Buon pomeriggio! ^^
Oggi la nostra Ms Rosewater si occupa della rubrica dedicata a bambini e ragazzi e ci parla di un libro illustrato un po' datato ma che è sempre bello riscoprire, Chi ha più coraggio? La Formica o la Cicala? di Toni e Slade Morrison, una storia che si rifà alla tradizionale favola di Esopo ma con una morale ribaltata. Leggete la recensione per saperne di più ;)
Chi ha più coraggio? La Formica o la Cicala?
di Toni e Slade Morrison
Prezzo: 14,50
Pagine: 40
Genere: libri per bambini
Illustrazioni: Pascal Lemaitre
Editore: Frassinelli
Data di pubblicazione: 3 giugno 2003
In modo scanzonato e divertente Toni e Slade Morrison si appropriano delle eterne favole di Esopo e scrivono una storia dalla morale ribaltata, dove tutto può accadere: la vittima potrebbe non risultare tale, il timoroso alla fine dimostrarsi forte, il potente avere un po' meno del suo potere, lo sciocco potrebbe ritrovarsi un po' più saggio... L'arte riesce a fare anche questo, e così - in una delle splendide illustrazioni con cui Pascal Lemaitre illustra quest'opera - Foxy G può dichiarare all'amico Kid A: "Togliti dalla mente che non ho fatto niente. L'arte è il mio lavoro pur se par gioco alla gente." Ma è un gioco serio capace di portare insegnamenti sempre nuovi: lettori di ogni epoca sono costantemente ritornati a Esopo e in generale ai miti e al folklore dell'antichità classica proprio per l'inesauribilità di interpretazioni che queste offrono. Oggi, la serie "Chi ha più coraggio?" inaugurata con questo libro, può offrirci ancora qualcosa di più: un Esopo dal vivo!
La rilettura delle fiabe tradizionali è molto divertente, permette di stravolgere gli stereotipi e mettere in luce gli elementi ormai obsoleti delle storie, quelli legati più al pensiero comune e alla situazione sociale del periodo in cui sono state scritte; un esempio è Biancaneve e i 77 nani (recensito qualche tempo fa QUI sul blog) che attraverso l'iperbolica moltiplicazione dei piccoli cercatori di diamanti portava alla luce l'insostenibilità del lavoro di cura e sanciva il diritto sacrosanto delle donne a sfilarsene.
Anche Toni Morrison doveva pensarla così quando iniziò una riscrittura di fiabe classiche, progetto a cui appartiene questo libro: insieme al figlio Slade ha voluto raccontare una delle fiabe di Esopo (riproposta in seguito anche da La Fontaine) tra le più perbeniste e antipatiche, perfetta per rappresentare la società contemporanea, il suo culto delle merci e la costante spinta ad accumulare beni a discapito spesso della solidarietà e del perseguimento della bellezza e della realizzazione delle proprie reali aspirazioni.
Il titolo è di per sé una sfida alla lezioncina morale del racconto tradizionale, una domanda: Chi ha più coraggio? la cicala Foxy G, che segue l'impulso di creare e produce musica e bellezza, oppure la formica Kid A, che finita l'estate si uniforma allo status quo, gode della musica di Foxy G, ammassa provviste e televisori ma non crea nulla? Chi ha più coraggio? Chi fa la scelta più tosta? È quanto basta per ribaltare la prospettiva, mettersi nei panni della vituperata cicala, che rivendica il diritto di creare e di dare dignità e valore alla sua musica, introducendo non solo un tema banalmente economico che ben conoscono gli artisti, i musicisti, i disegnatori (la sopravvivenza) ma anche sociologico, ovvero quale sia il valore della cultura, quale spazio abbia nella nostra vita e in questo momento storico, quanto sia indispensabile all'esistenza.
Infine, ricollegandomi a un altro libro recensito in questo blog L'arte queer del fallimento, la domanda di Toni e Slade Morrison evidenzia la contrapposizione tra successo e fallimento appunto, e chiama il lettore a decidere in cosa consistano l'uno e l'altro: creazione o ricchezza materiale? Nonostante la storia segua un percorso segnato, non viene data una risposta definitiva, il finale è aperto, Foxy G si allontana nella fredda notte, ma non è per forza spacciato e non è detto che sia lui ad aver perso.
Il tratto divertente e dinamico dei disegni di Pascal Lemaitre rende leggero ma non frivolo il racconto, ambientato in una moderna città piuttosto che in un bucolico paesaggio di campagna, e la scelta di scrivere in rima, ritmando la vicenda proprio come un rap, è perfetta per dare voce ai personaggi creati dal disegnatore. Favola e dramma trovano un bizzarro equilibrio in questo libro che ha ben 20 anni e che sarebbe tempo di ritrovare nelle librerie, i bambini e gli adulti di oggi saprebbero sicuramente apprezzarne l'umorismo e l'intelligenza.
Mrs Rosewater
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