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martedì 24 agosto 2021

Recensione: "Saga" di Brian K. Vaughan (a cura di Elena)

Buongiorno, lettori! ^^
Oggi Elena ci porta nello spazio con la sua recensione della serie di graphic novel Saga, di Brian K. Vaughan, un'opera bellissima e di grande successo pubblicata da Bao Publishing. La conoscete? Se siete curiosi di saperne di più, non perdetevi l'articolo. Buona lettura! ;)

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“AVVENTURE IPERGALATTICHE IN FAMIGLIA”

“Ecco come un’idea diventa reale. Ma le idee sono cose fragili. Molte non sopravvivono, fuori dall’etere dal quale sono state estratte, scalcinanti ed urlanti. Ecco perché le persone le creano con qualcun altro.”

A metà dei volumi e della sua storia (composta in totale da 18 volumi), oggi viaggiamo tra le stelle e gli universi con la serie fumettistica pluripremiata e di successo internazionale Saga scritta da Brian K. Vaughan ed illustrata da Fiona Staples, edita da Bao Publishing che l’ha tradotta e pubblicata in due formati: nove singoli volumi o tre raccolte Deluxe che raggruppano tre numeri l’uno, con contenuti extra finali sul processo creativo e di lavorazione (in futuro verrà pubblicato anche un volume unico dei primi nove volumi!). Un fumetto fantastico-fantascientifico americano, attualmente in corso dal 2012.

Saga è vita. Contiene mondi, promemoria, massime, insegnamenti, colori, colpi di scena ma soprattutto sogni. Non è una semplice narrazione alla “Romeo e Giulietta” ma piuttosto una “Mille e una notte” in versione galattica, che si incontra ed incrocia con Star Wars e Doctor Who: racchiude, infatti, infinite storie, dentro ad altre storie, intrecci, linee intricate e curve spezzate. Tra avventure, misteri, spionaggi e quotidianità seguiamo la narrazione della protagonista, Hazel, fin dalla sua movimentata nascita. Come in un rewind, Hazel ci racconta la sua storia e di tutte e tutti coloro che la circondano. Meteore di passaggio che regalano doni o distruzione. Una costellazione di personaggi (baby-sitter evanescenti, umanoidi creativi, alieni strani, animali parlanti, robot indimenticabili, mercenari e mercenarie grottesche) da amare e/o odiare: Izabel, Principe Robot IV, Il Volere, Gatto Bugia e tante e tanti altri. Personaggi ver*, profond*, tridimensionali, buon* e cattiv*, ma soprattutto misterios* e sfocat* dalla morale barcollante ed in evoluzione, da scoprire e da approfondire pagina dopo pagina. Conosciamo innanzitutto i genitori di Hazel, Alana e Marko. Per nascita in contrasto ed in guerra, ma per la vita uniti. Lei intelligente, realista, ironica, forte e coraggiosa. Lui sicuro, sognatore, protettivo, obiettore di coscienza ed umile. Accusati di tradimento e diserzione si ritrovano intere galassie contro, tutto a causa di un semplice libro. Inizia con una storia d’amore, uno di quegli “stupidi romanzetti, che le casalinghe comprano al supermercato”. Un libro che si rivelerà molto di più di quel che sembra. Infatti la storia continuerà come un “libro sovversivo” che narra i “pericoli della creazione”. La creazione di un pensiero, un’idea, un essere umano, una famiglia. Una creazione che metterà in pericolo lo stato attuale dell’intero universo. Il pianeta Landafall e la sua luna satellite Wreath si odiano da sempre e combattono una guerra che ha avvelenato ogni angolo della galassia, ogni mondo e specie anche lontana. L’universo è diviso in due fazioni che creano accuse, steccati ed incomprensioni di cui, però, non si ricordano più le origini. Così iniziano incontri, scontri ed avventure e “tutto andrà storto”!

La storia è composta da salti nel tempo: lo scorrere degli anni e la crescita della protagonista è lineare, ma il presente del racconto è intervallato da flashback, con una voce narrante adulta ed onnisciente proveniente dal futuro che focalizza diversi punti di vista e percorre tanti temi. Dai più semplici e di tutti i giorni ai più ostici, nascosti ed oscuri. Temi di cui si parla e temi tabù: le cause dimenticate e le conseguenze segrete della guerra, la famiglia, la maternità, la paternità, il razzismo, le discriminazioni e le segregazioni, i segreti, l’amore, la morte e il lutto, la prostituzione, le dipendenze, la non violenza, la libertà di scelta e d’espressione, la malattia, l’aborto, la religione, i mezzi di comunicazione, il futuro… Non si tratta di un semplice elenco o di un’accozzaglia di argomenti, ma ognuno ha il suo spazio, valore e il suo arco narrativo: si approfondiscono tematiche spesso idealizzate o romanzate andando a fondo nelle diverse sfaccettature, mostrando anche i lati negativi o più difficili. La stessa struttura della storia con i viaggi e il trascorrere degli anni, dall’infanzia alla pre-adolescenza (per ora), permette la confluenza di più temi da trattare come macro argomenti inseriti nella trama verticale nei singoli episodi all’interno di una trama più ampia, complessa ed orizzontale da scoprire più avanti. Così una storia ipergalattica di finzione si trasforma e diviene emozione vera, reale, inclusiva ed attuale. Dai temi romantici classici, l’autore e l’artista attuano un ribaltamento degli stereotipi e degli stili con innovazione, allegria ed ironia, che colpisce il loro stesso lavoro, iniziando già dal titolo che gioca sull’opera come progetto editoriale e sull’impresa che caratterizza l’intera trama. Niente è più “norma” né normale, ma viene messo in discussione con domande e rispetto, ma anche con la curiosità e l’invadenza di una bambina che vuole conoscere e comprendere il mondo in cui vive. Non è una storia per tutti e tutte, spesso cruda, aggressiva e molto esplicita sia nelle rappresentazioni (vi sono scene di sesso e di violenza grafica) sia nel linguaggio. È un viaggio per lettrici e lettori maturi, ma adatto sia per coloro che cercano uno svago sia per chi vuole approfondire tematiche con quel tocco di attualità che fa riflettere, lascia il segno e fa rimanere incastrati tra risate e pianti, grazie ai dialoghi e alle parole provocatorie e a tratti anche poetiche.

Le voci si affiancano alle tavole, che non fanno semplicemente da sfondo, ma sono parte integrante del viaggio e dei temi trattati. Già da un’immagine si può intuire quale argomento si andrà a trattare e con quale tono affrontarne la lettura, che coinvolge ed avvolge, immerge ed ingloba. I disegni, i colori e le linee parlano quanto le parole pronunciate. Le parole diventano e lasciano spazio al disegno grafico di taglio cinematografico, pulito ed espressivo, chiaro e conciso. Le tavole non sono troppo cariche di parole e dialoghi, presentano la giusta armonia dei diversi linguaggi espressivi rendendo la lettura semplice e scorrevole, piena di colpi di scena e suspense. Il disegno, infatti, è un altro pregio della storia, che cattura con la sua particolare cura nei colori accesi e nella scelta dei font e dei balloon. In conclusione, riassumendo, Saga non può essere catalogata semplicemente come una serie fantascientifica a puntate, perché racchiude al suo interno più generi e sottogeneri letterari: dal fantasy al romanzo d’avventura per la magia e per i viaggi; dal romance alla critica sociale; dalla fantascienza per l’ambientazione spaziale e futuristica (per esempio per le tecnologie e i mezzi di trasporto) e anche simbolica ed ancorata all’oggi per i temi, al romanzo di formazione per la crescita o la decrescita delle e dei personaggi. Non troveremo eroi o supereroine classiche ma emozioni, comportamenti umani, paure e desideri, traumi e speranze. Individui che pianificano, scappano, si mettono alla prova, sbagliano e riprovano o soccombono. Ambientazioni, personaggi e temi sono una grande ragnatela sospesa ed in equilibrio nel caos della storia che racconta Hazel.

L’unica nota che potrebbe risultare poco gradita è la pausa di qualche anno dei creatori della serie, di cui ancora non si hanno notizie riguardo alla ripresa della pubblicazione. Motivo per cui sospendo il giudizio sull’intera serie, curiosa di come i creatori di Saga intrecceranno le varie linee al centro della ragnatela, ma comunque convinta che intraprendere il viaggio valga il carburante! Saga è una vera e propria epopea da leggere, vedere, sentire e provare: un viaggio alla ricerca di un porto sicuro nell’oscurità con piccole luci stellari di speranza.

“Non so, Alana. Mi sa di un po'… noioso.” “Esatto! Credo che il senso sia quello. Comunque, devi leggerlo assolutamente.”

Non mi resta che dirvi allacciate le cinture ed augurarvi buone letture.


 Elena


Photo credit: @tsundoku_bookstyle

1 commento:

  1. Sono rimasta un po' indietro con la lettura di "Saga", ma per il momento sono d'accordo con te: è un'opera imperdibile, soprattutto (ma non solo) per i fan delle space opera!
    PS: grande recensione, complimentissimi! *____*

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