Buon pomeriggio, lettor*! ^^
Oggi si conclude il mese di Gennaio e arrivo giusto in tempo a parlarvi di Gilded, romanzo che ho letto, anzi ascoltato su Audible, per un GDL e anche per cercare di seguire la challenge dei 12 libri consigliati da 12 amici (spero quest'anno di completarla tutta). Si tratta di un retelling di Tremotino (fiaba che non conoscevo benissimo ma che ho recuperato per l’occasione) e devo dire che per alcuni elementi mi ha conquistata, ma ci sono anche pecche che non sono proprio riuscita a ignorare. Vi lascio alla mia opinione, fatemi sapere se anche voi lo avete letto e cosa ne pensate. A presto! ;)
Gilded
di Marissa Meyer
Prezzo: 12,99 € (eBook) 24,00 € (cop. rigida)
Pagine: 552
Genere: fantasy, retellling, dark fantasy
Editore: Mondadori (collana Oscar Fantastica)
Data di pubblicazione: 8 novembre 2022
C'era una volta la figlia di un mugnaio...
Colpita dalla maledizione di Wyrdith, dio delle storie e della menzogna, Serilda ha sviluppato un incredibile talento per il racconto: quelle con cui incanta i bambini del villaggio sono vicende intriganti, bizzarre, e soprattutto non contengono un briciolo di verità. O almeno così credono tutti.
Ma una delle sue storie attira l'attenzione del mostruoso Erlking con i suoi cacciatori non-morti. E così Serilda si ritrova prigioniera in un luogo sinistro, dove si aggirano ghoul, fantasmi e ripugnanti corvi senza occhi. Chiusa nelle segrete del castello, la ragazza è costretta a dimostrare di saper trasformare la paglia in oro - come ha affermato - o sarà uccisa per aver mentito. Disperata, Serilda ha una sola possibilità: accettare l'aiuto di un ragazzo che le è misteriosamente comparso davanti. E che vuole qualcosa in cambio.
Presto Serilda si accorge che le vetuste mura del castello celano molti segreti, compreso un antico maleficio. Dovrà trovare il modo di spezzarlo se vuole riuscire a fermare il dispotico potere del re e la sua feroce Caccia una volta per tutte.
Di Marissa Meyer avevo già letto qualcosa, i primi due volumi delle Cronache Lunari, e trovo abbia un talento incredibile; ma se quei retelling, che si agganciano alla fantascienza, riescono a essere davvero originali e strepitosi, la stessa cosa non si può dire di Gilded, una storia con pochi guizzi innovativi e che, per lo più, procede in maniera lineare senza particolari colpi di scena, se non nel finale. So che è il primo volume di una duologia, mi aspetto, infatti, che il secondo libro corregga un po’ le mancanze di questo, ma purtroppo il mio giudizio su Gilded non sarà quello che avevo preventivato. Non fraintendetemi, ho amato questo libro, ma non come avrei voluto. Io adoro i retelling e tutto ciò che ha a che fare col mondo delle fiabe, ma da Marissa Meyer mi sarei aspettata qualcosa di diverso, di più epico e indimenticabile, di più caratteristico, ma ha osato davvero poco stavolta. Ringrazio di aver avuto la possibilità di ascoltare questo volume su Audible mentre sbrigavo qualche faccenda o mentre guidavo, perché l’avessi letto in cartaceo, probabilmente lo avrei abbandonato dopo qualche capitolo. Ma cos’è che non ha funzionato in Gilded? Probabilmente il fatto che succede davvero poco e niente in tutto il romanzo, non ci sono elementi realmente accattivanti, colpa anche di uno stile fin troppo fiabesco che poco si addice ai miei gusti attuali. L’elemento che mi ha sorpresa di più è stato senza dubbio la presenza del folklore appartenente alle culture del nord Europa, come il mito della Caccia Selvaggia. Probabilmente, non fosse stato per questo, la storia sarebbe stata molto più monotona e deludente. Per essere un dark fantasy, Gilded manca davvero di quel tocco di oscurità che ci si aspetta di trovare in un romanzo così catalogato, non fosse proprio per la presenza di questo elemento, che contribuisce in modo abbastanza soddisfacente a dare un’aura cupa e minacciosa.
Le vicende di Serilda, giovane figlia di un umile mugnaio, si intrecciano con quelle del temibile Erlking,un re mostruoso alla guida della Caccia Selvaggia che avviene ogni luna piena. Serilda è una cantastorie, maledetta dal dio delle storie e delle menzogne, e non esita nemmeno un minuto a tessere una nuova bugia per l’Erlking pur di salvarsi la vita. Ma la sua bugia attira l’attenzione del perfido re che la convoca al suo castello per farle tessere la paglia in oro, così come lei ha raccontato di saper fare. Se non riuscirà a completare il lavoro verrà uccisa. In suo soccorso, accorre un misterioso giovane, Gild, che pare abbia davvero il dono di trasformare la paglia in oro. Il suo passatempo preferito è quello di creare scompiglio al castello e fare i dispetti al Re e alla sua corte, perciò aiutare Serilda non gli sembra un problema e in più è felice di conoscere un’umana, di poterle stare accanto e bearsi del suo calore. Gild è, infatti, un fantasma, un poltergeist, ma non ricorda assolutamente nulla del suo passato. Serilda è profondamente colpita dal ragazzo e anche, in qualche modo, attratta da lui e, quando verrà convocata ancora al castello a tessere sempre maggiori quantità di paglia in oro, non potrà fare a meno di evocarlo nuovamente e innamorarsene ancora un po’. Ma ogni magia richiede un pagamento e Serilda è costretta a donare a Gild quel poco che possiede in cambio del suo aiuto, fino a quando non metterà in gioco un pagamento inaspettato, cambiando le sue sorti per sempre.
Gilded ha il pregio di essere una storia dai toni suggestivi e magici. Lo stile dell’autrice è incantevole e riesce a trasportarti in un mondo a metà tra sogno e fiaba. Ci sono cose su cui indagare che tengono accesa l'attenzione - la ricerca della madre di Serilda, o informazioni su Gild o sul castello infestato in cui vive Erlking - ma è comunque poca roba in 552 pagine e il risultato è una sorta di ridondanza che alla lunga stanca un po', visto che a non tutto viene data risposta e dovremo attendere il seguito per averle.
Vero punto debole del romanzo è probabilmente la protagonista, Serilda, che ho trovato non molto sviluppata, una ragazza con poco carattere. Mi sono piaciuti il suo ottimismo e la sua inventiva, ma fondamentalmente non è mai riuscita a lasciare il segno o a farmi empatizzare. Solo verso la fine l'ho apprezzata un po' di più, ma per il resto del romanzo mi è sembrata troppo in balia degli eventi e di quel dono/maledizione che si ritrova addosso, senza mai provare a fare realmente qualcosa per liberarsene. Diciamo che se non fosse stato per Gild, avrebbe fatto una brutta fine già dopo qualche capitolo. I tratti più crudi della storia, che riguardano uccisioni macabre e morti violente, non mi hanno fatto rabbrividire, anche se un elemento in particolare mi ha triggerata abbastanza e spero di non ritrovarlo nel secondo volume. C'è anche un tentativo di inserire l'elemento LGBT+ ma l'ho trovato davvero ridicolo e forzato. Non gli è stato dedicato abbastanza spazio e sembra buttato in mezzo solo per adeguarsi a una tendenza molto diffusa che vede queste tematiche tra le più apprezzate da autor* e lettor*.
L’Erlking è un personaggio senza dubbio affascinante. Quello che mi ha colpito di più sono state le sue reazioni, non sapevi mai cosa aspettarti da lui, se indulgenza o contrarietà, e ammetto che ogni volta che entrava in scena un po’ stavo in allerta. Mi ha conquistata leggere della Caccia Selvaggia, anche perché mi sono ritrovata, nello stesso periodo, a leggerlo anche in un altro volume (Wild Hunt, di Azzurra Pasquali) e ho approfondito con piacere l’argomento, che conoscevo a malapena. Due versione parecchio diverse (domani vi parlerò di Wild Hunt e capirete) ma entrambe ben studiate e inserite a dovere nel contesto. Qui la Caccia Selvaggia è davvero spaventosa, segugi infernali che nelle notti di luna piena danno la caccia a creature del bosco o qualsiasi altro essere il Re voglia catturare per i propri scopi. Si dice che l’occhio umano non sia in grado di assistere a questa feroce cavalcata, che si possa impazzire, e assisteremo infatti a tutto ciò che la Caccia comporterà. Ripeto, questo è stato sicuramente, l’elemento che ho amato di più e che mi ha coinvolta maggiormente. Ma non posso non tirare in ballo anche Gild, un personaggio che, meglio di Serilda, riesce a catturare l’attenzione di chi legge. Se in un primo momento può sembrare un personaggio di poco conto, molto presto ci ritroviamo ad ammettere che così non è. Gild ha una storia, un passato, di cui non ricorda assolutamente nulla, una storia di cui nemmeno noi riusciamo a sapere - perché la narrazione segue il pov di Serilda e quindi scopriamo le cose insieme a lei - ma quando, verso la fine, verranno a galla alcune verità, Gild volerà sul podio dei personaggi più interessanti di tutto il romanzo. Sono decisamene curiosa di leggere il secondo volume solo per conoscere ancora più a fondo lui e capire come tutto si aggiusterà.
In definitiva, Gilded è un romanzo con delle qualità, ha un'atmosfera fiabesca che è difficile eguagliare, ma purtroppo non sono state tali da convincermi del tutto. Ho apprezzato il mito della Caccia Selvaggia, il cattivo Re degli Ontani Erlking e tutto ciò che ruota intorno al misterioso personaggio di Gild, soprattutto alla sua maledizione, ma avrei voluto l’autrice osasse di più, qualche tocco più originale e inaspettato non avrebbe guastato. Aspetterò comunque il secondo volume con piacere, augurandomi un tono ancora più dark, maggiori colpi di scena e uno sviluppo migliore della protagonista Serilda. Consiglio questa lettura a chi ama le fiabe e i regni incantati, a chi ama i racconti e le maledizioni antiche, a chi è alla ricerca di una storia d’amore molto tenera ma ostacolata da un malvagio antagonista, ma se vorrete affrontare questo romanzo, preferite la lettura all'ascolto dell'audiolibro, non ho granché gradito il tono allegro della lettrice in ogni passaggio della lettura, anche nei momenti più macabri o tristi.
Buona lettura! ;)
Fonte immagini: Pinterest
Il ritmo di questa storia a me è sembrato dall'inizio alla fine quello di un primo atto, piuttosto che un susseguirsi dei tre atti. La parte realmente innovativa è sul finale, un colpo di scena che nel fantasy non si è visto spesso
RispondiEliminaInfatti il finale per me è fantastico, mi è piaciuto, però se tutta la storia avesse avuto un ritmo più sostenuto e qualche altro colpo di scena sarebbe stato il massimo.
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