Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi vi porto la recensione di un libro letto nell'ultimo periodo (e ascoltato in parte su Audible), ovvero Lirael, di Garth Nix. Il primo volume, Sabriel, mi era piaciuto tantissimo e non vedevo l’ora di ritrovare le atmosfere tanto amate e lo stile gradito dell’autore. La lettura l’ho fatta nuovamente insieme alla splendida Francesca di La biblioteca di Zosma, che condivide con me l’amore per il Vecchio Regno e per le avventure dell’Abhorsen.
Lirael
di Garth Nix
Prezzo: 9,99 € (eBook) 18,50 € (cop. flessibile)
Pagine: 515
Genere: fantasy, epic-fantasy, dark fantasy, young adult
Editore: Fazi Editore (collana LainYA)
Data di pubblicazione: 7 marzo 2023
Acquista su: IBS, laFeltrinelli (link aff.)
Sono passati tanti anni da quando Sabriel, la regina Abhorsen, ha sconfitto il malvagio Kerrigor; anni in cui il Vecchio Regno ha conosciuto pace e prosperità. Ma il confine tra il regno dei vivi e l’oltretomba sta per essere nuovamente messo a rischio. Lirael vive nel Ghiacciaio delle Clayr, ma non si è mai sentita veramente parte di questa comunità di chiaroveggenti. A quattordici anni ancora non possiede il dono della Veggenza, ovvero la capacità di guardare nel presente per scorgere un possibile futuro. In preda alla solitudine e a un forte senso di insicurezza, Lirael cerca di distrarsi trascorrendo le giornate nella Grande Biblioteca, dove di nascosto studia leggende e antichi incantesimi in compagnia di una misteriosa amica a quattro zampe. Dall’altra parte del Muro, ad Ancelstierre, il principe Sameth si sente altrettanto solo e incerto di fronte al futuro che lo attende. Prima o poi dovrà ricoprire il ruolo di Abhorsen seguendo le orme di sua madre Sabriel, ma la prospettiva di avere a che fare con i morti lo terrorizza. Mentre Lirael scopre tra le pagine dei libri una profezia sul suo conto che la condurrà in una missione disperata, anche Sameth si mette in viaggio per salvare un amico da nuove forze oscure che sembrano minacciare il Vecchio Regno; ma i morti non potranno essere rimandati indietro definitivamente finché non verrà alla luce il segreto che lega il destino dei due protagonisti.
Dopo Sabriel, ecco il secondo emozionante capitolo della saga del Vecchio Regno: l’avventura di Lirael trascina i lettori ancora più a fondo nelle terre magiche scaturite dalla penna geniale di Garth Nix, intessendo un racconto suggestivo sulla scoperta di sé e del proprio destino, tra insidie e nemici pericolosi.
Ho iniziato Lirael senza neanche soffermarmi sul retro della copertina a leggere la trama. Non sapevo cosa vi avrei trovato, ero solo troppo curiosa di immergermi nella lettura. Sin da subito è chiaro che la storia di Lirael è molto diversa da quella di Sabriel. Se Sabriel mi aveva presa dal primo istante, tenendomi sempre col fiato sospeso, Lirael si prende un po’ più di tempo per entrare nel vivo e la prima parte è decisamente poco avvincente. Lirael è una Clayr e come ogni Clayr anche lei dovrebbe avere il dono della Veggenza. Ma arrivata all’età di quattordici anni, ancora nessuna visione del futuro. Lirael, che di suo si sente già fin troppo diversa dalle Clayr per via del suo aspetto (le Clayr hanno capelli biondi, occhi chiari e pelle leggermente scura, mentre lei ha capelli neri, occhi scuri e pelle chiarissima), considera questa situazione l’ennesima delusione. Prova rammarico per se stessa, per non essere come le altre, è proprio una condizione che la fa star male e la porta persino a pensare di togliersi la vita, poiché una Clayr senza visioni non è nulla, è inutile. Eppure in qualche modo, gli anni passano e lei resiste alla tentazione di rinunciare alla vita, aspettando fiduciosa che qualcosa cambi e che il suo destino si palesi. Nel frattempo, dovendo trascorrere del tempo nella Grande Biblioteca, si imbatte in tantissimi volumi intriganti e in misteriosi incantesimi che studia e prova, finché un giorno non crea la Canaglia, un cane spirito che diventerà per lei una guida, un amico, qualcuno di fidato da cui non riuscirà più a separarsi. Come era stato Mogget con Sabriel, anche Canaglia è un famiglio che accompagnerà la protagonista verso il suo destino, compagno d’avventure e spesso consigliere. Devo ammettere che la sua presenza è stata alquanto gradita, sia Mogget che Canaglia sono due personaggi che hanno un ruolo fondamentale all’interno della storia e spesso sono portatori di un sapere antico; grazie a loro, infatti, riusciamo a conoscere dettagli riguardo il passato, in questo libro addirittura riguardo i Sette che crearono la magia della Briglia. Se nel primo libro il worldbuilding poteva sembrare tratteggiato con cura ma poco chiaro (soprattutto all’inizio), in questo avremo una maggiore consapevolezza dell’ambientazione e del sistema magico, perché l’autore riesce ad ampliarlo in maniera intelligente e disinvolta, senza mai usare noiosi spiegoni. Le Clayr le avevamo già conosciute in Sabriel, poiché la protagonista spesso si era ritrovata a confidare in delle loro visioni per capire come salvare il padre, però restavano, al contempo, delle figure enigmatiche, quasi effimere, direi. Ebbene, qui, abbiamo invece modo di entrare nel loro mondo, di comprenderlo a fondo, di viverlo nelle loro attività, abitudini, usanze. Lirael appartiene da sempre a quel mondo, lo conosce bene, eppure sente di non appartenervi abbastanza, in quanto troppo diversa dalle altre. Sarà quando inizierà a viaggiare e a seguire il percorso che è stato tracciato per lei che acquisirà maggiore sicurezza, e a quel punto sarà chiaro che c’è ben altro da scoprire. Non solo su chi è davvero ma anche sul suo passato e, inevitabilmente, sul suo futuro (ma questo resterà ancora un mistero perché oggetto della trama del prossimo volume).
Parallelamente alla sua storia, seguiamo anche le vicende di un altro personaggio, Sameth, che altri non è che il figlio di Sabriel e Touchstone che si sono sposati, generando due figli. Oltre lui la sorella Ellimere, che pare avere, al contrario di Sam, delle innati doti come regnante, mentre lui ha tutt’altri interessi. A lui piace costruire cose, ma tutto ciò che riguarda Ancelstierre o il Vecchio Regno preferisce tenerlo lontano. Conosce bene le vicende vissute dai genitori, adesso sovrani del regno ma sempre in viaggio a tenere lontani nemici e mostri dell’oltretomba, e lui non si sente portato per quella vita. Non si sente nemmeno portato per la vita da reggente, ma è più quella di Abhorsen che lo spaventa. Infatti è su di lui che ricadono le pressioni per il futuro del regno, in quanto primo erede, tocca a lui, un giorno, prendere il posto della madre. Sam però teme la morte, la teme a tal punto da trascurare i suoi doveri, quelli impostigli dai genitori, e fare un po’ di testa sua. Per salvare un amico, si mette sulle sue tracce da solo, usando la magia con negligenza e mettendosi in pericolo. Scoprirà però che una nuova minaccia sembra incombere su tutti loro, un negromante che lo ha attaccato e che va assolutamente fermato. Ma lui, ormai ferito, non sa come fare per dare l’avvertimento. Sarà allora che si imbatterà in Lirael e dal loro incontro - ben oltre la metà del libro - si giungerà a un paio di rivelazioni molto importanti. Queste però vengono date praticamente alla fine e dovremo aspettare il prossimo volume per scoprire dove porteranno.
Lirael non è stata una lettura avvincente come Sabriel, ma è stata comunque una bella lettura. Non ci sono grandi colpi di scena, anzi direi praticamente nessuno a parte, come detto poco sopra, delle rivelazioni sul finale. Il ritmo di questo libro è molto più lento rispetto a quello del primo e forse questo può scoraggiare in un primo momento. Quello che mi è piaciuto di più è stato riuscire a comprendere meglio il mondo creato dall’autore, ma anche leggere di due protagonisti praticamente imperfetti. Lirael, così diversa dalle sue sorelle Clayr, che pensa più volte al suicidio; e Sam, oppresso dalle aspettative del suo popolo e della sua famiglia, che ha il terrore della morte, proprio lui che, come futuro Abhorsen dovrebbe varcare le soglie dell’oltretomba e rimandare indietro chi vuole uscirne. Sono entrambi personaggi profondamente turbati, per nulla a loro agio nelle proprie vite, ma che saranno costretti a delle scelte importanti, a dei sacrifici, per un bene più grande. Il loro destino sembra essere in qualche modo legato e questo, forse, darà loro la possibilità di riscattarsi, ma anche quella di comprendere molte cose che fino a quel momento sono sembrate inspiegabili. Probabilmente due personaggi così potranno risultarvi noiosi, ma io li ho trovati molto interessanti, perché non sono sicuramente il tipo di personaggi che si ritrovano in uno young adult, ovvero sempre fiduciosi delle proprie capacità, belli, impavidi, capaci di compiere le gesta più ardite senza minima esitazione. Li trovo spesso poco credibili ed ecco perché tanti di quei libri finiscono per me nel dimenticatoio, o per essere riposti dopo pochi capitoli. Garth Nix, invece, ci regala dei personaggi più che credibili, in cui è molto facile rispecchiarsi. Sono pieni di insicurezze, smarrimenti e compiono un sacco di errori. Hanno tante paure e non fanno fatica ad ammetterlo. Persino Sam, principe e futuro Abhorsen, ragazzo intelligente e pieno di talento, ce lo si aspetterebbe valoroso e intraprendente, è piuttosto un giovane pavido che non fa mistero dei suoi timori e delle sue mancanze.
Non troverete chissà quanta azione, probabilmente questo libro ha tutto ciò che hanno i libri di mezzo, fanno da tramite con l’ultimo, nel quale è concentrato il meglio, ma sicuramente avrete modo di approfondire determinati aspetti del worldbuilding che nel primo volume erano rimasti in secondo piano; avrete modo di conoscere nuovi, interessanti personaggi con cui relazionarvi, ma anche di ritrovare vecchie, amate conoscenze, sebbene siano passati degli anni dalle vicende del primo libro e qui vi sembreranno molto cambiati. Rimarrete incantati dall’atmosfera magica e allo stesso tempo oscura creata dall’autore, dai toni fortemente “dark” che, a mio parere, rappresentano la parte migliore della serie. Li vedrete alternarsi ad altri più onirici, che vi porteranno a viaggiare nel tempo, grazie alle capacità di Lirael. E se amerete tutto ciò, amerete anche i momenti più leggeri dovuti alla presenza dei famigli, che porteranno vivacità e tenerezza in una storia velata di morte, creature malvagie e tenebre. Io ho troppo un debole per questa serie e non vedo l’ora di iniziare il terzo volume, Abhorsen, e scoprire di cos'altro mi innamorerò.
Fonte immagini: Pinterest
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