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giovedì 25 gennaio 2024

Recensione: "Poor Things" di Alasdair Gray (a cura di Ms Rosewater)

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi la nostra Ms Rosewater ci parla di un libro straordinario, Poor Things di Alasdair Gray, in contemporanea con l'uscita - attesissima - del film nei cinema italiani. Si è molto sentito parlare di questo titolo negli ultimi tempi e ne sentiremo ancora parlare, visto che è stato candidato agli Oscar 2024. Ma oggi la nostra attenzione è sul romanzo originale, un'opera grandiosa che mescola vari elementi e che è impossibile non apprezzare. Scoprite cosa ne pensa Ms Rosewater e lasciateci un commento ;)

Poor Things
di Alasdair Gray

Prezzo: 9,58 € (eBook) 16,95 € (cop. flessibile)
Pagine: 336
Genere: narrativa gotica, fantasy storico, weird
Editore: Bloomsbury Publishing
Data di pubblicazione: 24 agosto 2023

Godwin Baxter's scientific ambition to create the perfect companion is realised when he finds the drowned body of the beautiful Bella, who he brings back to life in a Frankenstein-esque feat. But his dream is thwarted by Dr. Archibald McCandless's jealous love for his creation . . . But what does Bella think? This story of true love and scientific daring whirls the reader from the private operating-theatres of late-Victorian Glasgow through aristocratic casinos, low-life Alexandria and a Parisian bordello, reaching an interrupted climax in a Scottish church.

Alasdair Gray
appartiene a quella categoria di artisti eclettici (e sempre più rari) la cui arte si nutre di tutte le arti, pittura, grafica, letteratura, teatro: nelle loro opere non esistono reali confini tra l'una e l'altra, ma costituiscono un organismo unico a cui tutte sono indispensabili. Così Poor Things (Povere Creature! nella traduzione italiana di Safarà) è un libro biologicamente vivo, aprirlo equivale a studiare la vita, gli stati d'animo e i pensieri che attraversano il lettore mutano continuamente, dalla curiosità all'inquietudine, al divertimento per le situazioni che Bella, protagonista assoluta, affronta con incredibile spigliatezza e innocenza.

I riferimenti letterari di Gray sono a volte sottili (le atmosfere cupe che richiamano i racconti di Bulgakov) e altre dichiarati: Bella Baxter è un mostro di Frankenstein al femminile che condivide con la creatura di Mary Shelley il fatto di essere tornata alla vita dopo il decesso, ma non sembrano - in apparenza - esserci altri punti di contatto: il mostro è costituito da una pluralità di corpi, viene cacciato per il suo orribile aspetto e commette dei crimini, mentre il corpo di Bella è intatto e lei adorata da coloro che la circondano (in massima parte uomini), se la contendono per amarla o possederla; non uccide, ma anzi, vuole fare del mondo, che lei conosce nell'epoca Vittoriana, un posto migliore; non fugge al Polo Nord ma resta sempre fedele ai suoi valori, sfidando l'ostilità dello status quo con la sua coerenza e radicalità quasi infantile.

Tuttavia anche lei, come il mostro, si trova a distinguersi, a essere diversa da coloro che la circondano, a essere portatrice di una conoscenza sgradita a molti.

In Frankenstein poi vi è un unico narratore, mentre Poor Things è costituito da diversi racconti, diversi mondi e tante voci: la donna riportata in vita da un medico scozzese è una creatura gotica e fantastica descritta in un manoscritto del suo stesso marito stampato in pochissime copie, è un'idealista concreta e appassionata nel racconto che fa lei stessa, una donna forte e radicale nelle Note critiche e storiche che ricostruiscono i luoghi e il tempo in cui visse.

Non si tratta di un semplice cambio di prospettiva, i diversi testi, lettere, disegni anatomici, riproduzioni di stampe e ritratti costituiscono un racconto sia privato che pubblico in una spirale che si allarga dalla nascita di Bella Baxter fino alla sua morte.

Se Kurt Vonnegut in Mattatoio 5 si spostava su piani temporali e geografici diversi per raccontare infinite volte la stessa storia dal punto di vista di tutti i personaggi, Alasdair Gray ha costruito un diorama servendosi di tutti i linguaggi disponibili, non solo in senso letterario, ma artistico, e l'impressione che ne riceve il lettore è mutevole, perché è la stessa Bella a cambiare luogo e circostanze, atmosfera ed esperienza.

L'unico elemento immutabile è la sua libertà, fisica, intellettuale e sessuale, intatta in ogni versione di lei, anche quella più oppressa dalla morale e dagli usi del periodo. Difficile non vedere in Bella il simbolo della femminilità, schiacciata da uno stuolo di uomini dipendenti e coercitivi in egual misura, attirati dalla sua bellezza e talvolta dal suo pensiero, dal desiderio di farla loro come un bell'oggetto e una comoda fattrice di figli (maschi) e contemporaneamente disinteressati o peggio, spaventati, dai suoi desideri e dalla sua mente.

Quegli stessi uomini rappresentano la brutalità dell'Impero Britannico, nutrito in patria da masse operaie ridotte praticamente in schiavitù e all'estero dallo sfruttamento dall'umiliazione di intere nazioni. Gray sferra una critica durissima e valida ancora oggi all'imperialismo, al patriarcato e all'ingiustizia sociale che attraversa tutte le dimensioni di cui è fatto questo romanzo. I tre protagonisti, figli feriti di quel mondo, di padri che hanno negato loro possibilità, amore o entrambe le cose, cercano di porre rimedio diventando a loro volta genitori, in un modo o nell'altro: Godwin Baxter, in particolare, il secondo padre della giovane morta annegata (che lei chiama non a caso God, Dio), le restituisce la vita, le dà il proprio nome e l'asseconda nel fare le sue scelte, per quanto scioccanti e decisamente anticonformiste, soprattutto per il periodo. È lui che cerca di spianarle la strada in una carriera praticamente impossibile per le donne del tempo e che la protegge quando il passato bussa alla porta.

Poor Things è un sogno che sfuma lentamente nella realtà, animato da una lingua fantasmagorica, sarà divertente e spaventoso (sul serio), vi trascinerà, superando qualsiasi vostra aspettativa.
6 tazzine!


Ms Rosewater


Fonte immagini: Google immagini

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