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lunedì 20 febbraio 2023

Recensione: "Gladius. La notte delle lucciole" di Paolo Carburi

Buon pomeriggio, lettor*! ^^
Eccomi a parlarvi adesso di un romanzo d’esordio molto interessante, Gladius. La notte delle lucciole, che mi è stato proposto dall’autore non molto tempo fa e che mi ha incuriosita da subito. Se vi piacciono i fantasy storici, questo libro potrebbe fare al caso vostro. Ringrazio Paolo Carburi e la casa editrice EdiKit per la copia omaggio in cambio di un’onesta opinione.

Gladius. La notte delle lucciole
di Paolo Carburi

Prezzo: 4,99 € (eBook) 18,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 284
Genere: fantasy storico, high fantasy
Editore: EdiKit
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2022

Isola Testa di Cervo. Castello dei Salantineri. Arcipelago di Gladius. Tutto il corpo delle Nere è stato convocato. Gli ordini del Duca non si contestano e Bifelta, testa del corpo, lo sa. Quella notte un infante dovrà essere lasciato sulle sponde del mare e abbandonato al suo destino. Nulla potrà evitarlo. Le luci del mattino insistono sulle soglie della notte. Non si può più tornare indietro. I popoli delle otto isole di Gladius, arcipelago più importante di tutte le terre emerse, dormono placidamente nei loro comodi giacigli. Sono inconsapevoli che quel gesto, deciso in una notte tra le mura di un castello da una delle famiglie più importanti di tutti i tempi, cambierà i destini dei popoli dei sette regni che, ormai da anni, vivono in pace, decidendo di delegare a una giostra, il governo dell'arcipelago stesso. I Giochi della Candelora, per quanto violenti, hanno garantito a Gladius di trovare un equilibrio e una pace determinando il re dell'arcipelago anno dopo anno, giochi dopo giochi. Quella pace, però, sta per finire.

Prendete gli intrighi politici del Trono di Spade, il delirio dell’arena di Hunger Games, creature fantastiche che sembrano uscite dal Signore degli anelli, un po’ di epicità del Gladiatore e un pizzico di odissee tipiche di Ulisse, ma che qui appartengono a un protagonista che ricorda Fitz dell’Apprendista Assassino. Aggiungeteci una trama laboriosa, segreti, avventura, sangue, rivelazioni e avrete Gladius. La notte delle lucciole. Ammetto che vista così, come premessa, può sembrare che stia parlando non di un libro ma di un bel “mappazzone” (come direbbe chef Barbieri), eppure Paolo Carburi ha dato vita a una storia davvero intrigante con molti elementi validi, una storia con le vibes giuste ma che ha anche dei difetti. Nonostante tutto, credo sia uno di quei libri che meritano una chance, il primo volume di una serie che potrebbe migliorare con l’andare avanti e regalare sempre più sorprese. Ho ricevuto copia cartacea del volume con allegata una splendida mappa, davvero indispensabile per seguire le vicende del protagonista e i suoi spostamenti e frutto di un’adeguata attenzione anche all’aspetto estetico del romanzo da parte della casa editrice. Ma veniamo alla storia. Gladius è un grande arcipelago composto da otto isole, sette delle quali occupate da ducati, regni e oligarchie. Per secoli, i popoli che hanno occupato liberamente queste terre si sono fatti la guerra, ma infine si è deciso di delegare parte del proprio potere a un re dell’arcipelago. Questo re viene eletto a seguito di una giostra che si tiene durante i Giochi della Candelora e lui, insieme al consiglio delle isole, avrà il compito di varare regole e norme per mantenere la pace in tutta Gladius. Un giorno, però, le sorti dell’arcipelago cambiano per sempre, quando un bambino in fasce viene abbandonato in mare per poi essere salvato da una sentinella dell’Upupa Rossa che conduce il bambino davanti al Duca. L’uomo decide di adottarlo e per sedici anni, nonostante venga additato come “bastardo”, il ragazzo cresce quasi come uno degli eredi al ducato. Il giorno del suo compleanno però il Duca, inaspettatamente, muore e Ascanio viene accusato dell’omicidio. Dovrà così fuggire per salvarsi la vita, nascondersi da coloro che gli danno la caccia. Il suo peregrinare lo condurrà al Bosco degli Allori Sacri e poi al villaggio delle Cascate di San Tommaso, per poi divenire il loro campione Ultimo e prendere parte ai famosi Giochi della Candelora. Diverrà Nessuno, maschererà il suo volto, lotterà per sopravvivere e, alla fine, riuscirà a fuggire dai giochi e a unirsi a una piccola Resistenza che si opporrà a chi ha preso il potere di Gladius con la forza durante i Giochi, occupando tutte le isole. Durante questo viaggio stringerà delle amicizie importanti, in primis col giovane Admeto, uno schiavo che gli ha salvato la vita, ma anche con la bella Cloride, una ragazza appartenente ai Diversi, persone con eccezionali qualità fisiche e con poteri straordinari ottenuti tramite l’invocazione degli spiriti che prendono in cambio un pezzo della loro vita. Ascanio dovrà cercare di restare in vita e dimostrare di non essere l’artefice della morte del Duca, ma capire anche chi ci sia davvero dietro l'uccisione e fermarne i piani. Non sarà un’impresa facile, soprattutto dal momento che lui stesso è la pedina di un gioco di potere molto più vasto. Qualcuno che conosce la sua storia, sin dall’inizio, ha dei piani ben precisi per lui, ma Ascanio sarà disposto a farsi usare così? Ad assecondare gli obiettivi di chi gli ha sempre mentito? Accetterà il destino che è stato scritto per lui o deciderà di cambiarlo una volta per tutte?

La trama di questo libro mi ha presa da subito e ho seguito con molto interesse le vicende del giovane Ascanio. L’autore, che sa decisamente il fatto suo, ha curato benissimo l’aspetto storico e politico del romanzo, arricchendolo di elementi fantastici e mitologici che hanno reso la storia ancora più piacevole. Ma a risentirne è stata purtroppo la psicologia dei personaggi, che non arrivano al lettore e restano troppo piatti in una storia dal grande potenziale. Anche lo stile dell’autore necessita di esperienza per maturare e migliorare, ma penso che già dai prossimi romanzi si potrebbe assistere a un bell’upgrade, ci sono già delle ottime basi. Bisognerebbe rendere la scrittura più fluida, meno affettata e fredda, concentrarsi anche sui personaggi e non solo sulla trama perché ci sia più equilibrio e la storia arrivi di più al cuore del lettore. Detto questo, Gladius. La notte delle lucciole è un romanzo valido, nonostante qualche pecca, un romanzo che non lesina sulle scene più cruente, che adotta un linguaggio con inflessioni quasi dialettali per adattarsi meglio all’ambientazione che un po’ ricorda quella dell’antica Roma. Ci sono personaggi buoni, altri ambigui e altri ancora più cattivi, ogni popolo ha la sua esatta connotazione ed è ben distinguibile. Da questo punto di vista, l’autore ha fatto davvero un gran lavoro, caratterizzando ogni isola, ducato, regno in modo sapiente, anche se le descrizioni, a volte, si riducono a poche righe. Con un po’ più di approfondimento sarebbe stato perfetto. Ho comunque apprezzato i richiami a romanzi o a serie più famose di genere fantastico, come anche la presenza di creature leggendarie o del tutto originali. Può disorientare, in un primo momento, la coesistenza di elementi tanto diversi, ma alla fine della lettura potreste ritrovarvi più sorpres* che mai, anche per via di un finale decisamente inaspettato. Gladius. La notte delle lucciole è un buon esordio e come ogni esordio ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma non ci si annoia mai leggendolo, perché nonostante qualche carenza dal punto di vista stilistico o dei personaggi, ha una trama che riesce a tenere avvint*. Leggerò sicuramente altro di Paolo Carburi.
Photo credit: @francikarou @coffeeandbooks
Fonte immagine: Pinterest

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