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mercoledì 7 ottobre 2015

Recensione: "L'incastro (im)perfetto" di Colleen Hoover

Buonasera, miei cari lettori! ^^
Oggi una nuova recensione! Ci sono diversi libri di cui vorrei parlarvi, ma stamattina mi sono svegliata con la voglia di scrivere la mia opinione su Ugly Love, romanzo di Colleen Hoover che da noi è uscito per Leggereditore col titolo L'incastro (im)perfetto. Questo è forse il romanzo più discusso dell'autrice, quello che ha un po' stranito molte sue fan, abituate a certi canoni, canoni che qui non ritroviamo del tutto. Io non posso dirmi insoddisfatta, perché la Hoover ha sempre una marcia in più, quel qualcosa che riesce a conquistarmi dalla prima pagina e a farmi provare emozioni indescrivibili. Un new adult controverso, forte, a tratti poetico, una storia diversa da tutte quelle scritte dalla Hoover fino ad ora, si è detto e ridetto. Io vi dico che, sarà anche qualcosa di diverso da ciò a cui ci ha abituate l'autrice, ma l'ho trovato comunque un bellissimo romanzo, sebbene abbia qualche pecca.

L'incastro (im)perfetto
di Colleen Hoover

Titolo originale: Ugly Love
Prezzo: 12,90 euro
Pagine: 326
Genere: new adult, contemporary romance
Editore: Leggereditore
Data di pubblicazione: 24 Settembre 2015

Quando Tate Collins incontra il pilota di linea Miles Archer, sa fin da subito che non potrà trattarsi di amore. A dire il vero, i due non potrebbero nemmeno considerarsi amici, se non fosse che condividono un'innegabile e travolgente attrazione reciproca. Quando scoprono le carte, pensano di aver trovato l'incastro perfetto: lui non cerca l'amore e lei non ha tempo per trovarlo. Cosa c'è di più semplice? L'importante è che Tate si attenga alle uniche due regole che Miles ha imposto: non chiedere mai del passato e non aspettarsi niente dal futuro. Sembra facile, ma non lo è, perché il loro legame si fa sempre più stretto e rispettare i patti per Tate diventa sempre più arduo, fino ad apparirle impossibile. Quella che doveva essere solo una storia di passione travolgente rischia così di trasformarsi in un qualcosa di veramente spiacevole, l'ultima cosa di cui Tate avrebbe bisogno: un amore travagliato e fallimentare.

<<Miles stringe la presa sul mio collo... poi mi uccide.
O mi bacia. Non saprei dire quale delle due - e in ogni caso sono abbastanza sicura che si provi la stessa cosa. Le sue labbra contro le mie sono... il mondo. Come vivere e morire e rinascere, tutto allo stesso tempo.>>

Ho atteso a lungo l'uscita di questo romanzo. Ho atteso pazientemente di trovarlo in libreria e poterlo, finalmente, stringere tra le mani. Alla fine, mi sono ritrovata ad acquistare l'ebook in offerta su Amazon, troppo curiosa per aspettare oltre. E poi, l'ho iniziato subito. Colleen Hoover mi fa questo effetto, suscita in me un forte desiderio di essere letta, a dispetto di qualunque altra lettura abbia in corso o in programma di fare. Non a caso si tratta della mia autrice romance preferita, lei che con le sue storie ha saputo farmi battere il cuore così tante volte! L'incastro (im)perfetto è una storia molto diversa da ciò che ci si può aspettare dall'autrice, una storia che per gran parte del libro ho faticato a credere avesse scritto lei. Eppure l'ha fatto, ha deciso di mettersi alla prova con una storia ambigua, con un personaggio particolarmente complesso e con una protagonista non particolarmente gradevole. Ne è venuto fuori un romanzo che ha fatto discutere, che ha creato polemiche e scalpori, che ha diviso le lettrici, ma io sto dalla parte di coloro che, nonostante tutto, se ne sono innamorate, si sono innamorate di un personaggio ricco di ombre e spigoli, di una protagonista ostinata e passionale, di una storia non proprio perfetta, ma di sicuro intensa. Sono un po' masochista, amo i new adult per gli angst, per le sofferenze che mi fanno patire i protagonisti, per l'amore che non è mai bello e incontrastato, bensì il contrario. Amori che hanno bisogno di lottare per affermarsi, che devono superare degli ostacoli, che devono maturare lentamente. Colleen Hoover condisce i suoi romanzi con tutti questi elementi, ma rendendo anche le storie tremendamente romantiche e usando quel pizzico d'ironia che l'ha sempre contraddistinta. Questa volta ci troviamo di fronte ad un romanzo molto duro, una storia che sì, ha il suo lieto fine, ma che per gran parte fa solo soffrire atrocemente. Ho sul serio sofferto nel leggerlo, ho sofferto di fronte alla chiusura del protagonista, all'agonia della protagonista e al finale che sembrava non giungere mai, a risollevarmi finalmente l'umore. Ho sofferto, eppure ho amato farlo nel modo in cui la Hoover mi ha costretta a soffrire.
La storia che ci viene raccontata è quella di Tate Collins, una ragazza che decide di andare a stare per un po' dal fratello, un pilota di linea, e cercare nel frattempo lavoro come infermiera. Quando si presenta a casa sua, però, trova svenuto davanti alla porta Miles Archer, amico e collega del fratello. Tate non ha idea del perché quel ragazzo si sia ridotto in quello stato e lui non ha intenzione di dare spiegazioni, nemmeno l'indomani mattina, quando si è del tutto ripreso, o nei giorni a seguire. Miles non è un ragazzo che ama parlare di sé, così come non ama sorridere, né frequentare ragazze. E' un tipo molto misterioso, silenzioso, e nonostante a Tate non stia particolarmente simpatico, non riesce a fare a meno di porsi mille domande su di lui. Inoltre, è un ragazzo molto attraente e quello che prova ogni volta in sua presenza è qualcosa che non può negare. Sembra, però, che l'attrazione sia reciproca e presto anche Miles si ritroverà a rivolgere le sue attenzioni a Tate. Ma non nel modo che lei crede. Miles non ha nessuna intenzione di impegnarsi con lei. Miles ha chiuso con l'amore, per sempre. Non c'è spazio in lui per i sentimenti, non c'è spazio per nessuna donna. Dopo sei anni di vita a tenere l'amore lontano, a zittire il suo cuore, a negarsi ogni emozione, non può pensare di comportarsi diversamente, anche se Tate riesce a suscitare in lui qualcosa che non sa assolutamente definire. Nasce così una relazione basata esclusivamente sul sesso. Tate accetta questo compromesso, pur di poter stringere quest'uomo tanto bello e tormentato, pur di poter alleviare un po' le sue sofferenze. Ma Miles non vuole essere guarito, Miles non cerca conforto e Tate non dovrà mai contravvenire a due regole fondamentali: mai chiedere del suo passato e non aspettarsi un futuro. La loro storia, resa più eccitante dalla componente "clandestinità", è una storia che mi ha fatta penare e più penavo più divoravo le pagine del romanzo. Colleen Hoover ci ha regalato sempre bookboyfriend straordinari, positivi, adorabili. Stavolta abbiamo un personaggio molto tormentato e ricco di sfumature negative, ricco di ombre, di dolore, di angoscia. Miles Archer ha un passato drammatico alle spalle, una storia talmente tragica che viene persino difficile comprenderlo. E tutto ciò che ha passato lo ha portato a diventare un uomo chiuso, distaccato e triste, non l'uomo che vorrebbe essere, ma quello che non può fare a meno di essere. Non riesce a superare il suo dolore, non riesce ad andare avanti, non riesce a vedersi in un altro modo. E Tate finisce dritta dritta nella sua morsa oscura, intrappolata tra la voglia di salvarlo e quella di scappare lontano.
Sembra molto più masochista di me questa ragazza, che non si arrende di fronte ai rifiuti, di fronte all'ostilità di Miles, di fronte ai suoi tremendi errori. Lei si limita a sperare, a credere che, prima o poi, le cose possano cambiare, che lui possa cambiare, che possa liberarsi, finalmente, del suo dolore e dei suoi peccati e lasciarsi amare. Concedersi di amare. Ma sarà molto dura, perché Miles non ne ha il coraggio, non ha la forza di dire addio al suo passato, di  costruirsi un nuovo e felice futuro, e non ce l'ha perché è convinto di non meritarlo. Tate sarà la prima persona a fargli vedere, dopo sei anni di turbamento, un po' di luce, a creare delle crepe in quell'oscurità che lo ammanta. E, forse, dopo sei anni, qualcosa davvero cambierà.
Il romanzo è narrato da un doppio punto di vista, con un pov d'eccezione verso la fine. Tate narra la storia al presente, mentre Miles, con una narrazione intensa e poetica, resta aggrappato ai ricordi del passato, che ripercorre sin dall'incontro con Rachel, il suo primo amore. La storia con Rachel è una storia bellissima, ma allo stesso tempo sfortunata, una storia che aveva del potenziale ma che le insidie del destino hanno voluto boicottare. Mi sono ritrovata a leggere con voracità i punti di vista di Miles, nell'attesa di scoprire il grande segreto del suo passato, quello che serba gelosamente per gran parte del romanzo. La Hoover in queste cose ci va giù pesante e, ancora una volta, devo dire che mi ha colpita e affondata. Ma in mezzo a tanto dolore c'è anche una vena di piacere. Eh sì, perché non vi siete dimenticati che vi ho parlato di una relazione basata sul sesso, giusto? Ecco, diciamo che le scene bollenti non mancano e la Hoover ha un modo unico di raccontarle, e poi Miles... Beh, Miles - che nella trasposizione cinematografica sarà interpretato da quel gran pezzo d'uomo di Nick Bateman - è decisamente molto, molto hot. Sono sicura che comprenderete alcune delle frustranti fissazioni della protagonista, dopo che avrete letto anche solo una delle scene d'amore con lui. L'incastro (im)perfetto è un romanzo... imperfetto, ma nonostante alcune situazioni discutibili, riesce a regalare al lettore emozioni fortissime. E, più di tutto, un finale strepitoso. So che un finale non può riscattare un romanzo intero, ma credetemi, il finale è decisamente alla Colleen Hoover e non si può non adorarlo. Quello è decisamente la perfezione.
Una storia che parla di tormenti interiori, che esplora l'amore da una prospettiva diversa, ma che alla fine riesce a farci battere il cuore, a farci innamorare anche dei personaggi meno positivi di cui l'autrice abbia mai scritto. Perché la Hoover è sempre la Hoover e, per me, non ha paragoni. Anche con le sue imperfezioni riesce ad essere sempre ineccepibile.

Voto: 4 tazzine! Una storia d'amore difficile, ma tanta sensualità e un finale che vale assolutamente la lettura!

A presto!
xoxo

5 commenti:

  1. Questo è stato il mio primo approccio con la Hoover e non mi è dispiaciuto affatto nonostante il new adult non rientri tra i miei generi preferiti. E' stata una lettura piacevole e probabilmente leggerò qualcos'altro dell'autrice ;)

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    1. Ciao Sara! Se non avevi letto nulla della Hoover è normale che ti sia piaciuto, poi lei scrive molto bene. Ma i suoi precedenti romanzi sono fatti di tutt'altra pasta, anche se nemmeno a me questo è dispiaciuto.. Alla fine l'ho promosso ;) La Hoover è sempre la Hoover... meravigliosa e unica!

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  2. È già in lista, spero proprio mi piacerà ^.^

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    1. Io penso anche che lo rileggerò, quando comprerò finalmente il cartaceo. Comunque è una lettura molto intensa, ti colpirà sicuramente...;)

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  3. a me è piaciuto tantissimo, molto intenso

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