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lunedì 26 dicembre 2022

Recensione: "A cena con l'assassino" di Alexandra Benedict (a cura di Melz)

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi concludiamo la settimana dedicata alle recensioni natalizie qui sul blog. La nostra Melz ha letto A cena con l'assassino, un giallo in perfetto stile Agatha Christie, con atmosfere davvero azzeccate. Scopritelo nella recensione che segue e fateci sapere cosa ne pensate. A presto! ;)

A cena con l'assassino
di Alexandra Benedict

Prezzo: 5,99 € (eBook) 9,90 € (cop. flessibile)
Pagine: 288
Genere: giallo
Editore: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 31 ottobre 2022

Lily Armitage ha deciso che non metterà mai più piede a Endgame House, la grande dimora di famiglia in cui sua madre è morta ventuno anni prima. I suoi propositi, però, vacillano quando riceve una lettera dalla zia, che la invita alla sfida tradizionale che si tiene ogni anno: il Gioco di Natale. In cosa consiste? I partecipanti dovranno trovare dodici chiavi con i dodici indizi a disposizione. Quest'anno c'è un premio speciale: l'atto di proprietà di Endgame House. A Lily non interessa nulla della casa, ma nel biglietto c'è un dettaglio che basta da solo a convincerla: durante i giochi verranno rivelati gli indizi per scoprire finalmente la verità sulla morte di sua madre. Ma è davvero così o si tratta di uno scherzo di pessimo gusto? Per scoprirlo, Lily deve trascorrere dodici giorni nella grande casa insieme ai cugini, risolvendo enigmi e indovinelli per rivelare, uno a uno, i segreti più oscuri della famiglia Armitage. Quando una tempesta di neve isola la casa da ogni contatto con l'esterno, tutto può succedere...

Prima di iniziare la recensione, colgo l’occasione per fare a tutti gli auguri di Buone Feste (sebbene il Natale sia ormai passato). Il mio augurio è che chiunque possa trovare uno scorcio di serenità in un anno in cui l’atmosfera festiva si sente ancor meno. Ma chi meglio dei libri a tenerci compagnia e farci viaggiare in posti in cui il Natale esiste ancora? Il libro di cui vi parlerò questo Natale ha vibes che non vorrei rivivere sulla mia pelle, ma ha la neve e già quello basta a sentire di più l’aria di Natale *risata isterica*.

E’ un Newton Compton e purtroppo io con questa casa editrice ho avuto esperienze più negative che positive, per questo motivo anche se copertina e trama mi attiravano tantissimo esitavo a comprarlo. Immaginate che bella sorpresa quando ho visto che Franci me ne aveva regalato una copia per Natale (grazie ancora Franci <3). Non farò nessun tipo di spoiler: parlare di un giallo inserendo dei dettagli precisi lo è automaticamente quindi mi limiterò a parlarvi dei suoi punti forti e di quelli deboli. Una cosa, però, posso anticiparvela: mi è piaciuto veramente tanto.

A inizio libro ci sono due giochi per il lettore e questo per me è stata una po’ la parte negativa, ma per puro gusto personale. Non mi piace leggere e scoprire anagrammi, voglio rilassarmi e godermi la suspense, indizio dopo indizio. Capisco però che possa essere un punto vincente per lettori meno pigri di me. Alexandra Benedict voleva mettere alla prova il lettore, ma diciamo che per quanto mi riguarda un thriller può anche limitarsi a mettere i bastoni tra le ruote al protagonista e basta; la mia sfida è già quella di scoprire il finale.

Le ambientazioni invece, come vi dicevo prima, hanno quello stile inquietante, ma natalizio e sono la mia parte preferita del romanzo. Ti fanno sentire a casa e, allo stesso tempo, incredibilmente estranea. Vengono descritte tramite sensazioni, un pizzico di nostalgia (molto poca) e paura di scoprire la verità. Mi sono piaciute quasi tutte le descrizioni, a parte quelle sull’abbigliamento delle persone. La protagonista è una stilista e per tale motivo usa espressioni come “vestita Stella McCartney” e questo, certo, mi dice che è molto ricca, ma non sapendo chi sia questa persona non riesco a figurarmela.

Il labirinto è enorme, uno dei più grandi del Regno Unito... Le curve e i vicoli ciechi sono ricoperti dalla neve. La parte superiore delle grandi siepi è bianca, i sentieri si sviluppano nell’ombra, ma non sono evidenti come un tempo perché non è stata effettuata una potatura precisa. I suoi occhi, però, riescono ancora a seguire la strada fino alla zona nascosta in cui mamma venne ritrovata.

Tutto il romanzo si basa sul presunto omicidio della madre di Lily (fatto passare per suicidio) e il ritmo è adatto a un romanzo del genere. Nonostante i primi capitoli un po’ lenti, diventa poi sempre più incalzante e non cala mai. La casa in questione si chiama Endgame House e non mi sarei aspettata niente di meno che una serie di difficoltà da risolvere con l’astuzia, di questo non ne sono stata affatto delusa. Altro punto a favore la caratterizzazione dei personaggi, tramite dialoghi brillanti si riesce a capire subito chi è l’artefice della battuta velenosa di turno. Impeccabile.

“A cena con l’assassino” è un libro adatto sicuramente agli amanti del genere, ricorda molto le antiche atmosfere dei romanzi di Agatha Cristie, ma anche a chi vuole leggere un libro natalizio fuori dagli schemi, un libro da leggere tutto d’un fiato. Questa volta la Newton Compton ha fatto centro.

Melz

Fonte immagini: Pinterest

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