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venerdì 23 settembre 2022

Recensione: "Love on the Brain" di Ali Hazelwood (a cura di Eleonora)

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi per voi la recensione di Love on the Brain, di Ali Hazelwood, a cura della nostra Eleonora. Dopo il successo di The Love Hypothesis, l'autrice sarà riuscita a replicare e convincere con questa nuova storia? Il romanzo è ancora inedito in Italia, ma speriamo arrivi presto anche da noi. Intanto, scopritelo nella recensione che segue e fateci sapere che ne pensate. A presto! ;)

Love on the brain
di Ali Hazelwood

Prezzo: 5,49 € (eBook) 15,95 € (cop. flessibile)
Pagine: 368
Genere: contemporary romance
Editore: Sphere
Data di pubblicazione: 23 agosto 2022
INEDITO IN ITALIA

Bee Königswasser lives by a simple code: What would Marie Curie do? If NASA offered her the lead on a neuroengineering project - a literal dream come true - Marie would accept without hesitation. Duh. But the mother of modern physics never had to co-lead with Levi Ward. Sure, Levi is attractive in a tall, dark, and piercing-eyes kind of way. But Levi made his feelings toward Bee very clear in grad school - archenemies work best employed in their own galaxies far, far away. But when her equipment starts to go missing and the staff ignore her, Bee could swear she sees Levi softening into an ally, backing her plays, seconding her ideas... devouring her with those eyes. The possibilities have all her neurons firing. But when it comes time to actually make a move and put her heart on the line, there's only one question that matters: What will Bee Königswasser do?

Dopo il grande successo di The Love Hypothesis, c’era il rischio che Ali Hazelwood con il suo nuovo libro disattendesse le aspettative e creasse una storia non all’altezza di quella precedente. Ebbene posso dire con assoluta certezza che dopo aver letto questo suo secondo romanzo non saprei dire quale dei due è il migliore, entrambi sono assolutamente fantastici.

La protagonista, la dottoressa Bee Konigswasser, è una giovane stella molto promettente della ricerca nel campo delle neuroscienze, ha uno stile particolare, una passione per i capelli dai colori pazzi ed appassionata da sempre (ai livelli dell’idolatria) della vita e del lavoro di Marie Curie, inoltre è anche la curatrice di un profilo Twitter che ha posto le basi per una vasta community di Women in STEM alle prese con i problemi del sistema e che guarda caso si chiama proprio “#WhatWouldMarieDo”. Tradita dalle persone di cui si fidava di più, ha deciso di consacrare tutta la sua vita e le sue energie solo ed esclusivamente al lavoro e a rendere fiera di lei una virtuale/spirito guida Marie Curie. Dunque quando le viene offerto il posto di capo-ricercatrice per le neuroscienze in un nuovo programma della NASA, BLINK, un progetto che prevede l’ideazione e la costruzione di un elmetto neurotrasmettitore per gli astronauti, non c’è nulla che la trattenga dall’accettare e dal fare un balletto entusiastico. Le grida di giubilo però durano poco, molto poco, appena il tempo di scoprire che il suo collega e vicecapo ricercatore ingegneristico non è altri che la sua nemesi giurata, colui che la detesta per qualche strano, arcano motivo dai tempi della specializzazione: Levi Ward. L’opportunità di carriera e di lavoro però per Bee è troppo ghiotta perché dei contrasti del passato le siano di ostacolo nel progetto più innovativo e interessante che le sia mai capitato ed è più che decisa a proporre una tregua civile e professionale al suo nemico giurato. Peccato che dirlo e pensarlo sia un conto, mettere in pratica il piano sia tutt’altra faccenda. In più non ha fatto i conti con il diretto interessato che, dal punto di vista di lei, è tutt’altro che intenzionato a renderle la vita facile e non fa altro che sabotarla sin da quando mette piede nei corridoi della NASA, tra strumentazioni che non arrivano, ciambelle vegane mangiate e riunioni di cui Bee non viene informata. La situazione però non è come sembra e per una volta la colpa di tutti i disagi di Bee non è da imputare a Levi, anzi dal canto suo il capo-ingegnere sembra stare dalla parte della collega e pare che l’unica cosa che voglia sia aiutarla. Pian piano che continua la collaborazione tra i due, la dottoressa scopre e si convince (molto a fatica) che la sua arci-nemesi in realtà stima e apprezza sia lei come persona che il suo lavoro e così, dopo una serie di problemi e una spedizione di spionaggio, il rapporto tra i due diventa prima amichevole, poi complice e passionale.

In parallelo con la crescita del loro affiatamento, cresce, avanza e si avvia al completamento il progetto BLINK. I grandi capi delle organizzazioni che lo sponsorizzano stanno col fiato sul collo ai due ricercatori e premono per delle dimostrazioni dell’efficacia della macchina, purtroppo lo sanno tutti che affrettare le cose, soprattutto nella ricerca e nella sperimentazione, non è quasi mai un bene. Come volevasi dimostrare infatti va tutto orribilmente storto e a Bee non rimane che allontanarsi dal progetto e accollarsi la colpa di quanto è successo. Ma sarà davvero colpa sua? E cosa ne sarà del suo rapporto con Levi?

Brillante, comico, tenerissimo e con un’alta percentuale di gatti, questi sono i primi aggettivi che mi vengono in mente per descrivere Love On The Brain. Ali Hazelwood anche in questo nuovo romanzo è riuscita a mescolare perfettamente tutti gli elementi per ottenere una storia frizzante e intrisa del lato “adorabilmente nerd” della scienza. Non sono mancati come in The Love Hypothesis i riferimenti alle Women in STEM e a tutte le problematiche connesse con un mondo ancora molto maschile, anzi in questo libro sono stati ancora più presenti e sono state maggiormente messe in risalto le varie situazioni di svantaggio in cui si possono trovare le ricercatrici/studiose/scienziate. Tutto questo però non ha messo da parte storia e personaggi, anzi riguardo a questi ultimi bisogna dire che l’autrice ha uno spiccato talento nello scrivere e descrivere personaggi strampalati, siano essi umani o (in questo libro) anche felini. Tra le pagine del romanzo infatti troviamo spianate tutte le peculiarità più particolari che possano venire in mente nell’inventare un personaggio: troviamo Rocìo, l’assistente di Bee, che è una ragazza gotica con una passione spropositata per fantasmi, maledizioni, riti satanici e non, e con un umorismo che definire caustico è dir poco, che nonostante queste amene caratteristiche risulta comunque adorabile. Per la controparte felina dei personaggi strambi troviamo Felicette, gattina randagia e “fantasma” che infesta la sede della Nasa, in particolare l’ufficio di Bee (con sua somma gioia), e che ha la particolarità di sparire dalla vista non appena Bee vuole rendere nota la sua esistenza a qualcuno dei colleghi (solitamente Levi). Sicuramente di questa strampalata storia si può dire tutto ma non che sia banale o noiosa, per quanto gli elementi di base del romance siano sempre gli stessi che si ripetono nei vari romanzi, questa autrice ha la non trascurabile abilità di rendere tutto nuovo e frizzante, della serie appena finito di leggere il libro, l’unica cosa che si vorrebbe fare è ricominciarlo tutto da capo. Lettura promossa a pieni voti!
Eleonora


Photo credit: @eleonoranicoletto

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