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giovedì 15 settembre 2022

Recensione: "Corteggiando Jo March" di Trix Wilkins (a cura di Melz)

Buongiorno, lettor*!
Oggi per voi la recensione di Corteggiando Jo March, di Trix Wilkins, a cura di Melz. Tempo fa ve ne parlai io e adorai questa variazione, anche Melz l'ha amata e, come me, pensa che Jo e Laurie siano una coppia perfetta, destinata a stare insieme. Scoprite la sua opinione nella recensione che segue e fateci sapere la vostra. A presto! ;)

Corteggiando Jo March
di Trix Wilkins

Prezzo: 5,99 € (eBook) 16,00 € (cop. flessibile)
Pagine: 466
Genere: romance storico, classici
Editore: Vintage Editore
Data di pubblicazione: 12 luglio 2021

Jo March, scrittrice, sente di aver perso la sorella maggiore, Meg, da quando si è sposata. Lo stesso destino sembra dover toccare anche alle sorelle minori Beth e Amy, e persino al suo più caro amico, Laurie. Eppure, nonostante gli sforzi della prozia March, Jo è determinata a non rinunciare alla propria libertà per nessun essere mortale. Theodore “Laurie” Laurence, è nato con un bell'aspetto, talento e ricchezza e Jo è convinta che avrà un futuro promettente di cui lei non farà parte. Ma è testardo come la stessa Jo e la ama dal primo momento che l'ha vista. Cosa toccherà fare a una donna che non vuole sposarsi né per amore né per denaro?

Ero una bambina di sette anni, avevo imparato a leggere da poco e l’unico libro letto nella mia poca vita, in maniera altalenante e capendo poco per la maggior parte del tempo, si chiamava Berretto Blu. Fu allora che mia zia mi mise in mano il romanzo che diede il via alla mia carriera da lettrice: Piccole Donne. La storia delle sorelle March, di Laurie e dell’amore familiare incondizionato mi catturò profondamente: Jo era la ragazza che miravo a diventare, ancora oggi una delle mie eroine letterarie, e Laurie il fidanzato che volevo avere. Ma quanto sarebbe stato bello un finale un po’ diverso?

Per quanto sia un’amante di fanfiction e il mio passato oscuro da scrittrice su EFP possa confermare come storpiassi la storia di Harry Potter, non mi è mai saltato in mente di scrivere di Laurie e Jo, in modo che la loro storia fosse effettivamente una storia d’amore bilaterale o che, comunque, mostrasse più di quello che la Alcott decise di mostrare. Beh, Trix Wilkins l’ha pensata come me, ma, a differenza mia, si è cimentata in questo esperimento letterario dai tratti impossibili e riuscendoci, devo dire, anche egregiamente.

Parliamoci chiaro, scrivere di due personaggi nati da un’altra penna e rimanere perfettamente in character è un’impresa difficilissima, ma Jo resta Jo, la caparbia e testarda Jo; Laurie resta Laurie e questo mi è piaciuto immensamente. Wilkins è riuscita a raccontare una storia d’amore e amicizia, così mischiati assieme che è difficile scindere le due cose (non ci riesce Jo stessa, figuriamoci noi) in maniera perfetta. Certo, il corteggiare Jo March non è tutto rose e fiori, non lo era nella versione originale e non lo è nemmeno in questa, ma deve essere così.

Ma non sono solo Jo e Laurie a rimanere loro stessi, lo sono tutti gli altri, da Beth, a Meg, a Amy. Amy che non ho mai particolarmente apprezzato se non nella versione cinematografica di Greta Gerwig dove viene interpretata da Florence Pugh (versione dove quella storia d’amore sembra avere un minimo di senso), mi è sembrata totalmente se stessa e la Amy che io ho sempre immaginato nella mia mente non sarebbe mai stata con Laurie. Non era Amy a starmi sullo stomaco, ma quella coppia. Questa, però, è solo la mia modesta opinione.

Lo stile utilizzato dall’autrice è semplice, comprensibile, ma allo stesso tempo conserva qualcosa di antico che lo rende un quasi perfetto seguito della storia originale, se essa si fosse interrotta esattamente in quel punto. Non ci sono tempi morti, non ci sono descrizioni troppo prolisse, ma un via vai di avvenimenti che rendono la lettura veloce e curiosa. Dopotutto, i protagonisti sono così: irraggiungibili per la maggior parte del romanzo, ma mai davvero separati, proprio come in Piccole Donne.

Vogliamo usare il gergo e chiamare questo un friends to lovers? Beh, lo è in parte perché Laurie e Jo non sono mai stati né soltanto amici, né soltanto altro. Sono entrambe le cose dalla prima interazione, dal primo sguardo, dalla prima risata sguaiata. Nonostante Jo sia quello che sia e riesca a far arrabbiare chiunque (tranne Beth perché Beth è più di una santa, sempre pensato), Laurie non vorrebbe niente di diverso. Sono anime gemelle, anime affini, migliori amici. Ho sempre compreso i pensieri di Jo, e ho apprezzato anche il suo love interest finale, sono onesta, ma, allo stesso tempo, ho sempre pensato che dopo anni, dopo una crescita personale e la realizzazione dei loro sogni, loro potevano stare insieme e sono contenta che questo romanzo mi abbia dato la possibilità di leggerne.

Insomma, ho amato questo finale alternativo e l’ho letto come se facesse parte dell’opera originale. È stato bellissimo ritrovare la famiglia March e non solo leggere di Jo e Laurie, ma anche della dolce Beth che merita anche la luna.

Melz


Photo credit: @themarvelousmrsmelz
Fonte immagine: Google immagini

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