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martedì 16 novembre 2021

Review Party: "Le vite dei Santi" di Leigh Bardugo (a cura di Melz)

Buongiorno, lettor*! ^^
Oggi è il grande giorno, si torna del mondo dei Grisha con un'uscita fenomenale. Arriva anche in Italia il bellissimo libro "Le vite dei Santi" di Leigh Bardugo, una raccolta di storie dedicata a quei Santi che spesso abbiamo ritrovato leggendo la trilogia principale. Un libricino unico e imperdibile. Vi lascio all'opinione di Melz a riguardo e vi consiglio di non perderlo!
Ringraziamo Ambra per averci coinvolto in questo splendido review party e vi invito a leggere tutte le recensioni di oggi sui blog ParanormalBooksLover, Lu is lost in books, Words of Books, Chronicles of a Bookhaolic, C'era una volta un foglio, Fenice fra le pagine.

Le vite dei Santi
di Leigh Bardugo

Prezzo: 9,99 € (eBook) 18,90 € (cop. rigida)
Pagine: 128
Genere: fantasy
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 16 novembre 2021

Direttamente dalle mani di Alina Starkov alle vostre, la riproduzione fedele della Istorii Sankt'ya , per permettervi di entrare nelle pieghe più profonde dell'amatissimo universo creato da Leigh Bardugo. Una raccolta di storie che raccontano le vite, i martirii e i miracoli dei Santi a voi più familiari, come Sankta Lizabeta delle Rose o Sankt Ilya in Catene, ma anche le vicende più strane e meno conosciute, come quelle di Sankta Ursula, Sankta Maradi e del Santo senza Stelle. Una collezione resa ancora più preziosa dalle tavole a colori che accompagnano ogni storia.

Bentornati nel Grishaverse!
Prima della recensione ci tenevo a ringraziare la CE Mondadori per avermi permesso di leggere in anteprima questa splendida raccolta di storie.
DISCLAIMER: prima di leggere “Le vite dei Santi” è necessario aver letto almeno la Trilogia.

Chi mi conosce sa due cose riguardo me e i romanzi della Bardurgo: amo alla follia la trilogia di “Sei di Corvi” e, pur non avendo apprezzato a pieno la Trilogia di “Tenebre e Ossa”, sono totalmente affascinata dall’Universo Grisha. Perciò non è così sorprendente che io sia scattata in prima fila per l’uscita di “Le vite dei Santi”. Insomma, chi non si è mai domandato cosa celassero i nomi dei coltelli di Inej?

Partiamo col dire che “Le vite dei Santi” è illustrato e che illustrazioni, oserei dire! Daniel J. Zollinger ha fatto un lavoro strepitoso. I ritratti raccontano la storia, talvolta è facile immaginare cosa verrà descritto all’interno del capitolo solo da un veloce sguardo al disegno. Sono evocativi, minuziosi e straordinari. Ogni disegno è ricco di dettagli, meravigliosamente reale e, che il suo lavoro sia stato fatto in maniera meravigliosa si spiega facilmente col fatto che, ancor prima di leggere il titolo “Sankta Alina della Faglia” sapevo già fosse lei, esattamente come l’avevo immaginata leggendo Tenebre e Ossa.

Ma di cosa parla questo libro? È una raccolta di storie, le storie dei Santi, delle loro capacità e perché vengono considerati tali. Sono storie magiche, di guarigione, di leggende e spiegazioni di strane usanze. Il linguaggio è semplice, colloquiale, mi ha ricordato molto il vangelo e altri testi sacri meno antichi. Allo stesso tempo, l’atmosfera che ho provato è quella di una famiglia attorno al fuoco, a raccontarsi storie del passato, a volte dolci, a volte inquietanti.

A volte si tratta di magia, di persone che sanno o non sanno di averla. Altre volte ancora è la storia di martiri, morti per salvare il proprio popolo o storie di vittime innocenti. Ci sono storie che hanno lasciato segni visibili, altre che aleggiano ancora in forme invisibili.
La storia di apertura è una delle mie preferite perché mi ha ricordato l'atmosfera di IT, romanzo di uno dei miei autori preferiti. Un mostro mangia bambini sconfitto da pesanti pietre sembrerebbe una storia assurda, ma la Bardugo l'ha delineata così bene che mi è sembrato essere una delle persone sbalordite dall'ultima pietra nel fondale. I tratti inquietanti non finiscono nei mangiatori di bambini, ma anche nel sangue magico di un'altra delle nostre Sankte, ma venerare il sangue dei santi non è una cosa così strana (un po' più strano fu farlo bere, ma aveva proprietà curative perciò il fine giustifica i mezzi).
Questo per mostrare il cambio di tono e atmosfera, da quella alla Stephen King, a quella religiosa, a quella da storie di fantasmi, come quella di Dimitri che ancora abita quel luogo, come un fantasma con una questione in sospeso.

Mentirei se dicessi di non aver sorriso negli ultimi due capitoli, come se avessi rivisto due vecchie conoscenze. Ho amato soprattutto il nome dell’ultimo che non scriverò per non fare spoiler perché voglio sorridiate anche voi come ho fatto io.

Le vite dei Santi però nasconde anche molti significati profondi: da bambini uccisi per nessuna ragione, per la condanna alla guerra, per donne definite Streghe e viste come il male. C’è della provocazione, ma, allo stesso tempo, racconta di un modo crudele e passato. Un mondo che non è solo quello Grisha…

In definitiva, ho amato questa raccolta. Ho amato leggerlo tutto in una sera, guardare le illustrazioni e cercare di indovinarne la storia, provare nostalgia per questo mondo meraviglioso che la Bardugo ha creato. Ho sorriso, ho provato orrore, spavento e inquietudine, ed è stato proprio questo il bello. Leigh è riuscita a farmi provare emozioni con storie da due pagine, questo non è da tutti. Ma ora smetto, è così breve che un’altra parola direbbe troppo!

Quattro tazzine per le belle storie, le illustrazioni magiche e per avermi fatto assaporare il Grishaverse ancora per un po’.
Melz


Photo credit: @francikarou (edizione inglese esclusiva Illumicrate)
Banner: @paranormalbookslover


1 commento:

  1. A me è scesa la lacrimuccia nelle ultime due storie. Il rapporto che ho con Bardugo è come essere innamorati, per me: anche quando mi sono accorta che le sue storie avevano dei difetti, non avrei comunque cambiato una parola delle sue storie perché le amo così

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