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venerdì 30 settembre 2022

Review Party: "Chi ha ucciso Mr. Wickham?" di Claudia Gray

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi tocca a me parlarvi di Chi ha ucciso Mr. Wickham?, di Claudia Gray, un giallo storico ambientato nel 1820 che ho davvero adorato! Sono una grande amante dei romanzi di Jane Austen e non mi sarei mai aspettata di ritrovare in un unico libro tutti i protagonisti dei suoi romanzi più famosi. Beh, Claudia Gray ci regala questo e un bell’omicidio…
Continuate a leggere per saperne di più!

Chi ha ucciso Mr. Wickham?
di Claudia Gray

Prezzo: 9,99 € (eBook) 19,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 412
Genere: giallo, storico
Editore: Piemme
Data di pubblicazione: 20 settembre 2022

Il mondo regency si tinge di giallo. Il romanzo che sarebbe stato scritto se Jane Austen e Agatha Christie avessero preso un tè insieme. E se i più famosi e amati personaggi di Jane Austen si scoprissero detective... o magari assassini? È un'estate molto calda a Donwell Abbey, residenza di Emma Knightley e marito, che, ormai sposati da sedici anni, si godono la meritata felicità, su cui nessuno avrebbe scommesso. Nonostante il caldo, però, i doveri della vita sociale non si fermano: Mrs e Mr Knightley stanno organizzando un summer party, i cui invitati, ivi compresi Elizabeth Bennet e il marito, Mr Darcy, sono pronti a godersi chiacchiere e socialità, conditi naturalmente di tè e buone maniere. Ma c'è qualcuno che non è affatto bene accetto: Mr Wickham, il personaggio più cattivo di Orgoglio e pregiudizio, l'odioso amico di Darcy, che gli altri ospiti, in barba al bon ton, sarebbero ben felici di vedere morto. Eppure restano tutti a bocca aperta quando si ritrovano davanti nientedimeno che il suo cadavere. Adesso che ci è scappato il morto, gli invitati sono tutti nella lista dei sospettati, e tutti sono ugualmente prigionieri della splendida casa di campagna dei signori Knightley, consapevoli che tra loro c'è un assassino. Tra Emma, L'abbazia di Northanger, Ragione e sentimento e naturalmente l'intramontabile Orgoglio e pregiudizio, un irresistibile giallo regency che è anche un gioco letterario in cui figurano tutti, ma proprio tutti, i personaggi più amati di Jane Austen.

Penso fosse uno dei miei desideri più reconditi leggere un romanzo come Chi ha ucciso Mr. Wickham?, perché mi sono ritrovata a esaltarmi come una ragazzina mentre lo leggevo e mi sono resa conto che Claudia Gray ha realizzato praticamente il sogno di ogni Janeite: quello di vedere riuniti in un unico libro tutti i personaggi più famosi dei romanzi di Jane Austen. Come se non bastasse, si tratta anche di un giallo in piena regola e questo ha portato il mio interesse alle stelle. Se già apprezzavo Claudia Gray per alcuni suoi precedenti lavori, dopo questo libro posso dire di amarla davvero. Parlo da fan di Jane Austen e di tutte le sue opere, il mio giudizio è probabilmente troppo di parte, ma mi sono davvero divertita a leggere questo libro, ho adorato il modo in cui l’autrice l’ha impostato, ciò che è stata capace di creare. Con uno stile elegante e perfetto ha ricostruito l’epoca regency dei romanzi più amati di Jane Austen - sebbene si sia presa qualche licenza temporale, si vede che c’è stato un grandissimo e minuzioso lavoro dietro - e ci ha restituito i suoi personaggi senza alterarne lo spirito. Certo, alcuni sono cresciuti, si sono evoluti e portano addosso le tracce del loro nuovo percorso, le normali conseguenze delle vite matrimoniali e non solo, ma l’autrice è riuscita ad arricchire i personaggi, a immaginare e creare futuri plausibili per loro con una naturalezza disarmante. Probabilmente la cara zia Jane avrebbe approvato tutto di questo libro. Anche l’assassinio di Wickham :P Ma, a proposito di Wickham, come si arriva alla sua morte? Claudia Gray ha immaginato una fantastica reunion, come la chiameremmo oggi, a Donwell Abbey, la dimora dei Kinghtley (Emma). Ognuno ha invitato qualche conoscente per motivi disparati e alla fine la coppia si ritrova con più invitati del previsto. Ma non è il caso di allarmarsi, sarà un’occasione come un’altra per socializzare, divertirsi, intrattenersi nella splendida campagna del Surrey. E così, presto varcheranno le porte di Donwell Abbey i coniugi Darcy (Orgoglio e Pregiudizio) con il giovane figlio Jonathan Darcy al seguito, i Brandon (Ragione e Sentimento), i Bertram (Mansfield Park), i Wentworth (Persuasione) e Juliet Tilney, figlia di Catherine Morland e Henry Tilney (L’Abbazia di Northanger). Non tutti si conoscono tra di loro ma il ritrovo darà occasione di farlo. Cene, letture, chiacchiere, thè, giochi e passeggiate sono quanto prevede il programma, ma un terribile temporale guasta i loro piani e soprattutto l’arrivo di un ospite indesiderato: il signor Wickham. Wickham non è cambiato per niente, nonostante tutto quello che ha fatto in passato e i guai che ha procurato, continua a essere il solito manipolatore e arrogante, le sue maniere sono eleganti ma viscide e i suoi intenti sempre sporchi. Adesso è entrato nell’ambito finanziario, trovando il modo di truffare un altro bel po’ di gente, tra cui alcuni dei presenti a Donwell Abbey. Wickham è lì per riscuotere ciò che gli si deve, ma le cose andranno in un altro modo per lui. Costretto a restare alla dimora dei Knightley per via del cattivo tempo, Wickham ne approfitterà per insinuarsi tra gli ospiti e riuscire a ingannare qualcun altro. Ma i suoi perfidi giochi finiscono quando viene ritrovato morto da Juliet Tilney e tutti vengono dichiarati sospettati. A quel punto, a nessuno di loro è concesso allontanarsi dalla dimora fin quando le indagini - condotte da Frank Churchill (e qui abbiamo un altro cameo, da Emma) - non avrà scoperto chi ha commesso l’omicidio. Ma le sue indagini non sembrano seguire la pista giusta ed ecco perché i due giovani della compagnia, Jonathan Darcy e Juliet Tilney, decidono di indagare parallelamente e con metodi non sempre convenzionali.

Ogni persona a Donwell Abbey aveva un motivo per voler morto Wickham e, come nel più classico dei gialli alla Agatha Christie, si iniziano a mettere insieme i pezzi e a carpire gli indizi lasciati qui e lì dall’autrice. Devo dire di non aver intuito fino alla fine chi potesse essere stato e questo dimostra quanto Claudia Gray sia stata davvero brava, non solo nel ricostruire un’epoca tanto lontana e particolareggiata, ma anche nel tirare su un gran bel giallo. Può risultare un po’ lungo in certi punti, lo ammetto, sono più di 400 pagine e quando si legge un giallo si ama anche arrivare presto alla risoluzione del caso, senza troppe digressioni, ma è anche vero che i personaggi sono tanti e l’autrice non ha voluto lasciare nulla al caso. Li ha approfonditi tutti, ha dato a ognuno un movente e ha creato collegamenti credibili che non potevano essere trattati con superficialità o il romanzo sarebbe risultato una buffonata. Anche la società e il contesto sono perfettamente eretti. Mi è piaciuto tantissimo perché ho percepito davvero l’intento di rendere omaggio alla Austen rispettando il suo mondo e i suoi personaggi nella loro precisa essenza e cercando di non alterarli troppo. C’è voluto sicuramente tanto impegno per riuscire in questo. Oltre il lato giallo che, come già detto, ho trovato ben trattato, non potevo non innamorarmi della coppia improvvisata di detective, Jonathan e Juliet, personaggi del tutto nuovi, creati dalla Gray, che ho trovato davvero straordinari (unione prevista da Emma, se avevate qualche dubbio a riguardo :P). Jonathan è così legato alle regole e all’etichetta da fare quasi tenerezza, un suo modo per sentirsi al sicuro, vista la sua indole non proprio socievole (come quella del padre, si potrebbe dire :P). Juliet ha invece il carattere vivace della madre, ha una mente brillante e non è sempre attenta all’etichetta come si converrebbe per una giovane della sua età, ma le si perdona tutto. Dà quel pizzico di modernità e freschezza di cui la storia necessita e compensa benissimo la sua controparte maschile, che tra l’altro è più coinvolto emotivamente, dal momento che anche i suoi amati genitori rientrano tra i sospettati. Non manca la sottile ironia tipica dei romanzi della Austen, non manca il mistero e nemmeno qualche guizzo di romanticismo. È tutto ben equilibrato, a mio parere. Se proprio devo trovare un difetto direi che il cambio repentino dei punti di vista è in alcuni momenti un po’ fastidioso. Capisco che ci sono tanti personaggi e che bisogna dare a ognuno il suo spazio ma la gestione dei pov è stata talvolta destabilizzante. Ciò comunque non toglie fascino al romanzo che è riuscito a conquistarmi con tutto ciò che è stato capace di offrire. È stata una lettura piacevolissima, divertente, intrigante e inaspettata. Spero che Claudia Gray scriva ancora qualche storia del genere ;)
Fonte immagini: Pinterest


Un ringraziamento alla casa editrice per la collaborazione nell'organizzare l'evento e per avermi inviato una copia del romanzo in cambio di un'onesta opinione.

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