Buongiorno, lettori! ^^
Oggi parliamo di bellissimo volume uscito ieri per Rizzoli, che ho avuto la fortuna di leggere in anteprima. Si tratta di Pelle d’asino narrata da Cécile Roumiguière e illustrata da Alessandra Maria. Il libro fa parte della collana curata e presentata da Benjamin Lacombe. Della stessa collana ho letto Le avventure di Pinocchio, se ricordate, e mi era piaciuto tantissimo. Adoro i libri di questa collana, sono una rielaborazione di fiabe che conosciamo, accompagnate dalle meravigliose illustrazioni di grandi artisti. Anche Pelle d’asino si è rivelata una bella lettura. Non conoscevo la fiaba, l’ho scoperta solo qualche mese fa quando ho letto la graphic novel “Pelle di mille bestie”, edita Tunué, ispirata a Dognipelo (la versione dei Grimm di Pelle d'asino). Sono contenta, adesso, di averla conosciuta in maniera più completa, secondo la bellissima riscrittura della Roumiguière. Ringrazio Silvia per avermi coinvolta in questo Review Party e la casa editrice per la copia inviatami in cambio di un’onesta opinione.
Pelle d'asino
di Cécile Roumiguière, Alessandra Maria
Prezzo: 19,00 euro
Pagine: 160
Genere: illustrati, fiabe
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 20 Ottobre 2020
Un re, distrutto dalla perdita dell'amata moglie, vuole sposare la sua stessa figlia. Ma il sacrificio di un asino magico e l'aiuto di un'astuta madrina condurranno la tenace principessa verso la libertà... e verso l'amore. Tra le più antiche fiabe mai raccontate, "Pelle d'Asino" torna a incantare i lettori in una nuova versione arricchita dalle suggestive illustrazioni di una giovane artista americana
Ormai lo sapete che ho un debole per i volumi illustrati, ma più di tutto, ho un debole per le fiabe. Probabilmente collezionerò tutti i libri di questa collana della Rizzoli, perché sono veramente bellissimi. Si tratta di edizioni davvero pregiate, curate in ogni più piccolo dettaglio. Si presentano splendidamente all’esterno, catturando per le incantevoli copertine, e altrettanto bene all’interno, dove ci perdiamo tra illustrazioni suggestive. Quelle di Alessandra Maria mi hanno particolarmente colpito, le ho trovate così originali! È evidente l’ispirazione all’iconografia classica e sacra, i volti così umani, come fotografati, rappresentati con dolcezza disarmante. Tutto il resto vira sui colori oro e nero ed è anche un inno alla natura, che in questa fiaba è un elemento importante. Se non conoscete Pelle d’asino, sappiate che è un racconto molto antico. La versione più nota è quella di Charles Perrault, ma una prima versione, dal titolo L’Orsa, comparve in una raccolta di racconti di Giambattista Basile. Anche i fratelli Grimm la ripresero, scrivendo nel 1819 Dognipelo. Tutto questo viene spiegato alla fine del volume dalla Roumiguière che racconta il suo legame con la fiaba e il suo modo di interpretarla. Ma di cosa parla questa storia? Sappiamo che inizia in un luogo lontano, chiamato Regno, con una coppia di innamorati, un Re e una Regina. I due hanno portato il Regno a diventare rigoglioso e splendido con il loro amore, ma adesso la Regina sta morendo e il Re è disperato. In punto di morte la Regina vuole raccomandarsi con l’amato che si risposi solo con una donna più bella di lei e, purtroppo, non fa in tempo a dire altro che spira.
<<Al fischio delle sirene tutti seppero che la Regina non c’era più.
Un velo di tristezza calò sul Regno>>
Il Re, senza più l’amata accanto, è sempre più triste, furioso e inconsolabile e anche il Regno inizia a deperire. Non vuole nemmeno vedere la figlia, piuttosto la affida alle migliori istitutrici e se ne disinteressa, poiché gli ricorda troppo la defunta madre. Quando, dopo anni, accetta di risposarsi e setaccia tutto il Regno alla ricerca di una degna sostituta della sua adorata Regina, non trova nessuna che possa competere in quanto a bellezza. Sarà solo imbattendosi nella figlia che qualcosa in lui si smuoverà. La ritrova cresciuta e… bellissima, e decide che è lei che sposerà. Lei o nessun’altra.
<<Della madre aveva la bellezza e l’amore per la natura, del padre il carattere calmo e posato. Curiosa, guardava il mondo intorno a sé sorridendo. Non si sarebbe potuto desiderare figlia più perfetta>>
La Principessa, sconvolta, chiede aiuto alla madrina che le da dei preziosi consigli, ovvero intrattenere il Re con richieste impossibili nella speranza che perda la pazienza e cambi idea. Ma il Re asseconda tutti i desideri della figlia, così la giovane si troverà costretta a fuggire. In luride sembianze, nascosta sotto un mantello fatto con pezzi di tutte le bestie del regno, compreso l'asino portafortuna del Re, la Principessa si mette a lavorare come sguattera in un villaggio in fondo alla foresta, ma ama ogni tanto indossare il suo abito più bello e suonare in una vecchia casa. Sarà con quell’abito indosso che la scoprirà un giovane Principe e desidererà sposarla, ma nessuna donna sembra corrispondere alla descrizione, quando la manderà a cercare. Così la Principessa, intrigata dal giovane, deciderà di andargli incontro e farsi trovare grazie ad uno stratagemma. Questa in sintesi la storia alla quale, come potete notare, non mancano gli elementi classici, quelli che più spesso si riscontrano nelle fiabe. La storia, riscritta da Cécile Roumiguière, mantiene tutto il suo sapore antico, ma allo stesso tempo ha dei tratti moderni (l’autrice ha inserito volutamente nella storia dei dettagli attuali e tecnologici, amalgamandoli a quelli classici). Anche la Principessa protagonista si discosta in parte dalle solite eroine delle fiabe (quelle che, insomma, aspettano che arrivi il principe azzurro a salvarle dai guai), dimostrandosi molto più coraggiosa e arguta. Innanzitutto, nonostante il padre, durante la sua infanzia, non la degni di attenzione, la ragazza cresce comunque godendo dei piccoli piaceri che la vita e la natura le offrono. Quando poi il padre le propone di sposarlo lei, per tirarsi fuori da quella situazione di disagio, deciderà di rivolgersi alla madrina e dimostrerà di avere coraggio anche nel tenere testa al padre con le sue richieste. Anche fuggire, viaggiare da sola e rifugiarsi nel villaggio alla fine della foresta ci fa intuire quanto questa giovane principessa sia intraprendente. Si adatta alla nuova vita senza tante storie, finché il destino non le viene incontro e lei decide di andare incontro a lui.
Mi è piaciuta molto questa versione della fiaba, penso che l’autrice abbia fatto un ottimo lavoro, tra l’altro il fatto di inserire degli elementi moderni ha reso questa riscrittura molto interessante e originale. Un elemento altrettanto importante è il rapporto con la natura, i personaggi vivono quasi in simbiosi con essa e questa muta anche in base ai loro umori. La natura è presente quasi come fosse un altro personaggio e le stesse illustrazioni la rappresentano in maniera particolareggiata. Tra le tematiche, l’assenza della figura paterna durante l’importante periodo dell’infanzia, un’assenza che poi si trasforma di colpo in un rapporto malato e, in più, la contrapposizione tra senso di obbedienza e ribellione ad un’unione proibita. Anche fuggire, come ultima speranza, è un modo per la protagonista di trovare il suo posto nel mondo, allontanandosi da qualcosa di malsano e indesiderato. E, alla fine, non rimarrà intrappolata in un rapporto che non vuole, ma andrà incontro ad un amore che ha voluto lei e sarà alle sue condizioni. Pelle d’asino è una storia tanto antica quanto speciale, una storia in cui meraviglia e proibito si incontrano. Viene trattata una tematica che può essere considerata attuale, ma troviamo anche un dolce lieto fine e una protagonista che con furbizia riesce a svincolarsi da un legame sbagliato e a conquistare la libertà e l'amore. Una bella storia da riscoprire e interpretare, che sono sicura amerete, suggestionati anche dallo splendore delle immagini che l’accompagnano.
Voto: 5 tazze di caffè per questo piccolo capolavoro.
A presto!
xoxo
Fonte immagini: Pinterest
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