Buongiorno, lettor*!
Oggi il menu prevede review party :P Sono qui per parlarvi di un romanzo che ho molto atteso e non vedevo l’ora di leggere. Si tratta di “Lei che divenne il sole” di Shelley Parker-Chan, fantasy storico molto intrigante che affronta anche tematiche attuali, come la questione di genere, e lo fa in maniera sapiente. Ho apprezzato questo romanzo per più di un motivo, è stata sicuramente una bella lettura, con ottimi spunti di riflessione. Ringrazio Valeria di This Lady of the Books che ha organizzato questo evento e la casa editrice per la copia digitale inviatami in cambio di un’onesta opinione.
Lei che divenne il sole
di Shelley Parker-Chan
Titolo originale: She who became the sun
Prezzo: 10,99 € (eBook) 20,00 € (cop. rigida)
Pagine: 408
Genere: fantasy storico
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 30 novembre 2021
Una piana polverosa, un villaggio tormentato dalla siccità, un indovino. È così che due bambini apprendono il loro fato: per il maschio si prepara un futuro di eccellenza; per la femmina, nulla. Ma nella Cina del 1345, che soggiace irrequieta al gioco della dominazione mongola, l'unica "eccellenza" che i contadini possono immaginare è negli antichi racconti e il vecchio Zhu non sa proprio come suo figlio, Chongba, potrà avere successo. Viceversa, la sorte della figlia, per quanto intelligente e capace, non stupisce nessuno. Quando un'incursione di banditi devasta la loro casa e li rende orfani, però, è Chongba che si arrende alla disperazione e muore. La sorella decide invece di combattere contro il suo destino: assume l'identità del fratello e inizia il suo viaggio, in una terra in cui si è accesa la fiamma della rivolta. Riuscirà a sfuggire a ciò che è scritto nelle stelle? Potrà rivendicare per sé la grandezza promessa al fratello e sollevarsi oltre i suoi stessi sogni? In questo acclamato fantasy storico Shelley Parker-Chan riscrive la vicenda di Zhu Yuanzhang, il contadino ribelle che nella Cina del XIV secolo cacciò i mongoli, unificò il Paese e divenne il primo imperatore della gloriosa dinastia Ming.
<<Se lui ha preso il mio destino ed è morto... allora forse io posso prendere il suo e vivere>>
Lei che divenne il sole arriva, finalmente, anche in Italia, dopo essersi fatto ardentemente desiderare dalla sua pubblicazione in patria. Ho sentito molto parlare del romanzo, per lo più bene, ecco perché ero davvero curiosa di leggerlo. Ho approfittato del Review Party organizzato da Valeria per farlo - tra l’altro lei lo aveva letto in lingua e amato e aveva iniziato una sua personale campagna per farlo leggere a chiunque - non potevo proprio esimermi. Devo dire che sin da subito mi ha fatto una buona impressione, mi sono trovata ad apprezzare sia lo stile del romanzo sia la storia e, anche se qualche piccolo dettaglio mi ha disturbata, penso che Lei che divenne il sole sia comunque un romanzo che merita di essere letto e sono stata felice di averne avuto la possibilità. Parker-Chan, per la sua protagonista, si ispira ad un personaggio realmente esistito, Zhu Yuanzhang, un umile contadino che riuscì a unirsi ai ribelli, a cacciare i mongoli dalla sua terra e a diventare il primo imperatore della dinastia Ming.
Siamo nella Cina del XIV secolo soggiogata dalla dominazione mongola, in un contesto molto patriarcale. I contadini soffrono la fame, la carestia li sta uccidendo uno ad uno. La giovane protagonista è solo di un anno più piccola del fratello Chongba, ma sa già darsi da fare per catturare lucertole e altri piccoli animaletti per sostentarsi da sola. Se c’è una cosa che le riesce davvero bene è proprio lottare per tenersi in vita, lo stesso non si può dire del fratello e del padre. Un giorno un indovino predice il futuro ai due fratelli e, mentre per Chongba rivela un destino di “eccellenza”, alla ragazza spetta il nulla. Questo pronostico getta nello sconforto la giovane, che ha sempre pensato di essere in gamba, anche più del fratello, e che le spettasse qualcosa di meglio nel futuro. Quando però il padre viene ucciso da dei banditi e anche il fratello, incapace di reagire, si lascia vincere dalla morte, la ragazza decide di prendere in mano le redini del proprio destino e capovolgerlo. Non può accettare quel nulla che le è stato predetto, non può (<<Diventare nulla era la cosa più terrificante a cui potesse pensare: ancora peggio della paura della fame, del dolore o di qualunque altra sofferenza>>). Così si appropria dell’identità del fratello e cerca di inseguire quell’eccellenza a cui lui era destinato. Da quel momento in poi inizia un viaggio lungo e tortuoso, che la porterà ad esplorare a fondo se stessa e a raggiungere traguardi che non avrebbe mai immaginato. La storia di Zhu Chongba riparte da un monastero, l’unico luogo che può accoglierla, darle riparo e sfamarla. Nei panni del fratello riesce a farsi ammettere, grazie alla sua forte caparbietà, alla disperazione, e a quella sua incredibile voglia di vivere, di conquistarsi qualcosa di meglio del nulla a cui è destinata. Al monastero la vita non è affatto facile, soprattutto per lei che deve stare attenta a nascondere la propria identità e nel frattempo cercare di imparare, di emergere, di conquistarsi un posto nel mondo, di uscire dall’invisibilità cui era relegata per destino e per genere. Come donna aveva parecchie limitazioni, ma come uomo può riuscire ad arrivare più lontano di quanto credesse. Grazie alla sua furbizia e alla sua tenacia riesce ad attirare le attenzioni dovute e pian piano a farsi strada per raggiungere i suoi scopi. Finalmente, le si aprono le porte per quell’eccellenza che tanto agogna quando le tocca una missione al di fuori delle mura del monastero e questo sarà solo l’inizio del suo impervio e affascinante percorso che le permetterà di riscattarsi da una vita e da un’identità che sentiva non appartenerle. Certo le prove non saranno poche e dovrà fare scelte anche immorali e discutibili pur di arrivare, ma non si arrenderà mai, avrà sempre fisso davanti il suo obiettivo.
<<Aveva compiuto l'impossibile. Era sfuggita al proprio destino>>
La storia che ci racconta Parker-Chan ha davvero un'attrattiva incredibile e ammetto di aver letto con voracità gran parte del romanzo senza proprio riuscire a staccarmene. Amo i romanzi con sentore di epicità e questo sicuramente ne regala parecchia. È una storia potente quella che ci viene raccontata, ma è anche il modo in cui ci viene raccontata ad avere del merito, perché grazie a Zhu esploriamo tematiche molto interessanti che toccano la questione di genere e l’identità, dando al romanzo un’impronta ancora più consistente. Ho apprezzato il dualismo che la contraddistingue e il suo lottare per affermarsi in un modo senza però riuscire a trascurare l’altra parte di sé. In tutto ciò, abbiamo anche una netta contrapposizione con il personaggio di Ouyang, uno schiavo eunuco che diviene prima guardia del corpo del principe di Henan e poi generale del suo esercito. È un ragazzo dalla "bellezza tagliente e sinistra", dai tratti delicati e marmorei, quasi femminili e questo, associato al fatto di essere stato evirato per divenire schiavo, è uno dei motivi che lo spinge a nutrire profondi sentimenti di vendetta (<<Stava ricambiando dolore con dolore; non aveva mai dimenticato>>). Non potete capire quanto abbia apprezzato anche questo personaggio! Intenso e tragico, con un percorso davvero meraviglioso. Certo non si può dire che non abbia delle pecche, se proprio vogliamo dirla tutta è un misogino incallito. Eppure, è costruito talmente bene che lo si riesce quasi a comprendere, persino con i suoi difetti, e poi proprio lui ci regala, verso la fine, una delle scene più commoventi di tutto il libro.
Shelley Parker-Chan è riuscita a bilanciare molto bene gli elementi a sua disposizione. Il romanzo resta di genere storico, la parte fantasy c’è ma non è preponderante (anche se mi è piaciuta tanto) e quella romance nemmeno, motivo per cui riesce a distinguersi, senza che venga messa troppa carne sul fuoco e vada tutto in fumo. Si denota davvero un gran lavoro dietro questa storia, soprattutto sui personaggi che sono stati approfonditi molto bene ed emergono quasi come due personaggi speculari (<<Il simile riconosce il simile>>). Da un lato abbiamo la ragazza che indossa i panni di un uomo e vuole risultare a tutti i costi un uomo, esserlo a tutti gli effetti, ma non può farlo perché sotto le vesti il suo corpo è pur sempre quello di una donna; dall’altro abbiamo invece un uomo costretto in un corpo evirato e dai tratti delicati e femminili che però odia quel corpo perché non lo valorizza come ciò che sente realmente di essere. Ci sono concetti abbastanza contorti con i quali avere a che fare e devo dire che proprio grazie a questo sono riuscita ad amare ancora di più il romanzo, perché si nota che che su certi argomenti non c'è stata superficialità (<<Al posto del cuore aveva una ferita, e ciò lo rendeva un avversario più pericoloso di quanto chiunque lì potesse immaginare>>). Parlando di note dolenti, direi che non sono moltissime, ma hanno pesato di poco sulla scelta del giudizio finale, e riguardano in parte la pesantezza di alcuni capitoli, soprattutto da metà libro in poi, su per giù quando si inizia ad avere il punto di vista di Ouyang e si entra nel vivo di elementi di guerra, politici, strategie, tradimenti, ecc. Non che non ami tutto questo, ma è come se proprio il tratto dell'autor* sia diventato un po' meno fluido in certi momenti; e poi per la continua, ossessiva ripetizione da parte di Zhu degli stessi pensieri. Capisco che voglia raggiungere quell’eccellenza a cui era destinato il fratello e che voglia tenersi alla larga dal “nulla” previsto per lei, però lo ripete davvero troppe volte. Troppe. Troppe. A un certo punto ero davvero stanca di ritrovare queste stesse parole nella maggior parte dei suoi pensieri.
A parte questo, Lei che divenne il sole è davvero un romanzo di un certo calibro, ho amato tutto il contesto storico, ho amato diversi personaggi (Ma e Esen, anche loro con un bel percorso e che hanno regalato emozioni al mio arido cuoricino) e ho trovato molto interessanti le tematiche trattate e il modo in cui sono state inserite all'interno della storia. Sicuramente si differenzia dalla mediocrità di alcuni romanzi usciti ultimamente e per questo merita una chance. Dategliela, non pensateci su troppo a lungo. Troverete una storia capace di tenervi incollat* alle pagine, che farete fatica ad abbandonare.
A presto!
xoxo
Fonte immagini: Pinterest e Google
Banner: @aplaceforustoread
Nessun commento:
Posta un commento
Commentare non costa nulla!:) Lascia pure il tuo commento, sarò felice di risponderti;)