Buongiorno, lettori! ^^
Oggi il blog partecipa al Review Party di "Città di Spettri", un middle-grade dalle venature horror e paranormali da una delle autrici fantasy più amate, Victoria Schwab. Lo ha letto Elena per Coffee&Books e ce ne parla nella sua appassionata e precisa analisi. Buona lettura!
Città di Spettri
di Victoria Schwab
Prezzo: 8,99 € (eBook) 15,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 320
Genere: paranormal, horror, middle-grade
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 31 agosto 2021
Da quando Cass è quasi annegata (sì, va bene, è veramente annegata, ma non le piace ripensarci), è in grado di attraversare il Velo che separa i vivi dai morti… e accedere al mondo degli spiriti. Persino il suo migliore amico è un fantasma. Insomma, la faccenda è già piuttosto strana. Ma sta per farsi ancora più strana. Quando i suoi genitori vengono ingaggiati per girare un programma televisivo dedicato alle città infestate, tutta la famiglia si trasferisce a Edimburgo, in Scozia. Dove cimiteri, castelli e vicoli sotterranei pullulano di fantasmi irrequieti. E quando Cass incontra un'altra ragazza che condivide il suo stesso "dono", si accorge di avere ancora molto da imparare sul Velo, e su se stessa. Da Victoria Schwab, un racconto spaventoso ed elettrizzante, pieno d'azione, che parla di infestazioni, passato, mistero, e del legame tra i veri amici (anche se quell'amico è un fantasma…).
La scrittrice americana Victoria Schwab (conosciuta anche con la firma V. E. Schwab) con le sue storie fantasy, sci-fi, distopiche, horror ci ha portato dovunque: tra le colorate Londra di diversi universi; tra le note musicali del bene, del male e della redenzione; tra i secoli della vita di una donna; tra i conflitti di supereroi ed antieroi. Ci ha fatto incontrare, amare ed odiare tante e tanti personaggi ed ora è il turno di Cassidy, nata nella notte di marzo in cui il bianco dell’inverno lascia il tempo e lo spazio alla gioiosa e colorata primavera, un piede tra il freddo e l’inizio del caldo, un piede tra il mondo dei vivi e l’altrove, il mondo dei morti.
“Un tantino speciale. Un tantino strampalata.”
Cassidy Blake è la giovane protagonista di Città di Spettri, tradotto da Marina Calvaresi, edito da Mondadori per OscarVault, uscito il 31 agosto. È il primo volume della trilogia paranormal urban-fantasy middle-grade Cassidy Blake conclusa e composta in lingua originale da City of Ghosts, Tunnel of Ghosts e Bridge of Souls (tradotti Tunnel di ossa e Ponte di anime di cui è indicativamente prevista l’uscita in italiano rispettivamente a settembre e ottobre).
“La gente pensa che i fantasmi escano solo di notte, oppure a Halloween, quando sul mondo cala il buio e i muri si assottigliano. Ma la verità è che sono dappertutto.”
Non è la solita storia di fantasmi, una storia macabra dell’orrore, una storia tipica autunnale che si legge nel periodo di Halloween, ma un’avventura tra amici storici e nuove amiche, alla scoperta e riscoperta di sé tra i ciottoli di un’antica città. Proprio al termine della scuola e all’inizio dell’estate comincia l’avventura in viaggio di Cassidy, la quale non vedeva l’ora di riposarsi ed allontanarsi dal mondo soprannaturale che solo lei può vedere (o forse no?). Voleva solo la sabbia sotto i piedi e tra le mani un buon libro, per sentirsi normale per qualche giorno all’anno, ma all’improvviso i genitori le annunciano un immediato viaggio con una meta imprevista: Edimburgo, proprio una città famosa per gli aneddoti e le storie sui fantasmi. Inizia il gioco di parole, ombre e riflessi fin da subito con il titolo: la città della Città di spettri non si riferisce solo alla meta di viaggio ma anche al dono di Cassidy. La giovane protagonista, infatti, si ritrova di nuovo circondata dalle creature evanescenti da cui voleva fuggire e risente quella sensazione che la avvicina ad essi. Una sensazione, come un colpetto, un "tap-tap-tap sulla spalla, simile a goccioline di pioggia", che la risucchia nuovamente in quel mondo invisibile che coesiste con il mondo frenetico e quotidiano in cui vive e viviamo, ma che poche e pochi conoscono. Un mondo paranormale fatto di fantasmi (ops, scusate, “diversamente corporei”!) alcuni amichevoli ed altri molto meno. Un mondo fatto di ombre, di creature evanescenti e sbiadite, morte, poteri, rabbia, rancori e rimorsi.
“Se i vivi traggono la propria forza dall’amore e dalla speranza, i morti si nutrono di cose più oscure. Dolore, rabbia e rimorso.”
Il sipario rosso del teatro e il Velo di panno grigio dei mondi dei vivi e dei morti si alzano ed inizia un’indagine: le attrici e gli attori mettono in scena un caso fumoso, che ritorna dal passato. I ricordi di una vittima emergono per trovare giustizia e riposo. Lo spettacolo è iniziato! Una piccola scintilla che intacca e fa fumo. Un fumo che avvolge la realtà, che nessuno vede se non quando è troppo tardi. Un incendio che romba e miete la sua vittima.
“Qualcosa ondeggia ai margini del mio campo visivo: un sottile panno grigio mosso da una brezza costante. È diverso dal pesante sipario rosso. Questo qui non lo vede nessun altro. Il Velo. Il confine tra il nostro mondo e l’altrove, tra i vivi e i morti. Proprio ciò che cercavo. […] Allora mi aggrappo, prendo un bel respiro e do uno strattone.”
Fin da subito veniamo a conoscenza di questa capacità ultraterrena della protagonista di percepire i fantasmi e di viverne gli ultimi ricordi. Conosciamo gli elementi e i funzionamenti di base di questa magia oscura, grazie al racconto di episodi apparentemente distaccati ma funzionali alle relazioni e alla storia di Cassidy e allo stesso tempo proviamo che mancano dei pezzi. La prima parte della storia si accosta al romanzo di formazione con tutti gli elementi che servono per farci incuriosire e conoscere la protagonista; mentre la seconda parte, più dinamica e veloce, è piena di colpi di scena, avventure ed azioni halloweeniane. Il romanzo alterna il racconto presente, narrato in prima persona dalla stessa Cassidy, e il passato della protagonista che conosciamo pian piano, di cui sveliamo i misteri, come una pellicola esposta che rivela i suoi segreti che si celano nei dettagli sotto gli occhi. L’obiettivo catturerà particolari, forme e disegni, che aiuteranno a mettere a fuoco la verità. Una verità che risulterà sempre più nitida e chiara. Una verità con cui fare i conti.
“Cerco a tentoni la macchina fotografica che porto al collo, stritolandola come fosse un talismano, un promemoria di cosa è reale. Sfioro un pulsane con le dita… E parte il flash.”
Inizia così la missione della “fantadetective” Cassidy in compagnia dell’inseparabile Jacob e dell’immancabile ciondolante “vecchio bestione ingombrante”, la sua fidata macchina fotografica manuale vecchio stile, con il rullino, e che imprime il mondo in bianco e nero. Il tentativo di Cassidy di fermare il tempo, di immortalare per sempre i ricordi e i bei paesaggi al tramonto.
“La mia macchina fotografica giaceva sul mio comodino con la tracolla sfilacciata e il mirino spaccato. Era rovinata ma non distrutta, diversa, ma non per questo un rottame. Un po' come me.”
La sua fidata macchina fotografica solida e reale, però, non è solo un semplice strumento vintage per catturare immagini o per soddisfare una passione, ma un oggetto magico e potente di mediazione. Un oggetto che si trasforma in un vero e proprio aiutante, che permette di comprendere la realtà e di superare le prove più difficili, come nelle antiche fiabe. La macchina fotografica l’aiuta a vedere oltre il Velo ed ad impressionare le ombre e proprio nella fase di sviluppo delle foto nella camera oscura, fase amata dalla protagonista, vengono alla luce le ombre che sono state catturate. Infine la fidata macchina fotografica si trasforma in arma di difesa, che in caso di minaccia allontana i nemici a colpi di flash.
“Nona regola dell’amicizia… L’avvistamento di fantasmi è uno sport di coppia.”
Uno dei temi trattati nel romanzo è l’amicizia adolescenziale, fatta di lealtà, fiducia e di sostegno. Cassidy e Jacob hanno un elenco di regole e di aneddoti, che fortificano il loro legame, creatosi da una caduta e dal freddo. Da quel giorno i due amici sono complici, si sostengono, conoscono le paure e i timori dell’altro, sanno quali parole sono da evitare e quali parole possono far riflettere, sorridere e confortare, conoscono le passioni e ciò che non piace. Cassidy e Jacob sono ben caratterizzati e hanno ancora molto da raccontare e da svelare, grandi segreti da custodire e da condividere per comprenderli meglio: sono dei piccoli nerd, amanti dei libri e dei fumetti (tantissimi riferimenti alla cultura pop dalla Marvel a Harry Potter). I due si completano: entrambi intelligenti e coraggiosi, uno è più ironico, realista e sedentario e l’altra una combina guai curiosa. Un litigio non sarà un dramma ma un’occasione di discussione per rinsaldare il loro legame. Inoltre sono presenti figure adulte equilibrate, in primis i genitori (sia la madre sia il padre sono anche loro ben caratterizzati, personaggi a tutto tondo, nonostante siano personaggi secondari di riferimento e motore degli avvenimenti), che non scompaiono senza motivi o giustificazioni assurde, né attuano comportamenti morbosi, ma sono apprensivi e protettivi nella giusta misura e nel ruolo: lasciano il giusto spazio al protagonismo delle e dei giovani, come da target del romanzo. Le soluzioni non vengono dall’alto, da una voce esperta, ma Cassidy e le sue amiche e i suoi amici sperimentano e si mettono in gioco e lottano nelle diverse situazioni in cui andranno a cacciarsi. In piccolo viene indagato più volte la relazione tra adulti e minori, anche negli aspetti più cupi.
Altro tema presente, fin dall’inizio, è quello della morte mai trattata in modo morboso ma raccontato in tutte le sue sfaccettature nel romanzo, tanto da condizionare la vita, le scelte e la visione del mondo delle e dei protagonisti. La morte è qualcosa che fa parte della vita, al di là del Velo coesiste con la quotidianità: l’argomento non viene rimosso né trattato come un tabù, ci si domanda cosa significhino la vita e la morte, cosa rappresentano. Si trattano anche gli aspetti più malinconici e macabri che vengono spiegati e narrati e trasformati in azione, spettacolo ed avventura. Alla fine è un mistero da risolvere. Affascinante come si legano il folklore, gli aneddoti, le leggende e la storia di una città raccontata mentre si esplorano castelli e viuzze, sotterranei, cimiteri e vicoli bui. L’aspetto storico viene colorito con le vicende e le avventure paranormali in un ottimo primo libro di trilogia. Chi legge, insieme alle ed ai personaggi, diventa un po' turista e detective, cacciatrice e cacciatore, ricercatrice e ricercatore.
Nonostante la trilogia sia scritta e sia rivolta ad un pubblico di giovani lettori e lettrici, è apprezzabile ad ogni età grazie alla scrittura semplice, caratterizzata da uno stile scorrevole con metafore e un tocco di poesia: frasi incalzanti ed immaginifiche, che fanno divorare la storia, parola dopo parola. Una narrazione veloce, incontri fugaci ma importanti, una storia dal ritmo serrato ma congruo con la trama, che accosta un lembo per aprirne un altro per la prossima storia. Un gioco di specchi e riflessi, ombre che ingannano ed incrinature che portano da tutt’altra parte. Inizia con misteriosi incendi ma ci ritroviamo a camminare in ricordi fumosi, a cercare di sconfiggere nuove minacce, tra differenze linguistiche, fish and chips, battute sul dio del tuono Thor e citazioni da Harry Potter.
Consiglio la lettura di Città di Spettri a tutti e a tutte, sia in estate (periodo in cui è ambientata la storia) sia in autunno, all’avvicinarsi di Halloween (per i temi trattati, la storia folkloristica dei fantasmi) soprattutto a chi cerca una lettura veloce, leggera e divertente con quel tocco di paranormale ed attenta ai rapporti di amicizia, come le serie (più incentrate però sul lato romance) Lux o la trilogia The dark elements di Jennifer L. Amentrout, la serie Evernight di Claudia Gray, la Trilogia delle gemme di Kerstin Gier, Pumpkinheads di Rainbow Rowell e Faith Eri Hicks. Più adulto, complesso ed oscuro La nona casa di Leigh Bardugo e il più classico L’incubo di di Hill House di Shirley Jackson.
Ritornando all’autrice e alle sue pubblicazioni, i libri citati nell’introduzione sono i titoli usciti in italiano e sono rispettivamente: la (non più) trilogia new adult fantasy Shades of Magic composta da Magic, Legend e Dark, e il fumetto Il principe d’acciaio. Shades of Magic; la duologia paranormal/urban fantasy young adult This savage song: Questo canto selvaggio e Our dark Duet: Questo oscuro duetto; il fantasy paranormal adult La vita invisibile di Addie LaRue (che differisce dagli altri per lo stile di scrittura quasi onirico, introspettivo e ricercato); il fantasy dark academia adult Evil. Victoria Schwab ha scritto molto, più di 20 libri tra romanzi e fumetti, tra serie, trilogie, duologie ed autoconclusivi per tutte le età. Si rivolge ad un ampio pubblico, alcune storie hanno un target di riferimento più o meno definito, anche se in generale non troverete contenuti espliciti di violenza o sessuali, quindi incontrerete una scrittura adatta a tutte e tutti nel linguaggio: il target differisce soprattutto per i temi trattati. È una scrittrice a cui piace spaziare e sperimentare: ha in programma diversi progetti nuovi e di ampliamento di serie passate, ha scritto e scrive molti generi diversi, soprattutto fantasy e i suoi sottogeneri, per tutti i gusti. Non c’è un ordine di lettura, quindi se siete curiose e curiosi di scoprire la penna di questa autrice non vi resta che lasciarvi convincere ed ammaliare dalla trama e dal genere che vi intriga di più. Se invece la conoscete vi attendo per chiacchierare dei libri della Schwab e, soprattutto, su cosa combinerà Cassy nei suoi prossimi viaggi!
Ringrazio Mondadori e OscarVault per la copia digitale e per la lettura in anteprima di Città di Spettri e ringrazio Ambra di ParanormalBooksLover per aver organizzato il Review Party.
Non mi resta che augurarvi buone avventure letterarie fantasmatiche,
Elena
Photo credit: @tsundoku_bookstyle
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