: 28 febbraio 2025
Maria non vuole apparire strana o indifesa. Non vuole essere fantastica né una fonte di ispirazione. Maria vuole essere semplicemente normale. Questa è la storia di Maria Romero, un'undicenne cieca che cerca in tutti i modi di essere normale. Ma è difficile essere normale quando i tuoi occhi sono di vetro e impugni un bastone bianco. Ed è ancora più difficile passare inosservata quando hai un vicino e compagno di classe come JJ Munson, un ragazzino asmatico e sovrappeso un po' stravagante che coinvolge la riluttante Maria in una serie di sfide per dimostrare le loro abilità come dilettanti investigatori privati. Quando una giovane ragazza scompare, questa nuova amicizia e il coraggio di Maria saranno messi a dura prova in modi del tutto inaspettati.
La vita di un'adolescente cieca è dura e Maria Romero ne sa qualcosa. Nata con tumori agli occhi, non ha mai visto e non sa cosa sia, anche se - a giudicare da come ne parla la gente intorno a lei - deve essere una gran bella cosa. Per questo non ha rimpianti o recriminazioni, ma certo, essere cieca rende più complicato dimostrare di essere autonoma e carica sua madre di ansia - non la lascia mai sola in casa per più di 10 minuti. Nella durissima competizione scolastica per la notorietà, Maria parte svantaggiata, oggetto di pietismo ma anche insofferenza da parte delle compagne “in” che la usano per mettersi in buona luce con i professori, ma sostanzialmente la ignorano. Pur essendo consapevole delle dinamiche che la coinvolgono, come ogni adolescente desidera essere accettata e far parte di un gruppo, e per ottenere ciò vuole uniformarsi alle aspettative sociali, restare nel solco di quella che è ritenuta la normalità.
Maria ci crede veramente alla normalità, ma quando il suo vicino JJ, un ragazzo bizzarro e poco popolare (ma anche l'unico che la tratta davvero alla pari), arriva alla sua veranda con l'idea di fondare un'agenzia d'investigazioni, scompiglia i suoi programmi e la trascina alla scoperta di sé stessa.
Jay Hardwig assume il punto di vista di un'adolescente disabile con le stesse aspettative dei suoi coetanei, ma che desidera ancora più degli altri indipendenza, autonomia, accettazione. Tra prove bizzarre, incomprensioni, momenti di tensione e situazioni comiche, Maria smonta gli stereotipi zuccherosi e abilisti che vorrebbero le persone disabili eterne bambine, incapaci di sbagliare, di ferire, di crescere, persone speciali, un'etichetta che Maria rifiuta dalle prime pagine. La naturalezza con la quale parla della cecità, risponde alle curiosità che le persone vedenti potrebbero avere e racconta di come impara, si muove e conosce il mondo che la circonda, è l'antidoto ai tabù che ancora avvolgono la disabilità e che perfino oggi creano pericolosi imbarazzi in chi non l'ha mai incontrata.
Al termine delle sue avventure con JJ, Maria sarà cresciuta, avrà scoperto una nuova parte di sé e avrà imparato ad accettarsi più profondamente, semplicemente Maria non per essere “normale”, ma per essere sé stessa.
Maria e JJ sono personaggi complessi, per niente scontati, coinvolgenti, riescono a cogliere le sfumature - positive o negative - dell'adolescenza e anche se privo di colori e descrizioni visive, il mondo della dodicenne cieca è vivido e palpabile, concreto. Mancano la vittimizzazione e la pietà, mancano le lacrime e i buoni sentimenti da due soldi, gli argomenti “scottanti” vengono affrontati in modo diretto e sincero e anche questo farà sentire i lettori più vicini ai giovani protagonisti.
Uovonero (che ringrazio per avermi inviato una copia del libro), ha aggiunto un altro titolo che racconta in modo originale e moderno la disabilità (non solo la cecità), scardina credenze e pregiudizi, scritto per i ragazzi ma decisamente adatto anche agli adulti. Bel colpo.
Ms Rosewater
Photo credit: @lisapavesi
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