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mercoledì 1 dicembre 2021

Review Party: "Le guerriere dal sangue d'oro" di Namina Forna (a cura di Elena)

Buongiorno, lettor*!
Oggi il blog prende parte a un nuovo review party, organizzato da Ambra di Paranormal Books Lover che ringraziamo. Si tratta de "Le guerriere dal sangue d'oro", di Namina Forna, un fantasy di recente pubblicazione che sicuramente apprezzeranno i lettori della duologia di Figli di Sangue e Ossa della Adeyemi. Ce ne parla Elena, vi lascio alla sua recensione! Fateci sapere cosa ne pensate e se lo leggerete ;) A presto!

Le guerriere dal sangue d'oro
di Namina Forna

Prezzo: 9,99 € (eBook) 18,90 € (cop. rigida)
Pagine: 288
Genere: fantasy
Editore: Mondadori 
Data di pubblicazione: 30 novembre 2021

"È tardo pomeriggio quando arriviamo al tempio. La piazza del villaggio è già gremita: le ragazze, nei loro abiti da cerimonia, si mettono in fila davanti ai gradini del tempio, con i genitori ai lati. Mio padre prende posto accanto a me quando i tamburi iniziano a suonare. Gli jatu marciano solennemente verso i gradini, le loro crudeli maschere da guerra brillano nella luce spenta del pomeriggio. Osservo le mura bianche e spoglie del tempio, il suo tetto rosso. Il rosso è il colore della santità. È il colore del sangue delle ragazze pure che saranno messe alla prova oggi." Deka conosce bene l'importanza del rituale della purezza. Sa che da esso dipenderà se potrà o meno diventare membro a tutti gli effetti del suo villaggio ed essere finalmente parte di qualcosa, proprio lei che si è sempre sentita diversa e fuori posto. Ma il giorno della cerimonia, il suo sangue si rivela d'oro, il colore della non purezza. Le conseguenze, Deka lo sa bene, potrebbero essere peggiori della morte. Per questo, quando una misteriosa donna va a trovarla nel luogo in cui è imprigionata e le propone di andarsene dal villaggio per entrare a far parte di un esercito composto da ragazze esattamente come lei, le alaki, non ha dubbi. Pur comprendendo i pericoli che la aspettano, Deka decide di abbandonare la vita che ha sempre conosciuto. Ma già nel viaggio che la conduce alla capitale del regno, e alla più grande battaglia della sua vita, scoprirà presto che la grande città serba molte sorprese. E che niente è davvero come sembra, nemmeno lei.

Tra una fredda pioggia battente, un vento che pizzica la pelle e timidi raggi di sole, diamo il benvenuto al mese di dicembre, l’ultimo mese dell’anno, il mese in cui si tirano le somme delle letture svolte, si decidono e si scoprono gli ultimi libri da leggere prima dell’anno nuovo. Sapete già quali saranno i vostri compagni di letture prima della chiusura del 2021? Sono qui per consigliarvene uno! Tra le mie ultime letture c’è il romanzo d’esordio della scrittrice americana di origine della Sierra Leone, Namina Forna, Le guerriere dal sangue d’oro, da poco uscito in italiano ed edito da Mondadori nella collana Oscar Fantastica, con la traduzione di Valentina Daniele. Si tratta del primo romanzo della trilogia young adult fantasy Deathless, al momento composta in lingua originale da The Gilded Ones e di prossima pubblicazione The Merciless Ones.

“Beate le miti e sottomesse, le figlie umili e vere dell’uomo, perché sono immacolate dinnanzi al Padre Infinito.”

Le guerriere dal sangue d’oro
si apre con la descrizione di una società, ma soprattutto di una condizione femminile, allo stesso tempo lontana dalla nostra ma comprensibile e vicina per molti aspetti discriminatori ed attuali. Proprio per questo l’inizio è straniante: leggiamo parole che inondano di disagio e rabbia, disturbano, creando una iniziale distanza tra chi legge e la protagonista, Deka, che con la sua voce ci narra la sua storia in prima persona, in modo semplice, scorrevole, chiaro e diretto, senza tralasciare gli eventi più crudi, traumatici e veri. Attraverso il punto di vista della protagonista entriamo in una società le cui regole non sono accettabili al giorno d’oggi, ma a Irfut, la città dove è nata e vissuta Deka, vige l’esasperazione di una società patriarcale, dove le donne vivono sottomesse socialmente e giuridicamente alla volontà degli uomini ed aspirano ad una condizione imposta, non scelta da loro stesse. Dove le regole si tramandano e sono trascritte nelle “Saggezze infinite”, una sorta di testo religioso, ma che è un vero e proprio costante richiamo al fatto che le donne sono state create per essere d’aiuto agli uomini, asservite ai loro desideri e ai loro comandi. Le ragazze sono cresciute con questi dettami, e molti altri ancora, come ad esempio non urlare, bere, andare a cavallo e a scuola, imparare un mestiere o combattere, uscire senza un accompagnatore, scoprire il viso. Non sono consapevoli dei loro diritti e, anzi, aspettano con ansia i loro sedici anni e il “Rituale della purezza”. Un rito volto a dimostrare di essere idonee al matrimonio e al creare una propria famiglia, essere un membro effettivo del villaggio e non delle reiette pericolose da uccidere a causa della propria diversità. Infatti il rituale serve anche a scoprire coloro che non sono “normali”, che non sanguinano rosso ma sangue d’oro, emblema della natura demoniaca.

“Una stranezza. Qualcosa che la maggior parte di noi non ha mai visto prima. Devi stare attenta alle stranezze, Deka. A volte, possono essere cose pericolose. A volte, la loro mera esistenza le rende pericolose.”

Deka vive in un mondo dove un rituale legittima l’omicidio del diverso. Le guerriere dal sangue d’oro è la storia di Deka ed inizia proprio con l’evento più importante della sua vita, il momento in cui finalmente potrà dimostrare ai suoi compaesani e alle sue compaesane di meritare di vivere tra loro, di poter indossare la maschera che tutte le donne che hanno superato il rito indossano e di non essere diversa a causa del colore della sua pelle ereditato da sua madre, una straniera venuta da lontano.

“… la mia pelle inizia a formicolare, il sangue che fluisce veloce in superficie. Arriva insieme ad una consapevolezza improvvisa: l’immobilità del vento, il crepitio dei ghiaccioli che si sciolgono e da qualche parte in lontananza… Uno scricchiolio di passi pesanti sulle foglie cadute. Sta arrivando qualcosa…”

Il ritmo della storia scorre serrato e con diversi incontri ed avvenimenti. Con la nebbia arrivano i mostri e Deka si troverà a passare da un sequestratore ad un altro carceriere, che allo stesso tempo la ripudiano e la reclamano per sottometterla, per l’oro o per farne un’arma: perché chi meglio di un mostro serve per combattere un altro mostro?

“Vuole dei demoni?” chiedo. “No, vuole delle guerriere.”

Dalla prigione fisica e mentale, Deka inizia un addestramento, che si rivelerà più degli insegnamenti militari che imparerà. Assaggia la libertà e le stesse lezioni si riveleranno un vero e proprio shock culturale: si ritrova insegnanti donne senza veli, può correre all’aria aperta, parlare e imparare quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze. Scopre le crepe e i crimini della sua società che l’ha da sempre sottomessa, svelando che i dettami delle “Saggezze infinite” l’hanno depredata di molte esperienze di vita e prova, così, anche se con un pizzico di paura, ma con coraggio, proprio le azioni di quei dettami che conosce a memoria. Deka inizia, così, un percorso di consapevolezza e di emancipazione personale e sociale, che percorrerà in compagnia di altre ragazze, Britta, Katya, Belcalis, Adwapa, Asha, Gazal e tante altre. Tra corse e battaglie, vengono approfondite tematiche come l’amicizia, la femminilità, il femminismo: un gruppo di ragazze diffidenti, che non si conosce e con un passato traumatico alle spalle si ritrova a dover condividere la stessa barca, a dover sopravvivere.

“<Hai scelto tu di restare, come noi.> <[…] No […] Ho scelto di sfuggire al mandato di morte, anche solo per qualche giorno in più. Ho scelto di sopravvivere, piuttosto che essere giustiziata nel momento in cui fossi uscita da quella porta. Non credere che la mia decisione voglia dire altro.>”

Un gruppo di giovani donne, delle Alaki, tutte diverse, per età, colore della pelle, religione, aspetto fisico, personalità, orientamento sessuale, carattere e obiettivi ma accumunate da una lotta comune. Prendono consapevolezza di chi sono e di cosa sono capaci di fare, non si fanno più intimidire né beffeggiare, andando oltre i pregiudizi cresciuti a causa della società in cui vivono e a causa della rivalità del mondo in cui sono nate. Iniziano ad amare se stesse e a scoprire i propri diritti, grazie anche all’unione e alla complicità, al sostegno e al rispetto. Da estranee, divengono alleate, amiche, “sorelle di sangue”, una famiglia.

“Non voglio riviverlo di nuovo. Non voglio più morti, dolore, voglio una vita, una vita vera stavolta. Felice… ma per averla devo sopravvivere. Tutte noi dobbiamo.”

Da una situazione estrema e difficile, le ragazze crescono, prendono consapevolezza di se stesse, di essere dei demoni e non solo. Da “Sei innaturale” scoprono di valere qualcosa, di essere “preziose”. Cambiano il loro punto di vista individuale e lo fanno diventare comune, un’unione, non più terrorizzate dalle proprie capacità ma assimilandole e facendole proprie. Ma come usare le proprie abilità? Per chi? Come? Deka, però, ha un dovere da compiere verso il suo Regno, Otera, e lascia scorrere i suoi dubbi e i suoi pensieri, anche se questi saranno sempre in movimento, non l’abbandoneranno mai. Una volta che impara a pensare e a chiedere, non vorrà più rimanere al buio, sarà assetata di verità.

“La cosa buffa di te, Deka, è che i tuoi pensieri sono sempre in movimento. Pensi, ripensi, fai girare la mente in piccoli cerchi, eppure non cogli mai del tutto la verità. Ti ho detto che ti avrei dato tutte le risposte […] Per ora ti dico questo: ci sono diversi tipi di mostri in questo mondo. Tu non lo sei. ”

Le ragazze provano e vivono un duro addestramento, che le porterà a padroneggiare non solo l’arte della guerra ma soprattutto l’arte di imparare a conoscersi ed amarsi, senza tralasciare colpi di scena e tradimenti.

“Le guerriere del sangue d’oro? - Quattro antichi demoni che hanno predato l’umanità per secoli, distruggendo un regno dopo l’altro, fino a quando tutti si sono riuniti per difendersi, formando Otera, l’Unico Regno. Ci sono volute diverse battaglie prima che il primo l’imperatore fosse finalmente in grado di eliminarle grazie alla potenza degli eserciti congiunti di Otera.”

In conclusione Le guerriere dal sangue d’oro è un buon primo romanzo di trilogia, che introduce e svela, con una protagonista a cui è facile affezionarsi, con un buon ritmo e misteri da risolvere di scoperta di sé e sul passato, un tocco di magia e di romance. Un ottimo romanzo da compagnia e di intrattenimento, che tocca temi importanti, sociali ed attuali, all’interno di un mondo fantasy dall’ambientazione un po' nebulosa, basilare, ma di cui abbiamo gli elementi principali, come la suddivisione del regno, i popoli e un po' di storia, che ci permettono di capire le dinamiche delle avventure della protagonista. Gli aspetti che mi sono piaciuti di più sono i risvolti sociali, la descrizione e lo sviluppo naturale dell’amicizia e della complicità tra ragazze, che spesso nei libri con target young adult (ma anche adult) sono egoiste, rivali o nemiche tra di loro ma qui si sostengono e scambiano parole di conforto e coraggio.

Consiglio la lettura a coloro che hanno amato Midnight sea di Kat Ross e Rebel di Alwyn Hamilton per la tematica della guerriera e anche gli ormai più classici romanzi che descrivono mondi fantastici o distopici legati alla tematica del femminismo, come ad esempio il Ciclo di Avalon di Marion Zimmer Bradley e la duologia Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood.

E con il motto delle guerriere “Conquista e muori” ed in attesa del secondo volume, ringrazio Mondadori per la copia digitale in cambio di un’opinione onesta e per la lettura in anteprima de Le guerriere dal sangue d’oro e ringrazio Ambra di ParanormalBooksLover per aver organizzato il Review Party.

Non mi resta che augurarvi buon letture.



Elena


Fonte immagini: Amazon.it
Banner: @paranormalbookslover

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