Buon pomeriggio, e bentornati alla rubrica “Milk, Cookies&Books: libri a merenda”, dedicata a bambini e ragazzi. Oggi vi parlo di un romanzo breve e molto carino, “Lucas dalle ali rosse”, della celeberrima Cecilia Randall. Era da tempo che volevo leggerlo e, finalmente, sono riuscita a farlo. Una storia fatta di avventura e magia, davvero imperdibile!
Lucas dalle ali rosse
di Cecilia Randall
Prezzo: 6,99 € (eBook) 11,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 128
Genere: fantasy storico, narrativa per bambini
Editore: De Agostini (collana I diamantini)
Data di pubblicazione: 8 giugno 2021 (nuova edizione)
Lucas ha dieci anni e un grande sogno: costruire castelli imponenti come quello in cui suo padre militava come cavaliere. Ma da quando l’uomo è scomparso e il suo nome è stato infangato con l’accusa di alto tradimento, per Lucas e la madre le cose non sono state facili. I due vivono ai margini della contea e nessuno vuole avere a che fare con loro. Il giorno in cui Lucas trova un gheppio ferito nel bosco, però, la sua vita cambia per sempre. Il gheppio sembra capirlo. Sembra ascoltarlo. Sembra quasi… magico. A lui Lucas può dire anche ciò che gli è proibito pronunciare ad alta voce: suo padre è innocente, e lui è più determinato che mai a dimostrarlo al mondo intero. Grazie all’aiuto dell’astuto rapace, Lucas è pronto a travestirsi e affrontare perfino il Signore di Fuldezia e i suoi uomini, pur di scoprire la verità, perché con un gheppio magico al suo fianco niente è impossibile.
Lucas dalle ali rosse è un romanzo per bambini/ragazzi sul genere fantasy storico. L’autrice Cecilia Randall sappiamo bene quanto sia avvezza al genere, dopo aver sfornato serie meravigliose come quella di Hyperversum o la duologia Millennio di Fuoco. Adoro Cecilia Randall e il modo in cui riesce a calare il lettore nel mondo da lei narrato. Ha una capacità incredibile di trasportati all’interno della storia, una capacità che non è così facile riscontrare in tutti gli autori e le autrici. Con Lucas dalle ali rosse ci inoltriamo in un contesto medievale e ritroviamo cavalieri, feudatari, castelli e quant’altro. Una bellissima atmosfera per raccontare la storia di un bambino di dieci anni che sogna di diventare, un giorno, proprio un costruttore di castelli. Lucas è un bambino davvero in gamba per la sua età, è vivace e molto sveglio e intelligente. Sa procacciarsi il cibo, sa attraversare la foresta senza averne timore, sa riconoscere i versi degli animali e capire quando stare all’erta perché un pericolo si avvicina. Il padre Rens gli ha insegnato tutto questo e molto di più. Ma il padre adesso non c’è più. Sono tre anni che non si hanno più notizie di lui. Lucas lo ricorda quando è partito per la guerra, insieme ad altri cavalieri, ma poi non è più tornato. Al suo posto, si sono fatte largo delle maldicenze su quel cavaliere che lui ha sempre saputo essere un uomo fedele al suo signore, leale e coraggioso. Mentre ora lo chiamano traditore. Il fratello del conte Gunter, Aldemar, è tra i pochi a far ritorno dalla guerra contro la vicina città di Seresse, ed è proprio lui a mettere in giro le voci del tradimento di Rens, che avrebbe tratto il suo signore in un’imboscata e causato molte morti, per poi fuggire e far perdere le sue tracce. Adesso Aldemar si è appropriato del titolo del fratello e governa Fuldezia, ma Lucas sa bene che quanto si dice di suo padre non è vero. Non può essere vero. Lui crede alla sua innocenza ed è più che convinto nel volerlo dimostrare al mondo intero. Ma come fare?
L’occasione gli si presenta un giorno, proprio mentre è nella foresta, e incontra Aldemar e i suoi cavalieri ser Vedro e ser Gotto. Li mette in guardia da alcune trappole sul loro cammino e salva il conte Aldemar dall’assalto di un gheppio. Aldemar gli è così riconoscente da offrirgli un lavoro al castello. Lucas è felice di accettare perché non solo potrà contribuire aiutando la madre con le spese, ma avrà anche l’opportunità irripetibile di indagare da vicino sulla scomparsa di suo padre.
In queste indagini, però, non sarà solo. Lucas ritroverà il gheppio che ha aggredito il conte Aldemar ferito e lo accudirà, nonostante le rimostranze dell’animale. Dopo un po’ di diffidenza iniziale, i due diventeranno amici e sarà proprio il gheppio, che Lucas chiamerà Ruggine per via del colore caratteristico delle sue ali, ad aiutarlo ad indagare. Lui che può volare e che dall’alto ha una visuale più ampia delle cose, potrà contribuire nella ricerca di indizi al castello. E poi Ruggine non è un animale come tutti gli altri, è speciale. Sembra comprenderlo e riuscire a comunicare con lui. Ecco perché insieme riusciranno davvero ad arrivare allo scopo e a scoprire che una grande messa in scena è in atto da tre anni a Fuldezia e che forse le cose non sono andate esattamente come si racconta.
Lucas dalle ali rosse mi è piaciuto moltissimo. Oltre ad essere una storia molto scorrevole e scritta con un linguaggio semplice, perfetto per i bambini, è anche una storia che ha da insegnare. Lucas è un bambino che ama moltissimo suo padre ed è fortemente legato alla famiglia, tanto da essere disposto a rinunciare ai suoi sogni per accontentare i genitori. Il padre Rens ha sempre desiderato vederlo diventare cavaliere, come lui, ecco perché si è sempre opposto alla sua aspirazione come mastro costruttore. E Lucas, pur di non deluderlo, accetta di fare come il padre gli dice e di imparare a combattere. Ma vedremo come alla fine trionferà la voglia di essere se stesso, perché nessuno può costringere qualcun altro a fare o ad essere ciò che non vuole. È una bellissima lezione, soprattutto per i più grandi, i genitori, che dovrebbero assecondare le aspirazioni dei figli e non pretendere che siano una loro copia esatta. Oltre questo riscatto dell’individualità, assistiamo anche al bellissimo rapporto che si viene a creare tra uomo e animale. L’amicizia che nasce tra Lucas e il gheppio è davvero la parte più bella di tutta la storia, sebbene ci sia molto di più dietro questo legame (ho la bocca cucita, a questo proposito :P). E ancora: la Randall non ci risparmia quel pizzico di magia tipico dei suoi romanzi ma anche di molte storie per bambini, perché anche il tocco fantastico è qualcosa che aiuta a sognare e a crescere. L’elemento magico, anche se non è preponderante, l’ho trovato molto ben inserito. Devo dire però che, a conti fatti, mi ha sorpreso poco scoprire le cose che vengono rivelate nel finale, quando la magia svanisce e la verità viene a galla. Però, essendo una storia destinata ad un pubblico giovanissimo, penso invece che possa sortire l’effetto sorpresa a dovere.
Una cosa che mi ha fatto molto piacere - che sia voluto o meno - è stato trovare per un breve momento una sorta di “omaggio” o somiglianza con L’apprendista assassino di Robin Hobb (se questo libro lo avesse recensito Anna, la chiamerebbe Passaporta :P). Ebbene, il fatto che Lucas venga assunto al castello per accudire i cani del signore di Fuldezia, mi ha ricordato tantissimo la situazione iniziale di Fitz, quando viene lasciato a Castelcervo, perché figlio illegittimo di uno dei principi, e deve condividere il giaciglio con gli animali. Anche il modo in cui empatizza con loro può essere rapportato al legame che si crea tra Lucas e il gheppio. È solo una piccola similitudine, un vago riferimento che mi ha fatto sorridere e che mi ha fatto apprezzare ancora di più questa splendida storia di Cecilia Randall.
In ultimo, non posso non menzionare le bellissime illustrazioni di Clarissa Corradin presenti all'interno del volume. Io purtroppo ho potuto leggerlo solo in digitale, ma sul cartaceo devono fare proprio un figurone. Danno sicuramente una marcia in più al romanzo, rappresentando i momenti salienti e i personaggi principali.
Concludo consigliandovi di leggere questa storia, o di leggerla con i vostri figli, se cercate un’avventura che sappia toccare il cuore con tenerezza e che vi faccia passare un paio d’ore con il sorriso. Cecilia Randall è pur sempre una garanzia, non dimenticatelo :P
Fonte immagini: Pinterest
Ringrazio la casa editrice De Agostini per la copia digitale omaggio in cambio di un'onesta opinione.
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