Buon pomeriggio, lettor*!^^
Oggi la nostra Ms Rosewater ci regala un'altra bella recensione di un libro che ha molto gradito, Punto omega, una raccolta di racconti di Flannery O'Connor. Scopritela qui di seguito e non dimenticate di lasciare un commentino ;) A presto!
Punto Omega
di Flannery O'Connor
Prezzo: 9,99 € (eBook) 17,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 307
Genere: narrativa contemporanea, racconti
Editore: Minimum Fax
Data di pubblicazione: 27 gennaio 2023
Una donna che fatica ad accettare l’integrazione razziale intraprende con il figlio un difficile viaggio in autobus; un toro in fuga da una fattoria si trasforma in dispensatore di morte o forse di grazia; un uomo anziano ha un rapporto contrastato con la nipotina, lacerata tra l’affetto per il nonno e la lealtà verso il padre violento; un uomo del Sud coperto di tatuaggi è impegnato a dimostrare il proprio amore per una donna che ha dedicato se stessa al Dio dell’Antico Testamento: sono solo alcuni dei personaggi che affollano i racconti di Punto Omega. La maestria e la padronanza della forma breve di Flannery O’Connor raggiungono probabilmente il loro culmine nella sua seconda e ultima raccolta di racconti, pubblicata postuma nel 1965. Giunta alla piena maturità di scrittrice, devastata dalla malattia che la porterà nel giro di pochi anni a una morte precoce, O’Connor conferma e se possibile rafforza il proprio talento di narratrice perennemente sospesa tra il grottesco e il realismo più brutale, tra lo stupore di fronte alla crudeltà del mondo e il richiamo della fede, tra l’incombere della morte e il paradosso della salvezza.
Flannery O'Connor è un'autrice d'immenso talento conosciuta per i suoi saggi teologici, i romanzi e soprattutto per i suoi racconti. Se appartenete al club nonleggoraccontipreferiscoiromanzi, la O'Connor è la persona giusta per convincervi ad abbandonare i pregiudizi su questa forma narrativa, anche se per cominciare forse vi consiglierei la sua prima raccolta, Un brav'uomo è difficile da trovare.
Punto Omega è invece l'ultimo libro della scrittrice, morta a soli 40 anni, in cui si compie una lotta tra morte e vita, fede e disperazione. Il grottesco e la violenza sono il suo territorio elettivo, il suolo in cui radicare una critica durissima alla società e in cui scavare alla ricerca del nucleo spirituale dell'umanità, di una risposta che arriverà inaspettata e beffarda, spesso con atti meschini o addirittura brutali, talvolta accidentali. È infatti nelle azioni meno nobili che la scrittrice cerca la volontà divina, non solo come credente (è nota la sua fede cattolica) ma in senso assoluto.
Siamo di fronte a un vero regolamento di conti, ogni storia è uno scontro definitivo senza prigionieri: assistiamo a confronti tremendi, spesso tra madri (solo madri) e figli, il passato e l'allora presente della società americana. Entrambi sono in torto, le une per l'ottuso perbenismo e razzismo - che O'Connor conosceva bene essendo nata nel sud degli Stati Uniti - gli altri per l'ingenuità di credere di poter sradicare facilmente il passato, solo perché non è più di moda. L'arroganza di entrambi viene divinamente punita, talvolta con la visione di un Paradiso al quale anche coloro che occupano il gradino più basso della società bigotta e razzista saranno ammessi, oppure con la fine traumatica e improvvisa della genitrice o ancora con la guarigione da un male sconosciuto, la discesa implacabile dello Spirito Santo e la vertigine di una vita che stava per finire e inaspettatamente continuerà. Ognuno riceve la sua penitenza, amministrata dalla fortuna o da Dio, che rappresenta il punto di svolta, la soluzione della crisi, dove tutto finisce e a volte ricomincia.
Non è possibile dividere questo mondo in buoni e cattivi, i ruoli sono continuamente ribaltati costringendo il lettore a osservare i contendenti e assumere il punto di vista di tutti; l'atto, così naturale per un pubblico, di prendere le parti di un personaggio o di un altro, non è concesso: tutti sono deplorevoli e degni di pietà, basta questo a sovvertire le leggi classiche della narrativa. Quest'inversione di polarità culmina nei finali mai superficialmente lieti, in cui il senso di questo aggettivo si rovescia e ciò che sembra salvezza diventa condanna, mentre un gesto feroce rappresenta una liberazione.
O'Connor racconta con urgenza, in pagine dense come sabbie mobili, costruendo tra i personaggi una tensione che non smette di crescere fino a raggiungere il culmine, il punto omega, l'istante del Giudizio che arriva “Come un ladro nella notte”. La scrittrice morì poco dopo aver ultimato l'ultimo racconto ed è inevitabile leggere nei personaggi e nelle trame di queste storie anche il riflesso di quanto visse nell'ultimo periodo della sua esistenza terrestre, segnato dalla malattia e da quanto una situazione estrema porta con sé. Possiamo forse riconoscere (supposizione mia) angoscia per quella salvezza che non le fu concessa, ma non rimpianto, lamento o rinuncia ai valori personali e letterari che aveva scelto. Coerente con essi rifiuta di cedere alla dolce e falsa speranza propinata da tanta letteratura e resta dura, sincera fino all'ultima pagina, allontanando la bugia dell'illusione.
Domani non è per forza un altro giorno.
Ms Rosewater
Photo credit: @lisapavesi