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venerdì 27 agosto 2021

Milk, Cookies&Books: libri a merenda - "La casa che mi porta via" di Sophie Anderson (a cura di Anna)

Buon pomeriggio lettori e bentornati alla nostra merenda letteraria settimanale. In questo nuovo appuntamento della rubrica dedicata a bambini e ragazzi si torna a parlare di un'autrice molto amata, Sophie Anderson, con il suo romanzo "La casa che mi porta via". Anna ci porta alla scoperta di questo gioiellino e ci fa conoscere delle nuove interessanti Passaporte. Buona lettura e vi aspettiamo nei commenti ;) A presto!

La casa che mi porta via
di Sophie Anderson

Prezzo: 9,99 € (eBook)
Pagine: 330
Genere: fantasy, narrativa ragazzi
Editore: Rizzoli
Illustrazioni: Elisa Paganelli
Data di pubblicazione: 22 gennaio 2019

Marinka ha dodici anni e la cosa che vuole di più al mondo è trovare un amico. Un amico vero, in carne e ossa, umano. Ma non è facile farsi degli amici se si è nipoti di Baba Yaga e si vive con lei in una casa con zampe di gallina che si sposta in continuazione. La nonna di Marinka, infatti, è una Guardiana dei Cancelli che accompagna le persone nell'aldilà e anche lei è destinata a seguire le sue orme. Ma si deve per forza obbedire al destino che qualcun altro ci ha assegnato? Marinka non sopporta più la solitudine in cui è costretta a vivere e quando conosce una ragazza della sua età, forse l'amica che cercava, rompe tutte le regole. Non immagina certo le conseguenze!

Avere 12 anni e vivere con una nonna strega in una casa magica che, invece delle fondamenta e rimanere ben salda a terra, ha delle enormi zampe di gallina e se ne va in giro come le pare, senza nemmeno chiedere il permesso, a Marinka non sembra più così speciale anzi, è diventato veramente insopportabile. La nonna è una Baba Yaga, accompagna i morti oltre il Cancello verso le stelle e l’aldilà e la casa è una Casa Yaga, incantata e viva. Marinka non ha altro destino che diventare a sua volta la futura Guardiana del Cancello quando un giorno la nonna non ci sarà più. Ogni sera Baba e Marinka accolgono le anime dei morti che, confuse e smarrite, arrivano richiamate dalle luci accese nei teschi dello steccato fatto di ossa, preparano un banchetto per un'ultima festa in memoria della vita passata, regalando ai defunti consolazione e pace. Infine Baba Yaga pronuncia il rituale di passaggio: “Sei qui per festeggiare la vita che hai avuto e proseguire con gioia. Stai per lasciare questa Terra e intraprendere un lungo viaggio per ritornare al tuo posto tra le stelle… Possa non mancarti mai il coraggio nel cammino lungo e arduo che ti attende. Le stelle ti chiamano. Parti colmo di riconoscenza per il tempo che hai avuto sulla Terra. Ogni istante, ora, è una eternità… Buon ritorno alle stelle. Il grande ciclo è compiuto”… e rimangono di nuovo sole. E così ogni sera, da sempre, per sempre. Ma dai, non è possibile! Marinka non vuole assolutamente diventare una Guardiana del Cancello! L’unica cosa che desidera davvero sono degli amici vivi che durino più di una notte, con cui fare cose normali, esplorare il mondo e scegliere il proprio destino, avere una vita... essere una ragazzina vera, insomma, e magari senza il timore che all’improvviso la Casa decida di alzarsi e a grandi passi andarsene lontano, chissà dove, per poi riprendere con la solita storia: morti e cancello, steccato di ossa e stelle e bla bla bla!

I suoi desideri iniziano a prendere forma quando una mattina, mentre la Casa e Baba stanno dormendo, soverchiando ogni regola di distinzione tra il mondo dei morti e quello dei vivi e contravvenendo alla promessa di non oltrepassare mai lo steccato, Marinka esce di nascosto. Quella stessa notte la Casa decide che è meglio partire e corre verso il deserto. Ma non c’è deserto che tenga se qualcuno è determinato a non rimanere da solo… Terminato il rituale dei morti della prima notte in quel posto desolato Marinka si accorge che una ragazzina della sua età, Nina, non ha oltrepassato il Cancello. È pericolosissimo! Le anime dei morti non possono rimanere a lungo nel mondo dei vivi, si affievoliscono e scompaiono costrette a vagare per sempre perdute. Ma Nina è gentile, triste e sola, potrebbe essere l’amica che Marinka tanto desidera, e così, di nuovo, decide di disubbidire al proprio destino. Le conseguenze di questa scelta azzardata saranno veramente inimmaginabili...

La casa che mi porta via è un romanzo magnetico, che apre le porte a infinite riflessioni. Cosa è davvero la MORTE? Dobbiamo davvero averne paura? Non è forse soltanto il completamento del ciclo terreno che apre il Cancello ad una nuova forma di esistenza? Attraverso la sorprendente trama e le emozioni di Marinka entriamo in contatto con il PERTURBANTE, un concetto alla base del successo di gran parte della letteratura, soprattutto per l’infanzia. Il perturbante è definito dalla psicoanalisi come “ciò che si presenta come estraneo e non familiare al soggetto, generando in lui angoscia e terrore, ma che in realtà è fortemente connesso alla sua natura, fa parte di lui, della sua vita, dei suoi ricordi più profondi e che, semplicemente, è diventato oggetto di una rimozione”. Il termine tedesco presenta una ambivalenza, significa paura e spaesamento di fronte all’ignoto ma contemporaneamente significa “nascosto all’interno, tenuto in casa”; è dunque qualcosa che è già presente in noi ed è in procinto di affiorare portando con sé il suo lato oscuro e misterioso. Per Marinka il perturbante è da ricercare nella propria interiorità, nella propria verità, per trovare pace con se stessa. Vita o Morte? O entrambe? La VITA, la MORTE… Marinka ne ha familiarità e terrore insieme perché entrambe sono parte di lei.

Questo meraviglioso romanzo di formazione vede la protagonista nel suo passaggio dal rifiuto di sé alla consapevolezza che proprio essere noi stessi ci rende unici: “Sono viva, morta e Yaga. Diversa da tutte le altre persone che incontro. Ma sono contenta così. Vuol dire che posso muovermi tra mondi diversi…

E cosa è il DESTINO? Davvero dobbiamo accettare la realtà che ci è stata data anche se la sentiamo estranea? Davvero non vale la pena combattere per i propri sogni e per scegliere il proprio posto nel mondo? Marinka intraprende il suo cammino di ribellione con l'incoscienza e l'egoismo tipici dell'adolescente non curante delle regole, impaurita dalle contraddizioni del cuore, prigioniera dell’incertezza sulla propria identità… assolutamente umana, insomma. Ne dovrà pagare le conseguenze, ma dimostrerà sempre determinazione e coraggio e troverà infine l’umiltà di riconoscere che non è la mera ribellione a portarci al raggiungimento del nostro obiettivo, ma l’amore di chi, magari in silenzio e con sacrificio, ha vegliato su di noi e ci è sempre stato accanto mentre eravamo intenti a combattere, pensando di essere soli.

Hey! Non lasciarti spaventare da questi temi “da grandi”!

La casa che mi porta via è scritto in modo semplice, scorrevole, perfetto per il target dei ragazzi dai 12 anni in su, che potranno incontrare emozioni molto forti, a tratti macabre, ma sicuramente magiche e originali e risposte a domande anche scomode. È un romanzo che mi ha colpito nel profondo, è andato dritto al cuore, me lo ha sbriciolato per poi ricompormelo pezzo dopo pezzo, pagina dopo pagina, incollandolo con le mie stesse lacrime. Le vivide ambientazioni e i meravigliosi personaggi estrapolati direttamente dal folklore dell’Europa dell’Est rendono questo romanzo davvero unico.

Il mio personaggio preferito? Non c’è dubbio: la Casa Yaga! Una casa di legno, con enormi zampe di gallina che le permettono di viaggiare oltre i confini del mondo, in grado di auto curare le proprie ferite, offrire conforto, rifugio e passaggio per i morti e insieme calore, affetto e protezione agli amici, di qualunque specie. Per Marinka ha fatto crescere altalene, giocattoli e mondi in miniatura; è stata amica, confidente, compagna di giochi di giorno e culla sicura di notte e quando la ragazzina inizia a crescere diventa sua silenziosa Custode. Nonostante il dolore, la delusione, il rifiuto e l’abbandono, non smette mai di assecondare Marinka, accontentando i suoi pericolosi capricci, sopportando i suoi inganni, le bugie fino al punto di sacrificare sé stessa pur di renderla felice. Un vero capolavoro, un personaggio che ha diritto a pieno titolo ad entrare nell’olimpo dei miei personaggi più amati della letteratura per ragazzi. Nel suo silenzio ricco delle emozioni e degli struggimenti più profondi la Casa è la vera Madre Protettrice della propria Yaga di cui si prenderà cura per sempre. Come non sorridere davanti ai suoi sguardi dubbiosi quando, consapevole delle bugie di Marinka, socchiude le finestre come due occhi sospettosi? E come non amare la sua allegria nel giocare nei prati, il suo dolce sonno con le grondaie piegate all’ingiù e il comignolo che russa, la sua gioia durante la festa del raduno mentre saltella a ritmo di musica? E ancora, come non soffrire insieme a lei quando, legata e ferita, inizia a creparsi e ad avvizzire a causa del tradimento della ragazzina? E come dimenticare il toccante momento in cui Marinka finalmente le confida la verità? “Stringendomi a sé con i viticci la casa si inclina fino a quando siamo tutte e due sdraiate sulla schiena a guardare le stelle… La casa sospira e mi stringe più forte. Mi culla fino a farmi addormentare, come faceva sempre quando ero piccola, e nel cuore della notte sento i suoi viticci che mi sollevano e mi portano dentro, e poi a letto, e mi rimboccano le coperte.

Non ti rovinerò la sorpresa di scoprire cosa farà la casa negli ultimi capitoli del romanzo, ti dico solo di prepararti a un finale strappalacrime! Con questo libro la Anderson ha creato un capolavoro di originalità e unicità ma sai che mi diverto a trovare PASSAPORTE tra le opere che amo, scovare punti di incontro, di somiglianza tra i libri, che uniscono le singole storie in una unica grande storia di fantasia.

La principale “passaporta” che si apre nel romanzo è con la seconda opera dell’autrice stessa, LA RAGAZZA DEGLI ORSI, in cui i nuovi protagonisti sono una giovanissima e vivace Casa Yaga e la sua Yaga Valentyna con la figlia Elena, già conosciute durante il raduno in LA CASA CHE MI PORTA VIA.

Senza andare a scomodare la DIVINA COMMEDIA di Dante che di porte varie, come luoghi di passaggio con il regno dell'aldila è senza dubbio il più creativo e ricco produttore e a paragone dei quali il Cancello di Baba Yaga fa quasi tenerezza, un arco di passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti è presente anche in HARRY POTTER E L’ORDINE DELLA FENICE di J.K. Rowling, un portale custodito al sicuro nel Ministero della Magia, Ufficio Segreti.

La casa errante è al centro anche di un'altra trilogia meravigliosa, IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL di D. Wynne Jones del 1986, diventato celeberrimo grazie al film di animazione di Hayao Miyazaki, produzione Studio Ghibli per la Walt Disney Studios, in cui il castello errante è una fantasiosa costruzione che vola e come la casa Yaga, corre su zampe di gallina trasportando i protagonisti in mondi paralleli.

La descrizione del destino delle anime dopo la morte, che tornano alle stelle del firmamento, ricorda la descrizione della morte de IL PICCOLO PRINCIPE di A. De Saint Exupery. Il Piccolo Principe muore e torna alla sua patria celeste, alle stelle: “anche io oggi ritorno a casa… guarderai le stelle, la notte… la mia stella sarà per te una delle stelle…”.

Simile al Cancello della Casa Yaga è anche il varco temporale in MISS PEREGRINE - LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI di Ramsom Riggs, un portale che divide le dimensioni del tempo, e quindi la vita e la morte. E’ un anello temporale creatosi all’interno di una grotta di cui Miss Peregrine è una specie di Custode, l'accompagnatrice dei ragazzi attraverso l’anello-Cancello.

E adesso basta chiacchiere!
Ti consiglio di passare direttamente alla lettura di questo meraviglioso romanzo!
Ti aspetto la prossima settimana con una nuova opera per bambini e ragazzi.


Anna

Photo credit: @anna_bookfantasy

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